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Autore: _Calliope_    09/01/2013    2 recensioni
Un gran casino metafisico nel quale, sostanzialmente, Thor e Loki rappresentano le due facce caratteristiche del tipico dualismo presente nell'animo umano, e hanno solo due volte gli stessi nomi.
Inoltre, per qualche motivo, tutto è pieno di dèi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apologia

Questa volta, non-io è un essere femminile.
Ovviamente, per loro due, il concetto di "sesso" o "genere" non ha senso, come nessun altro concetto umano, d'altronde. Possiedono le caratteristiche che gli essere umani attribuiscono loro; tra pochi secondi o qualche millennio o un paio di chilometri saranno completamente diversi, eppure saranno sempre loro.
Ma questa volta non-io è un essere femminile. È terrificante e materna allo stesso tempo; onnipotente ma benevola. Ha lunghi capelli sciolti e arti giganteschi e occhi saggi e antichi. È la Grande Madre. È la potnia. Accoglie Io con un sorriso furbo ma non ostile; un po' triste, forse.
"Sta arrivando il tuo tempo", dice. "Anche se non verrò mai dimenticata, i miei giorni stanno per concludersi".
"Regneremo insieme, come abbiamo sempre fatto", protesta Io.
"Certo, ma sai bene quanto me che alla fine uno di noi deve sempre risultare vittorioso, e l'altro deve attendere nell'ombra per un po', finché non giunga di nuovo il suo turno. La lotta è eterna ma anche l'esito lo è; solo quando gli umani iniziano a dubitarne possiamo di nuovo scambiarci di posto".
Io fa fatica a capire. Non è un dio (per quanto la parola non sia ancora nata) caratterizzato da ingegno o intelligenza o complessità; è un semplice dio guerriero dagli attributi semplici e necessari: è forte, resistente, virile, abile nella caccia e nella guerra. Queste sono le cose veramente necessarie, in fondo.
Ma il sorriso di
non-io gli parla di altro, di sostegno e aiuto, di astuzia e comprensione, di crescita e di morte. Ha qualcosa di familiare.
"Io ero te, sai, e viceversa. Un tempo", dice
non-io, senza smettere di sorridere. "Un tempo gli uomini pensavano che per sopravvivere fosse necessaria la collaborazione, e che certe cose fossero inevitabili e fosse insensato opporvisi, e hanno trovato nella donna l'involucro ideale di questi concetti. Ma il mondo cambia, come sempre, e adesso sei tu quello che meglio rappresenta gli uomini di questa era. Mi mancherà essere te, un poco", aggiunge ridendo.
"Tu sai cose che io non conosco", dice
io.
"E viceversa".
"Ma un tempo le conoscevo! Come posso averle dimenticate?"
"Perché tu ed io cambiamo con la razza umana. Io con la minoranza, tu con la maggioranza. La maggioranza scopre cose nuove e dimentica le vecchie; la minoranza ricorda le cose vecchie ma non si capacita delle nuove. Tu eri me quando ero la maggioranza, e ora mi hai dimenticata in favore di qualcos'altro".
"Mi dispiace".
"Non dispiacerti; è così che deve essere".
"Ci sono ancora persone che ti onorano?"
"Tutte lo fanno, almeno un poco, altrimenti non sarebbero
persone, non sarebbero umani. Semplicemente, tu hai un posto più grande nei loro cuori".
Che destino terribile, pensa Io. Ma non-io non sembra dispiaciuto (dispiaciuta?). Questa forma gli conferisce una comprensione profonda del mondo e dell'animo umano, ed è assente in lui (lei?) la lacerazione che Io ha visto all'alba dei tempi e probabilmente vedrà ancora innumerevoli volte fino al loro tramonto.
Io vorrebbe restare, ma ha dei doveri e sa che il suo tempo con non-io è limitato, per forza di cose. Lo (la?) osserva attentamente, ammirato, per un'ultima volta, cercando in qualche modo di assorbire un po' di saggezza e accettazione e comprensione. Non-io se ne accorge.
"Non è questo il tuo compito", dice, ed il suo sorriso è affettuoso. "È il mio. Tu devi combattere e cacciare e distruggere e conquistare. Ci rivedremo. Per ora, corri".
Io corre.
(Ma non dimentica.
Tutto è pieno di dèi.)
























NdA:

oops passagio dalla società matriarcale a quella patriarcale oops
No, volete ridere? Volevo fare questa specie di megaviaggio spiritual-metafisico tra le religioni più importanti di tutti i tempi e tutti i luoghi
E POI MI SONO ACCORTA
CHE LE UNICHE DUE RELIGIONI CON LE QUALI ABBIA UN PO' DI FAMILIARITA'
SONO QUELLA CRISTIANA E QUELLA GRECA PAGANA
I fail at life OTL
(no vabbè stavo leggendomi l'interminabile pagina sull'Induismo su Wiki e ho pensato ODDIO MA NON SO UN CAZZO DI STE ROBE COME FACCIO A FAR FINTA DI CONOSCERLE ALMENO UN PO' OH NO e poi ho lasciato perdere.)
Quindi sto un po' arrampicandomi sugli specchi. Spero che non vi dispiaccia troppo. (Ma ehi! Loki è una donna!) Se vi dispiace troppo, DITEMELO! Se invece non vi dispiace, DITEMI ANCHE QUESTO! Shalom :D
~ Callie

  
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