Coincidenze
-Sammy, svegliati!-
-mmm, ho sonno!-
-Hai un audizione stamattina, non dire sciocchezze, alza quel culo vestiti, prendi la tua adorata chitarra e fai vedere chi sei!-
-Si, Zoe certo. Facciamo un altro giorno, va bene?-
Non sarebbe stata presa, lo sapeva da tempo Summer.
Ne aveva fatti di provini. “Le faremo sapere” ecco cosa le ripetevano tutte le volte.
Non le aveva fatto più sapere nulla nessuno.
Ma lei non si rassegnava, ormai non le premeva più suonare per qualcuno di famoso. L'importante per lei era colpire qualcuno, voleva trasmettere le emozioni che provava quando suonava. Voleva dischiudere il suo cuore, nella sola maniera che conosceva, e che sapeva rendesse giustizia alle sue emozioni, imbracciando una chitarra e strimpellando. Qualunque canzone fosse, non era esigente, spaziava il suo repertorio dall'allegra fattoria ai classici della musica.
La sua coinquilina, una modella londinese, con cui divideva l'affitto da circa un anno, glielo ribadiva ogni volta che la ascoltava suonare “Tu diventerai qualcuno”.
Ma ormai lei non ci credeva più.
Dopo diverse persuasioni, Zoe tirò giù dal letto Sammer.
Che si preparò fulmineamente, afferrò la sua chitarra, e uscendo saluto
la sua coinquilina che le auguro buona fortuna.
Carica di consapevolezze e illusioni, Summer avanzava spedita nel luogo, indicatole dalla signoria, con cui aveva parlato al telefono il giorno in cui aveva scorto l'annuncio sul giornale.
Non era lontano dalla casa in era in affitto, un paio di isolati, approssimativamente.
Cosi decise di andare a piedi.
Adorava camminare, secondo lei passeggiare con della buona musica nelle orecchie, l'aiutava a ragionare. Era in quei momenti che partoriva tutte le sui idee “geniali”.
pff non tutti pero le reputavano tali.
E fu propri la musica a distrarla. Non si accorse della macchina che le stava tagliando la strada, tanto meno la sentì.
Fu così che si ritrovo per terra. Grata di essere ancora viva, con un ragazzo che la osservava come fosse uno cucciolo infreddolito e bisognoso d'aiuto.