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Autore: Fly to the sky    08/01/2013    1 recensioni
Storia sui Malandrini e sulla Old Generation in generale :) . James riuscirà a conquistare Lily? Sev riuscirà a farsi perdonare ? E i Malandrini, tra mappe e incantesimi, saranno i divertentissimi amici di sempre
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Sorelle Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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E’ il 1° settembre del 1975, tutti i giovani maghi si apprestano ad andare a King’s Cross per prendere il treno ed arrivare ad Hogwarts. Nella stazione babbana sembra un giorno qualunque, tutto è perfettamente normale tranne che per quel ragazzo con quel grosso baule e un gufo in gabbia. Il ragazzo è appoggiato stancamente alla barriera tra il binario nove e il binario dieci con le mani in tasca e guarda spesso il grande orologio della stazione. Può avere quindici anni circa, ha i capelli corvini e provvede a spettinarseli ogni quarantacinque secondi circa, gli occhi sono color nocciola e porta gli occhiali, ha un sorriso da furbo che lo distingue dagli altri ragazzi. Un altro ragazzo gli si sta avvicinando, un ragazzo con lo stesso grosso baule ma con un gatto accoccolato tra le braccia. Ha i capelli di un biondo scuro e un’aria malaticcia, porta una cicatrice sulla guancia . Il ragazzo che stava aspettando da una pacca sulla spalla dell’altro.
-Ehi Rem! Passata bene l’estate?
-Si può dire di si- sospira –ho aiutato mio padre a costruire una capanna dove, quando arriva la luna piena mi rintano. Mio padre fa degli incantesimi protettivi così non esco e non mordo altri innocenti-
-Sai Rem- inizia il ragazzo moro- ho una buona notizia per te ma ne parliamo quando arrivano gli altri –
-A proposito degli altri, James…sta arrivando Peter-
Un altro ragazzo aveva salutato con la mano i due, si avvicinava con il carrello, aveva i capelli dello stesso colore di Remus, ma a differenza degli altri due non era alto, ma bassino e cicciotello con i denti di davanti piuttosto sporgenti.
-Ciao ragazzi- disse con una voce flebile –come va?
-Mai stato meglio- rispose James
-Tutto apposto… e tu ?- chiese Remus
-Ecco…- la voce del ragazzo era diventata quasi uno squittio – non sono riuscito a completare i compiti di trasfigurazione e…-
-Sì Pete, ti aiutiamo nello scompartimento- disse James
Peter sorrise e ringraziò, poi guardò l’orologio.
-E Sirius? Sono le undici meno dieci…
James scrollò le spalle. Aspettarono qualche minuto poi videro arrivare l’amico assieme alla famiglia. Veniva sempre con il resto dei Black ma odiava farlo, lo faceva solo perché i suoi glielo ordinavano e molto probabilmente non voleva sentire le urla di sua madre. Nel gruppetto si distingueva subito Sirius Black. Spingeva il carrello con fare annoiato, i capelli neri gli arrivavano alle spalle e gli occhi erano dello stesso colore. Quando vide gli amici sorrise e molte ragazze si fermarono e sospirarono. Sirius Black era il sogno di tutte le ragazze. Il gruppo che lo accompagnava era formato dal fratello di undici anni con un’aria un po’ spaventata e dalle tre cugine. Bellatrix Black era più grande di Sirius ma gli somigliava in maniera impressionante: aveva capelli neri e ricci e occhi neri penetranti. Lei e il cugino incarnavano la perfetta essenza fisica dei Black e anche nel carattere erano simili: ribelli, intelligenti e incredibilmente furbi. Ma Sirius era un Grifondoro, Bellatrix una Serpeverde. Accanto a lei le due sorelle, la più giovane era l’esatto contrario di Bellatrix, bionda e con gli occhi azzurri teneva il naso all’insù con aria di superiorità, guardava i Babbani che passavano con disgusto. A soli quattordici anni Narcissa aveva appreso la dottrina inculcatale dai genitori perfettamente L’altra sorella aveva fluenti capelli castani con qualche venatura ramata e occhi marroni. A differenza delle altre non aveva un ghigno sul volto o un’aria di superiorità, camminava tranquilla inciampando accidentalmente sulle ruote del carrello. Andromeda era l’unica cugina che andava a genio a Sirius pur essendo Serpeverde.
Sirius corse ad abbracciare gli amici, erano loro la sua vera famiglia. I quattro iniziarono a parlare quando una voce li interruppe:- Sirius!
Era stata Bellatrix a chiamarlo.
-Vorreste gentilmente spostarvi, tu e i tuoi amici- calcò particolarmente l’ultima parola. In realtà i quattro si trovavano proprio davanti la barriera attraverso la quale avrebbero dovuto passare gli studenti. Si spostarono e iniziarono a prepararsi perché anche loro sarebbero passati dopo i Black.
-Reg! Prima tu dai! Devi solo correre verso la barriera!- disse Narcissa.
Regulus tentennò. In realtà era tentato dal fatto di rimanere lì con suo fratello, lo ammirava tanto anche se non era Serpeverde.Lo ammirava per il suo coraggio, per ciò che faceva nonostante i divieti imposti.
-Non aver paura-
Come se era quello il motivo per cui era fermò lì, a fissare la barriera mentre i Babbani lo fissavano credendolo pazzo. Alla fine iniziò a correre, arrivato vicino alla barriera sentì Sirius sospirare, lo aveva deluso. Bellatrix, Narcissa e Andromeda passarono subito dopo. Quest’ultima rivolse un aperto e sincero sorriso a Sirius prima di scomparire, lui ricambiò.
-Da quando in qua ti stanno simpatiche le tue cugine?- chiese James incredulo.
-Da mai, è Andromeda che è diversa, condividiamo le stesse idee, solo che lei ha il buonsenso di non farlo notare-
-Adesso andiamo, o perderemo il treno- fece notare Remus .
Allora iniziarono a camminare verso la barriera e scomparvero al suo interno.
 
                                                         ***

 
Una ragazza camminava a passo svelto nel corridoio del treno. Aveva i capelli rosso scuro e due magnifici occhi verde chiaro, indossava la spilla da prefetto sul maglione. La seguiva un ragazzo pallido e con i capelli leggermente untuosi, indossava già la veste da mago e anche lui aveva la spilla appuntata al petto. Lily Evans e Severus Piton avevano appena partecipato alla riunione dei prefetti e ora Lily stava raggiungendo lo scompartimento che era occupato dalle sue amiche Marlene e Mary.
-Deve essere questo- disse ad un tratto. Aveva appena spostato lo sportello quando una voce chiamò l’amico.
-Severus!
Due scompartimenti più avanti Lucius Malfoy era uscito in corridoio.
-Vieni con noi- i suoi occhi grigi osservavano Severus, cercando e trovando il suo tentennamento. Dallo scompartimento uscì una testa ricciuta e Bellatrix disse :-Severus! Lascia quella Sangue Sporco e vieni con noi-
Severus guardò Lily e poi i due Serpeverde più avanti, poi di nuovo Lily, quest’ultima
 gli disse:- Sev,vai con quelli della tua razza, non ti preoccupare- ed entrò nello scompartimento, andandosi a sedere all’angolo vicino il finestrino. Severus raggiunse i compagni di casa.
-Perché te la prendi tanto?- chiese Marlene McKinnon a Lily.
-Devo dire che Marly ha ragione – affermò Mary McDonald – per questa volta-
Marlene le scoccò un’occhiataccia. Le due erano molto amiche, ma avendo caratteri completamente differenti si beccavano continuamente. Mary aveva la pelle abbronzata, capelli e occhi marroni, era sportiva infatti era Cacciatrice nella squadra di Grifondoro, non teneva molta cura del suo aspetto, si poteva dire che era un maschiaccio. Marlene aveva i capelli biondi,in quel momento legati in una treccia, e occhi marroni che alla luce diventavano verdi, era la più popolare delle Grifondoro tra i ragazzi, ma di appuntamenti ne accettava ben pochi; certe volte era piuttosto saccente. L’argomento “Severus Piton“ era uno dei pochi per cui andavano d’accordo. Entrambe non riuscivano a capire come la loro amica Lily riuscisse a sopportare quel ragazzo viscido e così versato nelle Arti Oscure.
-Perché è mio amico da prima di Hogwarts!- rispose Lily, ma non voleva parlare di quello assolutamente e continuò – ma non parliamone per favore-
-Come vuoi tu- disse Marlene- comunque sono davvero curiosa! Chi erano i prefetti delle altre case?-
-Bhè… io e Remus per Grifondoro- rispose Lily- per Serpeverde Severus e Susan Parkinson, di Corvonero c’erano Dorcas Meadowes e un certo Raptor mentre Evie Bones e Freddie Macmillan per Tassorosso-
-Come ha fatto quella Parkinson a diventare prefetto?- chiese Mary –pensavo che sceglievano i più intelligenti…-
-Scelgono quelli che rispecchiano meglio le caratteristiche della casa, in mancanza di gente intelligente- disse Marlene – quindi hanno scelto Susan perché è cattiva e stupida, come tutti i Serpeverde-
-Non è vero- disse Lily , ma se ne pentì perché le amiche la guardarono leggermente incredule, poi continuò – l’anno scorso ricordo che avevo urtato contro una certa Andromeda Black e mi erano caduti i libri a terra, appena ho visto la sua cravatta verde e argento mi sono preparata al peggio ma lei mi ha aiutato a raccogliere i libri e mi ha anche chiesto scusa-
-Il cappello può sbagliare- disse Mary – come con Marlene, mi chiedo perché non sia tra i Tassorosso…-
Marlene si alzò con le mani sui fianchi, Lily avvertendo il pericolo si affrettò a cambiare discorso.
-Quest’anno i G.U.F.O eh?- disse nervosamente
-Già…- rispose Mary – per te è facile Lils! Sei bravissima… io ho gli allenamenti e poi ora che il Capitano è Potter ci farà allenare tre volte di più e più faticosamente!-
-Potter è diventato capitano? – chiese Lily incredula
-Sì, lo sapevamo dall’anno scorso…-
-Oh no- disse Lily – ora avrà un altro motivo in più per sentirsi il migliore, lui e quel Sirius Black! –
-Però ammettilo che è carino…- disse maliziosamente Marlene
-Chi Potter?
 -No, Black-
-Ma stavo parlando di Potter-
Marlene scrollò le spalle e Mary sorrise a Lily dicendo :- Marlene non vede l’ora che le chieda di uscire…-
-Non è vero! E’ solo carino tutto qui- ma era diventata rossa. Poi, “lupus in fabula“, la porta dello scompartimento di aprì e spuntarono Potter e i suoi amici.
-Mi era sembrato di sentire la tua dolce voce Evans- disse Potter, e la mano scattò a spettinarsi i capelli
Lily sospirò e si chiese perché proprio a lei doveva capitare uno spasimante instancabile come Potter, era dal primo anno che le chiedeva di uscire ma lei rifiutava perché sapeva che Potter era solo un tronfio pieno di sé e che molto probabilmente una volta diventata sua fidanzata l’avrebbe mostrata come un trofeo e poi, una volta stancatosi, l’avrebbe buttata via. Lily Evans si sbagliava di grosso: James Potter l’aveva amata dal primo momento, aveva solo un modo tutto suo per dimostrarglielo.
-Dopo tutta un’estate senza magia, tu riesci ancora a stregarmi Evans, vorrei sapere il tuo segreto- si spettinò.
-Hai letto un libro di frasi carine da dire alle ragazze Potter?-disse Lily – perché il tuo cervello non potrebbe partorire frasi del genere-
-Stai dubitando della mia intelligenza Evans? – James assunse un’aria falsamente offesa.
-No, della tua galanteria.-
-Puoi darmi anche un Veritaserum, ma lo sai che queste frasi mi vengono dal cuore- questa volta non scherzava e la guardava negli occhi.
Ecco, c’erano quei momenti in cui Lily pensava veramente che James potesse essere un ragazzo serio, ma poi la mano scattava ai capelli, proprio come ora, e lei doveva ricredersi.
-Va bene Evans- disse infine James- io e i miei cari amici dobbiamo parlare di fatti importanti e di alcune certe mie idee geniali. Ci becchiamo ad Hogwarts!- Prima di chiudere lo sportello dello scompartimento disse – E ricorda, io mi sono perso nel verde dei tuoi occhi, riuscirai a farmi orientare?- con un occhiolino se ne andò e lasciò Lily ai suoi pensieri. Riuscì a stento a capire l’ultima frase di lui, ma concluse con il fatto che, finalmente stava tornando ad Hogwarts e che, pur con Potter tra i piedi, si sarebbe divertita per un altro magnifico anno.

                                                                            ***

 
-Allora James, quali sono questi fatti importanti e queste idee geniali ?- chiese Remus. Si erano sistemati in uno scompartimento e avevano appena salutato Frank Paciok e i gemelli Prewett che conoscevano dal primo anno. Adesso erano rimasti solo loro quattro e finalmente James potè rivelare agli amici ciò che aveva scoperto quell’estate.
-Vi ricordate della promessa che abbiamo fatto l’anno scorso?
-Certo!-rispose Sirius
-James… pensavo fosse una delle tue solite trovate ma non pensavo volessi davvero metterla in atto- disse Remus
-Emh…- Peter aveva un’aria spaesata
-Rem! Io mantengo le promesse,sempre! E se ho promesso di diventare Animagus per farti compagnia durante le notti di luna piena, allora diventerò Animagus!-
Sirius e Peter, che finalmente aveva capito, annuirono con entusiasmo.
-Rem, noi lo faremo perché sei nostro amico- disse Peter
-Ma correreste troppi rischi! Non voglio vedervi espulsi a causa mia!-
-Noi non ci faremo espellere e poi… cos’è la vita senza qualche rischio?- affermò Sirius.
-Volete sentire la mia scoperta? – disse James. Gli altri annuirono.
-Bene, era luglio inoltrato e io stavo tranquillamente al sole in spiaggia quando, con il tono più innocente  possibile chiedo a mio padre come si fa a diventare Animagus, lui è restio a rispondere, ma poi, con le mie doti di adulatore sono riuscito ad ottenere la risposta. Innanzitutto si dovrebbe essere maggiorenni e si ci dovrebbe registrate al Ministero ma noi possiamo omettere questa prima parte…- Remus gli scoccò un’occhiataccia e fece per parlare ma James non gli diede il tempo e continuò: -Rem, noi non siamo maggiorenni lo sai e le procedure del Ministero durano anni! Pensa che il periodo minimo di attesa è di tre anni! Poi ovviamente si deve provare a diventare Animagus e anche questo richiede tempo. Noi vogliamo aiutarti adesso, qui, a scuola. Ma passiamo a ciò che sono riuscito ad ottenere- tirò fuori dalla grande borsa a tracolla un libro verde lucido, in copertina un uomo si trasformava lentamente in un fox terrier.-Questo era di mio padre, anche lui ha provato a diventare Animagus ma… mi ha detto che non è riuscito a completare la trasformazione e quindi ha lasciato perdere. Dopo avermi chiesto se ero realmente interessato e se era tutto a fini scolastici, me lo ha prestato-
-Cosa c’è scritto? Come si fa a diventare Animagus?- chiese Peter
-Quanta fretta Pete … a dire la verità, il libro l’ho soltanto spulciato un po’, non l’ho letto con attenzione perché pensavo che avremmo dovuto farlo assieme.Per esempio una cosa che ricordo è che più grande è l’animale maggiori sono le difficoltà e ovviamente che ci vuole una salda fermezza mentale-
A queste parole Peter tremò ed emise un sussurro appena percettibile.
-Si Peter ce la farai! Ti aiutiamo noi… stai tranquillo- Sirius gli diede una pacca sulle spalle.
-E se qualcosa dovesse andare storto?- chiese Remus
-Nell’eventuale ed improbabile caso- iniziò James – ce la caveremo, assieme-
 
 
 
  
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