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Autore: Needless Emotion    08/01/2013    20 recensioni
Questa non è una storia come tutte le altre.
25 nazioni si ritrovano a dover affrontare giochi ed enigmi per poter sopravvivere.
Ma gli assassini sarete voi.
E sarete voi a decidere chi far morire e chi lasciare in vita.
Ne rimarrà uno solo.
Genere: Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di iniziare questa storia, volevo dire qualche cosa.
La canzone che mi ha ispirata per questo capitolo è stata “Inception – Time”.
Vi consiglio di ascoltarla mentre leggete questo capitolo.
Poi…anche se non avevo fissato una precisa scadenza, mi dispiace di aver postato così tardi…i motivi sono stati parecchi. Innanzitutto, il mio cervello era completamente andato, ho dovuto studiare, non mi veniva nessuna idea per un nuovo enigma…o perlomeno che si adattasse al personaggio in questione.
Poi…sono stata parecchio male. (si, lo so, è orribile stare male durante le vacanze natalizie).
E ho anche avuto il computer rotto.
Insomma, sono molto fortunata.
Sinceramente non so dirvi quando posterò il prossimo capitolo, ma penso prima di due settimane, anche perché ho già in mente il prossimo capitolo e l’enigma, devo solo adattarlo in base al personaggio che sceglierete da eliminare per la prossima volta.
Dopo questa noiosissima introduzione, fortunatamente vi lascio leggere in santa pace.
P.S.= altra cosa importante: per tutti quelli che non dicono nelle recensioni chi vogliono eliminare nel prossimo turno…per voi conto quello che avete scelto nel capitolo precedente.
 
 
 
 
Capitolo  3 – Dolore
 
 
 
Un’improvvisa melodia rompe il silenzio.
 
“Un giorno nuovo splende su di voi,
un giorno di speranza,
aprite il cuore alla gioia che,
il cielo blu porta con se.
confidatevi alla radio,
ogni sogno si realizzerà,
riecheggiando, volando, vibrando, in te.
Conta un, due, tre.”

-Pff…devo dire che gli piace Gantz, eh?- commenta ironico Kiku.
Tutti i presenti si voltano verso di lui, chiedendo tacitamente spiegazioni.
-No, nulla…è semplicemente un manga, che parla di due ragazzi che…-
Gli altri annuiscono, senza capire nulla.
L’unica cosa che hanno in testa ora è la scritta “Ungheria” che lampeggia insistentemente davanti ai loro occhi.
-Silenzio.- dice improvvisamente Ludwig. –lo sentite anche voi questo…sibilo?
Ha appena il tempo di terminare la frase che tutti cadono a terra, svenuti.
 
Da qualche altra sconosciuta parte, quattro nazioni aprono gli occhi.
-Ehi, ma che cazzo succede…-
Una voce metallica interrompe Romano.
“Benvenuti, Olanda, Romano, Belgio e Spagna, a questo nuovo enigma! Vi state divertendo? Io si, moltissimo!”
-Brutto stronzo! Hai ucciso Ungheria!- grida furibondo Romano.
“Io? Ucciso? E’ stata lei ad uccidersi. O meglio, è stata la vigliaccheria di Austria ad ucciderla. Si è sacrificata per quel damerino senza fegato, che aveva paura di farsi uscire qualche goccia di sangue…che codardo!”
-Tu sei pazzo…- sussurra Belgio, sconvolta.
Un fischio di Antonio attira la loro attenzione.
-Ragazzi…guardate lassù!- dice, indicando un’apertura molto al di sopra delle loro teste.
-L’uscita! Che bello, l’abbiamo trovata subito!- risponde allegra Belgio, quasi saltellando dalla gioia.
Romano e Olanda, per tutta risposta, mugolano qualcosa a bassa voce.
-Cosa c’è, Lovinito?- gli chiede Spagna, sorridendo.
-Idiota! E come cazzo ci arriviamo lassù?! A questo ci hai pensato, bastardo?!-
-Ci sarà sicuramente qualche per salire, visto che “la voce” ha detto che questo è un enigma.- si intromette Olanda.
-Oh, non ti facevo così intelligente, Olanda, i miei complimenti!- risponde Spagna, che, pur avendolo detto senza volerlo insultare, si guadagna una meritata occhiataccia da parte di quest’ultimo.
“Beeeeeeeeeeeeene.
Fatemi continuare, è maleducazione interrompere una persona mentre parla.”
-Perfetto, ora cerchiamo di capire come salire lassù…- dice Belgio, ora più seria, ignorandolo totalmente.
Una freccia sfiora la spalla di quest’ultima, facendola impallidire.
“ASCOLTATEMI, HO DETTO! ODIO CHE LE PERSONE MI IGNORINO!”
Si sente un sospiro.
“Bene.
Allora, dov’ero arrivato?
Oh, si…questo enigma si svolgerà in modo un pochino diverso dal precedente.
E’ molto più semplice degli altri, ritenetevi fortunati.
Io vi chiederò degli indovinelli e, ad ogni risposta corretta, apparirà un pezzo di scala per arrivare all’uscita.”
Le nazioni rimangono in silenzio, fino a quando Olanda lo rompe, chiedendo la stessa domanda che tutti stavano insistentemente pensando con la stessa paura.
-E…se sbagliamo la risposta?-
“Cambierò indovinello fino a quando non indovinerete. Si può dare una sola risposta per ciascuno.”
I quattro continuarono a restare in silenzio, sapendo benissimo che non poteva essere così facile.
“E, ovviamente…partirà una freccia. A caso, da un punto qualsiasi della stanza e verso qualsiasi direzione. Diciamo che…si, sarà tutto in base alla vostra intelligenza, astuzia, fortuna e riflessi pronti.”
-Che…che cazzo dici?- balbetta Romano, tremando vistosamente.
Spagna gli appoggia una mano sulla spalla per calmarlo, ma lui, stranamente, non la toglie.
“Dev’essere davvero sconvolto…” è il pensiero di Spagna.
“Ok, allora iniziamo!
Primo indovinello, questo è facile!
Se pronunci il suo nome, sparisce. Che cosa è?”
Olanda alza subito la mano.
-Rispondo io a questa, me l’avevano detta quando ero più piccolo. La risposta è il silenzio.-
“Mmh…sai, Olanda…veramente…la risposta…è esatta! Sei stato davvero veloce! Complimenti, mi sa che mi darai del filo da torcere!”
Le nazioni non fanno neanche in tempo ad esultare che la parete sotto di loro trema leggermente e quattro scalini sbucano sotto i piedi di Olanda.
Le altre nazioni si avvicinano; gli scalini, infatti, erano abbastanza larghi per poterle fare entrare tutte.
“Bene, andiamo subito al secondo indovinello.
Tutti gli essere umani prima o poi la usano, ma chi la costruisce non la desidera, chi la compra non la usa e chi la usa non la vede. Che cosa è?”
Romano borbotta qualcosa a bassa voce.
-Ehi, Lovinito! Sai la risposta?- gli chiede Antonio, fissandolo.
-Si…ma…ho paura di sbagliare…-
Antonio gli dà una leggera pacca sulla spalla.
-Vai. Sono sicuro che è giusta la risposta.-
Romano prende un bel respiro, prima di rispondere.
-La risposta è la bara.-
“Beh…Antonio…mi spiace dirtelo…”
Romano guarda Antonio, completamente pallido.
“Ma penso che il tuo caro Romano sia più furbo di te! La risposta è esatta!”
Tutti tirano un respiro di sollievo, e la parete si alza di altri quattro scalini.
-Bastardi…avete molta fiducia in me, eh?- ribatte l’italiano, offeso.
-Ma se eri tu il primo a non essere sicuro della risposta!- replica Olanda, guardandolo male.
-Ma che diavolo…-
Il loro battibecco viene interrotto da Belgio che si schiarisce la gola.
-Ragazzi, non mi sembra proprio il momento di litigare.-
“Esattamente, Belgio.
Ma non perdiamo altro tempo e passiamo subito al prossimo indovinello!
Fa i tuffi ma non si bagna, chi è?”
-Questa la conosco…ma è vecchissima! La risposta è il portiere!
“Esatto. Mmh…forse questi indovinelli sono troppo facili…”
Si sente lo sfogliare di un libro, mentre altri sei scalini spuntano da sotto.
Gli altri si guardano, preoccupati.
Erano già quasi arrivati a metà.
Gli sembrava tutto fin troppo facile, dopo aver sentito com’era andato l’enigma precedente da Prussia.
Non che avessero capito molto, visto che Prussia era così sconvolto da non riuscire a formulare frasi di senso compiuto.
Per non parlare di Austria, che fino a quel momento era rimasto rannicchiato da solo in un angolo a piangere, completamente sconvolto dai sensi di colpa.
“Oh, eccone uno carino!
Una signora piena di scatole in mano cade a terra. Mentre sta per rialzarsi si rende conto di aver perso qualcosa. Che cosa?”
-L’intelligenza!- risponde Antonio ridendo, tappandosi subito dopo la bocca.
Aveva parlato di getto, senza pensare alla risposta.
Gli altri lo guardano sconvolti, per poi guardarsi subito intorno.
La paura avvolgeva completamente la stanza, rendendo l’atmosfera ancora più pesante.
-Oddio…non voglio morire! Vi prego!- inizia a gridare Romano.
Una freccia vola improvvisamente nella stanza sfiorando la spalla di Romano, che, impreparato, barcolla all’indietro.
Spagna, poco distante da lui, si lancia in avanti, prendendolo al volo.
Romano rimane fermo tra le sue braccia, sconvolto.
-Ehi, Lovi, tutto bene?- gli chiede, accennando un sorriso.
L’italiano, per tutta risposta, lo guarda malissimo, sbuffando.
-Ti sembra che io stia bene, bastardo?- dopo qualche secondo, però, arrossisce di botto, forse rendendosi conto solo in quel momento della situazione. –Ehm…grazie per avermi salvato...-
Spagna non risponde, limitandosi a sorridere, e lo appoggia a terra, controllandogli subito la spalla.
-Oh, per fortuna ti ha solo sfiorato…non ti è uscita neanche una goccia di sangue, puoi stare tranquillo!-
“La risposta era equilibrio. Avete sbagliato. Ma non perdiamo tempo, e continuiamo subito.”
Il tono di voce che si sentiva è chiaramente irritato…forse non era abituato a questo genere di cose? O semplicemente odiava le cose sdolcinate?
Tutte le nazioni lo notano, ma evitano di dirlo ad alta voce per evitare di far innervosire ulteriormente il misterioso assassino.
Dopo quell’enigma, le nazioni risolsero tutti gli altri, con tranquillità e molta facilità.
Neanche uno sbaglio.
“E’ possibile che, per questa volta, non muoia nessuno?” era questa la domanda che si ponevano mentalmente tutti.
E alla fine…
-Beh, ragazzi, è da qualche minuto che la voce non si è fatta più viva…vuol dire che abbiamo finito?- Belgio fissava la porta aperta di fronte a loro, incastonata nella parete, distante dalla fine della scala su cui loro stavano in quel momento più o meno due metri.
-A quanto pare, dobbiamo saltare…non è difficile, basta una bella spinta e…- in un secondo, Spagna arrivò dall’altro lato. -Visto?- dice, guardando gli altri e poi soffermando il suo sguardo su Romano, per poi tendere la mano. -Su, Lovi, vieni qui!-
Lui obbedisce subito, ritrovandosi accanto allo spagnolo.
Adesso mancavano solo Belgio e Olanda.
Laars pensava di fare lo stesso che aveva fatto Spagna con Romano, per aiutare sua sorella.
Ma nessuno avrebbe mai immaginato quello che in pochi attimi sarebbe successo.
Si reputavano tutti già salvi…ma avevano abbassato troppo la guardia.
Erano stati troppo tranquilli e avventati.
Un assassino rimane pur sempre un assassino.
 
 
Poco dopo, nella stanza dove si trovavano tutti gli altri Stati si sentono delle grida, e i tre appaiono di nuovo nella stanza, neanche loro capiscono come, proprio mentre Giappone stava per svegliarsi.
La prima cosa che quest’ultimo sente sono dei singhiozzi, seguiti da delle frasi sussurrate.
Lui riesce a cogliere solo qualche parola, talmente erano dette a bassa voce, ma capisce subito cosa è successo.
Belgio è morta per salvare suo fratello.
E proprio in quell’istante la scritta “Belgio” lampeggia nella parete, sotto quella di Ungheria.
Ma le soprese non erano ancora finite.
Altri due corpi, infatti, vennero lanciati dalla porta che per qualche secondo era rimasta aperta.
-Voi…-
 



Note Autrice:
Mi scuso in anticipo per eventuali errori presenti nel testo.
Dopo aver impiegato più di due settimane a scervellarmi per la storia –visto che i personaggi di Olanda e Belgio mi erano totalmente sconosciuti, sono stati difficili da gestire e ho dovuto documentarmi parecchio-, ma soprattutto per gli enigmi, non ho proprio voglia di rileggerla.
Perdonatemi, davvero.
Ah, e se vi interessa -in caso scrivetelo nelle recensioni- nel prossimo capitolo posso anche svelare dettagliatamente com’è morta Belgio.
E ovviamente dirò anche chi si aggiungerà al gioco.
 
  
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