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Autore: ErinLecter    09/01/2013    4 recensioni
Dino era sul divano di camera sua, aveva passato una giornata lunga e difficile, l'unica cosa che voleva fare era riposarsi.
Si stava per addormentare quando sentì un rumore provenire dalla finestra.. prese velocemente la frusta che aveva posato sopra il comodino e con un movimento veloce.. se la attorcigliò attorno al piede e cadde rumorosamente.
Imprecò ad alta voce mentre una piccola sagoma entrava camminando tranquilla dalla finestra.
-Dovresti imparare ad usare quella frusta senza i tuoi sopposti nei paraggi.. Dino- quella voce incredibilmente familiare risuonò nella stanza, Dino sorrise impacciato, era vero, senza i suoi sottoposti non riusciva a fare niente.. ma avrebbe fatto di tutto per loro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6 - ESSERE IL TUO MAESTRO E' DIFFICILE, KYOYA

Hibari fissò per quelle che gli sembrarono ore il biondo, immobile alla porta, che sorrideva debolmente.
Proprio come se lo era immaginato in quei giorni, lunghi, terribilmente dolorosi.
Dino entrò e si chiuse la porta dietro, prendendo il silenzio di Hibari come un invito ad entrare, ma non era così.
Hibari scattò velocemente verso il maestro cercando di colpirlo dritto in testa con l'unico tonfa che aveva. In tutta risposta Dino si abbassò rapidamente, fissando il moro con un'espressione sorpresa.
-Non dobbiamo parlare di niente..-   -E dai.. Kyoya..-  un altro colpo partì, ma anche quello fu scansato senza problemi, con uno spostamento laterale. No, Dino non si sarebbe arreso.
Proprio quando il biondo stava per aprire bocca, sentì uno scatto che conosceva più che bene. Si buttò a terra, mentre una catena con un'aurea viola gli sfiorava la testa, andandosi ad infrangere contro il muro, che si spaccò.
-Vattene, Erbivoro!-  Hibari era fuori di sè, la catena che penzolava dal tonfa, gli occhi socchiusi e l'anello che vibrava, emanando potenti fiamme color viola acceso.
Eppure era questo che Hibari aspettava da quattro giorni, che il biondo andasse da lui, sorridendo.
Ma perchè aveva aspettato quattro giorni? E comunque, era tutta colpa sua. Quel casino era successo perchè non sapeva trattenersi. Aveva promesso a se stesso che gliel'avrebbe fatta pagare e così sarebbe stato, il Presidente del Comitato Disciplinare non si tirava mai indietro.
Dino si alzò, fissando Hibari. E quindi era questo che voleva? Sfogarsi, picchiarlo? Assunse un'aria severa, impugnando la sua frusta.
-Non sono venuto qui per questo, Kyoya. Ma se proprio ci tieni, ti darò una lezione.-  l'allievo sorrise maligno, scattando verso il biondo, che agitando la frusta bloccò il braccio di Hibari insieme al suo adorato tonfa. Lo buttò a terra senza dargli tempo di reagire e si sedette sopra, bloccandogli i polsi.
-Sono passati mesi e mesi, ma ancora caschi sempre in questi piccoli trucchi, mh? Proprio come la prima volta che ci siamo conosciuti. Come all'origini..- Dino sorrise, mentre Hibari fumava di rabbia. Battuto così, come mesi prima.
Come la prima volta che si erano incontrati.. con una piccola differenza. Allora Dino non si era seduto sopra di lui, tanto meno si sarebbe arrischiato a farlo.
Cercò di dimenarsi poco convinto ed arrossì, accorgendosi che forse si era reso ridicolo e basta.
Il biondo restava immobile, senza farsi scappare il suo allievo. Lo fissava e sorrideva, vedendo la faccia imbarazzata, quel lieve rossore sulle sue guance che adorava. Scosse la testa, leggermente imbarazzato per la posizione. -Però, Kyoya.. essere il tuo maestro è veramente difficile..- Hibari trasalì, spostando lo sguardo da tutt'altra parte.
-Non te l'ho mai chiesto. Tu non sei il mio maestro. Non ne ho bisogno..-
Dino sgranò appena gli occhi, come se avesse ricevuto un pugno in pieno stomaco.
-Come no? Ogni tuo gesto dice che tu hai bisogno di me, Kyoya!-  disse con il suo solito tono da bambino, che sembrò sorprendere Hibari.
-Lasciami, idiota.. potrei darti qualche secondo di vantaggio per scappare..-
-Non posso. Devo dirti una cosa importante.-  Dino avvicinò la testa all'orecchio di Hibari, sorridente  -Vedi.. tu mi piaci molto, Hibari. Io ti amo.- l'essere diretto del biondo era una cosa che Hibari aveva sempre odiato. Non c'era stato momento in cui aveva apprezzato quella schiettezza. Ma qualcosa nella pancia di Hibari si mosse di nuovo.
Qualcosa di piacevole, che riusciva a riscaldargli ogni minima parte del suo corpo. Le sue guance diventarono tizzoni ardenti, restò zitto e smise di muoversi sotto il peso dell'altro. Dino se ne accorse e gli lasciò i polsi, spostandogli le mani sui fianchi, lentamente. Aveva paura che qualcosa scattasse dentro la mente del suo imprevedibile allievo.
-Mi piaci. E so che per te è lo stesso, Kyoya. Non puoi negarlo..- il moro guardò minaccioso il biondo che subito si corresse  -No.. puoi.. puoi negarlo.. ma non ci crederei..-  stavolta fu Dino a divenire rosso e se fosse stata un'impressione e basta, la sua? Se quel ragazzo in  realtà non avesse mai provato niente nei suoi confronti? Il silenzio che c'era tra loro lo distruggeva.
-Non essere stupido.-  disse Hibari, con schiettezza senza guardarlo.  -Non venire qua a dire certe cose se poi dopo ci ripensi-   -C..cosa? Io.. io non c'ho ripensato! Sei un bastardo, Kyoya! Mi piaci veramente.-  disse Dino con un leggero sorriso, vedendo che c'era interesse da parte dell'altro.
Non si aspettava che Hibari parlasse, si dichiarasse.. ma quello era un 'Si, mi piaci anche tu', sennò si sarebbe sicuramente beccato un sacco di botte.
Decise di completare l'opera. Si avvicinò lentamente, circondando il viso dell'allievo con le mani. Sfiorò le sue labbra, aspettandosi una reazione, ma quando vide che non ce n'erano le appoggiò completamente.
Sentì una felicità enorme quando il moro mosse di poco le labbra, ricambiando in piccola parte a quel bacio. Era come un sogno che pian piano diveniva realtà, una sensazione di potere, di tenerezza e di attaccamento al suo 'piccolo' Kyoya.
Sciuse le labbra passando la lingua sulle labbra dell'altro, delicatamente. Sentì il respiro dell'altro aumentare quasi quanto il suo.
Poggiò una mano sul cuore di Hibari, sorridendo. Batteva forte, all'impazzata. Quel cuore era suo, il Presidente del Comitato Disciplinare era suo. Finalmente poteva dirlo ad alta voce chiaro e tondo, Hibari era innamorato quanto lo era lui.


NOTE AUTRICE
Oh.. chaos! Prima di tutto, come sempre, vi ringrazio per aver letto.
Secondo.. si, questo è il penultimo capitolo della FF.. spero che vi sia piaciuta almeno fino a qua!
Non vi rivelo cosa ho in mente per l'ultimo capitolo, sennò sarebbe inutile scriverlo, giusto? °^°
Comunque, non mi sembra d'aver niente da dire, a parte il colore che ho scelto per il titolo. E' di quel colore perchè il marrone è il colore che viene dall'arancione e dal viola, rispettive fiamme di Dino ed Hibari. Sono piccole cose, ma hanno la loro piccola importanza, no? Hibari ha ammesso a se stesso di amare Dino e Dino ha confessato pubblicamente il suo amore ad Hibari (Aye, era anche l'ora!). Quindi l'unione dei colori mi sembrava cosa buona e giusta! Quel colore è saltato fuori mentre dipingevo, spero che non ci siano stati altri colori ad alterare il risultato finale.
Ma comunque, spero sia tutto chiaro e che non ci siano errori/orrori di battitura.. ricontrollo sempre, ma alla fine lascio sempre qualcosa da correggere.
Grazie. :3
  
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