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Autore: Lady_Klaine    08/01/2013    5 recensioni
( Damon x nuovo personaggio)
Che cosa succederebbe se oltre a vampiri, licantropi, streghe, ibridi… esistessero anche altre creature, come gli angeli??? Come reagirà il bellissimo vampiro dagli occhi e il cuore di ghiaccio alla comparsa di Linda, una persona molto speciale? Riuscirà ad entrare nel suo cuore come è entrata nelle loro vite?
DAL TESTO:
< Come fai a conoscermi? E perché ti sogno tutte le notti anche se non ti ho mai visto prima? > chiede curioso il vampiro dagli occhi cerulei.
< Anche io ti sogno sempre, ma ti giuro che non so il perché >
Il vampiro annuisce, mi crede.
< Perché siete uno il Dobbleganger dell’altro >
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dobblegager Story'
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                                                                                             Capitolo 5
Devo ammettere che la stanza che Stefan mi ha gentilmente assegnato non è bella come quella di Damon.

E’ molto più piccola, il letto e più basso e duro, posto di fronte all’entrata, con le coperte di lino bianche e ricamate.

Dal lato sinistro c’è un comodino in legno scuro con un’ abat jour rosa pallido e un piccolo centro di pizzo bianco.

Sulla parte destra invece, accostata alla parete, c’è una scrivania dalla stessa tonalità del comodino, ma non ha nulla sopra, ne all’interno dei due cassetti.

Infine nell’angolo a sinistra si trova un armadio abbastanza grande e spazioso, con un’enorme specchio a grandezza naturale  incastonato nell’anta. Mi chiedo a cosa possa servirmi se non ho nulla da mettere, finora ho indossato solo i miei jeans scoloriti e un po’ strappati sulle ginocchia e camicie prese “in prestito” dal guardaroba di Damon.

Adoro il suo stile Total Black!

La stanza l’aria abbastanza retrò e femminile e devo ammettere che non è poi così male, ma manca qualcosa…

Manca l’enorme letto a baldacchino con le morbide lenzuola azzurre, come quello di Damon.

Manca la grande libreria ricca di volumi dall’aspetto molto antico, come quella di Damon.

Mancano li innumerevoli e inutili oggetti sparsi qua e là nella stanza, come quelle di Damon.

O forse manca semplicemente Damon.

Non dovrei pensare queste cose dopo il modo in cui mi ha trattata, ma non posso farci nulla.

E poi non è stata solo colpa sua, anche io ho le mie colpe e dovrei essere meno codarda e assumerle.

Ma la verità è che ho paura.

Temo di poter soffrire di nuovo.

Ho sempre sentito la mancanza di una figura paterna nella mia vita e mi consolava sapere che avevo accanto una madre stupenda.

Poi un bel giorno è morta e io sono venuta a sapere che lei in realtà non era nemmeno la mia vera madre e che i miei genitori biologici sono un essere umano e un angelo che ora si trovano chissà dove e mi hanno lasciata sola.

Non posso correre il rischio di affezionarmi a qualcuno, specialmente Damon.

Per quanto mi costi ammetterlo Bonnie ha ragione, lui non può rendermi felice e poi si vede che è innamorato di Elena.

Ora basta con i pensieri tristi!

Entro nel mio bagno personale, mi spoglio ed entro nel box doccia per rilassare i nervi.

“La vasca da bagno di Damon era più comoda” mi prende in giro la mia vocina ma io lascio correre ed esco, avvolgendomi un asciugamano bianco intorno al corpo e uno attorno ai capelli in una sottospecie  di turbante.

Poi ritorno nella stanza e mi siedo sul letto, sfinita da tutto e da  tutti.

Non passano nemmeno cinque minuti che mi addormento tranquilla.

Dopo un po’ però mi sveglio sentendo nuovamente il dolore alla schiena che mi ha colpito ieri sera e spaventata mi tiro a sedere di scattò.

Ho la fronte imperlata di sudore e sento la schiena farmi sempre più male.

Vorrei tanto avere Damon accanto a me ma poi mi ricordo che è uscito per andare chissà dove. Non mi resta che sperare che suo fratello sia in casa.

< S-stefan > riesco a mormorare con voce strozzata.

Lui si precipita subito in camera mia, spalancando la porta di scatto e  correndo verso di me.

< Linda che ti succede? > mi domanda preoccupato.

< Credo di avere un’altra crisi, Stef > gli rispondo con voce traballante per il troppo dolore.

E’ persino peggio dell’altra. Il dolore aumenta sempre di più e sembra non esserci un limite, un un
punto fermo su cui poter contare.

Lui si morde il polso senza pensarci due volte e lo avvicina alle mie labbra.

Io ci penso un po’ su ma alla fine  bevo titubante, ho paura di prosciugare anche lui.

Ma il suo sangue è diverso da quello di Damon, ha un sapore ferroso e salato, mentre quello del fratello era dolce ed amaro allo stesso tempo, un po’ come lui.

Mi stacco dopo pochi secondi aspettando che faccia effetto ma i minuti passano, ma il dolore no.

Non resisto più e crollo sul letto in preda agli spasmi.

< C-chiama D-damon > riesco a dire a Stefan e lui prende subito il cellulare e compone il numero velocemente.

Dopo lunghi squilli di attesa finalmente riesco a sentire una voce rispondere dall’altro capo del telefono.

< Pronto? > chiede lui, dal suo tono sembra piuttosto irritato, chissà  cosa stava facendo?

< Damon devi venire subito qui > dice Stefan allarmato e nervoso.

< Non ci penso nemmeno. Mi sto divertendo un mondo, potresti unirti a me se ti va, sai penso che ti farebbe… >

< Si tratta di Linda! Ha un’altra crisi e il mio sangue non ha alcun effetto. Sbrigati! > lo interrompe lui senza tante cerimonie.

Seguono pochi secondi di silenzio, che probabilmente servono al fratello maggiore per metabolizzare il tutto.

< Arrivo > risponde infine e chiude la chiamata.

Stefan si siede sul letto accanto a me e cerca di farmi coraggio.

< Non ti preoccupare Damon sta arrivando, anche se non vuole ammetterlo lui ci tiene molto a te >

Oh Stef, quanto vorrei che fosse vero!
 
 
POV DAMON


Non ci ho capito molto in quello che mi aveva detto Stefan, so solo che Linda sta male e che io devo correre a salvarla.

“Allora ammetti di tenere a lei?” mi chiede la mia fastidiosissima vocina interiore.

Sceglie sempre i momenti meno opportuni per farsi viva.

“Perché non esci fuori quando serve, magari avresti potuto impedirmi di trattare Linda in quel modo, ora mi odierà per il resto della vita!” gli rispondo io seccato.

Perfetto, ora mi metto anche a parlare da solo nella mia testa!

“ Hai visto che ti importa?” continua lei ignorando il mio disappunto.

“ Sì, lo ammetto, tengo molto a lei e non voglio lasciarla morire.  Sei contenta ora?”

“ Sì” mi dice lei soddisfatta.

Nel frattempo sono arrivato alla pensione e senza pensarci due volte apro la porta con un calcio e corro su per le scale, verso la stanza da cui sento provenire le stesse grida del giorno prima.

Quando entro, anche la scena si presenta molto simile a quella di ieri.

Linda si contorce dal dolore, sdraiata sul letto accanto a Stefan che cerca di tenerla ferma come può

< Ehi, piccola > dico avvicinandomi al mio angioletto, ignorando lo stupore di mio fratello vedendomi così dolce e preoccupato.

< S-sei venuto > mi risponde a fatica lei, aprendo gli occhi ricolmi di lacrime trattenute a stento.

< Pensavi davvero che ti avrei lasciato soffrire per starmene seduto a un bancone di uno stupido bar? > le chiedo mentre si fa spazio fra le mie braccia e appoggia la testa al mio petto.

In una situazione normale non avrei permesso a una ragazza qualunque di prendersi certe confidenze, ma sicuramente questa non è una scena che si vive tutti i giorni ancora più certo è che

Linda non è una ragazze qualunque, almeno non per me.

Ormai è inutile girarci intorno tanto sia io che la mia vocina sappiamo la verità:

Linda mi piace!

Non dico di amarla alla follia, ma ha attirato la mia attenzione e con lei mi sento libero di essere me stesso, di essere… umano.

< Ahh!!!!! > un altro grido di Linda, più forte e atroce degli altri, mi riporta alla realtà e svelto mi mordo il polso sinistro e lo avvicino alla sua bocca.

Ma lei fa segno di no con la testa e affonda ancora di più la faccia contro il mio petto, stupendomi.

< Sei forse impazzita? Che diavolo ti prende? Bevi! > le urlo furioso.

Non dovrei attaccarla mentre è in questo stato ma vederla così mi fa male e sapere di poter fare qualcosa è l’unico motivo per cui riesco a mantenere il controllo di me stesso e ora lei si mette a fare i
capricci?

< Non voglio rischiare nuovamente di ucciderti > sussurra con voce debole e sfinita, si vede che fa molta fatica a tenere gli occhi aperti.

< Non dire sciocchezze, non mi farai nulla >

< E’ peggio di ieri, Damon, non riesco a controllarmi > e nello stesso istante in cui mormora quelle parole con voce flebile e ricca di pentimento, quasi stesse chiedendo scusa, sento la terra tremare sotto i miei piedi e le pareti sgretolarsi sotto una forza invisibile.

< Non vorrai uccidere qualcuno, vero? Allora bevi! Ti prometto che ti staccherò prima di prosciugarmi! > le urlo nervoso.

Lei alza il viso e mi guarda intensamente per qualche istante, poi annuisce e io mi mordo nuovamente il polso, nello stesso punto in cui si trovava la vecchia ferita prima  di rimarginarsi.

Lei posa le labbra sulla mia pelle, quelle labbra morbide e perfettamente rosee e carnose.

Solo adesso mi accorgo di quanto mi piacerebbe baciarle, nemmeno ieri che stavo per farlo mi sembravano invitanti come ora che sono sporche del mio sangue.

Per una frazione di secondo i suoi occhi diventano di un intenso rosso cremisi e nel frattempo il terremoto si ferma.

Grazie al cielo è finita prima che qualcuno si facesse male, almeno spero.

< Grazie > sussurra sfinita, tornando ad appoggiare il capo sul mio petto.

< Infondo lo sai anche tu che farei anche di peggio per te > le rispondo io, mantenendo la dolcezza che ormai caratterizzava quasi tutti i miei momenti con lei.

“ Tranne quando la tratti come un cane randagio” mi sgrida la mia vocina, che stranamente non si è fatta più sentire durante i miei pensieri diabetici.

“ Lo sai che lo faccio solo per lei”

“ E allora cos’è cambiato adesso?” mi chiede lei curiosa.

“ Nulla. Mi sono solo reso conto che forse allontanare tutte le persone che cercano di avere un rapporto con me forse non è la cosa migliore, ma cercherò comunque di proteggerla”.

 Nel frattempo lei si è irrigidita fra le mie braccia, quell’affermazione deve averla spiazzata e alza di scatto la testa per guardarmi nuovamente negli occhi.

< Io vado a telefonare ad Elena per assicurarmi che stiano tutti bene > dice Stefan, probabilmente più per lasciarci soli che per altro.

< Grazie di tutto Stef > risponde lei, senza staccare lo sguardo da me.

E’ così maledettamente bella!

< Perché fai così? > sbotta infine, quando Stefan esce dalla stanza.

Probabilmente può ancora sentirci ma non le interessa e a me tanto meno.

< Così come? > chiedo io non capendo.

< Prima quasi mi baci, poi ti fai improvvisamente gelido e indifferente, dopo ancora torni a fare il ragazzo dolce per farti perdonare e io come una stupida mi sciolgo come neve al sole, sono stufa! > grida furiosa.

Sembra davvero sfinita ma non per questo perde il suo solito caratterino tutto pepe.

Questo pensiero mi fa sorride e lei mi guarda storto.

< E ora perché ridi? Mi trovi divertente? Ti piace farmi incazzare?>

< No, ma quando ti arrabbi diventi ancora più bella > le rispondo io tranquillamente.

Lei arrossisce e abbassa lo sguardo.

< Smettila, Damon. Te lo chiedo per favore, così mi ferisci e basta > mi supplica con le lacrime agli occhi e non sono sicuro che siano a causa del dolore alla schiena.

< Non volevo trattarti male, speravo di poterti proteggere > le dico sincero e dispiaciuto.

< Da che cosa? >

< Da me stesso. Io faccio sempre del male alle persone a cui tengo e tu non te lo meritavi, per questo mi comportavo in quel modo >

< E allora perché sei stato anche dolce con me? Perché non considerarmi e basta? >

< Ci ho provato, ma mi è impossibile. Forse tua madre aveva ragione, il nostro futuro è davvero incrociato. Ma non sarà di certo rosa e fiori se sarà con me, ho paura di farti star male > le confesso.

Non mi sono mai sentito più stupido in vita mia.

< La cosa più brutta quando si sta male è che l’unica persona che potrebbe farti stare meglio è proprio quella che ti far star male. Ma la vita è così e se non corri il rischio te ne pentirai per il resto della tua esistenza > mi dice con tono divertito e profetico.

Io scoppio a ridere e mi viene in mente che era da tempo che non mi sentivo così felice per una semplice battuta.

< E questa da dove l’hai presa? >

< Me lo ripeteva sempre mia madre e forse una ragione ci sarà. Amici? > mi chiede speranzosa.

In quel momento mi crolla il mondo addosso. Le sue parole mi rimbombano in testa senza darmi pace.

 < Esserti amica, solo questo. Sei stato gentile con me, anche se non ti piace sentirtelo dire, vorrei ricambiare in qualche modo >

 < In realtà sono innamorata di un'altra persona >

Come ho potuto essere così stupido?

Lei ama un altro!

Ero così convinto che provasse qualcosa per me che non ho pensato ad altro che ad evitarlo.

A quanto pare è stato inutile, non sarebbe successo comunque.

Sono stato stupido ed egocentrico, ero convinto che tutte le ragazze cadesse ai miei piedi, quando la verità è che posso avere tutte tranne quelle che davvero voglio.

E’ questo il mio destino e non posso farci nulla.

Lei è rimasta in silenzio aspettando una risposta.

< Amici, certo > le dico, sforzandomi di sorridere, mentre nella mia mente grido “ no, non voglio esseri Solo amico.

A quanto pare, l’unico che si farà male sarò di nuovo io, stando vicino a lei e guardandola vivere il suo grande amore normale mentre per lei sarò solo il suo simpatico amichetto vampiro.

< Grazie > mi risponde, ma giurerei di aver visto un lampo di dispiacere nei suoi occhi.

Forse me lo sono immaginato.

< Di nulla, ma ora dormi; sei sfinita >

Lei annuisce e mi aspetto che si allontani per stendersi sul letto, ma invece si accoccola meglio tra le mie braccia, lasciandomi stupito mentre ascolto il suo respiro farsi pesante e regolare.

Sorrido fra me e me, forse non sarà così male poterle stare vicino, anche se non come piacerebbe a me.

Mi alzo tenendola in braccio come una principessa e la porto nella mia stanza, mi piae vederla dormire accanto a me.
 
 
Angolo autrice:
Ciao!
Grazie per le meravigliose recensioni che mi avete lasciato!
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, è molto riflessivo e non succedono molte cose, ma è comunque intenso, almeno spero ;)
Ringrazio tutti quelli che leggono recensiscono e inseriscono la storia fra le preferite, seguite, da ricordare.
Un bacio
Niko
 
   
 
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