Fanfic su artisti musicali > Bruno Mars
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Autore: Marsars    07/01/2013    1 recensioni
"Sono passati anni e non l’ho più visto da quel maledetto giorno.
Solo adesso mi rendo conto del grande errore che ho commesso.
Ci ho sofferto troppo..non dovevo perderci tutto quel tempo,non ne valeva la pena.
La notte pensavo sempre a quanto sarebbe stato bello, anche per un solo secondo, sfiorare le sue labbra,avere un suo piccolo abbraccio,niente di più.
Sono passati cinque mesi dalla mia separazione con Bruno..
E solo adesso capisco di aver preso la decisione più giusta.
Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti,amare profondamente ci rende coraggiosi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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Lo abbracciai e mi addormentai fra le sue braccia.
PARTE BRUNO.
La mattina seguente mi risvegliai con ancora accanto Vanessa.
Toc toc. (Qualcuno bussò alla porta)
...:Sono Tahiti,posso entrare?
Io:Aspetta un attimo sorellina..
Accidenti e adesso?!” Pensai.
Cercai di svegliare Vanessa,ma evidentemente era troppo stanca..
Così la presi in braccio e la distesi su di me;per poi corpirla con le coperte.
Io:Entra pure!
Spalancò la porta e urlò:
Ma sei impazzito?!Non puoi andare a dormire in mutande! Non fa mica così caldo!
Io:*sussurro*Cavolo stai zitta,la svegli e poi non sono mica in mutande!
Lei:Che hai detto?
Io:Niente niente.. Insomma? Che vuoi?
Lei: Mamma e papà tornano a casa alle 7.Adesso esco.Mi raccomando,non fare cavolate.
Io:Ok,ciao!
Richiuse la porta.
Vanessa si stava muovendo,così le tolsi le coperte davanti al volto per farla respirare.
Io:Hei cucciola! Tutto ok? Sei stanca,vero?
Lei:Sono stanca morta.. Ma do-dove sono? Oddio! Devo tornare a casa! I miei stanno per tornare!
PARTE VANESSA.
E fu così che tornai a casa.,ovviamente Bruno mi accompagnò.
Da quel giorno la mia vita cambiò,ero più sicura di me.
I soldi non mi mancavano:continuai a lavorare come modella. Diventai a mano a mano la più richiamata del tempo.I miei erano felicissimi ma ancora non avevo avuto il coraggio di dire niente sull’amore che provavo per Bruno.
Ah già..stavo per dimenticare:Il saggio venne svolto nel migliore dei modi,tanto che finimmo sul giornale e Bruno firmò un contratto con la casa discografica “Elektra”.
Vivevamo felici e contenti ma si sa,le cose non sono sempre perfette.
Era un giorno molto caldo.
Ero a scuola,stavo ascoltando la lezione di francese quando..
Una terribile “voglia di vomitare” mi portò a correre verso i bagni.
Non era la prima volta che vomitavo,ma quella volta fu davvero micidiale.Non riuscivo a tenermi in piedi.Soltanto con l’aiuto di una mia amica riuscii a tornare in classe.
Decidemmo di non dire niente alla proff, ma ad un certo punto il mal d testa si fece sentire e persi i sensi.
Mi ritrovai distesa,su un lettino, nella mensa scolastica,circondata da uomini in camice bianco.
Avevo paura,non riuscivo a parlare;mentre i dottori mi facevano tremila domande al secondo.
...:Amore mio! Che succede? Stai bene?
Io:Bruno,che ore sono? Da quanto tempo sono quì?
Lui:Un’ora.. sono le 11.00..
Io:Voglio alzarmi, puoi aiutarmi?
Lui:Ti hanno appena fatto un aflebo devi stare distesa. Non ti preoccupare non è niente.
Mi baciò e chiusi gli occhi (non avevo le forze per resistere un altro pò).
Sentii la voce di un dottore dire:
Ragazzo deve tornare in classe.
Bruno:No! Lei è la mia ragazza ed io resto quì! E poi.. sono maggiorenne,non potete comandarmi!
Dottore:Ascolti,se vuole rimanere quì,allora si renda utile! Risponda a queste domande: Vanessa ha qualche malattia genetica?
Lui:NO! Sta benissimo! Non capisco il perchè di questo fatto..
Dottore:Ok, benissimo.Mi ascolti attentamente,so che può essere una domanda strana ma..
Disse qualcosa,ma ero troppo stanca per capire..
Lui:Bhè.. Emh.. Cosa c’entra? Se fosse?
Dottore: Provi a farle fare un..
Caddi in un sonno profondo.
Mi risvegliai tra le braccia di Bruno,anche lui disteso sul lettino.
Io:Co-cosa c’è? Perchè mi guardi così?
Lui:Ho chiamato i tuoi e gli ho detto che stasera rimani a dormire da me.
Io:Ma..
Lui:Niente “ma”,adesso torniamo a casa,ok? Stai bene?
Io:Si..Perchè sei così strano? Che ti prende?
Mi baciò e disse:
Forza,vieni.
Continua.
  
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