Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: telesette    10/01/2013    3 recensioni
Sua Maestà la regina, vittima di un qualche intrigo di corte, è stata avvelenata. L'unico medico probabilmente in grado di salvarla è un uomo di nome Dajenau, di cui si sono perse le tracce anni addietro. D'Artagnan e i moschettieri devono dunque trovare quest'uomo, ovunque esso sia, e non hanno molto tempo a disposizione...
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Re Luigi XIII, Regina Anna, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Seguendo la misteriosa donna, i moschettieri si lasciarono ben presto alle spalle le luci del paese immerso nel silenzio della notte. Costei si fece strada nel fitto sottobosco e, una volta raggiunta una piccola radura a meno di un chilometro dal villaggio, mostrò loro un sentiero a malapena illuminato dal tenue chiarore lunare.

- Le Guardie del Cardinale hanno setacciato tutta la regione, con l'ordine di arrestare l'eretico medico fuorilegge - spiegò la donna, col tono di voce sottile che le era caratteristico. - L'unico modo che Dajenau aveva per sfuggire alla cattura, senza causare alcun fastidio per gli abitanti del posto, era quello di andare a vivere come un eremita nel cuore della foresta!
- Molto astuto - osservò Athos. - Figuriamoci se gente come Jussac penserebbe mai di andare a cercare un fuorilegge nel posto più logico, nonostante ce lo avessero sotto il naso...

La donna proseguì in silenzio per alcuni minuti, stringendosi nel mantello e tenendo il capo chino lungo la strada.

- Voi come avete fatto a conoscere Dajenau, signora? - domandò D'Artagnan incuriosito.

Silenzio.
Proprio quando il giovane temette di aver detto qualcosa di sbagliato però, costei sospirò leggermente e rispose.

- Mi salvò la vita una volta - disse. - Non ricordo esattamente cosa accadde ma, quando lui e io ci incontrammo un paio di anni addietro, ero ferita gravemente e le mie condizioni non lasciavano molte speranze!
- Siete stata fortunata a trovare un uomo come Dajenau sulla vostra strada - sottolineò Aramis. - A quanto abbiamo sentito dire in giro finora, costui potrebbe essere benissimo il miglior medico di tutta la Francia!
- Dajenau non è soltanto un medico - puntualizzò la donna. - E' uno dei pochi uomini che, contrariamente alla Legge di Sua Eminenza, ha inteso applicare i rudimenti della cultura pagana alla medicina: come gli studi sulle erbe e le loro proprietà tossiche e salutari; l'utilizzo di composti metallici ( come lo zinco ) e i derivati di origine alchemica; l'applicazione e il perfezionamento della pratica chirurgica, in uso fin dai tempi dell'Antico Egitto... Oltre che medico, Dajenau è anche un profondo conoscitore di Storia e Filosofia, forse uno dei maggiori di quest'epoca, e ha scritto dei libri che sono tuttora conservati nella Grande Biblioteca di Londra!
- Accidenti - fece Porthos, fischiando con ammirazione. - Io non ne sapevo nulla!
- Purtroppo il nome di Dajenau non è ben visto a Parigi - sottolineò Athos con un sorriso ironico. - Secondo Richelieu: quando l'uomo si ostina a rincorrere vane illusioni di conoscenza, ignorando deliberatamente i limiti imposti da Dio, è destinato a consumarsi nelle fiamme della dannazione eterna... Motivo per cui, oltre a dichiararlo eretico, Sua Eminenza ha fatto bruciare tutto ciò che portava il suo nome!
- Non sarà facile convincerlo a venire con noi, allora - rifletté Aramis. - Tornare a Parigi, per lui, significherebbe fare i conti con una condanna che pende tuttora sulla sua testa!
- Per questo De Tréville ha mandato noi - rammentò dunque Athos. - Il nostro compito è assicurarci dell'incolumità di Dajenau, affinché Sua Eminenza tenga le sue "sante mani" lontano da lui...
- Vi immaginate la faccia di Sua Eminenza, se lo sapesse? - esclamò D'Artagnan, passandosi l'indice sotto il naso a mo' di baffi e scimmiottando il più possibile la voce del Cardinale. - Arrestate questo farabutto, prima che il seme della sua eresìa si sparga ovunque!
- Ehi, sentite questa - fece eco Porthos, cercando invece di imitare Rochefort. - Avete sentito cos'ha detto Sua Eminenza ?!? Prendete l'Acqua Santa, il Crocefisso...
- C'è poco da scherzare - ricordò loro Aramis. - Solo il Re può impedire a Richelieu di nuocere a Dajenau, perciò dobbiamo fare in modo che arrivi a Palazzo sano e salvo!
- Ce la faremo - concluse D'Artagnan, tornando immediatamente serio. - L'ho promesso a Sua Maestà e manterrò la parola!
- Ben detto, D'Artagnan - commentò Athos, poggiandogli la mano sulla spalla. - Dunque sbrighiamoci a trovare Dajenau e mettiamolo al corrente della situazione!

Poco tempo dopo, in un punto dove il sentiero diventava più difficile da seguire, la donna si raccomandò di fare attenzione a dove mettere i piedi. La dimora di Dajenau era infatti situata in un punto impossibile da raggiungere a cavallo, tanto la vegetazione rendeva difficoltosa la marcia a passo d'uomo, cosicché il gruppetto fu costretto a procedere con estrema cautela.
Mentre la seguiva, D'Artagnan credette di aver intravisto qualcosa sotto al suo mantello: una specie di bianca cordicella all'altezza del cappuccio... Tuttavia, sfregandosi gli occhi e non vedendo più nulla di anomalo, pensò di aver avuto un'allucinazione.
Più avanti, passando attraverso i rami di un paio di grosse querce, i moschettieri intravidero una piccola luce in lontananza e un sottile filo di fumo. Aguzzando lo sguardo, riconobbero i contorni di una modesta casupola rettangolare: una specie di baracca, costruita a ridosso di un costone di roccia, e realizzata con assi e tronchi di legno ricoperti da un sottile strato di muschio e licheni.
La donna si avvicinò alla porta della baracca con passo sicuro e, dopo aver bussato alcuni colpi leggeri, una forte voce maschile rispose dall'interno.

- Che diavolo volete a quest'ora ?!?

Sorpreso dal tono di quella specie di ruggito, D'Artagnan e gli altri moschettieri ebbero un lieve sussulto.
Solamente la donna, ignorando il tono minaccioso del padrone di casa, bussò nuovamente affinché l'altro venisse ad aprire.

- Per favore, dottore - disse. - Si tratta di una faccenda molto importante, c'è bisogno del suo aiuto!
- Qui non ci sono dottori - rispose ancora la voce da dentro la casupola. - I dottori sono "Messaggeri del Demonio", che meritano il rogo, e io sono solo uno che vuole essere lasciato in pace... Perciò levatevi dalle scatole!
- Dottor Dajenau - esclamò dunque D'Artagnan. - Una persona molto importante sta morendo, e lei è l'unico uomo in grado di salvarla!

Le parole di D'Artagnan furono seguite da alcuni attimi di silenzio.
Athos e gli altri sembravano incerti sul da farsi quando, con il lieve rumore di un catenaccio che veniva spinto da parte, la porta si aprì verso l'interno della piccola casupola illuminata.
D'Artagnan si tolse il cappello e, seguendo la donna, entrò assieme ai compagni.
La prima cosa che i quattro avvertirono, oltre al fumo e al puzzo del combustibile che serviva a riscaldare l'ambiente, fu un fortissimo odore di alcool di pessima qualità. Tutti quanti storsero il naso disgustati, agitando la mano davanti a loro, e guardandosi attorno poterono vedere chiaramente la figura magra e sottile del dottor Antoine Dajenau.

( continua col prossimo capitolo )...

   
 
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