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Autore: fullmetalQUEEN    26/07/2007    6 recensioni
«Oddio.» Solo queste parole uscirono dalle sue labbra. Gli occhi sbarrati per lo stupore, la certezza di conoscere quei lineamenti. I capelli biondi le ricadono sul viso, un pò ribelli. Incrocia quegli occhi verdi. E ancora. «Oddio.» Stavolta esce un sussurro. I loro occhi s'incontrano, inconsapevoli di conoscersi. Una delle mie prime One Shot! Spero che vi piaccia!
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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«Oddio.»

Solo queste parole uscirono dalle sue labbra. Gli occhi sbarrati per lo stupore, la certezza di conoscere quei lineamenti. I capelli biondi le ricadono sul viso, un pò ribelli. Incrocia quegli occhi verdi.
E ancora.

«Oddio.»

Stavolta esce un sussurro. I loro occhi s'incontrano, inconsapevoli di conoscersi.
Adesso è il ragazzino a parlare. Assume un'espressione sorpresa, alla reazione della biondina. Inarca le sopracciglia.

«Ci conosciamo?»

Non riceve risposta. Osserva ancora la piccola kunoichi, porta il coprifronte esattamente dove dovrebbe stare, un vestito che da sul rosso. I suoi compagni di squadra sono allibiti.

«Io ti ho già visto»

Finalmente si decide a parlare. C'è qualcosa, nei suoi occhi, che le sembra familiare. L'altro ragazzo, Satoshi, gli si avvicina. E' il suo compagno di squadra.

«Moe, che ti prende? Stai bene?»

Voleva rispondere di no, che non stava bene. Quel ragazzino era il loro avversario, come diceva quel coprifronte che porta con orgoglio. Quel simbolo graffiato, ucciso. Gli occhi della ragazza sembrano fiammeggiare. Satoshi la guarda, senza sapere che prende all'amica. Riza, altra compenente del gruppo, sembra capire. La piccola degli occhi bianchi sembra ad un tratto ricordare, tanto che estrae un kunai e chiede informazioni al moro.

«Qual è il tuo nome?»

Il ragazzino si sistema al meglio il coprifronte, sorridendo beffardo. Ad un tratto, gli occhi verdi diventano rossi, con due petali neri a decorarli. Il sangue della piccola Moe ribolle nelle vene. Non si era sbagliata.

«Sasuke... Uchiha...»

Il suo è sibilo di rancore, di odio. Ad un tratto, il ragazzo riconosce quegli occhi azzurri. Li ha già visti, li ha già sentiti decrivere, ma non riesce a collegare.

«Conoscevi mio padre, biondina?»

Chiede pensieroso l'ultimo erede del clan Uchiha. Moe ha le lacrime agli occhi, non ragiona, è in preda alla rabbia. Satoshi la blocca con la tecnica del suo clan, la Kagemane no Jutsu. Appena in tempo. Moe stava per utilizzare quella tecnica.
Per il moretto è un attimo. Quell'odio, quell'astio, quel rancore. Quegli azzurri. Sentiva sua madre parlarne spesso, i primi anni della sua vita. Quei primi anni in cui non era convinta per nulla della scelta che aveva fatto, ma per cui era troppo tardi. Aveva tradito Konoha per suo padre, Sasuke Uchiha.

«Qual è il tuo nome?!»

Grida il ragazzo, portando anche lui le mani ai kunai. Per il piccolo Nara è già abbastanza prendersi cura della rabbia della piccola bionda. E' un lampo. Satoshi scioglie la tecnica, la bionda si ricompone.

«Metti questo nome sulla tua lista nera, Uchiha...»

Lo sguardo della ragazza è deciso, duro, come i due compagni mai l'avevano vista.

«Hai di fronte a te Moe Uzumaki, figlia del sesto Hokage e prossima Hokage di Konoha!»

Il moro scoppia in una risata. Aoi si ferma a fissarla, gli occhi pieni di disprezzo. Sono sguardi di due bambini cresciuti da soli. Cresciuti senza nessuno a cui affidarsi.

«Ma se non sbaglio il tuo caro paparino è morto per mano del mio, no?»

E' un attimo. Il pugno di Moe si stringe, crea al volo una copia e si aiuta nell'effettuare il Rasengan. Nel frattempo, Aoi compone velocemente dei sigilli e un rumore di migliaia di rapaci riempie l'aria, il Chidori. Dai tronchi dai quali si osservavano, spiccarono un balzo, scontrando le due tecniche. Moe ha le lacrime agli occhi, pensando al giorno in cui il padre partì.

5 anni prima.

«Padre...!»

Il ragazzo, o meglio, l'uomo si voltò ancora una volta, per guardare la figlia. Dopo aver baciato la moglie, bionda anch'essa e occhi color acquamarina, si piega per essere all'altezza della bambina, intenerito.

«Padre, dove vai?»

«Vado a completare un vecchio lavoro, tesoro mio.»

Intanto, Ino singhiozzava. Naruto Uzumaki si alzò in piedì, scarruffando la chioma bionda della piccola e si allontanò.


"Fu l'ultima volta in cui ti vidi, padre. E adesso, guardami e sii fiero di me!"

Quello che Moe e neanche Aoi sapevano, era che Naruto Uzumaki, il Sesto Hokage, altrimenti detto Mitsudaime, era morto tentando di salvare l'amico, dopo anni di ricerche. E Sasuke Uchiha era morto pochi giorni dopo tra le braccia della moglie, Sakura Haruno, per le ferite riportate nello scontro. I due bambini attribuivano le colpe al genitore dell'altro per la morte del loro.

Lo so, è tristissima, ma secondo me andrà a finire in un modo molto simile... beh, commentate °-°
  
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