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Autore: HIUGA89    10/01/2013    3 recensioni
"E allora cosa aspetti? Baciami"
"No... non voglio renderti partecipe di una storia che un uomo non potrebbe mai scrivere"
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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“No Stefan! Questa volta ho trovato ciò che è giusto per me! Tutte le donne che ho amato hanno sempre e solo scelto te! E adesso ci sono anch’io… ed io… non permetterò che tu le faccia del male”
 
Un anno prima…
 
Damon entrò in casa rassegnato come al solito, alle prese con un amore che non avrebbe potuto trovare un inizio, né una fine.
Si sedette sul divano dopo essersi versato del sangue in un bicchiere. Accarezzò il morbido tessuto dei braccioli sorseggiando la bevanda con gusto, come si trattasse di un liquore pregiato. Osservò a lungo il camino, ascoltando lo scoppiettio del fuoco.
Gli dava sui nervi.
Tutto ciò che in quel momento lo avrebbe potuto rendere calmo e tranquillo lo infastidiva.
Nemmeno la sua stessa casa gli permetteva di essere il mostro che sapeva di essere. Tutti da suo fratello a Elena credevano di poterlo controllare, perché, in fondo, anche lui aveva un cuore.
Il vampiro strinse le labbra pieno di rabbia e con uno scatto si alzò dal divano lanciando il bicchiere che si ruppe tra le fiamme.
“Maledizione”
Si portò le mani dietro la nuca avanzando avanti e indietro frenetico, quando la porta si aprì una seconda volta e accolse Stefan.
Quello buono, quello che soffriva attraverso la redenzione, quello di cui ci si poteva fidare.
“Perché hai ucciso quella ragazza?”
Lo guardò come si guarda il comportamento di un figlio che non si approva e Damon rise sarcastico.
“Oh ti prego non iniziare a rompere, io non sono te”
Pronunciò le ultime parole con rabbia, come fossero una minaccia, un avvertimento.
“Pensavo che la morte di Rose ti avesse insegnato ad accettare con naturalezza il tuo lato in mano, invece, come al solito, ti comporti da adolescente”
Damon lo guardò spalancando gli occhi vitrei e ancora una volta si morse il labbro inferiore trattenendo il suo istinto.
“Chi diavolo sei per venirmi a dire cosa devo fare? Non me ne importa un accidente di crescere! Io sarei stato disposto a cambiare per amore di Katherine o per amore di Elena… è facile per te… tu le hai avute tutte e due”
Stefan si incupì. Dopotutto, aveva ragione.
“Mi dispiace Damon, ma non puoi vivere di rimpianti, l’eternità è lunga da sopportare”
“Oh lo so bene, per questo me la godrò il più possibile”
La bocca gli si incurvò in un mezzo sorriso di disprezzo.
Non era da considerare un buon segno.
 
 
Elena aveva appena finito di scrivere sul suo diario. Stefan le aveva detto che suo fratello, in preda a una crisi, aveva ucciso una giovane donna la sera prima. Chissà come questo riusciva a sorprenderla tutte le volte. Il modo in cui riusciva a fidarsi del fratello “cattivo” spesso la sentiva come una copertura. E cosa c’era da coprire? Che Damon la attraeva in modo sconsiderato?
Scosse la testa decisa a prendere sonno… nemmeno il suo stesso diario era pronto per sentirsi scrivere quanto fosse attratta da Damon.
Ovviamente, quando i pensieri ti assalgono, in una cittadina soprannaturale come Mystic falls, è naturale vedersi comparire di fronte e senza preavviso l’oggetto delle tue considerazioni notturne.
Damon era fermo sul letto di fronte a lei, con i capelli neri come la pece scomposti in modo insolito.
Era ubriaco.
Elena ancora una volta reagì da ingenua.
“Che cosa ci fai qui?”
Il vampiro rise.
“O ti prego Elena, io sono qui perché ti amo!”
Rise ancora.
“Non dovresti essere qui… vai a casa… hai bevuto troppo”
“OH NO! Io non me ne vado!”
Si alzò barcollando dal letto, avvicinandosi allo specchio continuando a ridere.
Si vide riflesso e per un attimo desiderò che si avverasse la leggenda dei vampiri senza un immagine. La sua umanità non c’era più, era sparita, ogni anno gli mancava di più e ogni anno diventava ancora più orrendo.
Un assassino. Un sadico che amava il dolore. Su se stesso, sugli altri, sul suo stesso fratello.
Tutti sembravano avere delle aspettative, tutti volevano fidarsi di quel volto, quel volto che fermo sullo specchio, sembrava voler scomparire.
Con un pugno veloce e carico di odio il vetro andò in frantumi ed Elena, spaventata si alzò col cuore in gola.
“Ti prego calmati”
Damon, pieno d’ira, la prese fulmineo per il collo sbattendola sul letto.
“SMETTILA! SMETTETELA!! Basta dirmi quello che devo fare! Basta! Oppure… sarò costretto a fare ciò che mi pare”
I suoi occhi erano spalancati e si muovevano frenetici attorno al viso della donna che amavano. Quell’azzurro vivido e bello sembrava il ritratto di un pazzo omicida.
Curvò il lato destro delle labbra in un sorriso spezzato.
“E cosa faresti?”
Il vampiro non rispose e con forza chiuse il corpo della ragazza sotto il suo costringendola a baciarlo.
Lei iniziò a divincolarsi agitando le braccia, ma la presa sul suo collo era troppo forte.
Cercò di urlare, ma le sue grida erano coperte da quel bacio irruento e terribilmente violento. Damon assaporò quelle labbra con estasi, soffocando un piccolo gemito. Si staccò da lei appena ripreso conoscenza, perché quel momento, era sembrato un attimo di folle trans. Si rese conto di ciò che aveva fatto, ma Elena non disse nulla e non lo scostò via da se. Cadde su di lei lasciando la presa e con disperazione  le lenzuola abbracciarono le sue torbide lacrime. Pianse a dirotto, come non avrebbe mai
Voluto fare, mentre delle braccia compassionevoli lo strinsero forte, accettando tacitamente le sue scuse.
 
  
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