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Autore: Allyn    07/01/2013    6 recensioni
Quando Yuki si risvegliò Zero dormiva ancora. Un braccio sotto il cuscino, l’altro abbandonato sul materasso spoglio, la mano aperta, in cerca di lei, anche nell’incoscienza del sonno...
Dal capitolo amore e sangue [...]Afferrò il viso di Zero con tutte e due le mani, baciandolo con foga, , per poi buttarlo con il suo peso a terra, leccargli piano il collo, e prendendosi ciò che ormai era suo di diritto.
Affondò i canini con molta meno gentilezza di quanto aveva fatto il ragazzo, bevendo avida, ancora assetata per quei mesi passati senza di lui.
“Sei diventata una vampira veramente brava, Yuki” Le mormorò il ragazzo osservandola, gli occhi chiusi, le labbra impegnate, il viso arrossato. Chiuse gli occhi anche lui, felice per quel gesto, per quel loro scambio d’amore, ma triste allo stesso tempo, nell’immaginarsi ancora umano, nellnell’immaginare lei, ancora umana. Cosa avrebbero fatto, insieme in quel bagno? Di certo la loro passione non sarebbe esplosa in un reciproco dissanguarsi, mordersi, bersi...si sarebbero consumati a vicenda in un altro modo, possedendosi nell’altro modo che conoscevano, l’unico che lo Zero umano avrebbe potuto condividere con la sua Yuki umana...
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Un po' tutti, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Oblio

“Kaname...” Balbettò combattuta, già sazia del sangue dell’altro.

La grande mano del vampiro si insinuò tra i suoi capelli umidi, afferrandole il capo e spingendola con più forza verso il collo.

“Ti prego...Yuki” Ansimò. I muscoli tesi, gli occhi chiusi, le labbra serrate in una smorfia di dolore.

Sapeva che esaudire il suo desiderio sarebbe equivalso a complicare ancor di più la situazione, a mandarla ancora una volta su quel campo di battaglia che era divenuto il suo cuore.

Si sentiva lacerata, strappata, divisa tra quei due uomini che le avevano cambiato la vita. Due uomini che, doveva ammetterlo a se stessa, amava, entrambi. In modo diverso, ma ugualmente urgente. Amava Kaname, lo ammirava, lo rispettava, quasi non riusciva a fare a meno della sua presenza, ma non vi erano più nel suo corpo la foga, la passione, il fuoco, tutti quegli elementi che avevano caratterizzato i primi anni della sua adolescenza. Zero si era preso tutto questo.

Aveva rapito la sua parte umana, e mentre l’altro curava la vampira, la nutrendola, aiutandola a compiere i suoi primi passi in quel nuovo e lontano mondo, Zero, invece, la tormentava...la richiamava a sé come solo la tentazione del peccato più grave può fare...

 Si era insinuato anche in quella sua nuova vita. Non era riuscita a scappare da quegli occhi cremisi, dall’insaziabile bramosia del suo sangue. Così, era giunta la rovina, così il suo cuore aveva inevitabilmente deciso, cacciando via tutto il resto come se fosse stato un intruso spregevole.

Chiuse gli occhi, ma una lacrima sfuggì lo stesso da quelle palpebre abbassate. Poggiò le labbra tremanti su quel collo così bello, su quella pelle morbida ma antica. Trattenne i capelli scuri del sanguepuro con le dita bagnate, afferrandoli, forse con troppa foga.

Sentì sussurrare il suo nome ancora una volta, poi lo morse con decisione.

I sentimenti di Kaname la travolsero come un’onda violenta. Ira, gelosia, disperazione. Una miriade di pensieri e ricordi le invasero la mente.

Bevve ancora, con avidità, con rabbia, distrutta dal senso di colpa...aveva sbagliato, aveva tradito per l’ennesima volta.

Poi arrivò una nuova ondata di emozioni e di...desiderio.

Lui la desiderava, nello stesso ardente modo che aveva percepito nel sangue di Zero. Quel vampiro austero, dall’aspetto apparentemente freddo, algido, la voleva, in un modo così intenso da sembrarle quasi viscerale.

Kaname si lasciò bere silenziosamente, le permise di stringergli le spalle, di graffiargli la schiena, di infliggergli tutto il dolore che voleva, tutto, purchè continuasse.

Quando Yuki si allontanò aveva il volto sporco di lacrime e sangue, gli occhi lontani, umidi. Kaname sentì dentro di sé un vuoto incolmabile per quell’abbandono troppo rapido. Poi la rabbia.

“Pensi ancora a lui?” Rantolò con un sorriso sadico stampato in volto.

Yuki non rispose.

“Sei crudele...” Disse lui a denti stretti, afferrandole il mento e leccandole via il sangue che le macchiava il volto.

Poi la baciò.

Inizialmente la ragazza rimase immobile, quasi subendo quella morbida e dolce tortura, ma poi le labbra di Kaname si fecero avide, come mai lo erano state, e la cercarono, con movimenti esperti, gentili e rudi allo stesso tempo, tentando di risvegliare quelle due piccole gemelle apparentemente senza vita, che inaspettatamente, dopo qualche secondo presero a muoversi... Inizialmente incespicando, insicure, tremanti, per poi pian piano lasciarsi trasportare, ormai complici di quel gioco perverso, sporco di sangue, sporco di contraddizione.

Le mani di Kaname si spostarono dal suo viso al collo, indugiarono per qualche secondo sui due piccoli segni lividi, poi si mossero più in basso, percorrendo prima le spalle, e poi la schiena bagnata di Yuki. La voleva, come l’aveva voluta Zero la notte precedente.

Senza smettere di staccare le labbra da quelle di lei, la sollevò dalla vasca e la adagiò con delicatezza sul pavimento freddo del grande bagno.

La ragazza sgranò gli occhi per la sorpresa, il dolce tepore dell’acqua calda era improvvisamente sparito, lasciando il posto alla ceramica gelida. Rabbrividì.

Kaname si staccò da lei osservandola, lo sguardo enigmatico.

“Vuoi andare in camera?” Le domandò chinandosi per baciarle la fronte.

Yuki si morse le labbra, con tanta forza da ferirsi. Non voleva niente, voleva urlargli che anche quel bacio al quale si era arresa era stato l’ennesimo errore, l’ennesima tortura che si era inflitta, vittima della sua natura, vittima di quel vampiro, di quel mostro dentro di lei che non pensava altro che al sangue. Ma non disse niente...non voleva deludere quegli occhi ora scarlatti.

“N-no...”Balbettò trattenendo le lacrime. Kaname sorrise sereno, poi si chinò per rimediare al danno che si era fatta mordendosi.

Il suo amore per Zero...Impossibile. Un sogno che non sarebbe mai potuto divenire realtà. Era solo una condanna, un miraggio che sarebbe esistito per sempre nella sua mente, pronto a torturala. Lo sapeva, il suo posto era lì, sul pavimento freddo di quel bagno, accanto al Nobile Fratello, al sanguepuro, per l'eternità...eppure, perché nonostante ne fosse consapevole, il cuore non le dava pace? Perché non si arrendeva?

Serrò le palpebre. Non voleva assistere, desiderava sprofondare in un oblio nero, allontanarsi per un po’ dal corpo, lasciare lì il cuore, il sangue, la mente, e smettere di esistere, per un po’, solo quel tempo che bastava perché Kaname facesse di lei ciò che voleva.

I suoi canini penetrarono la carne di Yuki nello stesso esatto punto in cui l’aveva morsa Zero. L’aveva fatto di proposito, voleva cancellare le tracce dell’altro dal suo corpo, voleva che fosse sua, solo sua, per sempre.

Al primo sorso, Yuki sentì quel corpo steso sopra il suo rabbrividire, forse di disgusto. Si chiese se nel suo sangue la presenza di quello di Zero fosse così forte.

Sentì quelle dita flessuose stringere le sue più piccole e fragili con forza, per poi rilasciarle piano.

“Ti voglio Yuki...” Le confidò liberandosi del resto dei suoi indumenti.

“Voglio prenderti come ha fatto lui...pensi che non lo sappia? Pensi che non senta il suo odore sul tuo corpo? Ti ha stretta così forte che non se ne è andato neanche dopo un bagno...” Sussurrò  a denti stretti.

“Pensi che non sappia come ti ha toccata...” Continuò poggiando le mani sul suo piccolo seno, per poi scivolare più giù, sul ventre piatto, bagnato.

Lei lo fissò, colpevole.

“Come posso perdonarti?” Proferì per poi tornare a morderla di nuovo. Portando le mani sui suoi fianchi.

“Sei sempre stata...crudele” Disse poco prima di prenderla.

Yuki sobbalzò per la sorpresa.

“Kaname...No” Lo pregò divincolandosi.

Ma il vampiro non fece altro che premere le labbra sporche di sangue sulle sue, baciandola.

Sapevano di Zero, sapevano del loro amore corrotto, sbagliato. Pianse, mentre il sanguepuro si muoveva sul suo corpo come aveva fatto l’altro la notte precedente, mentre quelle mani la cercavano, la stringevano, mentre la sua bocca tornava a lambirle il collo.

Le lacrime sul volto della ragazza non cessarono di rigarle le guance. Se solo avesse voluto l’avrebbe potuto fermare, invece aveva lasciato che tutto ciò accadesse. Era rimasta inerme, immobile, vulnerabile.

“Amami Yuki...ti prego” Pianse poi lui, fermandosi.

“Io sono un mostro...” Sussurrò allontanandosi da lei, lo sguardo disperato celava una solitudine antica, un dolore millenario.

Fu di fronte a quegli occhi, che Yuki non riuscì a fermarsi. Non poteva continuare ad infliggergli altro dolore. Doveva prendere una decisione Doveva scegliere, e sapeva quel’era il suo posto, dopotutto glielo aveva promesso...l'avea promesso anche a sua madre e suo padre, in quei ricordi annebbiati lontani. L'anatema dei senguepuro. Aveva deciso, avrebbe lasciato che la sua mente, che il suo amore impossibile per Zero, per quegli occhi viola, annegasse nell’oblio...Perchè la sua vita era stata promessa ad un altro, era stata condannata dal suo stesso sangue, quello dei Kuran...

Allungò le braccia verso quel corpo snello e fiero, trattenendolo contro il suo.

“No, fratello...Non fare così” Pronunciò mollemente, asciugandogli le lacrime.

“Perdonami Zero...io sono un mostro...” Pensò. Mentre le sue labbra cercavano quelle di Kaname, mentre le gambe si avvinghiavano alla sua schiena tremando, mentre con un sospiro lo accolse di nuovo, piangendo.

 

Note dell’Autore

Perdonatemi...perdonatemi davvero per questo capitolo così triste... Aspetto i vostri commenti...povera Yuki, sono davvero cattiva... ps: mi dispiace per qualsiasi errore nella stesura...ma ho scritto questa pazzia ad un orario improbabile

Allyn

   
 
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