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Autore: malikshugs    09/01/2013    4 recensioni
Gli mancava terribilmente il suo profumo alla vaniglia, mancava lei.
Ma intanto non poteva farci niente.
Non poteva tornare indietro.
Non poteva credere in un suo arrivo
Aveva solo la possibilità di sperare e piangere.
Sperare epiangere ecco cosa faceva Louis Tomlinson quando era solo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Spazio autrice in alto.

 

 Va bene giovini, non vi intrattengo più di tanto vi dico solo che dal punto in cui metterò l'asterisco dovete leggere con sottofondo musicale. Da un tocco in più, oh yeah (?)

 E' questa http://www.youtube.com/watch?v=EprNSogV11k  
.

 Vi consiglio di copiare e incollare il sito su una nuova pagina per non perdere lo scritto.

 Ci vediamo sotto (?)


 

  


 1095 days without Louis


 

 

 'Buongiorno cari radioascoltatori. Oggi saremo in compagnia di una fantastica boyb' spense la radio stiracchiandosi un po'.

 Era iniziato un altro, stancante giorno. Sorrise fra sè e sè ripensando allo speaker radiofonico:sapeva già chi era l'ospite di quella mattina, e non perchè ascoltasse ogni giorno quella radio o fosse appassionata di quello. No, niente affatto.

 

 Dopo quei pensieri che le sembrarono così contortialle 7:30 del matino, scostò di poco la coperta che l'aveva tenuta calda per tutta la notte e appoggiò i piedi a terra rabbrividendo, in cerca delle sue buffe ciabatte.

 

 Si sedette al tavolino in attesa che il caffè uscisse, fissando il vuoto, o precisando, fissando quella scura giornaa di Febbraio.

 Scura come il suo animo, come i suoi pensieri, come il suo cuore.

 

 già, proprio il cuore, quell'organo invisibile all'occhio, ma non all'animo che permetteva di vivere, di rendere la respirazione un movimento involontario pur essendo assai complesso.

 Lo stesso cuore che lei sbagliava nello scrivere alle elementari ora le stava facendo male, male sottoforma di sentimenti.

 Sentiva come un peso, un macigno che fino a pochi anni prima era lui a sorreggerlo.

 

 Era lui a curarla.

 Lui a proteggerla.

 Lui ad aiutarla.

 Lui a farla sentire sua.

 Ed ora era andato tutto a puttane.

 

 Gli mancava, terribilmente, ma era soddisfatta, si soddisfatta di se stessa e del suo selfcontrol che non si spiega ancora per quale assurdo motivo non si sia ribbellato in tre interi anni.

 

 Finì il suo caffè, diventato ormai freddo da un pezzo.

 Salì al piano di sopra e si vest in fretta, scrivendo l'ultima pagina del suo dannato libro, impacchettandolo.

 

 Uscì e lo spedì: destinazione New York.

 Sapeva ci sarebbero voluti più giorni, ma poco le importava.


 

 

 

 

  


 Louis

  


 

 "ehi Tomlinson, un pacco per te" cantilenò Zayn all'amico che aveva appena finito di fare colazione

 

 Il ragazzo face  una smorfia, come per far capire che c'era ancora mentalmente e che aveva sentito il suo annuncio.

 

 "avanti Harry ridammi la cimbella" piagniucolò il biondino Niall

 "Scordatelo. Ormai è mia" disse di rimando il riccio iniziando a percorrere il perimentro del tavolo.

 "Styles ti faccio fuori i tutti i numeri nelle tue agendine, eh"

 "Gli ho segnati sul cellulare, idiota"

 "idioa achi?" e incominciarono a rincorrersi.

 Louis sogghignò divertito, sempre la solita storia.


 

 

 

 Riflettè, però sul suo stato d'animo, che non era più felice come quello di una volta. Forse perchè era più grande, con i pesieri da adulto che li frullavano già da un bel po' in testa, o forse Lei.

 

 

 Adorava essere svegliato dalla sua voce, che sapeva essere così angelica, ma anche acuta allo stesso tempo, dai suoi occhi color cioccolato che lei tanto odiava, ma che lui reputava i più belli, sexy, attraenti e dolci dell' Universo.

 

 

 Gli mancava terribilmente il suo profumo alla faniglia, mancava lei.

 Ma intanto non poteva fare niente.

 Non poteva tornare indietro.

 Non poteva credere nel suo arrivo.

 Aveva solo la possibilità di sperare e piangere.

 

 Sperare e piangere ecco gli unici verbi che conosceva e praticava Louis Tomlinson.

 

 Piangeva buttando giù tutto l'odio, la frustrazione, i rimpianti, il suo essere vanitoso, spregevole, arrogante, tutto.

 E sperava, sperava che qualcosa nella sua ignobile vita potessere cambiare, avere una svolta , potesse andare, solo per una volta come diceva lui.

 

 Ma i risultati tardavano sempre ad arrivare.

 

 

 Si chiuse in camera senza avvisare, tenendo la testa bassa e gli occhi perennemente fissi su quello scatolo che tanto attirava la sua attenzione e curiosità.

 

 

 

 Girò la chiave nella toppa, impendendo a qualsiasi ficcanaso di disturbarlo e vercare la soglia della sua camera condivisa con Liam.

 

 

 Fissava in pacco e andava avanti e indietro per la stanza incapace di fermarsi e far uscire fuori quel briciolo di coscienza che serviva per strappare l'involucro e vedere cosa c'era dentro.

 

 

 

 Come se quello scatolo contenesse tutte le sue colpe, il suo macigno, come se avesse ucciso una persona e lì dentro ci fosse la sua condanna all'ergastolo.

 

 

 

 Dopo dieci minuti buoni passati così un barlume si fece spazio nel suo cervello e decise di scartare.

 

 

 

 

 Un raccoglitore di foto, un qualsiasi raccoglitore di foto era riuscito a turbare la serenità di Louis.

 Si sentì sciocco per un momento ad aver creduto, o sperato in un cenno di vita della ragazza, ma non fu così.

 Almeno credeva.

 

 

 

 Ma sudò freddo, il viso andò a fuoco, le mani gli ribollivanoe gli occhi gli si spalancarono quando, proprio su quel raccoglitore tanto deriso da lui pochi minuti prima riconobbe la sua calligrafia, quella di Lilith.


 

 

 

 

 

 

  


 Day 1.

 

 Caro diario,

 so cosa starai pensando.

 Si, che stupida che sono: i diari non pensano


 

 

  


 Louis rise, ricordando le cazzate della ragazza e poi tornò a leggere.






 Sai, oggi ho incontrato un ragazzo.

 Si chiama Louis, Louis Tomlinson ed è il più simpatico della scuola.

 Mi fa ridere, anche se sai come sono fatta, vero? Ho sempre paura di farmi notare.

 Penso che da qui ad essere amici ce ne vorrà di tempo, ma chi sa aspettare raggiunge il Paradiso, dicono.

 Significa che aspettero.

 ciao bello, ciao.

 

 p.s mi hanno regalato una polaroid troppo bella.

 Penso che la userò spesso, ahahah.


 

 

  


 Girò foglio affermando che la ragazza non era mai stata un genio nella matematica quando vide cosa aveva scritto.

 

  








 Day 30.

 

 Diario, ho deciso: da oggi incollero le foto quì.

 i momenti che rinchiuderò in quell'aggegio rimarrano sempre su questa carta e su questo cuore.

 la mia amicizia con Louis va sempre più bene.

 visto? Alla fine sono riuscita a farmelo amico.

 Abbiamo imparato a conoscerci megli ed apprezzarci.

 Pensa che oggi ci siamo confidati.

 Non lo avevo mai...fatto con nessuno. E mi imbarazza molto devo dirti la verità.

 Finalmente mi sono sentita supportata, non più sola e...ben venga, vero?

 

 non i annoio più. Notte.

 -Lilith


 

 

  


 

 Louis ripensò alla su Lilit. A quei modi buffi e a quei giorni che suo malgrado aveva dimenticato, riposto in un cassetto della sua mente che non apriva da anni, ormai e non aveva idea di quanto gli dispiacesse non ricordare.

 

 Ma c'era lei a farlo, come faceva con le scarpe, con le chiavi, con i pantaloni, con tutto.

 

 Lilith era lì per completarlo e sarebbe rimsto sempre così. lontani o non.

 

 Una cosa non aveva mai dimenticato: il modo in cui lei baciava. Il suo muovere quellla labbra sinuose in così tanta destrezza, il modo di baciare così lentamente che lo faceva andare letteralmente in pallone.

 

 

 Scorse avanti per le pagine che reputava meno importanti, ma solo lui sapeva che la vera ragione per cui lo faceva era per non far risalire ancora una volta, per non sentirsi quel nodo alla gola che tanto lo soffocava, per non sentirsi dinuovo solo, contro chissà quanti.

 Pronti ad additarlo non appena ce ne fosse stata l'occasione.

 

 

 

 Si alzò per prendere una boccata d'eraia fresca, quando tutte le foto caddero sotto il suo sgarda spaventato, spaventato di aver rovinato un ricordo, l'unico ricordo della sua Lilith.

 

 Si abbassò e le raccolse.

 

 

 Alcune sotto il letto, altre incastrate sotto la gamba della sedia, altre vicino al termosifone, con il periocolo di potersi scigliere a quanto calore emanava quell'affare.

 

 E mentre le riponeva dinuovo dentro non fece altro che osservarle, osservarle senza proferire parola.

 

 Solo i respiri e i pensieri parlavano per lui.

 

 

 Una foto li ritraeva sorridenti distesi su un prato di Doncaster.

 quel sorriso che tutt'e due avevano perso da chissà quanto tempo.

 

 

 Ne prese un'altra. Rispecchiava i loro primi piani durante la festa di Halloween.

 Lei strega.

 Lui pipistrello.

 

 "Perchè così sembriamo appartenerci l'uno all'altra"

 Spiegò lei quel buffo travestimento.

 

 

 

 Riprese il diario e lo aprì ad un pagina a caso.


 

 

 

 

  




 Day 200.

 

 Dopo tanti sforzi, diario, io e Louis, quest'oggi siamo diventati una cosa sola.

 

 Si avanti, sai cosa intendo.

 Ma non è meraviglioso?

 

 Sento che la dovrò smettere di farti domande e di provare a farmi uno straccio di vita sociale di tanto in tanto.

 

 Ancora rido! Per la felicità Tomlinson ha fatto cadere la Polaroid e ora ha un piccola ammaccatura.

 Prendiamola così:ricorderemo meglio il momento.


 

 

 

  


 

 Louis rise di gusto arrivando alla conclusione che la sua ragazza fosse davvero matta a scrivere queste cose e associò lo scritto alla foto che ora aveva in mano: lui e lei che si baciavano.

 

 Così lontani quei momenti, ma così vicini ai loro cuori.

 O almeno il ragazzo sperava così.


 

 

 

  




 Day 365.

 Ehi diario, oggi è Natale, e come ben sai a Natale ci si fa i doni, grandi o piccoli possano essere.

 Anche io ne ho fatto uno a Louis, e devo dire, mi è costato parecchio. Ma non nel senso economico, no.

 Non sono i soldi ciò che mi interessano.

 

 Sai, molte volte mi è capitato di poter ammirare Louis cantare sotto la doccia. E' bravissimo.

 Sapevo che in questi giorni si stava dando da fare tra concorsi e robe varie, quindi mi sono messa da parte.

 Si, insomma me ne sono andata, senza avvisarlo.

 Penso sia la cosa più giusta, per il suo futuro.

 

 Per non fargli sentire poi così tanto la mia mancanza l'ho iscritto ad X-Factor e ho chiesto a sua madre di darmi una mano.

 Non deve sapere che esisto, io sono solo un ricordo, ricordo del passato che spero custodirà gelosamente.

 Ma, credimi, non l'ho fatto perchè non lo amo più. Io darei la mia stessa vita per lui, ma deve pensare al futuro e non più al presente, ora come non mai.

 

 Pensi sia follia? Ti spalleggio.

 

 Per ora so soltanto che mi manca terribilmente anche se sono passate 5 ore e 48 minuti dall'ultima volta che l'ho visto sorridermi sornione.

 

 L'ho guardato più a fondo questa volta, come se sapessi che non l'avrei rivisto più, non di persona almeno.

 Ho scrutato ogni minimo particolare e non posso nasconderti che ho trovato tutto, qualsiasi angolo del suo corpo, anche il più nascosto, perfetto.

 

 Lì, con il suo cappellino di lana a dirmi " ehi amore, ci vediamo stasera."

 

 E' scoccata la mezzanotte e sono ancora qui a scrivere, che quallida.

 

 Buon Natale anche a te.


 

 

 

  


 

 

 * (mettete la canzone) Il ragazzo chiuse gli occhi, incapace di leggere le successive righe per la vista troppo appannata.

 Stava piangendo, ancora, per lei.

 

 TRacciò ogni singolo tratto del suo scritto così ordinato e minuzioso, e gli sempre di averla quì, affianco a lui.

 

 Così triste, eppure così felice di sapere che, è anche grazie a lei se è dove si trova ora.

 

 Stava per mettersi a letto quando scorse un ultimo foglio alla fine del raccoglitore.

 Questa volta rivolto a lui e non al 'diario'.


 

 

 

 

  






 Ehm si, mi sento tanto una stupida ad averti consegnato questa mia raccolta di memorie.

 

 E' il 1095 giorno che sei sparito, che io sono sparita.

 E non per sconvolgerti la vita ulteriormente, ma mi manchi, mi manchi da morire.

 

 Manchi a me come mancherebbe alle api il miele,

 Agli uomini l'aria, ai pesci l'acqua.

 

 Non è una richiesta questa, non affatto. Era solo per sapere come stavi, e come te la cavi.

 

 Sai, ti ho seguito sempre in TV.

 

 Dalla prima volta, quando pronunciasti timidamente ' I'm Louis Tomlinson' alla vostra esibizione a New York.

 

 E non posso che essere fiera di te, dei ragazzi e...si, anche di me.

 

 Penso che quella di iscriverti a X-Factor sia la cosa migliore che abbia potuto fare in ventuno anni di esistenza.

 

 Non pensare possa esser stato facile per me abbandonarti, niente affatto.E non sai quanti notti insonni ho passato a srutare il cielo fino ad imparare la posizione delle stelle a memoria, sperando che, in qualche modo, potessero ricongiungerci.

 Sarebbe più facile dire che non fai più parte della mia vita da 3 anni, ma tre è un numero piccolo, incapace di colmare il vuoto che mi divora da troppo tempo.

 

 Quindi uso l'espressione 1095 che, anche stando a significare la stessa cosa, rendono più idea della tua assenza. Anche da far capire alla gente che in 1095 giorni non sono riuscita ad andare avanti.

 Sono rimasta incastrata nel passato, che reputo migliore e più felice di queste giornate.

 Vedo solo il grigio, anche se lì fuori c'è un cielo limpido, proprio come i tuoi occhi.

 

 Vadi? Ogni cosa mi riporta a te.

 

 Quando incontro gli altri che hanno il tuo stesso profumo scoppio a piangere, così, davanti a tutti, e penso che mi abbiano già presa per pazza isterica.

 

 Spero solo che non ti abbia angosciato più di tanto.

 Arrivederci.

 

 tua Lilith.


 

 

 

 

  


 Ora Louis non seppe bene se quell'arrivederci stava a significare "dobbiamo rincontrarci" o solo un saluto meno drammatico di 'addio'.

 Fatto sta che non capì più niente da quel momento che aveva letto quelle ultime righe, che aveva capito veramente come stavano le cose, e che la sua amata non lo aveva dimenticato.

 

 Prese il pc con già in mente cosa fare.

 

 Si connesse su Twitter e cercò Lilth Patch, il suo nome.


 

  




 "Non ti ho dimenticata, Lilith, e mai lo farò.

 Piuttosto che ne dici di prendere la tua roba e trasferirla quì a New York? :) x"


   
 

  

  SPAZIO AUTRICE

  NON so da dove mi sia venuta fuori questa cagata.

  Forse l'influenza mi fa effetti strani (?)

  Per farmi sapere RECENSITE non è mai morto nessuno C':

  

  Amatemi perchè io lo faccio (?)

  Sto delireando gente.

  

  Avviso per coloro che leggono la mia long: i find my Paradise when you look in the my eyes!

  Scusate se non sto aggiornando da una vita, ma non ho proprio idee

  

  comunque il capitolo è quasi fatto, eh.

  Non vi demoralizzate, peipi

  

  

  Me ne vado, ok.

  

  Alla prossima.

  baci

  -S


  

  

  

  

  

  

  

   

 
  
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