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Autore: _Emma    11/01/2013    3 recensioni
If I die young,
bury me in satin,
lay me down on a bed of roses,
sink me in the river, at dawn,
send me away with the words of a love song.

| If I die young | Raccolta di drabble dedicata ai personaggi morti giovani |
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
- Questa storia fa parte della serie 'Una canzone, tante persone.'
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If I die young,
bury me in satin

Lay me down on a bed of roses
Sink me in the river,
at dawn

Send me away with the words of a love song




Sir Nicholas de Mimsy-Porpington (Nearly Headless Nick)
Un colpo. Poi un altro. E l’ennesimo che lo segue.
Uno, due, tre…
…quarantuno, quarantadue,…
Ma quando sarebbe finita quella terribile tortura?
L’ascia che si conficcava profondamente nella tenera carne del collo, sfiorando l’osso, ma senza riuscire a reciderlo completamente.
Un dolore inimmaginabile, che si propagava per tutto il corpo attraverso la spina dorsale.
…quarantacinque.
Nick sospirò.
Finalmente era finita.

 
James Potter.

L’uomo dai capelli arruffati e gli occhiali doveva salvare suo figlio.
Quel bambino che volava per tutta la casa con la scopa giocattolo, quel bambino che amava tirare la coda al gatto, quel bambino che era la cosa più importante per lui.
Ma come poteva salvare una persona senza neanche l’aiuto di una bacchetta?
James doveva aver pensato che bastassero l’amore e la forza di volontà, per sconfiggere il mago più pericoloso di tutti i tempi.
Si era sbagliato.

 

Lily Potter (nata Evans)

Andrà tutto bene, diceva.
La mamma ti vuole bene, ripeteva.
Nella lacrime, non faceva che parlare al piccolo, rassicurandolo, sebbene lui, probabilmente, non capisse.
Le mani inchiodate alle sbarre del lettino di legno, che James aveva montato con le sue stesse mani, senza usare la magia.
Gli occhi lucidi, che riversavano il loro dolore sul petto, sulle mani, sulle braccia della donna.
I capelli rosso fiamma, che sussultavano a tempo con i singhiozzi che la scuotevano.
Poi l’aprirsi della porta della stanza.
Poi la morte.

 

Quirinus Quirrell.

La sua pelle si ricopriva di vesciche a vista d’occhio.
Il derma ribolliva, scoppiando impietosamente.
Quirinus provava sempre più sofferenza.
Un terribile dolore, che non dava segno di fermarsi.
Uno strazio continuo, che lo distruggeva.
Pensieri insensati gli riempivano la mente.
Forse non avrebbe dovuto ascoltare l’Oscuro Signore.
Forse avrebbe dovuto semplicemente fare l’insegnante.
Forse avrebbe dovuto capire la verità sul bene e il male.

 

Myrtle.

Sola e piangente, rinchiusa in un gabinetto fatiscente.
Faceva uscire tutte le sue lacrime, tentando di asciugarle inutilmente con la manica della camicia, già zuppa.
Perché non era come tutte le altre ragazze?
Perché loro erano perfette e lei no?
Perché doveva essere l’unica sfortunata?
Era ingiusto, ingiusto, ingiusto!
Udì un ragazzo parlare.
Che voleva fare? Rigirare il coltello nella piaga?
Furente, spalancò la porta.
Due immensi occhi gialli la fissavano.
Mentre si sentiva scivolare fuori dal proprio corpo, si sentì stranamente… libera.


 

 Lord make me a rainbow,
I'll shine down on my mother

She'll know I'm safe with you when she stands under my colors, 
Life ain't always what you think it ought to be, no 
Ain't even grey, but she buries her baby



Cedric Diggory.

Il coraggioso Tassorosso si guardava intorno, muovendo la bacchetta intorno a lui per illuminare il buio paesaggio.
Era strano.
Sembrava un luogo desolato e privo di vita.
In pochi secondi capì che tutte quelle pietre che affioravano innaturalmente dal terreno erano lapidi.
Perché lui e Harry erano finiti in un cimitero?
Era forse una prova aggiuntiva da superare per vincere il torneo?
Il ragazzo era confuso.
La sua confusione aumentò, quando un uomo incappucciato gli puntò contro la sua bacchetta.
Non aveva ancora capito, quando una voce stridula urlò verso di lui due parole fatali.

 
Bartemius Crouch Junior.

Di colpo, Barty si rese conto di aver tradito il suo padrone.
Non volontariamente, certo.
Come avrebbe potuto abbandonare la persona a lui così simile?
Legato, nell’ufficio di uno dei professori della scuola di Hogwarts, era stato forzato e costretto con una pozione a rivelare i suoi segreti, quelle rivelazioni che nascondeva, al sicuro, nel suo cuore.
Sentendo un fruscio, alzò il viso.
Una figura ammantata di nero scivolava verso di lui.
Non reagì, sebbene avesse capito le intenzioni della bestia.
Una mano viscida e in decomposizione scivolò fuori dalla stoffa, alzando il viso dell’uomo e costringendolo a spalancare la bocca.
La sua anima uscì dal corpo in un soffio.

 

Sirius Black.

Sirius era felice.
Stava combattendo con James, proprio come facevano una volta.
Interruppe il suo pensiero. Continuava a dimenticare che Harry, anche se straordinariamente simile a suo padre, non era lui.
Comunque, non era importante.
Era il suo degno erede.
Era un ottimo duellante.
Sirius scagliò un’altra fattura addosso a Lucius Malfoy.
Facendolo, non si accorse che la cugina aveva la bacchetta puntata su di lui.
Appena la maledizione si infranse contro il suo cuore, sentì un lampo di consapevolezza calare su di lui.
E lanciò un’occhiata a Harry.
Sapeva che era l’ulima che avrebbe potuto rivolgergli.

 

Merope Gaunt.

Stesa su quel gramo e inospitale letto, urlando dal dolore, cercando di far nascere il figlio.
Le mani che stringevano convulsamente le lenzuola, come per dare forza alla loro proprietaria.
Quella sensazione, come se qualcosa le venisse strappato.
Finalmente, stremata, Merope lanciò un’occhiata al bambino che era stato avvolto in una copertina e adagiato accanto a lei.
Era bello… anche se neonato, aveva già molti capelli e gli occhi erano chiaramente scuri.
La ragazza si sentì stupita dalla sua bellezza. Era uguale a quel babbano che le aveva rubato il cuore.
Fece un piccolo sorriso.
Come poteva sapere che sarebbe morta? Come poteva conoscere il destino di Tom Orvoloson Riddle?

 

Helena Ravenclaw.

Piangeva, correva. 
Era fuggita, era scappato in Albania.
Si fermò di colpo accanto ad un albero, senza fiato.
Aprì la borsa, tirando fuori la tiara della madre, la persona alla quale l'aveva rubata.
L'argento fatto dei folletti risplendeva alla luce della luna, facendo risaltare la sua forma elegante.
Velocemente, Helena lo infilò nell'albero, che era cavo.
Soddisfatta, guardò il nascondiglio che aveva scelto.
Nessuno avrebbe trovato il suo tesoro.
A parte una sola persona.
Un insospettabile ragazzo che avrebbe rovinato tutto.
Ma questo Helena non lo sapeva.

 

Barone Sanguinario.

La sua promessa sposa era proprio davanti a lui, girata di spalle.
Non l'aveva visto.
Doveva convincerla a tornare, era quello il suo compito.
Eppure, una cieca furia lo colpì, impossessandosi di lui.
Prese il coltello dalla cintura, avventandosi sulla ragazza, che, colta alla sprovvista, iniziò a strillare.
In breve lui si ritrovò coperto del sangue di Helena, ansimante.
Guardò con aria sconvolta l'arma che teneva in mano, per poi abbassare lo sguardo sul corpo della giovane, ormai morta.
Non sarebbe mai stato perdonato.

 



 

And I'll be wearing white,
when I come into your kingdom

I'm as green as the ring on my little, cold finger 



Antioch Peverell.

Antioch si coricò nel letto, un semplice stuoia imbottita.
Si sentiva estremamente soddisfatto;
Aveva ottenuto una bacchetta invincibile, nessuno lo avrebbe eguagliato nei duelli!
Aveva gabbato la Morte, proprio così.
Avrebbe avuto voglia di ridere, di rinfacciarle l'averle preso un oggetto tanto prezioso.
Si addormentò prima di riuscirci.
Anche i suoi sogni erano belli, quelli notte.
Inghiottito da Morfeo, calmo e tranquillo come un bambino.
Come avrebbe potuto sentire l'uomo che scivolava silenziosamente nella sua stanza?

 

Cadmus Peverell.

Perché era così fredda?
Perché quando cercava di stringerla tra le braccia si sottraeva?
Perché lo faceva soffrire in quel modo?
Lui voleva stare con lei per l'eternità, ma come poteva farlo se questo la rendeva triste?
Non sopportava di vederla in quello stato.
Per la donna che amava lui voleva solo il meglio.
Voleva che sorridesse.
Di colpo venne fulminato da un'idea geniale.
Il modo perfetto per ricongiungersi definitivamente a lei.
Se farla uscire dal mondo dei morti non aveva funzionato, gli sarebbe bastato rientrarci con lei.

 

Ariana Dumbledore.

Lei voleva fermarli.
Le faceva male.
Era doloroso vedere i suoi fratelli e Gellert combattere con furia e senza alcuna pietà.
Eppure non sapeva cosa fare.
Li guardava, sentendosi tremendamente impotente.
Albus gridò; era forse stato colpito?
Doveva farli smettere, perché ogni incantesimo era come una botta al cuore.
Senza pensarci, si buttò in mezzo a loro.

 

Regulus Black.

Il giovane Black sentiva delle mani viscide trascinarlo nell'acqua, arpionandolo.
Un palmo sul braccio, un altro sulla gamba, un altro ancora stretto attorno al collo.
Venne inghiottito dall'acqua, venendo trasportato in un mondo scuro e tremolante.
Non esistevano contorni definiti, tutto era incompleto.
Sentiva il fiato nei polmoni diminuire progressivamente e inesorabilmente, uccidendolo lentamente.
Sentiva i sensi abbandonarlo, gli arti indebolirsi, gli occhi chiudersi.
Il suo ultimo pensiero fu che forse aveva aiutato a fermare l'Oscuro Signore.

 

Peter Pettigrew.

Harry gli aveva salvato la vita.
Come poteva ucciderlo, avendo la coscienza del suo debito con il ragazzo?
Strinse la mano attorno alla sua gola ma, nonostante la sua forza, la stretta era debole.
Non poteva.
Semplicemente non ci riusciva.
Lo lasciò andare, sorprendendo perfino se stesso.
Pensava che nient'altro l'avrebbe lasciato più allibito.
Quella sicurezza si infranse quando la stessa mano iniziò ad avvicinarsi alla sua, di gola.

 

Dobby.

L'elfo, nonostante il coltello conficcato profondamente nel suo petto gracile, si sentiva felice.
Aveva aiutato Harry Potter e i suoi amici.
Cosa poteva esserci di meglio, cosa poteva renderlo ancora più felice?
Alzò gli occhi enormi sul ragazzo, che lo stava scuotendo, come a volerlo svegliare.
Dobby, se ne avesse avuto la forza, avrebbe sorriso.
Era stato sveglio a lungo, aveva fatto cose buone e cattive, ma soprattutto aveva aiutato il ragazzo che l'aveva reso un elfo libero.
Per lui era ora di addormentarsi.




A penny for my thoughts,
oh no,
I'll sell them for a dollar 

They're worth so much more after I'm a goner
And maybe then you'll hear the words I been singin' 
Funny when your dead how people start listenin'

 

Vincent Crabbe.

Vincent si sentiva potente, invincibile.
Aveva aizzato contro quei traditori del loro stesso sangue un fuoco maledetto.
Avrebbe ricevuto più gloria di chiunque altro dopo averli uccisi!
Non era più il leccapiedi di Draco, era l'eroe dei Mangiamorte.
Sentiva l'adrenalina fargli battere forte il cuore.
Quando sarebbe arrivato il momento, sarebbe stato trattato come una star.
Sì voltò, trionfante, pronto a sentire le acclamazioni degli amici.
Ma l'unica cosa che lo investì fu il fuoco ardente.

 

Fred Weasley.

Andarsene durante una risata.
La morte perfetta, soprattutto per una persona come Fred Weasley.
Burlone, brillante, divertente.
Con George, la sua copia quasi perfetta, formava un duo fantastico.
I due gemelli potevano comunicare anche via gesti, occhiate, espressioni.
Facevano tutto insieme.
Ridevano, piangevano, scherzavano.
Fred non aveva mai pensato alla sua morte, ma aveva sempre dato per scontato che George sarebbe stato con lui.
Ma Fred se ne andò da solo.

 

Remus Lupin.

Durante la lotta, Remus aveva in mente solo due persone.
Suo figlio e Tonks.
Doveva sopravvivere per loro, non voleva lasciarli.
Andarsene senza poter crescere suo figlio, senza poter riabbracciare la moglie sarebbe stato troppo per chiunque.
Remus doveva farcela.
Proprio in quel momento vide sua moglie sfrecciare nella stanza.
Aprì la bocca per urlare il suo nome, per dirle di andarsene.
Prima di poter proferire parola, un raggio di luce lo colpì in pieno.

 

Nymphadora Tonks.

Dov'era Remus?
Non sopportava l'idea che potesse essere morto.
No, impossibile.
Lui sarebbe sopravvissuto sicuramente.
Correva nella stanza, schivando anatemi, facendo sfrecciare gli occhi alla ricerca dell'uomo che amava.
Quando vide Remus sdraiato a terra, capì.
Lanciò un grido strozzato, lanciandosi su di lui.
Voleva svegliarlo, voleva riportarlo da lei.
Lo scosse.
Sentì dei passi dietro di lei.
Si girò, trovandosi faccia a faccia con Bellatrix Lestrange.
Prima di poter anche solo pensare qualcosa, venne colpita dalla stessa maledizione che aveva ucciso Remus.

 

Colin Creevey.

Era riuscito a sgusciare tra i maggiorenni.
Voleva aiutare Harry, il suo mito.
Sicuramente gli sarebbe stato grato.
Il solo pensiero gli riscaldava il cuore, facendolo sentire allegro nonostante la battaglia.
Si lanciò nella mischia, pronto a fare ciò che avrebbe favorito la vincita di Hogwarts.
Non aveva minimamente pensato che sarebbe potuto morire.

 

Bellatrix Lestrange.

Era dannatamente divertente.
Distruggere tutto ciò che la circondava: pareti, oggetti, vite.
Ogni cosa.
Pronta all'ennesimo duello, si preparò a combattere contro Molly Weasley.
Ah!
Come poteva quella traditrice del suo sangue anche solo pensare di vincere contro una strega come lei?
Iniziò a scagliarle incantesimi, leggermente frastornata dalle risposte infuriate della rossa.
No, lei non avrebbe vinto.
Bellatrix rise, preparandosi a distruggere anche la sua vita.
Ma fu quella della Mangiamorte ad essere strappata per prima dal proprio corpo.




The sharp knife of a short life, well 
I've had, just enough time





Note:
Allora... lo so, lo so, questa è proprio brutta T.T Ma il fatto è che volevo scrivere un "tributo" dedicato a tutti i personaggi di Harry Potter morti giovani çwç Spero davvero di non aver dimenticato nessuno... altrimenti mi sentirei davvero in imbarazzo. Allora, la canzone è "If I die young", dei The Band Perry... adoro questa canzone, ma preferisco la cover di Michael Henry e Justin Robinett c: Insomma, vi consiglio di ascoltare entrambe le versioni, non ve ne pentirete! Ho scritto un'altra storia simile a questa, The Many faces of War, basata sulla canzone "This is War" de 30 seconds to Mars :3 Subito dopo aver pubblicato questa fic raccoglierò queste due storie in un'unica serie c: Comunque, spero sul serio che questa piccola raccolta di drabble vi sia piaciuta, davvero. Ah, e scusate il font schifoso, ma l'ho usato anche per l'altra e non volevo farla diversamente... Ah, ho seguito l'ordine usando una lista che ho trovato su un sito che non ricordo lol Perdonate la mia pessima memoria... io sono fatta così c: Ah, nel caso aveste voglia, potreste passare a dare un'occhiata alla mia fanfiction Have your heard the news that you're dead?, una drabble a proposito di un certo professore fantasma... 
Basta con questo spazio, probabilmente vi sto rompendo le scatole xD Insomma, spero che abbiate gradito e... alla prossima!
 









 

  
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