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Autore: LucaGasai    09/01/2013    2 recensioni
Keito è un ragazzo molto solo, odiato e preso in giro dall'intera scuola, gli unici suoi "amici" sono i videogiochi.
Sarà proprio questo suo feeling con i videogames la causa della nascita di nuovi poteri in lui che gli cambeiranno la vita.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Istituto superiore Katsuragi – corridoio principale – ore 07:53
«Sinistra, destra, sinistra, destra, sinistra…» dissi tra me e me mentre seguivo i vari corridoi che mi avrebbero condotto alla mia classe.
 
Raggiunsi l’aula della II D, la porta era chiusa.
“Busso o aspetto l’ora successiva?” pensai appoggiandomi alla porta.
Passarono vari minuti quando improvvisamente il professore di matematica aprì la porta facendomi, così, cadere all’indietro.
«Ahahahahahah, che idiota che è quello lì!»
«Che quattr’occhi idiota.»
«Signor Kirito, sta bene? Per favore, la smetta di fare il buffone e vada al suo posto. La lezione è cominciata da un pezzo!» mi rimproverò il prof.
Nel frattempo, la classe continuava a deridermi e ad insultarmi.
“Idioti, smettetela di ridere di me, brutti…”
«Stronzi!» urlai.
«Signor Kirito, le sembra questo il linguaggio da tenere in una classe? Si beccherà una bella nota per questo!» mi sbraitò contro il professore.
“Che palle, ho urlato ciò che pensavo. E poi quel dannato prof… quando gli chiedo aiuto contro i bulli finge sempre di non sentire ma in queste occasioni ci sente e come, eh? Che bastardo…»
Al termine della lezione di Mr. Uditosopraffino, un paio di ragazzacci si avvicinarono a me.
«Senti, Keito, li hai portati, non è vero?» mi disse il primo.
«…»
«Che fai, non rispondi?!» cercò di intimorirmi il secondo.
«Lascia perdere, Kousaka, per tizi come lui ci vogliono le maniere forti. Dico bene, Ke-i-to?»
Detto ciò entrambi mi sollevarono e mi portarono nel cortile della scuola. Inutile dire che alle mie richieste d’aiuto nessuno intervenne.
Un quarto d’ora dopo mi ritrovai con un occhio nero e con il naso sanguinante.
«E la prossima volta porta i soldi! Cosa credi, che la droga sia gratuita per i minorenni?!»
“Picchiarmi per un loro problema. Un problema di droga tra l’altro. Tsk, idioti.”
Casa Kirito – ore 14:14
Appena giunto a casa corsi nella mia stanza.
La mia stanza. Un luogo buio,scuro, esattamente come il mio cuore.
Accesi la TV e la mia PS3 e mi rannicchiai in un angolo.
La mia sagoma si confondeva benissimo con le tenebre della stanza, l’unica cosa che mi illuminava era il lieve bagliore emesso dalla TV.
Giocai per circa quattro ore di seguiti e terminai ben 7 giochi.
«Aaaah, se solo la mia vita fosse come quella di un videogioco sarebbe tutto migliore. Nei videogames c’è sempre un modo per riparare agli errori, puoi muoverti secondo i tuoi desideri, puoi conoscere persone con i tuoi stessi hobby e creare gruppi con loro e, se quest’ultime ti fanno un torto basta cliccare un tasto per lasciare il gruppo o, ancora meglio, cancellarle dalle amicizie.
Invece nella vita reale… tutto è così dannatamente falso! False amicizie, false lacrime, falsi sorrisi, falsa compassione. Tutti esistono con lo scopo di creare sofferenza.
Tutti sono così miserabili ma si sa che quando si è miserabili, si sente il bisogno di rendere qualcun altro più miserabile di sé stessi.»
Mi voltai per osservare l’orario e notai che era ora di andare a letto. Il giorno seguente sarebbe stato un altro giorno da schifo.
«Questa non è la mia realtà…» sussurrai, dopodiché mi addormentai di sasso.
«Sveglia, Keito.»
«Mh? Sbaglio o ho sentito qualcuno parlare?» mi chiesi asciugandomi la bava che mi colava quando, tutto d’un tratto, notai che il televisore era acceso ed emanava una strana luce scura che al tempo stesso, illuminava tutta la stanza.
«Bene, ora che sei sveglio ascoltami attentamente. Desideri cambiare la tua vita? Desideri sentirti come un Dio? Io posso offrirti tutto ciò. Cosa te ne pare?»
«C-chi sei? O forse sarebbe meglio dire cosa sei? E poi come fai a sapere il mio nome?!»
«Sta’ calmo e rispondimi. Hai intenzione di rimanere un inutile umano o vuoi cambiare il tuo destino?!»
Chiusi gli occhi per riflettere su ciò che stava accadendo.
“Non ci capisco nulla… da quando le TV parlano? Forse se continuo a tenere gli occhi chiusi tutto ciò finirà…”
«Keito, non è che chiudendo gli occhi io scomparirò. Anzi, se lo fai, quando li riaprirai nel frattempo le cose saranno peggiorate. Nel mondo in cui viviamo oggi devi tenere gli occhi bene aperti! Chiudere gli occhi è da rammolliti. Evitare di guardare in faccia la realtà è da codardi. Anche se chiudi gli occhi il tempo scorre inesorabilmente.
E’ arrivata l’ora di prendere una decisione. Keito Kirito, sei pronto a cambiare il tuo destino?»
«Io… io…. sì, sono pronto! Non ne posso più di vivere come sto vivendo ora. Voglio cambiare!!»
«Bene, è tempo di eseguire il log-in.» mi disse la TV con una voce ancora più i
nquietante del solito.
  
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