Apologia
Questa
volta, non-io
è un essere femminile.
Ovviamente, per loro
due, il concetto di "sesso" o "genere" non ha
senso, come nessun altro concetto umano, d'altronde. Possiedono le
caratteristiche che gli essere umani attribuiscono loro; tra pochi
secondi o qualche millennio o un paio di chilometri saranno
completamente diversi, eppure saranno sempre loro.
Ma questa volta non-io
è un essere femminile. È terrificante e
materna allo stesso
tempo; onnipotente ma benevola. Ha lunghi capelli sciolti e arti
giganteschi e occhi saggi e antichi. È la Grande Madre.
È la
potnia. Accoglie Io con un
sorriso furbo ma non ostile;
un po' triste, forse.
"Sta arrivando il
tuo tempo", dice. "Anche se non verrò mai dimenticata, i
miei giorni stanno per concludersi".
"Regneremo
insieme, come abbiamo sempre fatto", protesta Io.
"Certo, ma sai
bene quanto me che alla fine uno di noi deve sempre risultare
vittorioso, e l'altro deve attendere nell'ombra per un po',
finché
non giunga di nuovo il suo turno. La lotta è eterna ma anche
l'esito
lo è; solo quando gli umani iniziano a dubitarne possiamo di
nuovo
scambiarci di posto".
Io
fa fatica a
capire. Non è un
dio (per quanto la parola non sia ancora nata) caratterizzato da
ingegno o intelligenza o complessità; è un
semplice dio guerriero
dagli attributi semplici e necessari: è forte, resistente,
virile,
abile nella caccia e nella guerra. Queste sono le cose veramente
necessarie, in fondo.
Ma
il sorriso di non-io gli
parla di altro, di sostegno e aiuto, di astuzia e comprensione, di
crescita e di morte. Ha qualcosa di familiare.
"Io
ero te, sai, e viceversa. Un tempo", dice non-io,
senza smettere
di sorridere. "Un
tempo gli uomini pensavano che per sopravvivere fosse necessaria la
collaborazione, e che certe cose fossero inevitabili e fosse
insensato opporvisi, e hanno trovato nella donna l'involucro ideale
di questi concetti. Ma il mondo cambia, come sempre, e adesso sei tu
quello che meglio rappresenta gli uomini di questa era. Mi
mancherà
essere te, un poco", aggiunge ridendo.
"Tu
sai cose che io non conosco", dice io.
"E viceversa".
"Ma un tempo le
conoscevo! Come posso averle dimenticate?"
"Perché tu ed io
cambiamo con la razza umana. Io con la minoranza, tu con la
maggioranza. La maggioranza scopre cose nuove e dimentica le vecchie;
la minoranza ricorda le cose vecchie ma non si capacita delle nuove.
Tu eri me quando ero la maggioranza, e ora mi hai dimenticata in
favore di qualcos'altro".
"Mi dispiace".
"Non dispiacerti;
è così che deve essere".
"Ci
sono ancora persone che ti onorano?"
"Tutte lo fanno,
almeno un poco, altrimenti non sarebbero persone,
non
sarebbero umani. Semplicemente, tu hai un posto più grande
nei loro
cuori".
Che
destino terribile, pensa
Io.
Ma non-io non sembra
dispiaciuto (dispiaciuta?). Questa forma gli conferisce una
comprensione profonda del mondo e dell'animo umano, ed è
assente in
lui (lei?) la lacerazione che Io ha
visto all'alba dei tempi e probabilmente vedrà ancora
innumerevoli
volte fino al loro tramonto.
Io
vorrebbe
restare, ma ha dei
doveri e sa che il suo tempo con non-io è
limitato, per forza di cose. Lo (la?) osserva attentamente, ammirato,
per un'ultima volta, cercando in qualche modo di assorbire un po' di
saggezza e accettazione e comprensione. Non-io se
ne accorge.
"Non è questo il
tuo compito", dice, ed il suo sorriso è affettuoso.
"È il
mio. Tu devi combattere e cacciare e distruggere e conquistare. Ci
rivedremo. Per ora, corri".
Io
corre.
(Ma
non dimentica. Tutto è pieno di
dèi.)
NdA:
oops passagio
dalla
società matriarcale a quella patriarcale oops
No, volete ridere?
Volevo fare questa specie di megaviaggio spiritual-metafisico tra le
religioni più importanti di tutti i tempi e tutti i luoghi
E POI MI SONO ACCORTA
CHE LE UNICHE DUE
RELIGIONI CON LE QUALI ABBIA UN PO' DI FAMILIARITA'
SONO QUELLA CRISTIANA E
QUELLA GRECA PAGANA
I fail at life OTL
(no vabbè stavo
leggendomi l'interminabile pagina sull'Induismo su Wiki e ho pensato
ODDIO MA NON SO UN CAZZO DI STE ROBE COME FACCIO A FAR FINTA DI
CONOSCERLE ALMENO UN PO' OH NO e poi ho lasciato perdere.)
Quindi sto un po'
arrampicandomi sugli specchi. Spero che non vi dispiaccia troppo. (Ma
ehi! Loki è una donna!) Se vi dispiace troppo, DITEMELO! Se
invece
non vi dispiace, DITEMI ANCHE QUESTO! Shalom :D
~
Callie