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Autore: starmoon    07/01/2013    1 recensioni
Correre era la mia unica speranza…
-stai più attenta
un volto incappucciato…
una luce abbagliante e una strana ragazza
- dove diamine mi trovo??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima battaglia 



Caro diario… mi chiami Layla Black, la storia che voglio raccontarvi ha inizio più o meno un mese fa, stavo cercando dei vestiti nell'armadio quando questi mi ha risucchiato, trascinandomi in un luogo diverso, un altro mondo, chiamato Eutopia, esso è popolato da ogni tipo di essere, e io a quanto pare sono una di essi, secondo la gente di qui, sono la figlia di un demone e di un angelo, qui ho conosciuto Noel una principessa in fuga dalla sorellastra cattiva, mi è già nota questa storia, ma queste non sono le solite favolate raccontate alle bambine. Qui c'è una guerra. Nel mio viaggio ho incontrato tante persone, Alan per esempio, adoro quel bambino e adesso è nei guai, ho conosciuto suo fratello, del quale non posso negare di esserne attratta. Ho conosciuto Ron, un demone che è subito diventato mio amico, ha un passato difficile, ma tutti quelli che ho incontrato hanno situazioni simili alle sue. Di Dacy non so nulla, è la cameriera di Noel, ma si comporta come se fosse sua amica. Con lei litigo spesso, ma la rispetto, questo non glielo dirò mai, altrimenti si monta la testa. Quando ho scoperto di essere un demone non ci credevo per niente, ma poi mi sono macchiata le mani di sangue, qualcosa che non avevo immaginato nemmeno nei miei incubi più nascosti. Avevo il sapore del sangue intriso nella bocca, le mie mani erano sporche di quel rosso che da quel giorno divenne la mia persecuzione, non mi abbandonò nemmeno quando tornai sul mio mondo. Ho anche scoperto di avere un altro fratello, Joker, lui è come dire: il fratello cattivo di Jason, probabilmente quello della profezia, dovrebbe uccidere il Grande Demone, che altri non è che nostro nonno. Quando ritornai nel mio pianeta scoprii che i miei compagni erano stati rapiti, tornai qui ad Eutopia, ma mio padre, Joker e un nostro zio, sono stati catturati da una pazza che si è impossessata del corpo della figlia. Da un lato posso capire il dolore che quella donna abbia provato, la considero più madre lei della mia attuale. A visto morire il proprio figlio davanti a se. Non ha potuto fare nulla contro un mondo che non le credette. Ho conosciuto Ronda una ragazza saggia e molto solare, lei è stata salvata da quella che tutti chiamano mia madre. Ci ha condotti in questo castello nel cielo. Siamo qui da una settimana e sono già esausta, sono stanca si aspettare, voglio andare a salvare mio padre, a liberare i miei amici. Chiudo perché sta bussando qualcuno, ma continuerò a raccontarti di questo strano posto…sempre se ne esco viva! 

 

Apro la porta della stanza, Ronda entra senza dire niente, si gira e rigira più volte su se stessa, come se non sapesse come fare. 

- scusami ma non ho potuto intervenire…hanno ordinato di lasciarci qua andranno solo le truppe reali alla missione

Lo guardo shoccata, quella donna mi dava sempre più suoi nervi, esco dalla stanza furiosa, è difficile orientarmi con tutto questo bianco, ma mi fido del mio olfatto, l'odore di un angelo era più tosto gradevole e distinto. Arrivai in una sala con un enorme tavolo rotondo con delle sedie, era vuoto se non per la donna che mi fissava con uno sguardo serio. 

- credi davvero che me ne starò qui con le mani in mano 

- sei mia figlia ed è giusto che io ti protegga 

- ah bene adesso giochi questa carta bene…dovevi pensarci dieci anni fa li ne avresti il diritto, adesso non sei altro che un estranei in un mondo che non mi appartiene 

Esco furiosa in cerca di qualcosa su cui sfogarmi, sento le mani pizzicarmi, notò le mie unghie essere più affilate, stavo per trasformarmi. Sentivo il sangue diventare caldo, il mio corpo era troppo preso dalle mie emozioni per trattenersi. 

Chiusi gli occhi respirando profondamente. 

- Layla 

La voce di mio fratello arrivò alle spalle. 

- cosa succede?

- vuole tenerci qui mentre vanno a salvare papà 

Jason fece una smorfia evidentemente nemmeno lui era d'accordo. 

- ragazzi ci sono delle guardie alla porta del cancello che significa?- Ron e Eric si avviarono verso di noi. 

- vogliono segregarci qui- sbottò mio fratello

- io esco lo stesso

- Layla calmati- Ronda mi prese da un braccio 

- non cercare di fermarmi sai quanto tengo alla mia famiglia

- lo so benissimo ma non possiamo uscire da qui

Negli occhi di Ronda notai una scintilla, era un genio, questo si sapeva, ma che fosse anche una manipolatrice e pianificatrice non me lo aspettavo, le sorrisi fiera. 

- guidaci tu

Ronda mi sorrise di rimando e poi ci fece cenno di seguirla, camminammo in silenzio e piano. Pochi minuti dopo arrivammo in una specie di cucina. 

- che ci facciamo qui?- chiese Eric basito. 

- qui c'è la porta che usano i dipendenti- Ronda aprii una porta che mostrava delle scale. 

- è la parte meno sorvegliata…io distraggo le guardie mentre voi scappate

- ma così avrai dei casini con quella- le dissi preoccupata 

- tranquilla le sono riconoscente per avermi salvato, ma non è un mio capo, ricordi sono un demone

Sorrisi felice per la prima volta di appartenere alla razza dei demani, liberi da ogni impegno d'obbligo.

Corremmo per le scale, il più veloce possibile. 

 

Dopo un ora ci trovammo nuovamente nel luogo dove eravamo partiti. Feci il primo passo e gli altri mi seguirono. 

 

Pov Jason 

 

Camminavano tutti a passo svelto, furiosi e pronti a tutto pur di rivedere le persone che ci sono care. Tutto sembrava un illusione, quasi un incubo. Ma ne ero certo, io avrei salvato mio padre, non mi importava se non fossi un demone o un angelo, la mia famiglia andava oltre a questo. 

 

Pov Layla

 

Arrivammo dopo un lungo tragitto alla sommità della montagna, di fronte alla porto principale e maestosa del castello. Ron liberò dalle mani un alone nero, che internamente aveva delle scosse elettriche, la lanciò con precisione verso la porta, che cadde a pezzi. Ron aveva lo sguardo fiero. Eric gli diede una spallata scherzando. 

- non montarti la testa 

Ron rise alla battuta e poi ci incamminammo all'interno del castello. L'atmosfera era spettrale, ragnatele ovunque e un maledetto odore di putrefazione, distorsi il naso schifata. Mi passò un topo davanti e urlai per lo spavento. 

- andiamo sei un demone non dovresti avere paura…- sbottò Eric divertito. Il lo guardai furiosa e poi proseguii il mio cammino. 

Il corridoio era lungo e stretto. 

- che strano per un castello- affermò Jason

- ah proposito hai scoperto in cosa sei utile?- chiese Eric. 

Jason abbassò il capo, io lo notai e cambiai subito discorso. 

- guardate c'è un quadro

Ci avvicinammo, Eric prese una torcia, una di quelle antiche di cui ora non ricordo il nome. Ron accese il fuoco e lo avvicinò al quadro.

- è la famiglia reale del regno dell'aria prima della nascita di Noel- disse Ron, il quadro raffigurava un uomo alto e fiero, una donna bella e aristocratica, con una classe unica, aveva una bambina in braccio, già vestita da piccola principessa, poi in basso c'era un bambino. 

- è il fratello?- chiesi a Ron 

- è stato giustiziato…aveva tentato di uccidere il padre, lui aveva sempre dichiarato di essere innocente…

- la realtà è che fu impossessato da un demone proprio come Mel…lui se n'è liberato, ma… Eutopia non glie ha mai creduto- continuò Eric 

- era tuo amico?- gli domandai

- già- il tono che Eric usò era molto triste, se in quel momento fossimo stati da soli, sarei corsa ad abbracciarlo. 

- quindi sua madre è impazzita usando il corpo della figlia- finii Ron 

- qua c'è qualcosa di strano- ci fece notare Jason - c'è troppo silenzio

Guardai dalla parte di Jason che stava guardando il continuo del corridoio verso destra.

Mi avvicinai a lui, aveva ragione, per essere un posto pieno di demani era troppo silenzioso. 

Sentii il terreno sotto ai piedi tremare. 

- cos'è un terremoto?- disse Jason 

- ne dubito questa zona è abbastanza sicura- disse Ron 

D'un tratto il muro dietro di noi incominciò a sgretolarsi, nel buoi di quel muro, notai due luci rosse, che poi scoprii non essere affatto delle luci, erano occhi, occhi rossi che mi fissavano. Quegli occhi mi avevano paralizzato dalla paura, non riuscivo a muovere un muscolo. 

 

Pov Eric 

 

Ci stavano attaccando, erano in troppi, incominciammo a scappare, ma mi girai e vidi che Layla era ancora li ferma, tornai indietro e la tirai per un braccio, fu costretta a seguirmi. 

- ma dico sei impazzita?

- scusa mi ha…lascia perdere continuiamo a correre- disse superandomi, le corsi dietro e poi raggiungemmo una stana enorme piena di porte ad arco. Eravamo arrivati al centro della stanza, evidentemente quella usata per i balli. Ci giravamo da ogni lato. 

- non ci rimane che affrontarli

- se li affrontiamo ci faranno a pezzi- le dissi preoccupato

- devi fidarti di me

- come prima?- gli dissi arrabbiato

Sentimmo un rumore provenire dalla porta a sinistra, vidimo uno di loro, la sua pelle era rossa, gli occhi del medesimo colore, portava due corna sulla testa e aveva un sorriso maligno stampato in volto. 

- no devi fidarti e basta- Layla mi diede un bacio a stampo e poi sparii dalla mia vista, mi voltai verso il mostro e la vidi correre veloce verso di lui. Con una mano lo scaraventò al muro e poi gli strappò il cuore. 

- prima di giudicarmi devi vedermi a l'opera

- fai sempre così?

- è l'unico modo che conosco anche se è sempre schifoso

- uccidi esseri della tua stessa razza

- o muore lui o moriamo noi decidi?

- meglio lui- dissi ridendo e guardando in che modo lo aveva ridotto. 

 

Pov Jason 

 

- ok ci siamo divisi questo non mi piace- dissi camminando ancora per quel lungo corridoio

- conosco questo posto- disse Ron cercando di fare mente locale - ma certo da qui di va verso le celle, ci siamo quasi andiamo

 

Pov Joker 

 

Le mie braccia erano diventati pesanti, il mio peso era tutto su loro. Misi a fuoco l'immagine che avevo davanti. Vedevo solo un trono vuoto e le mura di mattoni del castello. 

- Joker riprenditi, muoviti prima che torna- la voce di un uomo, mi voltai verso la mia destra. Era Gerard. 

- cos-sa?

- sbrighiamoci- quell'uomo mi stava togliendo le catene alle mani. 

- come hai fatto?

- solo una donna è riuscita a incatenarmi a vita e te lo assicuro non è lei- Gerard fece a pezzi le catene. Finalmente mi sentii i polsi liberi e il corpo più leggero. 

- dobbiamo muoverci per adesso è concentrata nell'ala est del castello, credo sia entrato qualcuno

- perché siamo qui e non con gli altri?- gli chiedo mentre corriamo. 

- perché siamo quelli più vicino a lei…

- conoscevi quella donna?

- era una mia vecchia amica

Lo guardai un attimo e poi ripresi la mia corsa affannata, da lontano vidimo una luce, ma il colore non prometteva nulla di buono. 

 

 

Pov Layla 

MONSTER- SKILLET (canzone)

La ricerca era più difficile di quello che pensassi, nel nostro cammino non abbiamo fatto altro che combattere contro demoni. Finalmente vidimo una via d'uscita, era una stanza chiusa. Come Ron lanciai un area negativa distruggendo quella porta. La luce rossa accecante non ci permetteva di vedere bene. Ma tra quelle fiamme riconobbi il volto di Noel. Era appena in aria con delle catene, al centro della stanza. 

- toglierò al mondo la loro principessa adorata…proprio come loro hanno mi hanno tolto il mio adorato figlio 

Mel le girava attorno accentuando le fiamme. Dall'altra porta spuntarono Joker e mio padre, feci per correre verso di lui, ma Mel mi scaraventò, con un energia negativa, verso il muro infuocato della stanza. Prima che mi bruciassi, usci velocemente da li, per fortuna noi deboli non siamo così soggetti al fuoco. 

- Layla- disse Noel con un briciolo di speranza negli occhi. 

- cosa hai intenzione di fare? credi che questo ti riporti tuo figlio?- urlò mio padre

- non intrometterti Gerard chi meglio di te può sapere cosa vuol dire perdere un figlio? ah rispondimi Gerard! 

- di cosa sta parlando papà?- gli chiesi preoccupata. Lui abbassò lo sguardo. 

- mi dispiace ti ho mentito…sapevo di Joker sapevo di tutto, che tua madre aspettava due gemelli, ero li quando sono nati, ma eravamo sicuri che forse morto, avevo il suo corpo morto tra le mani…capisci! quindi quando lo rivisto mi è sembrato un miracolo…

- perché mi hai mentito ancora?

- perché come avresti reagito se ti avessi detto che tu hai un altro fratello?

- forse non bene ma lo avrei accettato- dissi prima di scaraventarmi su Mel e ferendola al braccio sinistro, ero furiosa, sfocavo la mia ira su di lei, ma lei non era certo così debole come gli altri demoni. 

- cosa credi di fare mocciosa- mi disse, prima di scaraventarmi nuovamente al muro, questa volta persi veramente la pazienza. Sentivo il mio corpo richiamare di essere liberato, a differenza delle altre volte lo lasciai fare. I miei capelli si tinsero di nero, i miei occhi di quel maledetto rosso e il mio fisico diventò più agile. Mi avvicinai lentamente a essa e la presi per il collo. 

- a chi hai dato della mocciosa? vecchia!

Lei non si fece stringere ancora di più e con una strana mossa si liberò. Mi diede un calcio in pieno stomaco, facendomi piegare in due, mi rialzai subito ridandole il favore. Un pugno e poi un altro calcio, continuavamo all'infinito senza che nessuno delle due desse segni di cedimento. Mi allontanai il più possibile da lei, ero talmente lontano che se avessi lanciato un aura probabilmente non l'avrebbe presa, ma io cocciuta come sono ci provo. Prendo bene la mira e immagino che lei sia come uno dei bersagli con cui mi sono allenata per una settimana, metto tutta la mia forza nel mio braccio destro. Sento l'energia scorrermi nelle vene, una sensazione fantastica che mi dava la carica giusta per affrontarla. La lanciai e la colpii o almeno credevo, ma poi una folata di nebbia si alzò per via del mio colpo, non vedevo nulla, ma appena la nebbia si dissolse mi accorsi che quello ferito era Joker. Si era messo in mezzo!

- non ti permetto di farle del male- era mal ridotto e convinto delle sue parole.

- sei impazzito quella è un assassina 

- è mia amica 

- un amica non ti lega come un salame imbecille- gli urlò per intimarlo a spostarsi, ma lui si ostinava a starsene li immobile a farle da scudo. 

- oh che caro ragazzo- disse Mel.

Vidi il volto di Joker che dal sorriso passò ad una faccia sorpresa e delusa e anche dolorante, abbassai lo sguardo nella sua pancia e vidi la una punta argentata. Lo aveva colpito con un pugnale, Joker cadde a terra, con gli occhi sgranati. Mio padre urlò per la rabbia e si scaraventò sulla ragazza, era talmente veloce che non vedevo i suoi movimenti, poi vidi il viso insanguinato di Mel e pensai che mio padre stesse avendo la meglio, ma poi lo vidi accasciassi a terra tenendosi il braccio destro con la mano sinistra. 

- papà!!!!

- non hai più la forza Gerard gli anni sulla Terra ti hanno indebolito- la ragazza lo prese per i capelli, io le lanciai un altra della ma aura. Avevo il braccio destro indolenzito, il passaggio di troppa energia cause degli effetti collaterali. 

- ancora tu

- sarò il tuo incubo peggiore- Mi tolgo il sangue che mi scolava sul viso a causa di una ferita. Feci segno a Eric di correre a liberare Noel non appena io la distraessi. 

- Voglio vedere

- ti accontento subito

Mi avventai su di lei e raccolsi il fuoco nella stanza nella mia mano, era meno doloroso e rischioso, le diedi un pugno in pieno petto. In quel momento il suo corpo cadde a pezzi. Al suo interno una figura oscura si stava formando, era uno scheletro tutto ricoperto da un tessuto nero. 

- hai distrutto la mia copertura 

Io rimasi immobile di fronte a quell'essere. Eric e Noel erano dietro di me, pronti a combatterlo insieme. 

Io feci dei passi indietro e mi misi con loro. Eravamo tutti e tre in posizione parallela a quell'essere. 

- adesso non hai chance- disse Eric

Grazie al suo lavoro da pirata Eric era molto più abile di noi e il suo padroneggiare l'acqua spense del tutto il fuoco, Noel creava barriere di vento per proteggerci, mente io con ripetuti attacchi tentavo di uccidere quel mostro. Le diedi un pugno in faccia, talmente forte che l'osso sotto l'occhio, si ruppe. 

Il mostro mi guardo negli occhi e poi sorrise malignamente. 

- ci rivedremo Black 

Poi svanì nel nulla. Ci precipitammo dai feriti. 

 

Pov Joker 

 

Sentivo un dolore allucinate allo stomaco, aprii leggermente gli occhi, mi alzai guardando confuso la foresta in cui mi trovavo. 

- Joker - mi voltai di scatto riconoscendo la voce di Melody

- Melody- corsi da lei. Lei sorrise, quel sorriso fresco che non le vedevo da anni. 

- mi dispiace per tutto quello che ti ha fatto, ma adesso tu devi lottare, non sei ancora pronto per questo, non è ancora il tuo momento

- aspetta di cosa stai parlando?

- non l'hai ancora capito Joker? io sono morta…nel momento esatto che lei si è impossessata di me mi ha ucciso…

- non può essere tuo fratello…

- lui non era posseduto Joker lui era stato incastrato ha inventato quella storia per difendersi

- capisco…ma se tu sei qui vuol dire che vi siete ritrovati

Mel mi guardò con uno sguardo strano, non capivo cosa volesse dire. 

- Joker lui non è nel regno dei morti…- Stava per dirmi qualcosa, ma sentii delle voci richiamarmi, voci confuse, tutto il paesaggio incominciò a girare. 

 

 

Pov Layla 

 

- svegliati Jok- Joker aprii gli occhi, si alzò a fatica e mi guardò sconcertato e spaventato. 

- dobbiamo portarlo via da questo posto. 

 

Pov Ron 

 

Riconoscerei questo posto ad occhi chiusi. Arrivammo in fondo al corridoio pieno di celle, tra le tante vuote ne vidimo una con delle persone, ci avvicinammo e a stento riconobbi un ragazza bionda, che ero sicura di aver già visto. 

- Tu!- la ragazza guardò in cagnesco Jason, evidentemente lo aveva scambiato per suo fratello. 

- calmati lui non è Joker 

La ragazza si rilassò un attimo e poi abbassò lo sguardo nell'uomo che era a terra.

- sta male se non esce di qua non ce la farà a superare la notte mentre Alan si sta riprendendo

Sembrava che ne sapesse molto di medicina, ma forse era la mia impressione. 

- come rompiamo questi affari?- mi chiese Jason toccando una sbarra. 

- ci vorrebbe Eric 

- posso provarci io- Alan si alzò traballante dal letto duro su cui era sdraiato. 

- sei debole è impossibile- gli disse, inquadrai bene la situazione, cercando una soluzione. 

 

Pov Jason 

 

Notai che quel luogo era pieno di ferri vecchi, mi accasciai prendendo quello che mi sembrava più robusto. 

- che ne dici di questo?

Ron lo prese nelle mani e si concentrò, trasportando l'energia dal braccio al ferro. Diede un colpo secco, che ruppe tre colonne. La ragazza trascinò mio zio fuori dalle sbarre. Il ragazzino usci pure lui. Io e Ron ci caricammo sulle spalle mio zio e iniziammo a cercare una via d'uscita. 

 

 

 

Il giorno dopo 

 

Layla guardò fuori dalla finestra, il paesino era ancora distrutto, ma la gente stava facendo di tutto per metterlo in sesto. Chiuse la finestra per non essere osservata da occhi indiscreti. 

- allora avete qualche idea di cosa gli sia successo?- chiese impazientita. Joker era seduto su una sedia al lato del salotto, non aveva detto una parola, se ne stava immobile a guardare un punto specifico davanti a lui. Ronda prese un bicchiere d'acqua dalla cucina e glielo porse, ma lui non lo prese, non faceva nulla. 

- cosa volete fare di questo assassino?- disse Dacy con odio. 

- sarà pure un assassino ma ci ha aiutato in qualche modo- disse Gerard, mentre si fasciava le ferite. 

- dobbiamo tornare sulla Terra?- chiese Jason 

- no…se scappiamo chi salverà questo mondo- intervenne Layla

- Layla capisco il suo altruismo, ma non voglio che ci rimetti la vita chiaro

- mi hai visto papà so cavarmela benissimo da sola 

- so di cosa sei capace, ma quella donna è solo una dei demoni più deboli

Layla rimase in silenzio, non trovando nulla da ribattere. 

- quindi dobbiamo trovare un piano per difenderci, non dobbiamo dividerci, ma non possiamo viaggiare sulla terra. 

- possiamo usare il mio vascello- disse Eric 

- mi sembra un ottima idea- disse Ron. Ultimamente quei due avevano iniziato a rispettarsi e forse stava nascendo una buona amicizia.

- non è morto- tutti si girarono verso Joker 

- chi?- disse Layla 

- lui non è morto- mentre diceva queste parole, guardava fisso negli occhi di Noel - lui non è morto- era disperato, come se avesse visto qualcosa che lo aveva traumatizzato. Noel sgranò gli occhi, capendo di chi stava parlando. 

 

 

 

  
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