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Autore: mella_f    09/01/2013    0 recensioni
"Ho sempre creduto che avrei dimenticato ogni cosa. Avrei lasciato precipitare nell’ oblio assoluto i ricordi: era questo che mi ripetevo continuamente, era questa la mia intenzione. Ma si sa, spesso ciò che si vuole non è ciò che si ottiene e nemmeno ciò che è giusto."
Dal secondo capitolo "Non c'era. Davvero, non c'era più! Scaraventai via le coperte , il cuscino, il tappeto, il comodino.. no aspetta il comodino no.
Ma non c'era. Per un attimo mi convinsi di aver sognato tutto, di non averlo preso. Così mi tranquillizzai. Tranquillizzai in senso ironico ovviamente."
Aspetto i vostri pareri!!
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho sempre creduto che avrei dimenticato ogni cosa. Avrei lasciato precipitare nell' oblio assoluto i ricordi: era questo che mi ripetevo continuamente, era questa la mia intenzione. Ma si sa, spesso ciò che si vuole non è ciò che si ottiene e nemmeno ciò che è giusto.
 

                                                                                                 ...

Il giorno del mio 17esimo compleanno. Lo ricordo come fosse ieri, ricordo l' agitazione, l' insicurezza, la festa con le tante luci per la sala, i palloncini, gli invitati, i compagni e gli amici, i tacchi fastidiosi e il vestito stretto ed opprimente sulla pelle. Ma, soprattutto l' imbarazzo. Odiavo stare al centro dell' attenzione e la festa era stata un' idea di mio padre. "E' un traguardo importante perchè il prossimo sarà quello dei 18." Non c' erano state proteste da parte mia, la sua frase era un' affermazione diretta e concisa e non ammetteva obiezioni. Ed alla fine avevo accettato quella festa, anche con ansia, perchè mi ero finalmente decisa. Avrei confessato la mia cotta a Henry. 
"Sei meravigliosa Leila."
"E tu sei la solita esagerata." Ribattei alla mia migliore amica mentre arrancando sui tacchi entravamo in sala. 
Mi accolsero con un applauso, per un attimo mi domandai cosa sarebbe stato capace di architettare mio padre per il mio diciottesimo. Ma poi diressi il mio sguardo su tutti gli invitati, finchè incrociai il suo. Bene, c'era.
Non toccai per niente il cibo, non era la mia prorità per quella sera. "E se non ce la faccio Miri? Io ho paura."-
-"Paura di che? Non hai paura di dover restare da sola in eterno tu e il tuo amore segreto?"- disse quella frase con un non so che di pauroso. Per carità, in effetti la cosa mi provocava abbastanza timore.. mi immaginavo mentre lo seguivo di nascosto o mentre durante il suo matrimonio mi alzavo all' usuale frase del prete per oppormi ad un' unione che prevedeva lui e un'altra e non me. 
-"Vado a cercarlo! Non si deve più aspettare!"- Cercai di afferrarla per il braccio ma la mia mano fu coinvolta in una robusta stretta di mano. Ci mancava solo questa: zia Letizia. Mai un nome meno azzeccato. Ma bloccava mai la fuoriuscita tempestosa di parole? Mi tenne lì più o meno mezz'ora, ed in fondo mi ritenni fortunata... lo scorso  anno erano stati 45 minuti. 

Ma dove sono finiti.



E' la tipica storia.


Tu ami lui, ma lui ama un' altra. E l' altra è proprio lei.
E' la  tua migliore amica.

Si legge tante volte tra le pagine di un libro, ma quando davanti hai parte della tua vita, la tua vita reale, non ci credi. Non è vero, non può capitare a te. Ci dev' essere per forza un errore di stampa, quale grande scrittore si è divertito a scrivere un finale così pessimo per la tua storia, nonchè la tua vita? 

Camminavo tenendo le scarpe nelle mani, a piedi scalzi l' asfalto appena umido mi arrecava una sensazione piacevole ai piedi doloranti. Non riuscivo a cancellare l' immagine di loro due e camminavo verso nessuna meta. Ero scappata da una festa piena di ipocrisia. Non avevo neanche scartato i regali. Non avevo salutato nessuno. Ma ero giustificata, ero stata tradita. Fu in quella camminata liberatoria che lo trovai. 
Il mio piede sinistro schiacciò qualcosa che punzecchiando la mia pelle mi fece trasalire. Mi chinai per osservare.. era splendido, di un blu accesissimo come non ne avevo mai visti. Lo presi e stringendolo nella mia mano me ne tornai a casa afflitta e stanca.


 

  
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