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Autore: novalee_ack    10/01/2013    5 recensioni
"La gente non ha quello che si merita, ha quello che gli capita. E nessuno di noi può farci niente."
[...]
Posò lentamente le sue mani sulle mie gambe e mi fece scivolare verso di lui. Finì seduta a cavalcioni sulle sue cosce. Posai le mani fredde sul suo petto nudo e quel contatto mi fece quasi male, per quanta fosse la differenza di temperatura tra me e lui. Mi prese una mano e intrecciò le sue dita con le mie. «Sei la cosa più bella e vera che sia mai stata mia», sussurrò flebile. Feci quasi fatica a capire le parole che uscirono dalla sua bocca.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«La colazione è sul tavolo Joe, sbrigati altrimenti si fredda», lo scossi per farlo svegliare e come risposta ricevetti un mugugno che si avvicinava molto ad un lamento. «Muoviti!», dissi per l'ennessima volta, rivolgendomi sempre allo stesso ragazzo. Mi infilai le sneakers e presi il giubotto di jeans dall'armadio. 
Mi girai velocemente, ritrovandomi Joe ad un palmo dal mio viso. Mi stampò un tenero bacio sulle labbra e biascicò un tenero 'Buongiorno', con la voce ancora impastata dal sonno. Si stropicciò gli occhi, come un bambino ed entrò in bagno. 
Sorrisi involontariamente, pensando che tutto quello era assurdo, totalmente irrazionale.
«Allora io vado, non lasciare i vestiti sul pavimento, lo sai che mi imbestialisco quando lo fai!», lo raccomandai prendendo la borsa della scuola. Lui mi si avvicinò non appena finì di mangiare. Posò le sue grandi mani sui miei fianchi e mi attirò a se, baciandomi. Ho già detto che adoravo tutto quello? 
Mi staccai da lui, dando uno sguardo all'orologio. Ero in ritardissimo. «Devo andare», dissi lasciandogli tanti baci sul collo. 
«Tieni queste», mi diede una bustina con delle pasticche. «Sono per Johnny, il bidello biondo. Ti deve 500$, non farti fregare». Mi lasciò un bacio sulla fronte e infilai la bustina della borsa.
Lui sorrise shembo e io mi sentì morire dentro. «Ci vediamo dopo», uscì di casa chiudendomi la porta alle spalle. 
 
Incontrai Leah e Norah all'entrata della scuola, con la solita sigaretta mattutina tra le dita. «Buongiorno». Entrambe ricambiarono il saluto. 
Norah aveva iniziato ad evitarmi nell'ultim periodo, perchè sapeva che stavo con Joe e non lo accettava, per tutto quello che mi aveva fatto. Ma sapevo che lei mi voleva un gran bene. 
«Come va con Joe?», chiese Leah. Sul viso di Norah comparve un espressione di disgusto. 
«Bene.. Grazie», nessuno mai me l'aveva chiesto, come andasse con Joe, e rimasi inizialmente spiazzata.
 «Ti posso parlare?», una voce alle mie spalle, che conoscevo fin troppo bene, mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi voltai lentamente. Rimasi sorpresa quando vidi che al posto dei suoi soliti ed indomabili ricci scuri c'erano dei capelli tagliati molto corti.
«Non ho nulla da dirti», afferrai la mia borsa dal tavolo e a braccia incrociate al petto mi avviai nella scuola. 
Nick mi bloccò per un braccio, trattenendomi. «Ti prego, solo cinque minuti».
Accettai di malavoglia, seguendolo sul retro della scuola. Mi poggiai con le spalle al muro, aspettando che iniziasse a parlare. 
«Volevo dirti che mi dispiace.. per tutto quanto», disse fissandomi negli occhi. Era sincero? 
«Ti dispiace?», risi amaramente. «E ora ti aspetti che io ti perdoni e che ti abbracci come se nulla fosse successo».
«Non mi aspetto questo, ma solo che finisca questa guerra tra noi», si infilò le mani nelle tasche dei suoi jeans strappati.
Accadde in un secondo, tutto mi ritornò alla mente, come se stessi rivivendo quei momenti, attimo per attimo, lo stesso dolore... 
«Tu.. mi hai quasi mandata all'ospedale Nick, sono dovuta restare a casa per giorni perchè sembravo un mostro», gli urlai in faccia. E lo fece, chinò lo sguardo sulle sue scarpe, sentendosi in colpa. «Il fondotinta non è bastato per coprire i lividi.. E ora, tu mi vieni a dire che ti dispiace? Ma non ti senti ridicolo?», gli chiesi con ribrezzo. 
Mi aveva ferita tanto e troppo, e io gli volevo bene, ma chi mi diceva che non sarebbe successo di nuovo? 
«Non vedo perchè dovrei. Ti ho chiesto scusa, cos'altro dovrei fare? Tu sai benissimo in che situazione mi trovo con Rebecca e Jason e non avresti dovuto dire quelle cose..».
«Mi hai chiamata 'puttana', non avresti dovuto neanche tu. E invece no, tu puoi, perchè tu sei Nick Harrison, sei maschio e questo ti da anche il diritto di picchiarmi. Non è così che va il mondo Nick, devi ancora imparare a vivere veramente». Per me quella conversazione poteva definirsi chiusa. Mi accesi una sigaretta e feci per andarmene, ma mi bloccò, per la seconda volta. 
«Hai perdonato lui, perchè non puoi perdonare me?», sussurrò con un filo di tristezza. 
«Perchè tu per me eri come un fratello, e i fratelli non voltano le spalle alle persone che amano». Mi lasciò il braccio e mi allontanai da lui. 
«Lui non ti merita!», urlò quasi da farmi male. Avrei voluto correre da lui e abbracciarlo forte. Mi mancava tanto, ma non riuscivo a trovare il coraggio per perdonarlo, non ancora. 





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non potete abbandonarmi proprio ora ragazze ç.ç
ci tengo troppo a questa storia per chiuderla. Vi propongo una cosa, 4 recensioni e io continuo. Altrimenti si vedrà....
Bhè, spero che questo capitolo vi sia paiciuto, per le scene hot dovrete aspettare un pò ù.ù
Vi lascio,
xx Lee.
   
 
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