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Autore: _Francesca_    08/01/2013    1 recensioni
Avevo diciotto anni e un giorno quando scappai di casa, non sopportavo più quell'orrore, quella puzza di alcool che c' era appena aprivo la porta di casa, non sopportavo più loro, non sopportavo più ciò che ero diventata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Einheimische  II




Mi misi paura non riconoscendo quella voce, ma appena vidi il diretto interessato feci un sospiro di sollievo, il sexy K.

- cosa ci fa una star tutta sola il giorno di natale?-

- non si risponde ad una domanda con un altra domanda..-colpita e affondata gli indicai di mettersi seduto vicino a me, accesi la canna e feci un bel tiro

- Non ho nessuno con cui passarlo- alzaii le spalle – adesso tocca a te-

- Prima vorrei fare due tiri- alzai il sopracciglio, guardandolo sbalordita – che c'è sono un ragazzo anche io- gliela passai- certo certo..- fece un tiro e un altro ancora, si notava che era da tanto che non fumava se la stava godendo a pieno, mi persi ad osservarlo, era così perfetto, le labbra carnose sono sempre state il mio punto debole sugli uomini, il naso dritto e piccolo , le ciglia lunghe e folte – sono uscito per prendere un pò d'aria-

- Non ci credo- non volevo essere così diretta ma mi uscì solo una cosa che pensavo, rise leggero e profondo nello stesso tempo

- Mi devo vedere con una ragazza- mi prendeva in giro?

- Allora sei fidanzato?- negò con la testa - mi diverto- lanciai la canna ormai finita

- stronzo- rise di nuovo - tu non ti diverti?- ci pensai su - qualche volta-..- stronza!-

questa votla fui io a ridere , rimanemmo in silenzio per alcuni minuti

- senti- parlammo insieme,sorrsi imbarazzata - dimmi - gli concessi la parola

- visto che dovevo sdebitarmi... perché non ci prendiamo qualcosa da bere?-

ci pensai – e la ragazza?- mi guardò dritto negli occhi - le manderò un messaggio-

- si, sei stronzo!-

- piantala che poi ci credo!-

gli diedi una spallata amichevole - senti perchè non ci prendiamo un paio di birre e andiamo a casa mia?-

- è una proposta?- cominciò a leccarsi il piercing

- non credo proprio...- dissi sicura di me

- buona a sapersi- fece finta di nulla continuando a credere che la mia fosse una proposta..bè in una piccola e profonda parte di me , forse, avrebbe voluto che fosse una proposta

- smettila, idiota- sorrisi – non è una proposta!-

- farò finta di crederci!!- rimasi a bocca aperta mentre lui entrava nel locale, dopo alcuni secondi entrai anche io, prese un paio di birre e ci avviammo verso casa mia

- Eccola qui- aprii la porta di casa – questa è la mia piccola, dolce dimora-

- accogliente- annuii, ci avevo messo l'anima per costruirmi quella casa

- si, vieni te la faccio vedere-

- di gia? perspicace- all'inizio non capii, ma quando capii il doppio senso gli diedi uno scappellotto dietro, sulla nuca. Feci da guida per tutta casa, gli feci vedere l'angolo cottura con il salone, il piccolo balconcino che si affacciava dalla cucina, il bagno e la mia stanza

- è molto carina ed accogliente-

- grazie- sorrisi e andai in cucina a prendere l'apri bottiglia per aprire le birre.

Ci sedemmo sul divano ed accesi la televisione a volume basso giusto per farci compagnia.

- allora perchè ti eri stancato di stare a casa ?- sorseggiò la sua birra

- bè...mia madre con il suo compagno domani mattina presto hanno l'aereo per tornare a casa-

- non vivono qui?- negò con la testa – no noi siamo tedeschi , io e mio fratello ci siamo trasferiti qui mentre loro sono rimasti a Magdeburgo- annuii facendogli capire che lo stavo seguendo – quindi come ti dicevo hanno l'aereo presto e sono andati a riposarsi, mentre mio fratello faceva il piccioncino con la sua ragazza, non mi andava di dormire e non potevo rompere a mio fratello così ho chiamato "un'amica"- fece il segno delle virgolette con le mani per farmi intendere che quella ragazza era tutto tranne che un'amica

- ma alla fine ho incontrato te!- mi sorrise e ricambiai – tu, invece, perchè sola?-

- La mia migliore amica è andata dai suoi a New York, mentre la mia famiglia ha affittato uno schelè in montagna e perciò..- non continuai il discorso visto che la fine la sapeva già

- non potevi andare con loro?- sorrisi mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

- I miei sono gay e volevo lasciargli un pò di intimità-

- sei stata adottata?-

- diciamo di si- non mi chiese altro riguardo l'argomento famiglia, capì che dietro c'era una questione delicata e particolare, così cambiò il discorso e gli fui davvero grata. Continuammo a parlare del più e del meno, ridemmo e scherzammo fino a tardi.

Mi raccontò del suo trasferimento, dei Tokio hotel e di tutto il loro successo , mi descrisse caratterialmente tutti i suoi amici-colleghi di quanto suo fratello fosse cocciuto ed egoista, mi raccontò di Georg lo psicologo del gruppo e di Gustav, la mente del gruppo. Si fecero le 6.30 e senza volerlo ci addormentammo spaparanzati sul divano della mia piccola dolce casa accogliente.

Mi svegliai per la fastidiosa suoneria di un cellulare, mi lamentai facendo versi strani e cominciai a dare delle sberle a Tom, odiavo il suo telefono.

- che c'è?-

- il tuo cellulare spegnilo- si alzò e prese quel maledetto aggeggio rispondendo

-pronto?..oh Bill...si si sono vivo..come?le 14.30?..ok ok calmati...se mi fai parlare..si..ecco sono andato da una mia amica..si un'amica...ora torno..-

Intanto mi ero alzata strofinandomi gli occhi e stirandomi cominciai a fare il caffè

- Buongiorno- alzai una mano in segno di saluto – senti io devo andare a mio fratello gli sta venendo un'attacco isterico- sorrisi immaginandomelo, anche se non lo conoscevo – allora ci vediamo..- annuii di prima mattina non ero una di tante parole o meglio dire non parlavo proprio

-Ok...vado- mi salutò con un bacio sulla guancia, gli sorrisi e se ne andò.

Le giornate passarono in fretta da allora, capodanno era alle porte, George e Bob mi regalarono un biglietto di andata e ritorno per New York in modo tale che passassi il capodanno con la mia migliore amica, ero cosi felice, B e G non potevano farmi regalo più bello.

  
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