Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: MorwenGwen    07/01/2013    16 recensioni
Dopo avermi riferito le sue ultime parole si portò la sigaretta alla bocca,ne assaporò ogni minima parte come se quella fosse la sua unica consolazione al momento;poi tossì,tossì così forte come se stesse per vomitare l'anima.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chaz , Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cigarette'
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Uscì dall'aula di storia: era la quinta ora della giornata e Justin non si era minimamente fatto vedere nei corridoi,che si fosse disintegrato?
Osservai per un attimo il foglietto degli orari-perchè si:non ricordavo ancora a memoria i miei orari scolastici,ero troppo intelligente per farlo - e notai con piacere di avere un'ora di filosofia dopo pranzo,non capì bene quell'improvvisa euforia ma ipotizzai a due opzioni:
o volevo vedere Justin Bieber
 o avevo sviluppato un improvviso amore per la filosofia
e non so quale fosse la cosa peggiore tra le due.

Quel pomeriggio ripetei la lezione di filosofia: da lì a pochi giorni la Cardon mi avrebbe interrogato su quel fottuto Shakespear,rimanendo in tema: Bieber non si era fatto vedere tutto il giorno e dubitavo sarebbe magicamente apparso quel pomeriggio in teatro,dopotutto avevamo concluso tutti i lavori ed io personalmente non avevo tempo da perdere.Approfittai del tempo libero per farmi un giro in biblioteca,ci rimasi per un bel pò di ore e dopo mi concessi una cioccolata calda al bar vicino all'istituto.
Tornai in camera verso le 22.00; lanciai la sacca sulla scrivania e mi svestì:osservai un'ultima volta ed in modo riluttante i lividi,
quanto lo odiavo quel bastardo.Scossi la testa cercando di non pensarci,mi infilai sotto le coperte e mi addormentai.


Il trillo della sveglia mi svegliò di soprassalto:ma che cazzo era snervante.Mi alzai controvoglia svolgendo la solita ed oramai monotona routine-con tanto di ritardo oramai abitudinario,aggiungiamo- e mi buttai nei corridoi ancora affollati: Elysabeth Warren in anticipo di 5 minuti,ommiodio ero Dio.
Concluse le prime 3 ore di lezione mi fermai al mio armadietto,nascondendoci la testa all'interno riordinando un pò di libri,
diedi una veloce occhiata all'orologio: dovevo muovermi o sarei arrivata tardi a biologia.
Mi ricaricai la sacca in spalla e chiusi con un tonfo l'armadietto cigolante,gli diedi un pugno per confermarne la chiusura e mi incamminai verso l'aula tenendo lo sguardo fisso sulla ricerca di storia: troppi compiti,così poco tempo per farli.
Sentì un masso venirmi addosso(o io andare addosso ad un masso,dipende dai punti di vista ma okay) e i fogli caddero lentamente per terra spargendosi sul pavimento < Ma porca troia sta più attento! > lo rimproverai imprecando ed abbassandomi immediatamente a raccimolare il materiale
,quando ricostruì la pila di fogli osservai il tipo ancora piazzato lì di fronte: schiusi le labbra presa dalla sorpresa < Oh..Ciao Biebs > lo salutai accennando ad un sorriso,Biebs?Da quando mi prendevo la confidenza di chiamarlo così!? La sua espressione era un misto tra odio,disprezzo e paura,
saettò lo sguardo a destra e a sinistra poi,invece di aiutarmi a rialzarmi,con un piccolo calcio mi rispinse per terra:
< Ciao Warren,bella giornata vero? > domandò con un sorriso sornione,raccolse la mia ricerca osservandola interessato:
< E' tua? > domandò,annuì incerta rimanendo per terra ancora scossa;le sue mani strinsero la carta e la strapparono
< Sei impazzito!? > urlai con voce stridula alzandomi di scatto e provando a recuperare i miei compiti,
l'unica cosa che riuscì a riprendermi furono 4 o 5 pezzetti di carta sconnessi,lo guardai allibita:
< Ma cosa ti ho fatto?? > chiesi,Justin scrollò le spalle:
< Sei uno sbaglio Warren,quindi direi che il tuo primo errore è stato nascere > concluse trafiggendomi con quegli occhi scuri ed impenetrabili,
quelli che pensavo di essere riuscita a sciogliere.Raccolsi la sacca ancora buttata nell'angolo dopo la mia disastrosa caduta,
mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio mostrando la mia espressione indignata e lo superai ricevendo in risposta una forte e dolorosa spallata.

Mi raggomitolai dietro un albero del cortile fumando in modo nervoso una sigaretta:la stavo divorando dannazione.
Mi persi nei ricordi,seppur recenti-forse fin troppo recenti- : mi ricordai degli occhi cupi e scuri di Bieber mentre mi osservava con schifo,rividi persino i miei fogli strappati e seppur fossero fondamentalmente inutili sembrò essersi strappata una parte di cuore insieme a loro.
Sentì la campana di inizio lezione rieccheggiare nei lontani corridoi,schiacciai la sigaretta sotto la suola delle scarpe e prendendo un respiro profondo tornai dentro.
***
Il giorno dopo mi incamminai verso il mio armadietto saltellando di mattonella in mattonella,amati cazzeggi infantili.
Mi fermai nel bel centro del corridoio quando sentì il cellulare vibrarmi: da quando mia mamma si preoccupava di darmi il buongiorno?
Insomma si ricordava della mia esistenza una volta ogni morte di papa;
< Hey Warren! > urlò una voce familiare,fin troppo familiare,mi voltai alzando di scatto gli occhi dal cellulare e cercando il suo viso nei corridoi affollati,
parecchie persone mi guardavano divertite: che minchia vi guardate? Quando intravidi il suo ciuffo biondo il cuore smise di battere per un secondo:
< Oh ciao Bieber. >risposi acida tornando a fissare il mio telefono,se aveva intenzione di scusarsi con me per il giorno precedente beh,non gliel'avrei data vinta facilmente, < Bei pantaloni! > affermò,oh adesso cerca anche di adularmi? storsi la bocca
< Peccato che sia il tuo grasso il problema > rise,rise così divertito quasi da farmi male
< Cosa? > chiesi presa alla sprovvista,tantissime persone mi stavano osservando ed annuivano, Justin sorrise sornione questa volta in modo più contenuto-ed era proprio quella la cosa peggiore- : < Non hai sentito?Sei grassa > disse tranquillamente,mi osservai da capo a piedi:
lo ero sul serio?Avevo sempre pensato di avere dei mattoni al posto delle gambe o una pallottola al posto della pancia ma ero sempre riuscita a scacciare via quei pensieri ma in quel momento,sotto lo sguardo di tutta quella gente che non faceva altro che confermare le parole di Bieber le cose mi sembrarono 3 volte più grandi:persino le mie gambe.Mi voltai nella sua direzione: < Perchè lo fai? > domandai con un filo di voce mentre sentivo il labbro inferiore tremarmi,probabilmente in quel casino non sarebbe nemmeno riuscito a sentirmi eppure qualche secondo dopo mi arrivò risposta:
scrollò semplicemente le spalle < Mi diverte ed è quello che penso > spiegò;scossi la testa cercando di cacciar via tutte quelle parole,
quelli sguardi e quei pensieri che mi giravano intorno fastidiosamente e mi tirai via dal cerchio di persone che si era creato.
Decisi di saltare la prima ora di lezione,non era una buona idea tornare in camera:troppo silenzio e ciò significava dar carta bianca ai pensieri,
non era una buona idea nemmeno il cortile dell'istituto:troppi sguardi,non sarei riuscita a reggerli.
Avevo bisogno di stare un pò sola con me stessa,di pensare alle cose giuste al tempo giusto;ci pensai un pò poi sparì dal bagno dopo aver trovato il posto perfetto.
Aprì la cigolante porta del vecchio cortile-anche se ritornare in un luogo con,anche se pochi,ricordi così forti non era una buona idea-
sperando di non fare eccessivo rumore,almeno in quel momento sapevo che non avrei fumato là dentro,troppi guai.
Mi accomodai sulla panchina in pietra incrociando le gambe a mò d'indiano e dedicandomi a sfogliare la galleria del mio cellulare:
foto orrenda,foto orrenda,foto adorabilmente orrenda,questa è da eliminare subito,qua ho sul serio le gambe grasse,qui ho i fianchi a montagna russa... stavo prendendo seriamente in considerazione l'idea di resettare la memoria del cellulare.
La porta del cortile si aprì nuovamente accompagnata dal suo fracasso agghiacciante,mi irrigidì subito: fa che non sia un professore,fa che non sia un professore,non udendo nessun passo,o vocio o rimprovero alzai sorpresa la testa...e me ne pentì.


Eccomi fdofdndfon ok sono veloce,eccovi il capitolo spero che vi piaccia,
vi anticipo che le cose sono e saranno più complicate di quanto immaginiate ma è questo che volete no?
Non voglio la solita FF pallosa,che annoia,voglio i colpi di scena e voglio che voi viviate entrambi i punti di vista dei personaggi
(anche se,come ho ripetuto più volte,quello di Bieber lo riserverò per capitoli speciali e di massima importanza ma saranno abbastanza consistenti da sorprendervi,spero)
quindi nulla,questa è la situazione attuale tra Warrene  Bieber e devo dire che è alquanto incasinata ma fott pop è fa-vo-lo-sa(??)
Anyway(OVVIO CHE LO SCRIVEVO)  vi lascio con lo spoiler,tuttavia senza domande
(sarebbero troppo dififcili e non vi ho dato abbastanza informazioni in questo capitolo)
Continuerò dopo 11 recensioni c:




Spoiler
Osservai un'ultima volta il mio mal ridotto quadernetto,in una parte bruciacchiata ma non del tutto persa del foglio c'era ancora quella dannata frase che lo aveva fatto così tanto incazzare,probabilmente stavo per mostrare,con quelle semplici parole il vero Bieber e lui non aveva minimamente intenzione di lasciarmelo fare:
" Well did you know you're an angel? who forgot how to fly"


 

   
 
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