Angolino dell'autrice
Buonsalve!Ho riesumato dagli anfratti anfrattosi del mio computer questa sciocchezzuola - nata in un momento di pazzia più grave del solito - e ho deciso che, tutto sommato, poteva essere una buona occasione per far scorta di pomodori marci. Dunque eccomi qui! xD
La storia è brevissima, poco più che una drabble, ed è stata scritta solo con il semplice intento di fare due risate. Spero di esserci riuscita, altrimenti... bhé, vedi i pomodori di cui sopra ^_^"
Un grazie immenso a chi leggerà e/o commenterà.
Disclaimer: I personaggi e la storia di One Piece non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
Buona lettura a tutti! ^_^
Spada
Quando aveva visto la sottoposta di Smoker – quella ragazza così dannatamente simile a lei – venirgli incontro a passo di marcia, Zoro aveva sentito distintamente un lungo brivido freddo corrergli lungo la schiena: aveva un gran brutto presentimento.«Zoro!» Aveva esclamato Tashigi, puntandogli contro un dito minaccioso.
«La conosci?» Gli aveva stupidamente chiesto il cuocastro, gli occhi a cuoricino intenti ad ammirare la sua probabile avversaria.
Lo spadaccino non rispose – tanto non lo avrebbe nemmeno sentito – cercando in ogni modo di restare impassibile.
Ma quella strana sensazione non voleva andarsene.
Poi la tenente parlò ancora, rivelando fondati tutti i suoi timori.
«Zoro!» Ripeté. «Voglio la tua spada!»
Nel silenzio attonito che seguì, Sanji lo guardò perplesso un momento soltanto, prima di sfoderare quel ghigno canzonatorio che il Marimo tanto odiava.
«Oh bhé, allora vi lascio soli.» Aveva commentato con un’odiosissima strizzatina d’occhio, prima di andare a proteggere la sua adorata Nami.
Prima o poi lo faccio a fette. Promise Zoro a se stesso, per l’ennesima volta.