Rodengo Saiano, 02.50

Beatrice si sveglio di soprassalto forse si era sognata tutto o forse era tutto vero. "David e Christian avevano litigato, i miei sogni sono sempre così strani come se quei due litigheranno mai. Ma i miei sogni di solito sono premonitori e se fosse vero devo sentire uno dei due vediamo magari…David chissà se è sveglio??? magari sta dormendo ???Se lo sveglio?" < …..che cavolo rispondi che ti costa idiota di un David!! >Beatrice era spazientita voleva sentirlo, il suo cuore batteva all’impazzata. < Pronto Beatrice guarda che è tardissimo!!!Mi hai svegliato e non usare la solita scusa che pensavi che fosse pomeriggio! !> La sua voce era assonata e un po’ impastata< Dai per favore parla sono distrutto è stata una giornata lunga > < Ehm David per favore ho fatto uno dei miei sogni me lo puoi confermare? > la ragazza invece aveva una voce tesa e un po’ preoccupata < Certo Bea dimmi pure > la voce del ragazzo era diventata tesissima. Lui sapeva benissimo che i sogni che faceva si avveravano quasi sempre.< Tu e Christian avete litigato vero > < SI!!! > < Come temevo ti vorrei dire anche un'altra cosa > alla ragazza tremava la voce < Bea ti prego non farmi preoccupare quando fai così mi fai preoccupare a morte che vuoi dirmi?? > < Ma niente di che solo che quando sei preoccupato sei molto carino!! >la ragazza aveva detto ad alta voce quello che le passava per la testa< Ma se manco mi vedi, mi fai troppo ridere > il ragazzo scoppiò in una fragorosa risata e disse < Non preoccuparti Bea faremo pace prima possibile comunque ti voglio bene ciao >il ragazzo chiuse la chiamata prima che le lei potesse salutarlo.Ella si sbatte sul letto accese una sigaretta e in testa le parole di quella chiamata si ripetevano ammucchiavano e svanivano. Il suo viso diventava rosso ogni volta che pensava alla sua voce che ripeteva ti voglio bene.

Rodengo Saiano,7 gennaio 2013

< Erika ma io non ho voglia di tornare a scuola non ho voglia e poi ti ricordi quella cosa che è successa con David non ho viglia di rivederlo > Beatrice sbuffava e dava pugni all’aria. Lei ed Erika erano fuori da scuola < Bea dai non fare così mi vergogno a morte e poi se ti vedesse David!! >Erika si mangiava le unghie aspettando che qualcuno arrivasse erano soltanto le 7.40.< Eri se David mi vedesse non gliene fregerebbe niente lo sai benissimo…Da quando mi è scappato quel ti amo io e lui ha detto di no… non ci sentiamo più ne parliamo ne niente >Beatrice disse queste parole in tono secco e ad Erika gli dispiaceva molto ma come poteva essere triste  pensando ad Christian tra poco lo rivedeva e il cuore le saltava in petto quasi impazzito.< Eri, eri stanno arrivando loro due pronta e smettila di fare cosi >Beatrice aveva tutti i capelli spettinati e il ciuffo blu le continuava a cadere sulla faccia. Qualcuno le mise le mani sul viso e chiese una voce:< Chi sono? > < David stacca le tue mani dai miei occhi non ci vedo niente e lo sai che hi una paura matta > < Dai Bea  appena ti faccio uno scherzo tu scleri! > < chi sa come mai?!? > < Sei odiosa ancora con quella storia >David  si volto dall’altra parte e Beatrice alzò gli occhi al cielo e se ne andò. Intanto Erika e Christian chiacchieravano amabilmente quando una vice fin troppo familiare < Chri ,eri  come sono andate la vostre vacanze? Ma naturalmente bene giusto piccioncini vi siete già messi insieme? O benissimo quindi faremo una bella uscita a quattro no? > Quella voce era di Serah una ragazza riccia alta e un po’ grassottella e portava degli occhiali rotondi in stile Harry Potter.< E dov’è che si trova Trixie? > la sua voce sembrava arrabbiata < Trixie? Chi è Trixie? > Christian aveva un tono di voce confuso e la sua espressione lo confermava.< Christian con Trixie intende Beatrice genio della lampada > < ah ok ora ho capito > Erika gli rispose in tono cordiale con un sorriso sulle labbra < Ok fidanzatini vi lascio ai vostri discorsi amorosi vado da Trixie > La ragazza si avviò verso Beatrice che parlava tranquillamente con degli amici. Beatrice la vide avvicinarsi e raccolse la borsa e si incamminò versò la grande scalinata in marmo che la portava a scuola.