Così vicini solo io e te
Aveva aperto la porta con il cuore nella gola, aveva una brutta sensazione.
Sangue, il delicato parquet era coperto da macchie di sangue.
Il grande specchio era andato in frantumi con macchie dal color vermiglio.
Trunks alzò leggermente gli occhi per trovare poco più avanti sua sorella sdraiata sul pavimento, era in posizione fetale e sotto di lei una gran macchia liquida si estendeva.
"Bra" aveva subito urlato correndo poi verso di lei, che sua sorella avesse fatto qualche sciocchezza?
Goten era rimasto senza fiato in gola, non capiva perchè di tutto quel sangue sul pavimento, o forse non voleva credere che fosse possibile.
Si avvicino al suo amico che intanto abbracciava la sorella, aveva gli occhi lucidi , mentre le bellissime aquemarine di Bra erano spente e velate da lacrime.
"Trunks sta bene?" Chiese preoccupato, non sapeva perchè ma provava una strana sensazione, un vuoto allo stomaco che non aveva mai provato.
"Sembra che non sia niente di grave, si è solo ferita la mano" Goten tirò un sospiro di sollievo, il solo pensiero che Bra avesse fatto qualcosa di avventato lo terrorizzava.
Avevano curato la ferita della ragazza ed ora erano nel salotto che prendevano un tè caldo in quella giornata grigia.
"Bra cos'è successo?" Chiese premurosamente il fratello stringendole la mano sinistra.
"Ho rotto lo specchio perchè l'immagine che rifletteva non ero io, e per questo che hai trovato il sangue, mi sono tagliata la mano" rispose abbassando lo sguardo.
"Ma cosa stai dicendo Bra? Tu..." Ma non finì la frase che la ragazza si alzò in piedi e arrabbiata rispose:
"Guardami, Trunks ho detto di guardarmi! Quella che tu vedi non sono io, Bra è morta stanotte, di lei non è rimasto niente" e dopo ciò piangendo si rinchiuse dentro la sua camera lasciando sia Trunks che Goten senza parole.
Bra guardava la sua immagine riflessa sul vetro della finestra, più si guardava e più non si riconosceva.
" Dimmi chi è l’ombra che riflette me, non è come sono io..."
"Io invece vedo sempre la bellissima Bra, forse impaurita, ancora sconvolta ma tu sei sempre la mia Bra".
La ragazza si girò per trovare dietro di se Goten che sorrideva, mentre con l'altro mano afferrava un ciuffo turchese per metterlo dietro il suo orecchio.
"Non mentire Goten, guardami sono diversa, ho tanta paura" le lacrime cominciarono a sgorgarle nuovamente dagli occhi, il ragazzo la strinse in un abbraccio lasciandosi inzuppare la maglietta con i cristalli salati di Bra.
"Adesso non piangere più principessa, così rovini solamente il tuo bellissimo viso. Facciamo così, ti porto in un posto speciale che conosco solo io e facciamo un bel pic-nic" aveva detto asciugandole le lacrime con i pollici.
"Goten io ho paura, non voglio uscire..."
"Shh devi stare tranquilla ci sono io con te" e poggiò le labbra sulla fronte della ragazza in un dolce bacio.
Era una bellissima giornata sui monti Paoz e il sole rifletteva sul grande lago.
l'erba era ancora umida e gli alberi pieni di germogli e fiori di ciliegio.
Bra guardava rapita quello spettacolo della natura, se non fosse andata con Goten si sarebbe pentita, aveva scelto un posto meraviglioso.
Si erano seduti cominciando a mangiare e ridendo,Goten era un vero pozzo senza fondo degno erede del padre.
"Bra che ne dici di un bel bagno?" Chiese il Son togliendosi la maglietta, Bra lo guardò e con una risata rispose:
"Tu sei pazzo non ci penso nemmeno".
Il ragazzo alzò le spalle e poi togliendosi i pantaloni e restando in boxer si gettò in acqua, Bra lo guardava divertita non esisteva al mondo persona più pazza di lui.
"E' bellissima, dai vieni" ci pensò su e poi anche lei rimanendo in intimo si gettò nelle fredde acque del lago.
"Goten e freddissima" disse tremando per il troppo freddo.
"Ti scaldo io" le cinse le spalle con le braccia e l'avvicinò al suo petto muscoloso, che nonostante il gelo era caldissimo.
Il cuore le batteva all'impazzata, mentre Goten non capiva più niente, sentiva come delle strane farfalle allo stomaco.
Chiusero entrambi gli occhi e si lasciarono trasportare dall'istinto in quello che un giorno sarebbe diventato un amore.
Le labbra si muovevano contemporaneamente e le loro lingue si cercavano e danzavano a ritmo di musica, entrambi avevano bramato quel contatto ed ora finalmente erano riusciti a sfamare quella voglia.
Noi siamo insieme e ciò che voglio è qua
il mondo passa e va introno a me
così vicini solo io e te
il mio destino sei tu
ed io vorrei che non finisse mai
l'intesa tra di noi e la magia
io non credevo alla fantasia
ma so che ora sei mia
quello che voglio
è stare con te
con te i sogni diventano realtà
tu sei nel cuore e nell'anima
non c'è più niente che ora non farei
perchè sei qui con me
adesso non è possibile
l'idea di perderti
la realtà cancella la nostra fantasia
la tua paura è la stessa mia
ma poi ti svegli e perdi quel che hai
perchè per noi è tardi ormai...
Ed ecco il nuovo capitolo, ho aggiunto per finale la canzone -così vicini- del film della Disney Come d'incanto.
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, ringrazio sempre chi recensisce e segue la mia storia.
Alla prossima.