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Autore: madoka94    09/01/2013    4 recensioni
"-Qual' è il vostro nome, madonna, se posso chiedervelo?-domanda gentilmente come farebbe un nobile ben istruito alle buone maniere.
-Cos'è un nome, per voi, se non un leggero sussurro liberato nel vento?Non avrebbe alcuna importanza, dato che alle prime luci dell' alba i nostri sguardi non si incroceranno più.-
-E allora come potrò chiamarvi per tutto il tempo che ci è a disposizione?-
Rifletto e sicura del mio ragionamento rispondo:-Basti per voi sapere che d' ora innanzi sarò la vostra Dama Nera, solo per questa notte.-
Il ragazzo sorride compiaciuto, la situazione lo stimola come qualsiasi altro uomo, a differenza che sa mantere il suo posto.
-Mi sta bene...anche solo per una notte.-"
Una misteriosa ragazza ed Ezio si incontrano in una notte della festa di Carnevale, lei lo conosce mentre lui dice di non sapere chi sia, ma è comunque curioso di sapere chi è.
Chi è costei?Come fa a conoscerlo?E lui dice davvero la verità oppure no?
Come si dice: a Carnevale ogni scherzo vale! XD
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ezio Auditore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anno del Signore 1486, Venezia.

Le lanterne illuminano questa splendida notte di Carnevale, celebrata nella grande, misteriosa, magica Venezia.
Tante sono le maschere che vagano nel mezzo della festa e fra queste vi partecipo anche io, concedendo una sera di meritato riposo e svago, ma moderato e con occhi di riguardo verso i soldati.
Avevo promesso di essere prudente e volevo mantere la promessa.
Fra queste maschere a mezzo viso, di cartapesta, Bautta veneziane di qualsiasi colore, da gatto, con asta, ne indosso una semplice nera con il pizzo che si accompagna al mio vestito di egual colore e modello con qualche nastro bianco che lega il corpetto con dei fiocchi leggeri che cadono sul seno.
Alle spalle una mantellina nera, dei guanti in velluto con mezze dita nere e alla mano un ventaglio dello stesso colore e i ghirigori dorati.
Tutto adornato e accompagnato a dovere, tutto questo per farmi vedere per una volta bella agli occhi della gente.
Tutto questo per una persona in particolare, un uomo per essere sincera.
So che è alla festa, parte per compiere un dovere di cui non sono a conoscenza nei minimi dettagli. Quel che importa è di riuscire ad incontrarlo, anche solo vederlo di sfuggita e poi andarmene.
Sento gli occhi dei presenti scrutarmi, soprattutto quelli degli amanti e mariti di altre donne che, più che certa, mi stanno scartando come un pacco di Natale con quegli occhi lussuriosi che si ritrovano ed io ne sono imbarazzata e continuo a camminare.
Non mi piace essere al centro dell' attenzione e solo il fatto che stanno già trovando dei nomi per me è un pretesto per farmi andare via.
Ed ecco una mano che mi prende il braccio, proprio ciò che volevo evitare.
Mi volto per vedere colui che mi ha presa con così malagrazia, rivelando un uomo sulla trentina d' anni, una maschera bianca che sorride a coprirgli il volto e dei ricci che ne fuoriescono come un nido di rondine.
Le sue vesti sono di gran lunga quelle di un nobile ma la voce che biascica è quello di uno immerso nei fumi dell' alcool.
-Bellissima bambolina di porcellana-comincia ciondolando la testa di qua e di la-mi permettete questo ballo?-
-Sono desolata, messere, ma declino la vostra gentile offerta.-dico rifiutandolo educatamente cercando di pensare di essere comprensiva dato il penoso stato in cui era.
Lui però sembra non demordere e mi avvicina di più a se strattonandomi.
Prima che succede l' irreparabile sento una forte mano prendere le mie spalle, scontrandomi contro un corpo massiccio e caldo.
-Spiacente di disturbarvi ma la madamigella sta con me e, come le ha già accennato, non è propensa a ballare con voi.-dice pacatamente e scherzoso il mio salvatore.La voce mi pare famigliare.
Il tempo di vedere l' agressore andarsene, inveendo tra sè, alzo il capo verso un uomo che non mi è difficile riconoscere, poichè porta la sua solita tenuta bianca col colletto rosso ad intravedere il petto ben scolpito, il cappuccio issato sulla testa e una cicatrice a segnare quelle labbra giovanili così perfettamente imprefette.
Ezio Auditore da Firenze.
Il mio viso si rilassa subito nel vederlo, noto anche quanto sia bello con quella maschera che gli era stata imprestata da chi so io.
-State bene?-mi chiede premuroso come solo lui può essere.
-Certo, sono lieta di potervi vedere.-dico sincera tirando un sospiro di sollievo.
Il ragazzo fa un leggero sbuffo divertito ed io non colgo appieno il perchè la cosa lo diverta così tanto.
-Strano, lo dite come se ci conoscessimo da tempo.-
Sgrano gli occhi un pò delusa nel sentire la frase.Quindi non mi riconosce?Con questa acconciatura e la maschera sono davvero irriconoscibile?
-Dite sul serio? Non state giocando con me?-
-Non mentirei mai a una graziosa fanciulla come voi.-dice con voce calda e sensuale avvicinandosi appena.
Ringrazio il cielo che la maschera copre metà del volto o gli avrei dato dei punti in più per fargli capire che le sue tattiche di corteggiatore stanno funzionando.
Ma non gli voglio far assaggiare la vittoria tanto facilmente, quindi perchè non giocare un pò?
Tanto con una maschera puoi essere chiunque in una sola sera, basta che tu lo vuoi. Non voglio lasciarmi scappare l' occasione di far mettere in viva luce la mia vera me stessa.
-Se ne siete così convinto.-ammicco con un sorriso beffardo allontanandomi, raggiungendo un piccolo cerchio dove si era dato inizio a una ballata.
Ovviamente lui mi segue, curioso come un gatto, girandomi attorno.
-Ci siamo già visti da qualche parte?-
-Messere, credo che abbiate visto tante donne in questa città che possano farvi intuire di averle già intraviste in altre occasioni.-
-Mi state dando un complimento?-
"Parecchio diretto il nostro Auditore."
-Se vi piace pensarla così allora ve lo posso concedere.-
Ormai siamo entrati nel vivo del ballo e con un cenno gli faccio intendere di voler danzare con lui.Entrambi ci chiniamo come è di consueto fare per iniziare a ballare, l' uno di fronte all' altro.
Cominciamo girando in piccoli cerchi dove le nostre mani sono lievemente a contatto tra di loro, come i nostri occhi nonostante il cappuccio a coprirgli tanto il viso.
So che mi sta studiando, cercando di capire in quale occasione io e lui ci eravamo visti, ma voglio fare la misteriosa questa notte.
-Qal' è il vostro nome, madonna, se posso chiedervelo?-domanda gentilmente come farebbe un nobile ben istruito alle buone maniere.
-Cos'è un nome, per voi, se non un leggero sussurro liberato nel vento?Non avrebbe alcuna importanza, dato che alle prime luci dell' alba i nostri sguardi non si incroceranno più.-
-E allora come potrò chiamarvi per tutto il tempo che ci è a disposizione?-
Rifletto e sicura del mio ragionamento rispondo:-Basti per voi sapere che d' ora innanzi sarò la vostra Dama Nera, solo per questa notte.-
Il ragazzo sorride compiaciuto, la situazione lo stimola come qualsiasi altro uomo, a differenza che sa mantere il suo posto.
-Mi sta bene...anche solo per una notte.-
Balliamo per diverse ore, tra risate, sorrisi e sguardi che bramano di sapere di più.
Ciò che Ezio non ha mai saputo di me è che so essere sadica nei confronti delle altre persone.Intuisco che prima o poi sarebbe andato all' attacco come avevo già visto fare con una donna di nome Rosa (che all' inizio pensavo che fosse un uomo dato che si vestiva come tale) e con altre donne che gli si avvinghiavano come delle falene al fuoco.
Eppure non l' ha fatto e ne domando il perchè.Magari, sapendo che questa maschera non l' avrebbe più vista, si voleva godere la serata in modo corretto e lento, in questo si poteva vedere tutta la gentilezza che mostrava alle fanciulle.
Non restiamo a lungo a ballare e ci avviamo verso il campanile di San Marco, dove si apre la grande Piazza.
Durante il tragitto passa una mendicante che vende delle rose rosse, al vederla mi si stringe il cuore.Molte volte passo in alcuni quartieri poveri e do un pò di pane e qualche danaro, so come si sentono perchè io , se non fosse stato per il buon cuore del mio maestro che mi aveva accolta in casa sua, sono stata esattamente come loro e andavo a rubacchiare per sopravvivere durante la giornata.
I miei pensieri se ne vanno via subito quando vedo tendere il braccio di Ezio verso la donna per prendere una rosa, gli ha dato anche molto più del dovuto.
-Che Dio vi benedica, figliuolo!Che Dio vi benedica!Ecco una rosa per la vostra amata e che la vostra unione duri allungo.-ci sorride la vecchia signora con la palandrana sulle spalle e noi le ricambiamo la cortesia.
-Speriamo bella signora, speriamo.-dice lui sorridendole e prendendo il fiore porgendomelo.
A quel gesto non posso fare altro che sorridere e arrossire mentre annuso il buon profumo.
-Siete stato generoso con quella signora.-
-A volte penso che non basti mai solo la generosità.-
Sembra che ci sia una tonalità amara nelle sue parole, non posso fare altro che dargli ragione.
Passeggiamo per diverso tempo parlando di varie cose su alcuni interessi personali di entrambi, senza toccare il passato o ciò che comprende il presente.
-Quindi amate l' arte.-ipotizzò il Fiorentino ove ormai mi sono appoggiata al suo braccio che mi ha offerto.
-Amare è una parola grossa, diciamo che sono più da manualità con la matita anche se sto ancora cercando di imparare.-
-In questo mi ricordate una persona a me molto famigliare.-rimurgina ed io di nascosto mi mordo il labbro inferiore.
Sto abbassando troppo la guardia e di questo passo potrebbe scoprire chi sono.
-Davvero?E chi se posso chiedere?-cinguetto cercando di trattenermi.
-Un amico.Conoscete Leonardo Da Vinci?-
Ed ecco che sta per toccare il punto.Cominciando a parlare del Maestro Da Vinci capirà che sono io, ma è impossibile visto che non mi considera mai di uno sguardo se non per sapere qualcosa sul diretto interessato o sulle novità delle sue invenzioni e/o progetti che si architettano tra loro.
Quindi l' unica alternativa è fare ancora finta di niente e continuare la conversazione come se niente fosse.
-Sì, la sua fama lo precede sempre e comunque.Ho sentito dire che si applica adirittura con la scienza, un vero genio dicono!-
-Oh, non sapete quanto.-un sorriso gli si dipinge sulle labbra, conscio della piega che stava dando la conversazione-Ha anche un assistente...-
Scatto dritta e tremo con le gote che cominciano a diventare come dei pomodori maturi.Sto per fare una cappella, me lo sento dal profondo delle viscere, accidenti a me!
-...ha molto da imparare, come voi, ma Leonardo ce la mette tutta a essere un buon maestro e l' allieva a superarlo.-
-Dunque è una donna.-dico falsamente ingenua e stupita.Devo recitare ancora un pò e poi me ne vado, vorrei sapere cosa ne pensa su di me e me ne farò una ragione qualsiasi cosa egli dica.
-Può sembrare strano, ma è così.Delle volte è impacciata e cerca di fare il meno errori possibili nonostante non le riesca sempre, è timida, riservata, solare.Però non passandoci tanto tempo assieme non posso dire come potrebbe essere stare con lei a parlarci...ma, state bene?-mi chiede interrompendo il discorso.
Non mi sono accorta che ho preso le distanze dalla sua figura.Quindi io per lui sono solo la tipica ragazza sprovveduta che deve apprendere molto dal mondo.Sono molto delusa di me stessa e da lui.
-Per caso vi ho recato offesa parlando di una altra, Dama Nera?-insiste premuroso.
-No, è naturale che voi parliate di un amica o una conoscente, anzi non mi stupirei affatto.-mento cercando di coprirmi più che posso con la mantellina, un leggero venticello primaverile si è alzato facendomi venire i brividi nelle ossa.
-Ancora una volta mi state facendo un complimento che non merito.-ridacchia falsamente modesto.
-è solo la pura e semplice verità, raramente mento.-
Che paradosso si è creato, mento sapendo di farlo.Mi sento un infame e sono sicura che domattina me ne pentirò amaramente.
Sento qualcosa di più caldo coprire il mio corpo, guardo dietro e noto che mi sta fasciando con la sua mantella che di solito usa per coprire del tutto il braccio sinistro.Mi sorride dolcemente, conoscevo bene quel tipo di tattica, voleva cercare di farsi perdonare facendo il galantuomo.
Ricambio il sorriso purchè sia amaro cercando di non farglielo notare, guardando altrove che non fossero i suoi occhi.
Credo di essere stata una stupida a volerlo incontrare, questa idea di andare alla festa di Carnevale è stata stupida.
Eppure sapevo in un certo senso che i nostri due mondi così talmente diversi non avrebbero mai avuto modo di incontrarsi.
Lui era stupendo, gentile, bello, intelligente, spontaneo, per  non parlare del suo atteggiamento da donnaiolo che è l' unica cosa che mi infastidisce in lui.
Invece io sono, come mi ha appena descritta, timida, riservata, solare, impacciata.
No, non ci sarebbe modo che noi riusciamo a capirci, intenderci, ad accettarci l' un l'altro.
Nonostante tutto adesso siamo qui, insieme e parliamo come due persone normali.Da quanto riesco a capire sembra che apprezzi la mia compagnia, però potrebbe essere una seconda maschera che nasconde i suoi veri pensieri che ha verso i miei confronti o ancora che è perchè sono mascherata e non sono veramente io.
-Dama Nera.- mi richiama ed io alzo lo sguardo perdendomi in quei suoi occhi color della pece così profondi che sarei stata ad osservarli per tutta quanta la vita.
-Sì?-
-Davvero non ci siamo mai visti?Perchè mi sembra di conoscervi da parecchio tempo.-riflette ancora concentrato.
-Ancora con questa storia messere?Vi ho già detto che non mi avete mai vista.-
-Ma non mi avete ancora chiesto come mi chiamo.-
Cerco di mantenere la calma più che posso.Che abbia già capito qualcosa che lo fa insospettire?
-Non importa, tanto sarà tutto finito.Quando inizieranno i fuochi dovrò rincasare, si è fatto parecchio tardi.-
-Così presto?Mi rattrista saperlo, stare in vostra compagnia mi piace tanto, soprattutto...-
Si ferma ed io lo osservo stranita, il suo sguardo era serio ed intenso come non lo era mai stato prima, mi accorgo anche che si è tolto la maschera.
Signore benedetto, quanto è splendido!
-S-soprattutto?-gli chiedo di continuare incuriosita di sapere la risposta.
-Soprattutto mi piace il vostro sorriso, delicato e sincero.Mi piace il suono della vostra voce, dolce e piacevole.Mi piacciono i lineamenti del vostro viso, così tondi e sottili da sembrare quelli di una bambola.Mi piacciono i vostri occhi, di un castano luminoso e intenso. E mi piacciono...le vostre labbra...-si ferma ad accarezzare la mia bocca con il pollice e per un attimo quasi non svengo.
Devo restare composta, altrimenti potrei impazzire.Socchiudo gli occhi attendendo che dica o faccia altro mentre mi perdo nel suo tocco.
Quanto vorrei che questo istante non finisca mai, che il tempo si fermasse e il sole non sorga.
Ma devo andarmene prima che sia troppo tardi.
-Scusatemi...ma ora io devo proprio...-
Non finisco la frase che la bocca è già chiusa dalla sua ed io non posso fare altro che restare ferma, inebriandomi del suo profumo e del sapore della sua lingua che già viaggiava con la mia.
Come ci siamo baciati sento lo scoppiettare dei fuochi d' artificio sulle nostre teste e i nostri corpi vengono illuminati da quei giochi di luce rosso, blu, giallo e verde.Sembra quasi il racconto di una principessa che ha appena trovato il suo principe azzurro, è tutto così inverosimile che non riesco a concepire che sia tutto reale.
Ci stacchiamo per un attimo ad osservarci mentre mi accarezza una guancia.
-Incontriamoci di nuovo.-
Quella richiesta mi rende del tutto invulnerabile...quanto vorrei rispondere di sì.
-Non sarà possibile, mi spiace.-
-Almeno ditemi dove abitate, magari vi farò una visita.-
-Mi piacerebbe ma non posso.-
-Siete veramente una donna piena di misteri! Non è che avete marito?-
Scoppio in una fragorosa risata al sentire quella domanda.
-Mio caro, se avessi marito ne porterei l' anello e voi l' avreste notato subito, perchè credo proprio che avete uno sguardo molto attento.-ammicco sarcastica e lui ride sogghignando appena.
-Quindi non se ne farà niente.Pazienza, me ne farò una ragione.-
-è stato bello fare la vostra conoscenza.-
-Anche per me.-
-Buona notte messere.-
Gli do un bacio leggero sulla guancia e mi avvio verso il canale, cercando ancora un gondoliere disposto a portarmi verso lo studio del Maestro Leonardo.
-Buona notte Sara!-grida e io mi blocco spaventata.
Ecco, mi ha scoperto!
-Come mi avete chiamata?-
-Ho detto "buona notte Dama Nera".-
Mi giro e ricomincio a camminare a passo svelto, ho paura che sia il mio subconscio che mi fa questi stupidi scherzi.Però mi è sembrato proprio di sentire il mio nome.


Oggi mi sono svegliata con le borse agli occhi.La scorsa notte ero rincasata che erano passate le due del mattino e per fortuna Leonardo non mi aveva sentita arrivare.Almeno lo pensavo prima che mi si bloccasse davanti quando sono scesa per fare colazione.
-Sei tornata tardi ieri notte, vero?-dice con tono severo.
-Non così tardi Maestro...ho solo perso la cognizione del tempo.-
-Sara Allevi, ti avevo espressamente chiesto di non fare tanto tardi dato che il tuo lavoro deve ancora essere ultimato!Lo sai che madonna Ruggeri mi assilla già da una settimana nel sapere di come sta procedendo quel quadro?-
-Chiedo venia Maestro, non capiterà più...-dico sospirando con gli occhi bassi e lui alza i suoi esasperato.
Subito mi offre una tazza di caffè facendomi accomodare sull' unico tavolo ancora libero della casa.
-Per lo meno ti sei divertita?-mi chiede incuriosito tornando sereno.
-Sì, decisamente...ah, vi ringrazio per il vestito che mi avete prestato e la maschera.Li ho rimessi al loro posto.-
-Non c'è di che.Hai fatto strage di cuori sta notte?-
Il tono e lo sguardo erano entrambi maliziosi ed ogni volta arrossivo per la vergogna al sentire certe espressioni uscire dalla sua bocca.
Sapevo che aveva tendenze "diverse" da tutti gli altri uomini, alla fine è come parlare con la propria migliore amica ed io non me ne preoccupo mai, anzi lo considero sempre un brav' uomo intelligente. Una normalissima persona come tutti gli altri.
-Beh...ecco...ho incontrato un uomo.-
-E com' era?affascinante sicuramente dato il tuo rossore giovanile.-
-Smettetela!Anche voi siete giovane!-
-Ma era bello sì o no?-insiste.
Abbasso il capo ormai certa che la mia vergogna crescerà a dismisura appena gli dirò di chi si tratta.
-Carino...ma c'è un problema.-ammetto e qui il mio cuore inizia ad accelerare notevolmente.
-Non dirmi che è un furfante o è già impegnato?-
-In verità lui è....-
-Leonardo, sei in casa?-
Una voce che entrambi conosciamo ha appena fatto capolino nello studio e veloce come il vento me ne corro dall' altra parte della stanza a prendere i colori ad olio e continuare il ritratto.Di vederlo non ne avevo proprio voglia e se ci fossimo parlati sarei già diventata come un cesto pieno di pomodori.
Per un attimo Leonardo rimane stranito dalla mia azione, poi non gli ci volle tanto a fare due più due per capire: prima mi guarda con i suoi occhi azzurri sbarrati, poi mi fa uno sguardo complice di chi ne sa lunga e in seguito va ad accogliere l' Auditore come si deve.
"Accidenti!"
-Vieni amico mio, vieni, entra pure!La maschera ti è servita?-gli chiede con una mano dietro la spalla accomodandolo in studio.
-Oh, non sai quanto.-
Sposto di nascosto gli occhi verso l' ospite con cautela, il cappuccio è abbassato e fa scoprire il suo bel viso da perfetto seduttore con i suoi capelli castano scuro raccolti in una coda allacciata da un nastrino di raso rosso.
Maledetti siano i miei sogni casti che ho fatto su di lui appena ho poggiato la testa sul cuscino.
Ritorno sulla tela cercando si restare concentrata e scostandomi qualche ciocca della frangetta dietro l' orecchio.
Ormai è finita, me ne devo fare una ragione. Adesso non mi rivolgerà la parola, girerà un pò il tondo per dare qualche occhiata alle opere del Maestro, si siederà un attimo a parlottare con lui, si addormenterà mentre attende che gli risolve qualche aneddoto in un codice che gli porta di tanto in tanto per farlo distrarre dal lavoro, prenderà il lavoro svolto e se ne andrà salutando calorosamente Leonardo e facendo un accenno a me per essere cortese.
Avevo memorizzato ogni cosa che risultava da tempo abituale da quando faceva visita allo studio.
Ma niente di tutto ciò accade, infatti non sento i soliti discorsi su cui non sto ad ascoltare più di tanto per rispettare la loro privacy.
La cosa non quadra e mi turba alquanto.Perchè sento che qualcuno mi sta osservando da qualche minuto?
-Che state dipingendo di bello oggi?-la voce del moretto mi coglie di sorpresa e mi giro incrociando le sue iridi scure.
"Calmati Sara, calmati!è l' Ezio di tutti i giorni, non quello di ieri sera.Ti saluterà e se ne andrà via all' istante."
-S-Salve Messer Ezio!è un lavoro che mi ha affidato il Maestro per tenermi allenata, dice che è così che si comincia a farsi conoscere dall' alta classe sociale.Dov' è andato il Maestro?-rispondo tutto d' un fiato, finendo con quella domanda e con un sorriso sghembo ritorno poi sulla tela.
-Si è avviato verso la casa di un cliente non lontano da qui, non ci metterà molto.Si fida tanto Leo di te per affidarti già una prenotazione e non gli do tutti i torti.Stai facendo un ottimo lavoro!E te lo dice una persona che ne sa poco in materia.- risponde per poi complimentarmi stando al mio fianco, sporgendosi all' altezza della mia spalla per osservare meglio.
Aspetta...è affianco a me e mi fa un complimento?Che sta succedendo d' un tratto?!
-è un lavoro da nulla...non ne vado tanto fiera.-dico umile evitando il suo sguardo per non fargli vedere le mie gote arrossate.
-Sei troppo modesta, però a pochi passi stai diventando davvero brava.-
-Adesso siete voi a essere troppo modesto e sinceramente parlando questo lavoro è per la moglie di un ricco commerciante che non comprende il vero significato dell' arte e ciò che ha trasmesso l' artista.Almeno, questo è ciò che mi ha riferito Maestro Leonardo e sapete quanto me quanto è franco su certe questioni.-
-Non ti smentisco.-fa un piccolo ghignetto con quella sua voce che ha appena reso suadentente all' improvviso.
"Forse non è l' Ezio di tutti i giorni."
Continuo comunque a muovere il pennello da una parte all' altra stando attenta al disegno.La tecnica dei colori ad olio è molto difficile e ci vuole una grande manualità e un alto livello di concentrazione perchè sarebbe assai difficile rimediare in qualche errore commesso.
Il Maestro dice che ora che ho imparato a stendere il pennello e a fare le sfumature ne sia abbastanza capace, ma preferisco di più l' inchiostro che il colore anche se è ancora più difficile.
L' uomo però è sempre pronto a superare i suoi limiti, li affronta e riesce a superarli, questo è quanto lui mi ha sempre detto.
In questo momento mi manca la cosa più fondamentale, ovvero la " concentrazione" e con questo fiorentino  che assomiglia a una bellissima statua fra i piedi non riesco proprio ad averne un briciolo.
Stufo di stare in piedi Ezio si siede su uno sgabello e si affianca a me, curioso come al solito.Ho la brutta sensazione che lo stia facendo apposta.
-Come si intitola questo quadro?-mi chiede con le braccia incrociate al petto.
-Non saprei dirvi.Voi cosa mi suggerite?-
-Beh, qui abbiamo una bella dama con la testa e il volto coperto da un leggero velo bianco, appoggiata a un albero di mele con la mano che tende verso il frutto per prenderlo.Potrei pensare che sia Eva che sta per prendere il frutto proibito, ma non sarebbe logico dare un titolo del genere dato che non c' è il serpente che tenta la bella fanciulla.è piena di misteri e affascina chi la guarda...che ne dite di " La misteriosa Dama Bianca" ?-
-Non è male, ma come fate a dire che è bella se il volto è coperto?Cosa vi affascina tanto in lei?-
-I suoi occhi- afferma convinto avvicinandosi per osservare meglio il viso della donna ritratta -sono belli tondi, grandi, lucenti, scuri come la corteccia di pino.Il modo in cui guarda il frutto è lo stesso di come si attrae un uomo: sguardo seducente e  profondo.-
Mi volto guardandolo accigliata per poi riportare l'attenzione sul soggetto posando da una parte il pennello e la tavolozza.
Riesce a vedere tutto questo in una donna il cui volto è coperto da un velo?
Forse non capisce così poco di arte.
Ad un tratto mi sembra di sentire una specie di trillo in testa, come una campanello d' allarme.
" O forse non si riferisce alla donna ritratta."
Come penso a questa frase mi viene spontaneo voltarmi a guardare il ragazzo che a sua volta mi sta guardando come se stesse ancora guardando il quadro, magari sta guardando un invenzione di Leonardo che lo affascina.
Mi giro a guardare per aria e ciò che c'è nello studio, non c'è niente che non ha ancora visto.
Il mio viso muta considerevolmente e diventa stupito. Sta davvero guardando ME ?!
-Che...che cosa c'è?-chiedo titubante.
-Guardo il quadro più bello che si può solo vedere nella vita reale.-
Una scarica elettrica mi attraversa tutta la spina dorsale.Ecco che sfoggia le sue arti di seduzione.
-Davvero?Sono tanto bella a tal punto?Se vi ho affascinata tanto allora sapete qual' è il mio nome.-mi dirigo con tono acido verso la libreria, tanto per cercare di sfuggire ai suoi artigli che stanno cercando in tutti i modi di attanagliarmi la mente con le sue dolci parole.
Gliel' ho lasciato fare solo ieri notte, non lo farò un altra volta.
-Sei così cattiva da considerarmi un tale maleducato da non ricordarmi il tuo nome, Sara?-dice con tono sensuale alzandosi in piedi con le mani ai fianchi.
Io lo guardo trucidandolo con lo sguardo, non ero mai stata così ma è come se i miei veri sentimenti stessero fuoriuscendo come un fiume in piena e non riesco proprio a fermarmi, non adesso che voglio dire tutto ciò che sento.
Mi riderà in faccia? Che faccia pure, non mi interessa.Ieri ho voluto giocare e ho fatto l' errore più grande che avessi mai fatto in tutta la mia vita, perchè come ieri l' ho potuto amare per una notte oggi lo odio con tutta me stessa.
-Visto che ci diamo del "tu" sì e vuoi sapere il perchè?Perchè non capisco come mai tu mi vuoi parlare e cerchi di conquistarmi come una qualsiasi donna che hai veduto e toccato in altre città e paesi quando non l' hai mai fatto con me da quando ci conosciamo;perchè lo fai? Ieri non sei stato soddisfatto e quindi cerchi rimedio con la sottoscritta?Beh, hai fatto un buco nell' acqua!Scordatelo!Io non sono come loro che aprono le gambe al primo bell' infusto che capita!Sono stata chiara?!-
Mi fermo notando che ho alzato la voce e ansimo riprendendomi dal mio sfogone che sono riuscita a liberarmene dopo tanto tempo.
Vedo gli occhi del fiorentino che mi guardano sorpresi dalla mia reazione con un broncio appena accennato.
-Mi meraviglio di te, non eri così aggressiva la scorsa notte.-afferma muovendosi piano verso la mia figura.
Non sento più il mio cuore, davvero! Non ditemi che...ha capito tutto?
-C..come prego?-domando ormai certa di essere diventata più rossa del colore che ha la mela che ho ritratto sulla tela.
-Non fare l' ingenua, come dicesti: " ho uno sguardo molto attento".-fa un occhiolino.
Mi sento in trappola come un topo, mi manca l' aria e tutto questo solo per un mio stupido capriccio che sto pagando con gli interessi.
Sicuramente si sta beffando di me ormai certo di esser riuscito a far scoprire le carte in tavola.
-Non so di cosa tu stia parlando...-
-Mi spiego meglio: ieri sera ho incontrato una splendida Dama Nera con cui ho passato una piacevole serata che mai ho condiviso con altre donne che ho conosciuto in gioventù, più stavo con lei e più comprendevo che sì, lei era diversa dalle altre.è vero, non le ho mai parlato ma non ho mai detto che non l' ho mai guardata mentre con estrema leggerezza e maestria si destreggiava con la matita, il carboncino, la penna e il pennello.
Così assorta e concentrata nel suo mondo che mi doleva sempre doverla risvegliare e riportarla nel mondo reale, ammetto che sono stato ingiusto a non rivolgerle parola ma non volevo interrompere quel sacro silenzio per avere le mie attenzioni.-
Si avvicina ancora di più a me, un secondo colpo al cuore mentre pronuncia quelle parole.
-E sai un altra cosa?Sono geloso di quell' arte che ama così tanto da farlo un reale amante.Per quanto adesso tu mi possa vedere come un egoista nel dire le parole che sto per pronunciare penso che tutta la colpa non sia mia.Se anche lei avesse avuto un pò di coraggio come l' altra sera di scambiare anche una sola conversazione con me magari entrambi non ci saremmo ritrovati in una situazione tanto assurda come questa, se fosse stata sincera fino in fondo...-
Ha appoggiato una mano su uno degli scaffali della libreria sopra di me e mi guardava seriamente.Mi stava facendo un rimprovero?Proprio lui?!
-Con quale diritto osi rimproverarmi?Proprio tu che di rimproveri e botte ne hai bisogno tutti i santi i giorni!-
-Quindi ammetti.-
Sgrano gli occhi e li abbasso , sconfitta.Scacco matto alla regina.
-Sei spregevole.Ti odio.-mugugno offesa mentre lui continua a guardarmi con le sue iridi e mi accorgo troppo tardi che ha cominciato a giocherellare con alcune delle mie ciocche castane.
-Lo dici solo per fare un piacere a te stessa, lo sai.-
-Non mi importa.Potrei anche ricoprirti di tutti gli insulti coloriti che senti udire per strada e che fai uscire anche dalla tua stramaledetta bocca che sai usare fin troppo bene, ma non voglio far vergognare il padrone di questa bottega che ha fatto tanto per darmi vitto e alloggio.Ritieniti fortunato che mi trattenga a tanto.-lo aggredisco cercando di essere ancora a sua pari.
Credo di aver sbagliato a dire qualcosa che l' ha fatto ammiccare perchè mi guarda malizioso.
-Si vede che ti è piaciuto il bacio di ieri notte se mi ricopri di complimenti.-
A quel punto non ci vedo più dalla rabbia, afferro un libro abbastanza spesso e glielo sbatto sulla faccia.
-Porco!-gli urlo.
-Maremma!Ma che fai, sei impazzita?Potevi rompermi il naso!-si lamenta coprendosi il viso agonizzante.
-Oh, scusami se non sono così acconiscendente come la scorsa notte!E pensare che volevo solo divertirmi!-
Mi fermo un attimo.Avevo detto una frase del genere?Beh, alla fine è vero, volevo solo divertirmi al ballo in maschera e basta ma voglio sperare che Ezio non lo colga in un altro senso.
-Dunque stanno così le cose.-dice freddo rimettendosi a posto il naso con uno schiocco sonoro dell' osso che mi fece venire i brividi.
-E come dovrebbero stare?-rispondo con altrettanta freddezza da non riconoscermi neppure io.
-Sai...pensavo che magari da oggi sarebbe cambiato qualcosa.Perchè cerchi in tutti i modi di sfuggirmi?Proprio tu che volevi che ti rivolgessi parola e che stessimo insieme?Pensi che non l' avessi capito ieri?-
Non so il perchè ma per un attimo la mia voce non ne sa di uscirne fuori e resta ferma lì dov' è in gola.
Perchè mi ha chiesto...perchè...penso di avere paura che se accetto le sue lusinge mi possa lasciare dopo aver giocato con me come una bambina fa con la sua bambola.Ma alla fine non è la stessa cosa che ho fatto con lui cercando (fallendo) nel tentativo di illuderlo ch' io fossi un altra?
Se rispondo adesso sarei sincera come la vecchia me è sempre stata e col tempo lo perderei comunque.
-Non mi fido di te, non ci sono altre parole per dare spiegazione alle tue domande.-rispondo schietta.Non riesco a guardarlo negli occhi, penserà che sono una bugiarda...e forse è così.
Non pronuncia niente dalle sue labbra, mi guarda deluso.Cosa pretendeva, che gli saltassi con le braccia al collo?
"Quello sarebbe più che altro il mio di sogno."  
Sbuffa leggermente tirandosi su il cappuccio mostrandomi le spalle e andare verso la porta.Seguo attentamente con gli occhi ogni movimento che fa, senza urtare niente o incalzare passi pesanti per la rabbia se ne prova, leggero come l' aria stessa.
Apre lentamente la porta, mi guarda un ultima volta da sotto l' ombra del cappuccio, incespicando in un sorriso amaro.
-Continua a non fidarti delle persone a cui tieni e le perderai-il sorriso se ne va come era comparso, aggiungendo-quelle cose che ho detto su di te, tutte, le penso veramente.Ci vediamo domani...forse.Ciao.-
Quando chiude la porta una strana fitta si insinua nel petto, come una lama avvelenata che continua a lacerare la carne.
Appoggio una mano sul tavolo, stanca, l'altra al volto sentendomela bagnata.Una lacrima?
Ho paura di avere torto.Ho paura che abbia ragione.Ho paura...tanta,troppa paura..come al mio solito.
"Ma perchè?"
La prossima volta non parteciperò più a una festa di Carnevale.Mai più.



FINE ?

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICE:

Salve a tutti!!! eccomi con una one-shot su ac2.

Sapete, in verità non ho mai scritto su questo capitolo del videogioco e non sono tanto convinta di questa storia, però a me piace lo stesso.

Penso di aver fatto un personaggio un pò strano, non so nemmeno come descriverlo benchè sia frutto della mia mente malata, che paradosso non trovate? XD

Ormai sono qua quindi non mi tiro più in dietro.Qal' è il vostro parere?

Fatemi sapere, positive o negative che siano le accetto sempre e comunque, lo sapete.

Bacioni a tutti quanti!!!!

  
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