Lo abbracciai e mi addormentai fra le sue braccia.
PARTE BRUNO.
La mattina seguente mi risvegliai con ancora accanto Vanessa.
Toc toc. (Qualcuno bussò alla porta)
...:Sono Tahiti,posso entrare?
Io:Aspetta un attimo sorellina..
“Accidenti e adesso?!” Pensai.
Cercai di svegliare Vanessa,ma evidentemente era troppo stanca..
Così la presi in braccio e la distesi su di me;per poi corpirla con le coperte.
Io:Entra pure!
Spalancò la porta e urlò:
Ma sei impazzito?!Non puoi andare a dormire in mutande! Non fa mica così caldo!
Io:*sussurro*Cavolo stai zitta,la svegli e poi non sono mica in mutande!
Lei:Che hai detto?
Io:Niente niente.. Insomma? Che vuoi?
Lei: Mamma e papà tornano a casa alle 7.Adesso esco.Mi raccomando,non fare cavolate.
Io:Ok,ciao!
Richiuse la porta.
Vanessa si stava muovendo,così le tolsi le coperte davanti al volto per farla respirare.
Io:Hei cucciola! Tutto ok? Sei stanca,vero?
Lei:Sono stanca morta.. Ma do-dove sono? Oddio! Devo tornare a casa! I miei stanno per tornare!
PARTE VANESSA.
E fu così che tornai a casa.,ovviamente Bruno mi accompagnò.
Da quel giorno la mia vita cambiò,ero più sicura di me.
I soldi non mi mancavano:continuai a lavorare come modella. Diventai a mano a mano la più richiamata del tempo.I miei erano felicissimi ma ancora non avevo avuto il coraggio di dire niente sull’amore che provavo per Bruno.
Ah già..stavo per dimenticare:Il saggio venne svolto nel migliore dei modi,tanto che finimmo sul giornale e Bruno firmò un contratto con la casa discografica “Elektra”.
Vivevamo felici e contenti ma si sa,le cose non sono sempre perfette.
Era un giorno molto caldo.
Ero a scuola,stavo ascoltando la lezione di francese quando..
Una terribile “voglia di vomitare” mi portò a correre verso i bagni.
Non era la prima volta che vomitavo,ma quella volta fu davvero micidiale.Non riuscivo a tenermi in piedi.Soltanto con l’aiuto di una mia amica riuscii a tornare in classe.
Decidemmo di non dire niente alla proff, ma ad un certo punto il mal d testa si fece sentire e persi i sensi.
Mi ritrovai distesa,su un lettino, nella mensa scolastica,circondata da uomini in camice bianco.
Avevo paura,non riuscivo a parlare;mentre i dottori mi facevano tremila domande al secondo.
...:Amore mio! Che succede? Stai bene?
Io:Bruno,che ore sono? Da quanto tempo sono quì?
Lui:Un’ora.. sono le 11.00..
Io:Voglio alzarmi, puoi aiutarmi?
Lui:Ti hanno appena fatto un aflebo devi stare distesa. Non ti preoccupare non è niente.
Mi baciò e chiusi gli occhi (non avevo le forze per resistere un altro pò).
Sentii la voce di un dottore dire:
Ragazzo deve tornare in classe.
Bruno:No! Lei è la mia ragazza ed io resto quì! E poi.. sono maggiorenne,non potete comandarmi!
Dottore:Ascolti,se vuole rimanere quì,allora si renda utile! Risponda a queste domande: Vanessa ha qualche malattia genetica?
Lui:NO! Sta benissimo! Non capisco il perchè di questo fatto..
Dottore:Ok, benissimo.Mi ascolti attentamente,so che può essere una domanda strana ma..
Disse qualcosa,ma ero troppo stanca per capire..
Lui:Bhè.. Emh.. Cosa c’entra? Se fosse?
Dottore: Provi a farle fare un..
Caddi in un sonno profondo.
Mi risvegliai tra le braccia di Bruno,anche lui disteso sul lettino.
Io:Co-cosa c’è? Perchè mi guardi così?
Lui:Ho chiamato i tuoi e gli ho detto che stasera rimani a dormire da me.
Io:Ma..
Lui:Niente “ma”,adesso torniamo a casa,ok? Stai bene?
Io:Si..Perchè sei così strano? Che ti prende?
Mi baciò e disse:
Forza,vieni.
Continua.