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Autore: Sallivergron    11/01/2013    1 recensioni
Questa storia parla di una scuola d'arte, la Ohio School of Arts, un istituto che dedicato interamente alle discipline che tutti noi vorremmo fare a scuola- almeno credo - quali il ballo, il canto e la recitazione. I ragazzi saranno sottoposti a due prove e continue novità. Non sempre la loro vita sarà facile. Ogni capitolo sarà narrato in prima persona da un personaggio. Seguite questa storia e fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero in classe, la professoressa non la smetteva di parlare ed io no ero in vena di ascoltare. Stanca ed annoiata mi diressi all'usita prima della fine della lezione. Lei diventò subito rossa in viso. Cominciai a credere che avesse qualche problema a gestire e controllare la rabbia. Mi seguì fino al bagno delle ragazze. Ero impegnata a rifarmi il trucco mentre parlavo con Brittany, io e lei non frequentavamo gli stessi corsi, lei era più grande di me, aveva la stessa età di mio fratello Matt. Era una bravissima ballerina, sapeva anche cantare, ma non come me ovviamente. La prof. mi fece una scenata pazzesca. Cominciò a dirmi che ero pazza e che la mia situazione scolastica era pessima, a quanto pare tutti si lamentavano di me. Disse che il mio profitto era calato e che dovevo tornare a mettermi in riga. Io e l'ingenua Brittany ci guardammo in faccia e scoppiammo a ridere. Era una scena davvero ridicola. Tutti coloro che entravano, si fermavano a guardare. Ormai stanca e sufficientemente derisa, la prof. uscì dal bagno e correndo andò dalla preside. Continuai a ridere assieme alla bionda e dopo aver finito di truccarmi tornai in classe e la trovai vuota. Alzai le spalle indifferente e mi recai al bar dov'era in atto un vero e proprio concerto. Rachel Berry era sul palco e cantava, mentre quell'idiota di Hudson la guardava sognante suonando la batteria. Dovetti ammettere che fu davvero brava, mi meravigliai quando, a fine performance mi guardò e mi sorrise. Le avevo reso la vita impossibile e lei ancora mi sorrideva? Perché? Insomma non che mi dispiacesse, ma non lo meritavo. Si avvicinò a me facendosi largo tra la folla che vedendo il belloccio della scuola, Sebastian Smythe salire sul palco, si faceva sempre più imponente. Mentre il ragazzo cominciò a cantare, lei mi si piazzò davanti. 
-Ti è piaciuta?- mi chiese. La guardai stranita. -La canzone, ti è piaciuta?- continuò. 
-Oh si, era davvero bella!- risposi. Rimanemmo a guardarci per un po' finché le chiesi perché era così gentile con me anche se mi ero comportata come da stronza, mi disse che lei non portava rancore e che era sicura che dietro la corazza che mi ero creata, c'era una ragazza dolce e amichevole allo stesso tempo impaurita e fragile che aveva voglia di emergere, ma frenata dalla paura di essere ferita. Non avevamo mai veramente parlato ma mi piacque sentire quello che diceva, soprattutto il modo in cui lo disse. Era dolcissima, mi venne voglia di aprirmi con lei e confidarle tutto, ma presto mi resi conto che difronte avevo Rachel Berry e subito tornai in me. La zittì in modo poco carino e andai via. Camminando per i corridoi vidi Sam e Quinn fermi vicino al mio armadietto. Erano strani, freddi. 
-Che succede?- chiesi. La mia amica incrociò le braccia al petto
-Ieri quell'idiota di Puckerman ha fatto a botte con Sam e guarda cosa gli ha combinato!- esclamò indicando l'occhio nero di Sam.
-Oh cazzo Sam! E lui come sta?- chiesi. La bionda mi guardò infuriata
-Quell'animale ha tentato di aggredirmi, ha picchiato Sam e tutto quello che sai dire è "Lui come sta?" Davvero Santana, davvero?- chiese.
-Aspetta ti ha aggredito? Non lo farebbe mai, ci sarà di sicuro un motivo. Non può aver fatto tutto questo senza una motivazione- cercai di giustificarlo. -Io credevo andaste d'accordo. Insomma l'altro giorno sembravate amici!-continuai
-Lo credevo anche io, ma quel ragazzo è malato, faresti bene a stagli alla larga!- disse il ragazzo prendendo la mano di Quinn -Non voglio che ti faccia del male!- 
-Mi fa piacere che vi preoccupiate per me, ma non mi succederà niente, lui mi vuole bene, me lo ha detto- affermai incredula
-Ne sei innamorata a tal punto da non renderti conto di che razza di persona sia? Guardati, ti stai auto convincendo, fatti controllare Santana, hai qualcosa che non va!- esclamò Quinn andando via. Mi sentì il mondo crollare addosso. Non poteva essere vero. Noah non era così. Lui era dolce e buono, simpatico e anche se sembra strano, intelligente. Doveva esserci una spiegazione. La cercai dappertutto, ma non la trovai. Mentre mi dirigevo all'uscita della scuola, incontrai Mike il quale mi fermò. 
-Ehi bellezza!- esclamò
-Ciao Mike!- risposi guardandomi intorno
-Allora? A che ora vengo a prenderti sabato?- chiese
-A che ora vuoi!- risposi
-Sei distratta, cerchi qualcuno?- domandò
-No, nessuno- mentì e dopo averlo salutato velocemente, uscì. Quello che vidi mi spezzò il cuore. Noah era con una ragazza. Erano seduti in macchina, lei con una mano le accarezzava il viso, con l'altra gli toccava i capelli. Avrei voluto correre da lei e prenderla a schiaffi, ma il mio gesto non sarebbe stato giustificato e io non potevo permettermi nonostante tutto di perdere Puck. Lui sembrava a suo agio con lei e la cosa mi infastidiva parecchio. Passai davanti a loro e lui uscì di corsa dall'auto e mi seguì. Mi fermò. 
-Ehi Santana!- disse
-Ciao!- risposi cercando di apparire il più normale possibile.
-C'è qualcosa che non va?- chiese. Cercai una scusa e la trovai. 
-Non so, dimmelo tu- dissi. Abbassò la testa -Hai aggredito Quinn, picchiato Sam. Secondo te ho qualcosa che non va?- chiesi sarcastica
-Aspetta te lo ha detto? Ti ha detto tutto?- domandò preoccupato.
-è il mio migliore amico, pensavi davvero che non me lo avrebbe detto? E poi il suo occhio nero parla da solo, come il tuo tra l'altro- risposi. Lui tirò un sospiro di sollievo e non capì perché. Prima che potesse rispondermi, la ragazza dell'auto scese e si avvicinò a noi. 
-Noah andiamo?- chiese
-Si, solo un secondo Tina- rispose lui e tornò a guardarmi.
-Devo proprio andare adesso- disse.
-Io aspetto ancora la risposta, perché hai picchiato Sam?- chiesi di nuovo. In quel preciso momento , Sam e Quinn mi passarono accanto, li feci fermare e rifeci per l'ennesima volta la  stessa domanda a Puck. Lui e Sam si guardarono a lungo.
-La verità Santana è che- cominciò a dire Noah guardando a terra
-Era ubriaco!- rispose Sam al posto suo
-Già, era ubriaco!- ripeté Quinn non molto convinta, dopodiché i due andarono via lasciandomi di nuovo sola con lui. Prima che potessi dire qualunque cosa, Tina ricordò a Puck che erano in ritardo e lui corse subito in macchina lasciandomi nel parcheggio come una cretina.






L'angolo della scrittrice di Fabiana
Salve a tutti cari lettori, mi scuso tantissimo con voi se non aggiorno questa fan fiction da ormai un sacco di tempo. Mi piacerebbe se lasciaste una recensione. Detto questo spero davvero tanto che mi perdoniate.
Alla prossima

Fabiana
  
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