Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: sara_sessho    07/01/2013    2 recensioni
Dal prologo:
La scritta “Tanti Auguri Ailera” brillava leggermente sotto la flebile luce delle candeline.
“Dai su, ci sarà pure qualcosa che desideri” dissi a me stessa. Pensierosa alzai un secondo lo sguardo e vidi il mio libro preferito “Il Signore Degli Anelli” appoggiato sulla mensola. Sorrisi leggermente e riabbassai di nuovo lo sguardo.
“Voglio vivere l’avventura scritta da Tolkien” pensai prima di spegnere le candeline con un energico soffio.
[...]
«No... Questo è... impossibile... Non può... essere... Gran Burrone» dissi incredula, guardando ciò che era di fronte a me.
Perché Ailera si ritroverà nel mondo creato da Tolkien? Si intreccerà ai destini di chi? E soprattutto, che ruolo avrà?
Lo scopriremo solo vivendo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                        ~ Prophecy ~

 

Aprii lentamente gli occhi e mi accorsi di essere in un letto, decisamente grande rispetto al mio. Beh diciamo che il mio è uguale a quello di Pollicino, il che spiegherebbe le mie continue cadute notturne.

«Ben svegliata» disse una voce alla mia destra.

«Re Elrond, allora non era un sogno» sussurrai più a me stessa che all’elfo.

Lui si limitò ad annuire «Mi  dispiace per qualche ora fa, era già confusa per essere arrivata qui, non dovevo infierire con la storia della profezia».

«Non si preoccupi, non ho capito nulla tanto».

«Non importa, le sarà tutto più chiaro più tardi» continuò Elrond «per ora, mi piacerebbe sapere qualcosa di lei».

«La prego, a me si rivolga dandomi del tu, mi fa sentire vecchia» dissi con un sorriso appena accennato «comunque, come ben sa, mi chiamo Ailera e ho diciotto anni, anche se non sembra perché sono piuttosto bassina».

Elrond sorrise «E come si chiama il luogo da dove provenite?».

«Inghilterra».

«Come immaginavo non l’ho mai sentito nominare, è un regno?».

«Beh non proprio, c’è la Regina ma non ha la stessa funzione che un sovrano ha qui» risposi, cercando di essere più chiara possibile.

«Vorrei chiederle altro, ma il Consiglio si sta per riunire, devo andare» disse Elrond

«ma lei stia lì vicino perché la chiamerò per la profezia».

«Davanti a tutti?».

«E’ necessario, tutti i rappresentanti dei vari regni devono esserne a conoscenza».

Annuii semplicemente e l’elfo se ne andò.

 

Con calma mi alzai e notai di stare ancora indossando il mio “pigiama”. Sospirai leggermente, rendendomi conto però che ero scalza.

Interessante… Ora che cavolo mi metto?” mi dissi. Con la coda dell’occhio mi accorsi che, ai piedi dell’enorme letto,  c’erano un paio di stivali, molto elfici ma almeno erano neri come i miei indumenti. Era meglio evitare di presentarsi come un pagliaccio, anche se ero comunque abbigliata in un modo completamente diverso dal loro e decisamente scoperto per essere una donna.

Con questi pensieri in testa, mi misi a fare un giro, non era necessario andare da Elrond subito, sapevo già quello che stava dicendo e quindi non avevo alcuna fretta.

Ogni tanto incontravo qualche elfo sulla mia strada, ma tranne un’occhiata leggermente accigliata non mi rivolsero la parola.

Mi soffermai a osservare il sole, e il paesaggio che esso illuminava. Era bello lì, così tranquillo, senza il terribile casino di Londra nell’ora di punta. Mi sentivo più leggera, nonostante fossi lì da qualche ora, che avevo passato per la maggior parte dormendo.

Distolsi lo sguardo sospirando e mi avviai verso il luogo, dove si era radunato il Consiglio. Avvicinandomi vidi che nove persone erano in piedi e spalancai gli occhi.

Merda, la Compagnia dell’Anello è già stata formata, sono in ritardo” mi dissi accelerando il passo.

Elrond mi vide avvicinarmi e parlò «Prima di sciogliere questo consiglio, c’è un fatto di cui dovete essere messi a conoscenza».

Mi fermai dietro a una colonna ad ascoltare «Come ben sapete, molto tempo fa venne scritta una profezia, riguardante un ragazza di nome Ailera, proveniente da un luogo a noi sconosciuto, destinata ad avere un ruolo importante in questa guerra».

Strinsi leggermente le mani, sentivo come un peso sullo stomaco. Odiavo avere grandi responsabilità.

«Solo un pazzo crederebbe a questa storia» esclamò all’improvviso un uomo e, dato il carattere, doveva essere Boromir, tornato seduto come il resto della Compagnia.

«Non è una storia inventata, e te lo posso dimostrare» disse Elrond «avvicinati Ailera».

In quel momento il mio cuore accelerò, ma senza esitazioni mi avvicinai all’elfo.

Appena mi voltai verso il Consiglio, si levarono numerosi bisbigli che mi fecero deglutire leggermente.

«Come facciamo a essere sicuri che non sia un’impostora?» fu di nuovo Boromir a parlare.

A quelle parole, il mio timore passò «Sentimi bene, non sono il tipo di donna che si fa passare per quello che non è, e una qualità che di certo non mi appartiene è il bisogno di gloria e di grandezza, te le lascio volentieri» dissi dura.

Boromir si zittì e Elrond riprese a parlare, non senza un’occhiataccia verso di me. Forse avevo un po’ esagerato con i toni?

«Se, come Boromir, non ne siete convinti, direi che possiamo leggere la profezia e verificarlo» senza attendere risposta l’elfo estrasse, da non so quale punto del suo abito, una piccola pergamena e la srotolò.

Dopo una fugace occhiata alle persone attorno a sé, cominciò a leggerla:

 

Quando arriveranno i giorni più oscuri,

e tutti i regni non saranno più sicuri,

arriverà nell’ora della sera,

una giovane donna di nome Ailera,

da un luogo che lo spazio e il tempo sconfina

e dagli occhi come il sole che spezza la grigia mattina,

anche se la farà soffrire,

nel corso della storia non potrà interferire,

al colore delle fiamme del sangue fin dalla nascita è legata

e con il suo aiuto la forza del nemico sarà spezzata.

 

Ci furono alcuni secondi di silenzio e io mi sentii di nuovo mancare, ma non svenni.

«Onestamente, non so come possa riferirsi proprio a lei» disse per l’ennesima volta Boromir.

«Beh se analizziamo ogni frase, chiariremo ogni dubbio» a parlare questa volta fu un altro uomo, dai capelli scuri che doveva essere Aragorn.

«Per quanto riguarda le prime due frasi, non c’è nulla da spiegare, ognuno di noi sa la situazione in cui ci troviamo» disse Elrond «”nell’ora della sera” Ailera è arrivata esattamente ieri, appena dopo il crepuscolo».

Io mi corrucciai leggermente, ricordando che a Londra era già passata la mezzanotte da un bel po’. Che ci fosse un fuso orario qui a Gran Burrone?

«Il nome lo abbiamo già ripetuto molte volte, mentre per quanto riguarda il “luogo che lo spazio e il tempo sconfina” questa ragazza proviene da un posto chiamato Inghilterra, a noi sconosciuto, appartenente a un’altra dimensione sicuramente» continuò Elrond, assolutamente sicuro di sé.

«”dagli occhi come il sole che spezza la grigia mattina”» l’elfo si fermò, e mi guardò dubbioso l’unico occhio visibile, il sinistro era sempre coperto dai miei capelli «i tuoi occhi sono grigioverdi non del color del sole».

Iniziò a levarsi di nuovo un brusio e scorsi il sorriso gongolante di Boromir.

«Non è esatto» affermai, zittendo tutti «i miei occhi non sono solo grigioverdi».

Con calma e sangue freddo spostai il ciuffo dal mio occhio sinistro «questo occhio per metà è ambrato, molto simile al sole».

Elrond mi sorrise «Meraviglioso, non ho mai visto nulla del genere». Arrossii leggermente e distolsi lo sguardo.

«Bene, manca solo una frase, poi il resto è chiaro» disse l’elfo «”al colore delle fiamme e del sangue fin dalla nascita è legata”».

Oddio, e questo che vuol dire” pensai corrucciandomi. Elrond e il resto del Consiglio attese, guardandomi.

Alzai improvvisamente lo sguardo «il mio cognome è Scarlet, lo scarlatto è un colore simile sia al fuoco che al sangue».

«Perfetto, spero che ora i tuoi dubbi siano stati chiariti Boromir» disse l’elfo osservando l’uomo che si era ormai completamente ammutolito.

«Bene, ora possiamo sciogliere il Consiglio, Ailera partirà insieme alla Compagnia».

 

Devo… partire… con la Compagnia dell’Anello… Assolutamente fantastico” pensai sorridendo mentre tornavo nella mia stanza.

 

 

Angolo Autrice:

Eccomi di nuovo come promesso. Pubblico di fretta perché ho poco tempo, quindi se ci sono errori li correggerò al più presto.

Spero vi sia piaciuto, e che non repelliate la profezia in rima che ho scritto.

Detto questo, recensite.

Alla prossima, sara_sessho

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: sara_sessho