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Autore: Midori Haruka    07/01/2013    1 recensioni
Un piccolo liceale che non sa ben cosa fare di se stesso.
Due universitari soliti a stuzzicarsi.
Cosa potrà mai accadere...?
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Il raiting della storia potrà cambiare con l'evoluzione dei fatti.
E' la mia prima fan fiction originale, spero che possa uscirne qualcosa di buono.
Questa volta la dedico a Nina ( aka Fritjof_ ) e a Johanna ( aka Caledfwlch ) che mi hanno assistito all'inizio della progettazione di questa cosa. Che non me ne vogliano.
Mh. Direi che ora posso augurarvi buona lettura.~
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pareva un cristallo di neve che, sbattuto dalla furia del vento, ripudiava anche solo l’idea di toccare terra e insudiciarsi con il fango.
 
 
Il suono di una campanella arrivò ad allietare i giovani studenti di quell’istituto scolastico, annunciando la fine delle lezioni. Solo un ragazzo minuto si era attardato in aula, riponendo con calma gli oggetti nella borsa.
‹ Racconta di un avvenimento o di qualcosa che ti ha colpito durante le vacanze. ›
Il solito e banale scritto che il professore d’italiano assegnava ogni anno agli studenti durante il lungo periodo di pausa dalla scuola.
Lo sguardo di Seamus si perse dietro ai fiocchi di neve che cadevano lenti oltre il vetro della finestra, mentre rifletteva su cosa avrebbe dovuto incentrare il suo tema.
“ Meglio trovare qualcosa d’interessante questa volta. ” pensò, non essendo mai stato una cima nella per lui complessa arte della scrittura.
Il ragazzo scosse appena il capo, facendo ondeggiare i corti capelli castani, mentre chiudeva la borsa, appoggiando sul banco un piccolo astuccio nero, custode di uno dei suoi più grandi tesori. Una Nikon nera, una piccola e compatta macchina fotografica, con cui Seamus amava immortalare ogni cosa: dagli attimi di quotidianità a ciascuna cosa che captasse la sua attenzione. Raramente immortalava le persone, gli pareva ormai inutile farlo, avendo sempre visto solo pose costruite a regola d’arte dopo una sua richiesta.
Seamus uscì da scuola inoltrandosi sotto quel plumbeo cielo dicembrino, con la cartella a tracolla e la fotocamera stretta in mano, già in cerca di qualche soggetto interessante da immortalare.
Si diresse verso il parco della città distante qualche minuto a piedi, vi giunse affondando il viso arrossato nella sciarpa grigia che gli scaldava il collo. Sorrise, nascosto da quella stoffa, constatando sulla propria pelle che finalmente faceva abbastanza freddo per la sua tanto amata neve.
Passeggiò per i sentieri del parco, più assorto nei suoi pensieri che attento alla natura che lo circondava. In fondo dubitava di trovare qualcosa di davvero interessante, oltre ai soliti piccoli animali che abitavano quel luogo.
Difatti uno scoiattolo catturò la sua attenzione, zampettando veloce lungo una recensione in legno, fino ad un alberello poco lontano. Seamus lo inseguì gli occhi chiari puntati su quell’ondeggiante e spumosa coda ma quando un rumore ovattato lo colse di sorpresa distolse lo sguardo dal piccolo animale, cercandone la causa. Non molto distante le sue iridi azzurrine ne scoprirono la fonte.
Una figura slanciata scivolava aggraziata sulla pista ghiacciata, distante pochi passi da Seamus.
Il ragazzo si soffermò ad osservarla, seminascosto da un albero, quasi incantato da quell’armonia di movimenti. Socchiuse un po’ gli occhi, sorpreso: solitamente era l’unico che si addentrava per il parco all’ora di pranzo, quando tutti se ne preferivano stare con le gambe sotto il tavolo, a godersi cibarie varie.
Qualcosa che ti ha colpito …
Seamus accese la fotocamera che con un lieve rumore elettronico scoprì l’obbiettivo.
E iniziò a scattare, quasi inconsciamente.
Uno dopo l’altro i fotogrammi delle acrobazie di quella figura andarono ad accumularsi nella memoria del marchingegno elettronico, fino a quando non smise di danzare sul ghiaccio.
Seamus spense la macchina fotografica, con un piccolo sospiro, quasi dispiaciuto che avesse già concluso la performance.
Intanto la figura si era allontanata leggermente dalla pista di pattinaggio, a togliere chino quei grossi scarponi neri; il cappello gli scivolò dal capo, rivelando così un fine viso, contornato da sottili capelli neri che con la luce riflessa dal ghiaccio parevano avere sfumature bluastre.
Un ragazzo.
Effettivamente era decisamente troppo alto per essere una ragazza, rifletté Seamus, dopo aver scoperto di essersi incantato a guardare un ragazzo.
 
« Ehy Dragan! »
 
Una voce rimbombò alle spalle del piccolo fotografo e il ragazzo dai capelli corvini alzò lo sguardo proprio verso di lui. Seamus s’irrigidì di colpo, temendo di esser stato scoperto in quel piccolo peccato di curiosità.
Vide volare un agglomerato di neve oltre la propria testa, parecchi metri lontano dal probabile bersaglio e sospirò, sollevato, credendo di non esser stato visto.  Il bersaglio era il giovane ragazzo biondo che ora rideva quasi sguaiatamente, visto il pessimo lancio del pattinatore.
 
« Cosa vuoi Lukas? »
 
Domandò piuttosto acidamente il ragazzo dai capelli corvini, Dragan, rivolgendogli uno sguardo torvo.
 
« … Nulla di particolare, sono passato per un saluto. »
 
Rispose, sistemandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio, mentre sulle sue labbra si allargava un sorriso sornione.
 
« Interessante. »
 
Fu l’ultima cosa che Seamus sentì prima di venir afferrato per le ascelle e sollevato di peso, così che non fece nemmeno in tempo a rendersi conto di cosa stesse accadendo, ritrovandosi schiacciato dagli sguardi di entrambi i ragazzi.
  
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