Eccolo. Angelina avrebbe potuto piangere per il sollievo, raggiunse di corsa il gruppetto di maghi che discutevano animatamente, quasi tutti con la becchetta in pugno, e ne agguantò uno per la spalla.
–Fred!
Il rosso si voltò di scatto, piantando all’istante il ragazzo di colore con il quale stava conversando. Lee.
– Angelina, grazie al cielo.
La prese per mano e l’allontanò dal gruppo, verso una finestra del corridoio i cui vetri si illuminavano sinistramente di lampi rossi e verdi. La ragazza alzò lo sguardo, inquieta.
Una serie di boati preannunciò la battaglia, ormai imminente, e Fred la prese per le spalle avvicinandola a sé per farsi sentire. – Angelina… -, la sua espressione era insolitamente seria.
– Angelina, promettimi che starai attenta.
La guardò in faccia, cercando di catturare il suo sguardo. La ragazza lo guardò diritto negli occhi azzurri. Erano attenti, in guardia, rassicuranti, ma per la prima volta ad Angelina parve di scorgervi una scintilla di timore, di preoccupazione.
Per lei.
– Angie, io … Ti amo, Angelina, ti amo, lo sai, e non potrei mai perdonarmi se ti dovesse succedere qualcosa, se dovessi - - -
Una nuova serie di tuoni scosse il castello dalle fondamenta in su, facendo tintinnare il vetro sopra le loro teste. Fred la strinse, istintivamente si portò in una posizione protettiva, coprendola con il proprio corpo.
La guardò ancora.
–Allora… Angelina annuì, mentre il groppo che le stringeva la gola si faceva tanto grosso da impedirle di parlare.
Intanto, intorno a loro, i ragazzi iniziarono ad animarsi, persone correvano su e giù per il corridoio con le bacchette alzate, da ovunque provenivano urla e schianti. Fred le strinse la mano ancora più forte. Sembrava voler aggiungere altro, ma il rumore era così forte da coprire ogni cosa. Nello stesso istante, entranbi si abbracciarono forte, le labbra s’incontrarono e fu un bacio breve e intenso, un bacio sfuggente, che sapeva di paura e di addio. Una turba di gente irruppe da una porta nascosta da un drappo ricamato, guidati dalla professoressa McGranitt, e molti con la bacchetta puntata tenevano sotto controllo un esercito di banche e sedie galoppanti. Angelina fu letteralmente sbalzata via e finì con la schiena contro il muro. Ansimando col fiato corto, strinse la mano di Fred, con lo sguardo smarrito che cercava il suo, un’ultima occhiata, le mani strette sino all’ultimo, finché la folla scalpitante non le strappò e li separò.
Addio.