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Autore: mikilily    07/01/2013    9 recensioni
Lily è convinta che rimarrà tutta la sera a poltrire sotto il piumino, nascondendosi alle incombenze della vita reale. Peccato che Rose, sua cugina, venga a stanarla a casa portandola a una sezione di shopping per le vie di Diagon Alley. Qui, oltre a fare spese pazze non previste, scoprirà un segreto cui solo lei non era a conoscenza e finalmente chiarirà con il ragazzo che fa battere il suo cuore.
Se vi ho incuriosito... leggete la mia piccola one-shot.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Famiglia Weasley | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il the delle cinque.

Batté più volte le palpebre per abituarsi alla luce. Si rigirò un’alta volta, coprendo con il piumino tutta la testa e infine, richiuse gli occhi cercando di addormentarsi.
Il bel tepore conciliava il sonno e benché sapesse che ormai era pomeriggio inoltrato, non aveva alcuna intenzione di alzarsi da quel comodo giaciglio.
Si meritava un po’ di riposo.
Sì, se lo meritava tantissimo. Aveva lavorato come una pazza per tutte le vacanze, aveva perfino rinunciato al cenone a casa del fratello Al.
Come non vieni a casa mia per Natale? Le aveva detto scocciato quando l’aveva avvisato della sua assenza.
Ci saranno tutti!
Già, forse proprio perché si sarebbero stati tutti, Lily, fu felice di aver del lavoro da fare.
Ringraziò Merlino di essere una medimago e senza dire nulla a nessuno scambiò il turno di notte con Janet la sua collega, lasciandola festeggiare tranquillamente il Natale con i figli e il marito.
Aveva fatto una buona azione, sì disse.
Buonissima. Peccato che oltre al Natale avesse scambiato anche il turno del trentun Dicembre e di tutti i sabati fino al dieci Gennaio.
Suo padre e sua madre per riuscire a vederla si erano recati direttamente al San Mungo.
Per fortuna, pensò, nessuno si era messo in testa di lamentarsi con il capo del personale.
Suo padre, a essere sinceri, aveva perfino palesato quell’intenzione ma Lily fu più astuta riuscendo con la proverbiale arte oratoria a fargli cambiare immediatamente idea.
Si stiracchiò un poco sorridendo appena, quando nella mente le riaffiorarono i ricordi di quel momento:
- Papà  – disse – devo fare i turni, né val la mia carriera. Non vorrai che dicano in giro che se non gli faccio è solo perché sono figlia di... -
Lui era impallidito: non voleva che sua figlia fosse considerata una raccomandata. Lily sapeva bene quanto ci tenesse che i suoi figli fossero apprezzati in quanto, bravi , non perché erano i figli di Harry Potter.
Così suo padre non disse nulla e Lily, fu dispensata dall’ennesima riunione tra amici e parenti.
Un clap di materializzazione la ridestò.
- Lily Luna Potter -
Lily deglutì non appena sentì la voce astiosa della sua migliore amica, e cugina, Rose Weasley.
- Perché sei ancora a letto? - urlò Rose rovesciando le coperte a terra.
Lily chiuse gli occhi di colpo investita dalla luce.
- Ho sonno - disse sbuffando.
- Sonno! Mi avevi promesso che questa sera saremmo andate per negozi e che alle cinque ci saremmo prese il the in quel nuovo bar a Diagon Alley -
- Io -, disse Lily cercando di inventare la prima scusa che le passasse per la mente.
- Senti Lily, puoi incantare i tuoi genitori, i tuoi fratelli , tutti... ma non me - replicò Rose. –Non hai nessun turno in ospedale, quindi, ora ti alzi, ti dai una lavata e poi usciamo. Hai mezz’ora di tempo o...- 
- O... ? – chiese Lily speranzosa di essere lasciata in pace.
- O userò la magia per prepararti a dovere - disse Rose mettendo le mani sui fianchi nella posizione che più ricordava la tanto amata nonna Molly.
Lily si alzò dal letto sbuffando, guardò torva la cugina ed entrò nel bagno.
 Rose rimase impassibile: osservò ogni movimento di Lily senza mai abbassare lo sguardo e quando la giovane medimago entrò nel bagno aprendo l’acqua della doccia, si concesse un sorriso.
Aveva vinto! Solo lei sarebbe riuscita a farla uscire da quella piccola casa in cui da due anni si era rifugiata, isolata.
Già, solo Rose Wesley sapeva quanto la cugina desiderasse isolarsi dal resto del mondo, dedicandosi anima e corpo al lavoro, relegando alla vita sociale solo le briciole.

***

Si erano smaterializzate direttamente a Diagon Alley, per l’infelicità di Lily.
Ad ogni passo che le sue ragazze facevano, non vi era mago o strega che non le osservasse o salutasse.
- Sorridi cugina - disse Rose subito dopo aver superato un vasto gruppo di ex compagni al tempo di Hogwarts.
- Non c’è nulla per cui debba sorridere - replicò Lily.
Rose scosse il capo prima di afferrare il braccio di Lily e tirarla fino a una piccola vetrina dell’angolo.
- Non è stupendo?- domandò mentre Lily si guardava intorno stranita.
- Cosa ?- chiese cercando di capire cosa avesse attirato l’attenzione di Rose.
- Quel cappellino -
Lily fece una smorfia.
- Non sei cresciuta per indossare un capellino- disse Lily.
- Ma quando mai, non vi è un’età per indossarne uno- replicò prendendole la mano e tirandola all’interno del negozio.
Rose era felicissima quello sembra essere il suo mondo .
- Posso esservi utile?- domandò una commessa con lunghi capelli color biondo cenere, occhi piccoli di un vivace verde che giovale sorrise allae due streghe. 
 - Ci sono molti cappelli - disse Lily non sapendo cosa rispondere.
- Sì -  replicò la donna distendendo le labbra volgendo infine l’attenzione verso Rose che eccitata, si provava uno a uno ogni modello.
- Non abbiamo solo cappelli – aggiunse la giovane commessa, - se vuole, posso mostrarle anche degli abiti che su il suo corpo starebbero un ‘incanto -
- No grazie - rispose Lily – non mi serve nulla - finì.
- Non le dia retta – s’inserì Rose che si era girata ad ascoltare lo scambio di vedute tra le due donne - porti gli abiti,- le intimò sorridente.
Quando la commessa se ne andò alla ricerca di qualcosa di adeguato per Lily, la Potter si girò offesa.
- Non ho alcuna intenzione di comprare niente- disse.
- Io, invece, credo che ti servirebbe un po’ di roba. Da quando hai questo vestito: due anni?- domandò osservandola.
- Non lo so- replicò sbuffando – e anche se fosse, non è né vecchio né passato di moda-
- Questo lo dici tu - disse Rose.
- Sai quanto me ne frega - replicò.
- Certo se lo nascondi dietro un camice, non te ne frega, ma se poi dovessi uscire per una cena o che ne so, un appuntamento -
- Non devo fare nulla di tutto questo - rispose Lily, mentre la commessa rientrava nella stanza con almeno una decina di abiti.
- Entra nella cabina e provati i vestiti - disse Rose senza nemmeno guardarla.
- Rose - la richiamò Lily spazientita.
- Me l’avevi promesso ricordi, una giornata solo noi due -
La commessa arrossì sentendosi in più.
 Lily sollevò lo sguardo, incontrando gli occhi severi della cugina. Fece un passo verso la commessa e afferrò il primo vestito.
Sbuffò sonoramente e si avviò nella grande cabina.
Mai più! Non devo mai più fare una promessa a Rose.
- Visto! - disse Rose volgendo lo sguardo verso la commessa – basta poco- .
La donna annuì poco convinta ma pian piano che Lily usciva per mostrarsi in tutta la sua bellezza , ricevendo i complimenti e gli apprezzamenti della cugina e di chi entrava nel negozio, si tranquillizzò.
Le ragazze alla fine spesero una cifra cospicua,
 Lily impallidì quando la donna dai capelli biondi, le fece il conto, ma non disse nulla, pagò e uscì.
Non farò mai più shopping finché campo , soprattutto, non verrò mai più con Rose.
Questo pensava Lily mentre camminava verso il locale dove Rose voleva assolutamente entrare.
Sbiancò un attimo prima di bloccarsi afferrando alla cugina e nascondendosi dietro di lei.
- Lily, ma che modi... - sbiaccicò la rossa Weasley prima di sollevare lo sguardo e incrociare quattro paia di occhi : Due azzurri che curiosi le osservavano e due grigi che come notò subito Rose non stavano guardando lei ma quella sciagurata che si nascondeva dietro.
- Weasley - disse Andy Zabini vestita con un delizioso capottino color canna da zucchero e l’inconfondibile caschetto nero che le metteva in evidenza il viso da bambola di porcellana.
- Potter - aggiunse osservando la rossa che ancora non accennava a uscire da dietro la schiena di Rose.
- Sono mesi che non ti si vede - aggiunse distendendo le labbra, cercando di mostrarsi accomodante . Da alcuni mesi la Potter sembrava detestarla, ma forse era una sua impressione pensò Andy.
Lily la guardò un attimo.
Stupida oca arrivista pensò Lily, prima di riportare la sua attenzione su quel deficiente, arrogante, presuntuoso ed egocentrico di Scorpius Malfoy.
 Il ragazzo che più detestava al mondo e che fin da quando l’aveva conosciuto anni prima per via della sua amicizia con Albus suo fratello, la faceva infuriare.
Si lo odiava ma poi non seppe nemmeno come il solo guardarlo le faceva tremare le gambe e battere il cuore.
Stupida! Quante volte si era data della stupida, intimandosi di non abbassare mai la guardia davanti al nemico.
- Già - aggiunse Malfoy storcendo il naso all’indirizzo di Lily che si riprese in quell’istante – immagino che sia troppo indaffarata perché ti mischia con noi mortali. A quando l’ordine di Merlino?- domandò acido.
Andy lo guardò male poi riprese subito.
- Stavamo andando al The five o'clock, vi unite a noi? -
No!Pensò Lily.
- Certo - disse invece Rose procedendo nella direzione del locale seguita dalla Zabini.
- Non sembri entusiasta – disse Malfoy.
- Infatti, non lo sono – replicò Lily seguendo le due ragazze.
Scorpius rimase fermo osservando la Potter precederlo.
Dio quanto era bella. Dio quanto la desirava.
Dio quanto era lampante che lo detestasse.
 

***

Lily si sedette accanto a Rose e sbuffò sonoramente quando si trovò di fronte Malfoy.
-Ragazzi cosa vi porto?- domandò un cameriere elargendo sorrisi alle tre ragazze per poi bloccarsi quando incontrò gli occhi furenti di Malfoy.
- Per me una cioccolata calda al gianduia - disse Andy, ricambiando cordialmente il sorriso.
- Anche per me una cioccolata, però al cioccolato bianco con nocciole - aggiunse Rose.
- Un the - dissero in simbiosi Lily e Scorpius.
- Un the? - chiese il cameriere.
- Un the al limone – replicarono i due spazientiti.
Rose e Andy si guardarono appena sorridendosi un poco prima di ritornare imperturbabili agli occhi dei due che ripresero a guardarsi in cagnesco.
Quando quei due testoni avrebbero ammesso i loro sentimenti.
Già quando?

- Andy, ho saputo la novità – disse Rose subito dopo aver bevuto il primo sorso di cioccolata.
La Zabini sorrise, gli occhi le brillavano .
- Avevo paura che l’avreste presa male- 
- Perché mai, finalmente vi siete decisi a uscire allo scoperto - rispose Rose ridendo divertita sentendo le paure di quella che un tempo credeva una ragazza dal cuore di ghiaccio.
Lily sentì freddo ma non sollevò lo sguardo non avrebbe retto a vedere quei due che si baciavano e flirtavano davanti a lei.
- La nonna vuole invitarti a cena - disse ancora Rose osservando Malfoy che invece di bere il the, contemplava sua cugina che ignara, osservava la bevanda ambrata nella sua tazza.
- Sì, Al me l’ha detto – rispose la Zabini
A Lily andò di traverso il the e iniziò a tossire.
- Lily - urlò Rose – stai bene Potter - disse Scorpius, alzandosi in piedi preoccupato.
- Io sì... - rispose subito dopo aver tossito.
- Non si direbbe - replicò Scorpius.
- Sto bene - urlò indignata.
Scorpius sollevò le braccia in segno di resa – scusi sua maestà non chiederò più nulla. Così per non sentire più la sua delicata ugola -
- Sei un deficiente- disse Lily alzandosi di scatto.
- Scusate ma non ho più voglia e tempo da sprecare qui - disse Lily cercando di guardare tutti meno che Rose.
- Tranquilla Potter puoi riaccomodarti, tolgo il disturbo. Weasley è stato un piacere. Andy ci sentiamo , saluta Al - disse girando le spalle alle tre donne e uscendo dal locale.
- Lily ma che ti prende -
- Non si merita un trattamento simile - aggiunse Andy.
Lily guardò le due senza riuscire a dire nulla.
- Ammetto che il più delle volte quando ci sei tu nei paraggi, diventa pesante e odioso - disse ancora la Zabini – ma anche tu Lily, non fai nulla per non far uscire il peggio da Scorpius -
-Io non faccio proprio nulla: noi ci odiamo. È sempre stato così - sentenziò incrociando le braccia offesa.
- Peccato - rispose Andy. –speravo tanto che mia cognata si mettesse con il migliore amico mio e del mio fidanzato-
Lily sgranò gli occhi puntandoli contro Andy Zabini.
- Cognata?-
Andy sorrise.
- Pensavo avessi capito che io e Albus ci siamo fidanzati -
- Oddio!- disse sorridendo ora come un ebete.
Quindi non sta con Malfoy. Oddio! Che pessima figura ho fatto.
 

***

Era ritornata a casa dopo aver passato tutta la sera in compagnia di Rose e sua cognata. Che effetto strano le faceva pensare che Andy Zabini era diventata sua cognata. Come aveva fatto a non accorgersi che Al e la Zabini stavano insieme dai tempi di Hogwarts.
Perché non li guardavi mai, il tuo unico pensiero era stare lontana anni luce dai Serpeverde , soprattutto da un Serpeverde.
Deficiente, ecco cosa sono, pensò dandosi un colpo sulla fronte.
- Ahi - disse subito dopo massaggiandosi la parte lesa.
Il campanello della sua casa suonò proprio in quell’istante. Rimase sorpresa, non attendeva nessuno e titubante si avviò verso l’ingresso.
Rimase senza parole quando aprendo la porta, si ritrovò Scorpius Malfoy completamente fradicio davanti a se.
- Perché mi odi?- domandò Scorpius, senza attendere di essere invitato ad entrato o più semplicemente salutato.
- Dimmi che ti ho fatto, dove ho mancato perché non lo capisco. Ti giuro cerco di ricordare ogni frase, ogni incontro ma non riesco a capire in cosa ti ho offeso-
Lily non riuscì proferir parola.
Era allibita.
Scorpius Malfoy, l’algido e sempre composto legismago, era davanti alla sua porta completamente zuppo, e chiedeva a lei, spiegazioni sul perché dei loro continui battibecchi.
- Malfoy -
- Dimmelo Lily, poi ti giuro, che ti lascerò in pace – aggiunse.
Lily, che bello sentire il suo nome pronunciato da Scorpius.
- Io... –
- Odio pregare le persone- disse ancora Malfoy.
- Entra dentro o ti prenderai un malanno - disse afferrando la mantella nera e spingendolo dentro.
Lily cercò di non guardare i suoi occhi grigi che tanto le facevano battere il cuore, soffermandosi sui capelli che completamene zuppi di acqua, erano diventati di un biondo più scuro.
- Togliti la mantella e mettiti vicino al fuoco - disse – vado a prenderti un asciugamano per i capelli -
Scorpius non disse nulla fece come li era stato detto e attese il ritorno della padrona di casa.
Quando Lily gli porse l’asciugamano, fu un attimo , le sue dita sfiorarono quelle della Potter. Aprì la bocca per inalare l’aria. Era in apnea, il profumo di Lily inebriava l’aria.
- Asciugati - disse la Potter scomparendo dietro una porta che a detta di Scorpius doveva essere la cucina.
Frizionò i capelli con gesti meccanici, maledendosi per non aver ricevuto dalla donna alcuna risposta. Quando fu asciutto e finalmente il freddo era solo un pallido ricordo , Lily fece nuovamente il suo ingresso.
- Hai fame?- chiese porgendogli una minestra.
- Non posso competere con i tuoi elfi - disse storcendo il naso – ma in cucina me la cavo un po’- ammise.
- Va benissimo – rispose Scorpius prendendo il piatto.
Lily lo osservò prendere il piatto e sedersi composto su una sedia affianco al camino, Dio com’è bello.
Lentamente si portò il cucchiaio colmo di minestra alla bocca: una, due e tre volte.
- è buona - disse sollevando lo sguardo e incrociando i suoi occhi con quelli di Lily. Il cuore della giovane medimago perse un battito.
- Perché mi odi?- domandò Scorpius senza smettere di guardarla.
- Malfoy non dire assurdità,- replicò Lily – io non odio nessuno tanto meno te- rispose.
- A me, non sembra - rispose il ragazzo alzandosi.
- Sono l’unico cui ti rivolgi sbarbatamene, l’unico che eviti . In effetti -, si ricordò in quell’istante - mi eviti sempre fin dai tempi di Hogwarts. Se non fossi stato il migliore amico di tuo fratello, forse, non mi avresti mai rivolto la parola- finì Malfoy.
-Beh sei un Malfoy e io sono una Potter- disse Lily pentendosi di quella frase subito dopo averla pronunciata.
Questa era la peggior cosa potesse dire, la guerra era finita da anni e lei non era certo una che rivangava il passato. Tanto più se non aveva vissuto quegli anni.
- è questo il motivo?- Domandò sorpreso.
- No - si affretto a ribattere Lily .
- Peccato , sarebbe stata una scusa ridicola ma almeno la potevo capire -.
- Malfoy - disse Lily – tu ed io non ci piacciamo, non c’è nulla da spiegare. Non capisco nemmeno perché sei qui a chiedere spiegazioni-
Scorpius la guardò ancora storcendo il naso.
- Forse perché io, Potter, non la penso come te - rispose. –Grazie per la minestra- aggiunse poggiando il piatto sul tavolino accanto.
Lily rimase ferma mentre il legismago le passò accanto. Sentì il suo profumo: menta e sandalo. Un brivido di paura la percorse quando Scorpius non la degnò di uno sguardo.
- Ti auguro tutta la fortuna che meriti- disse Scorpius arrivato alla porta.
- Spero che un giorno troverai un uomo meritevole del tuo amore-.
Quando si girò, Scorpius non c’era più.
Sparito.
Smaterializzato lontano da lei e dalle mille paranoie che le assillavano la mente.
Che voleva dire?Si chiese osservando il punto in cui Malfoy era sparito.
Lily non seppe darsi una spiegazione a quelle frasi, ma doveva sapere e l’unica cosa da fare, benché si vergognasse moltissimo , era chiedere all’unica persona che sapeva, poteva aiutarla.
- Albus ! - il legismago dai capelli neri perennemente arruffati sollevò lo sguardo incrociando i suoi occhi con quelli della sorella minore.
- Oh, chi non muore si rivede! - disse chiudendo la pratica che fino a quel momento l'aveva tenuto impegnato.
- Malfoy - disse Lily timorosa – Malfoy è venuto a casa mia questa sera- chiarì.
- Ha vaneggiato un poco sul fatto che io lo odio e cose simili -.
- Tu lo odi?- domandò il fratello osservandola curioso seduto comodamente dietro la sua scrivania in radica.
- Non è importante -
Albus rise di gusto.
- Certo che è importante Lily, devi capire se lo odi. Se non lo odi, devi ammettere prima a te stessa e poi al resto delle persone che ti circondano, il perché ti comporti come una stronza con Scorpius-
-Io non sono una stronza-
Albus alzò il sopracciglio.
- Dimmi perché ti sei proposta come turnista il giorno di Natale?- domandò il fratello. Lily sgranò gli occhi incredula. Come aveva fatto...
- Te lo dico io, per non venire a casa mia e incontrarlo -.
- Albus non è... -
- Eri l’unica che mancava. L’unica che non c’era quando io e Andy abbiamo annunciato il fidanzamento -
Lily aprì la bocca.
- Mi dispiace - disse sottovoce.
- No, non è vero. Sei un egoista, non te ne importa se le persone attorno a te soffrono, pensi solo a te stessa -.
- Albus -
Lily si girò di scatto sentendo la voce di Andy richiamare il fratello.
- Scusalo Lily, non voleva dire questo, vero Al?-
- No io... -
- Ha ragione - disse Lily abbassando lo sguardo. Non merito di essere perdonata per le mie mancanze-
- Infatti - replicò Albus – ma io sono un buono- disse il fratello – quindi ti aiuterò nonostante non meriti il mio aiuto-
Andy scosse la testa.
Dio quanto erano cocciuti i Potter.

***

Era arrivata davanti all’indirizzo che il fratello, con non poche insistenze, le aveva dato.
Era carina: una villetta a due piani lontano dalla via principale di Diagon Alley. Il cancello di ferro battuto celava il viale di ciottoli piatti e bianchi, attorniato da un fitto prato verde.
Lily si morse il labbro prendendo un ampio respiro.
Spinse il cancello ed entrò, avviandosi a passo spedito su per il sentiero fino a che non arrivò davanti alla porta. Non fece in tempo a bussare che la porta d’ingresso si aprì. Un elfo dal lungo naso e due grosse orecchie pelose la guardò torvo.
- Chi è lei, cosa vuole?- disse con voce gracchiante.
- Mi chiamo Lily Potter e cerco il tuo padrone - disse sorridendo timida.
- Questa non è ora di fare visite, l’ora del the è finita da un pezzo – replicò l’elfo domestico. Lily era sorpresa era il primo elfo che sentendo la parola Potter non si prostrava ai suoi piedi.
- Io, si mi scuso per l’ora- disse imbarazzata .
- Grangh - l’elfo si girò di scatto non appena udì la voce del padrone.
- Chi è?- chiese ancora Scorpius avvicinandosi alla porta.
Lily trattenne il fiato quando l’uomo vestito con una vestaglia di pregiato cascimir finalmente si accorse di lei.
- Lily - disse Malfoy impallidendo .
- Signore sono solo scocciatori- disse l’elfo
- Grangh fila in cucina-  disse Scorpius senza degnare l’elfo di un solo sguardo.
- Mi fai entrare?- domandò Lily preoccupata di sentirsi negare quella possibilità.
Scorpius si scostò di lato lasciandole libero il passaggio proprio nell’istante in cui l’elfo si smaterializzava diretto alle cucine, borbottando sonoramente.
- Arrivano a tutte le ore e ora Grangh, deve fare loro da mangiare -
- Lascialo perdere, è una delle eredità che mi sono dovuto portare dietro. Mia madre è convinta che non possa sopravvivere se non ho un elfo domestico che cucina e pulisce per me-
Lily sorrise appena.
- Vieni – disse Scorpius precedendola conducendola in un delizioso salottino.
- Accomodati - disse – vuoi da bere? Ho dell’acqua viole, del succo di zucca, una burrobirra?-
- No grazie non voglio nulla- si affretto a dire Lily senza mai togliere gli occhi dal corpo statuario del padrone di casa. Dio era troppo bello, quasi le mancava il fiato. Prego di trovare il coraggio di ammettere ogni cosa.
- Ti chiederai perché sono venuta qua a quest’ora -
Scorpius la guardò un secondo.
- Immagino sia per la mia richiesta di questa sera -
Lily annuì nell’istante in cui una smorfia di tristezza si dipinse nel viso del legismago.
Ora saprò il perché dell’ odio.
Non era quello che volevo? Già, perché non sono più convinto di questo.
Paura. 
Ho paura di sentirmi rifiutato. Come se poi,  non fossi abituato al suo rifiuto.

- Sì è per quello- ammise Lily prendendo fiato.
Su coraggio, parla.
Malfoy sollevò lo sguardo osservandola.
Non guardarmi. Dannazione non guardarmi!
- Quando ti ho conosciuto, tanti anni fa... -
- Quindici- disse Scorpius – quindici anni fa - le ricordò.
Lily si stranì.
- Sì - disse sentendo la gola secca – ho pensato che fossi un ragazzino viziato e sbruffone -
- Lo ero- replicò Scorpius - forse lo sono ancora -
- Tutti pendevano dalle tue labbra, ogni ragazzo che conoscevo non faceva che tessere le tue lodi; Perfino mio fratello Al, uno che non fa complimenti a nessuno, parlava bene del suo amico Scorpius -
- E per questo che ti sto antipatico? Perché Al faceva i complimenti a me e non a te. Perché ti spagli, lui, è sempre stato orgoglioso di te Lily. Certo sperava che diventassi una Serpeverde e non una Corvonero, ma ti giuro non fa che vantarti con tutti. Poi, quando sei diventata medimago -
- No, non è per questo, anche se, devo ammettere che sono stata gelosa del tuo rapporto con mio fratello. Hai preso il posto che un tempo era mio - ricordò Lily.
- Io non volevo... - si scusò Scorpius.
- La cosa che più mi fece male in quegli anni fu ammettere che eri veramente un bravo ragazzo, come diceva sia mio fratello sia i miei genitori. Quindi, cercai di detestare di te alcune cose, mostrando a tutti che non eri perfetto -
- Io non sono perfetto Lily -
-Ho scritto una serie di lettere firmandole a tuo nome- si sentì leggera quando finalemnte confessò le cattiverie che gli aveva fatto.
Scorpius sollevò il sopracciglio.
- Al mio ultimo anno?- Domandò, mentre Lily annuiva con il capo.
- Ho dovuto chiedere scusa a tutte, ma nessuno mi credette erano convinte che mi fossi burlato di loro .
- Ti ho screditato davanti agli occhi delle ragazze, tutte erano innamorate di te. Così, ho voluto metterti alla prova davanti a quelle che a mio vedere erano le ragazze meno belle -
- Come me la sono cavata?- Chiese.
-Bene- rispose Lily mordendosi il labbro.
-Già, mi hanno creduto - ricordò.
-Poi, ho messo in giro la voce che stavi con Andy - Lily abbassò gli occhi per non vedere l'odio in quelle iridi color argento.
Scorpius s’irrigidì.
- Ho preso un pugno da tuo fratello per quella bugia e a causa di questo, si sono lasciati per un mese. Andy non faceva che piangere ho dovuto mandare una lettera ai suoi genitori perché non mangiava più-
Lily sgranò gli occhi.
-Dovresti scusarti con tua cognata, hai fatto più male a lei che a me - rispose Scorpius.
Lily abbassò lo sguardo.
- Ho convinto mio nonno a non invitarti a Natale lo scorso anno perché ti avevo sentito una volta rimpiangere i tempi in cui Voldemort comandava -.
Scorpius strinse i pugni.
-Mi detesti così tanto -
- è  il solo modo che ho per tenerti lontano da me - ammise Lily abbassando lo sguardo. – è un modo per difendermi-
- Se non volevi che venissi a casa dei tuoi nonni o a casa tua quando abitavi con i tuoi, bastava dirlo, non sarei venuto - ammise.
- Se avessi saputo che solo la mia presenza ti rendeva così -.
- Affatto, la tua presenza non mi da fastidio e che io... -
- Tu? -
- Ho paura di ammettere cosa provo quando ti sto accanto - disse Lily, mentre le mani le iniziarono a tremare e il viso le s’imporporava.
Scorpius inalò più aria possibile.
- Sai cosa provo quando ti sto accanto Lily? Gioia e ansia.
Gioia perché mi sento l’uomo più felice della terra solo perché tu sei lì al mio fianco. Solo vederti ridere e sorridere, anche se non a me, mi rende felice. Ansia perché so che da un momento all’altro andrai via indignata per qualcosa che ho fatto o detto e di cui non ricordo.
Stupido non trovi?-
Lily lo guardò incatenando i suoi occhi a quelli di Scorpius.
- No, non è stupido - ammise – sono le stesse emozioni che provo io -.
Scorpius fece un passo titubante verso la ragazza.
Si fermò e la guardò ancora, Lily era davanti a lui e non accennava a fuggire.
Così, prese coraggio per la prima volta nella sua vita. Ridusse le distanze e le arrivò a una spanna dal viso. Ora poteva vedere quanto rossi era i suoi capelli, quante lentiggini aveva il suo viso, quanto invitante era la sua bocca. Non riuscì più a trattenersi e finalmente la baciò.
Morbide calde erano le sue labbra, dolce e avvolgente era la sua lingua.
Un brivido lo percorse : sì quello era il paradiso.
La baciò con trasporto stringendola a se, facendole capire cosa provava, quanto la desiderasse. Non doveva avere dubbi e se mai ne avesse avuto, avrebbe confessato i suoi sentimenti.
Quando ormai respirare divenne necessario, si separò da lei, poi, con due dita le sollevò il viso per poterla guardare.
- Abbiamo perso troppo tempo e non voglio perderne altro - ammise .
Lily sentiva le gote bruciare ma non se ne curò annuì prima di poggiare il viso al petto di Scorpius che la strinse tra le sue braccia.
Lui le baciò la fronte.
- Spero che questo non sia un sogno – le sussurrò piano , facendo ridere Lily.
- Lo spero anch’io Malfoy- replicò.
La mano del biondo scivolò sinuosa lungo la schiena fino a raggiungere il fondoschiena della giovane. Lily sobbalzò per l’audacia del biondo ma non disse nulla.
- Mi chiamerai per cognome anche quando diventerai mia moglie?- Domandò osservando divertito l’espressione sbalordita della bella Lily.
Dio quanto ti desidero.
- Non siamo nemmeno fidanzati e già parli di matrimonio- lo rimbrotto ritrovando la sua anima battagliera.
Scorpius non rispose si perse ancora una volta nei suoi occhi riprendendo a baciarla. Lily sospirò beatamente quando lui smise.
No, ancora. Ancorarichiedeva la sua anima.
- Non mi serve una festa per dire che sei la donna che diventerà mia moglie- ammise Scorpius. Un brivido percorse la schiena della medimago.
- Io voglio te e nessun’altra da tempo -  ammise Scorpius. Lily sorrise sfiorando il viso pallido del suo Scorpius, si sollevò sulle punte dei piedi, strofinò il suo naso in quello del mago e sussurrò piano, affinché solo lui sentisse.
- Anche io voglio solo te Malfoy - poi lo baciò ancora.
Quella notte fu la prima di una lunga serie che passarono una nelle braccia dell’altro. Nessuno si stupì nel saperli fidanzati, tutti avevano capito che i loro dispetti e litigi nascondevano un sentimento che avevano paura di rivelare.

Che stupidi che sono i giovani che scapano dall’amore, disse sua nonna Molly quando seppe la notizia.

Comportati bene Malfoy fu ciò che dissero Harry Potter e suo figlio James, ma entrambi furono felici della novità.

Finalmente Lily era felice e nonostante Scorpius fosse un Malfoy, era l’unico che poteva starle affianco appagandola ogni giorno della sua vita.


The End.

   
 
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