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Autore: SaraRocker    11/01/2013    2 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Il ragazzo spalancò gli occhi.
Era rimasto dietro quel muro tutto il tempo. Li aveva sentiti arrivare, parlare, ma non se ne era andato... Era rimasto lì a occhi chiusi ad ascoltare senza prestare troppa attenzione, ma lei, lei aveva detto quelle parole che aspettava da giorni... Parlava di amore. Amore per lui stesso. Ora... Cosa faceva?
Non riuscì nemmeno a porsela quella domanda che si mostrò ai due. 
 
Gwen lo aveva visto apparire lì e si era sentita morire. Non sapeva più cosa dire... Troppi segreti. Sentì il cuore aumentare i battiti. Jake guardò Duncan. Poi lei.
Rimanevano in silenzio... Incastrati in un tempo troppo confuso... 
Sentiva la gola secca ma non poteva non farla quella domanda "Bambolina... E' vero?" sussurrò Jake alla fine.
Lei sentì la forza mancarle. Crollò di peso sulle ginocchia mentre iniziava a singhiozzare e avvertiva il volto arrossarsi. 
"Sì... E' vero" disse infine.
"Io... Vado" disse Duncan con gli occhi spenti. Non ci credeva. Era diventato tutto vero... Tutto ciò in cui aveva creduto semplicemente si stava realizzando. Era come se una dannatissima stella cadente gli stesse avvelenando l'esistenza.
Jake era rimasto qualche minuto lì. Fermo con Gwen di fronte, poi capì che doveva solo parlare con Duncan.
Gli corse dietro.
 
"Duncan! Fermo!"
"Che vuoi?" disse l'amico fermandosi.
"I-Io devo dirti che..." disse con il fiatone
"La ami?"
"Mh?"
"Rispondimi e basta" incalzò Duncan
"Sì" ammise il ragazzo alla fine capendo che al proprio fratello, non si poteva mentire.
"Beh... Me lo aspettavo... Siamo troppo uguali... Troppo, dannazione" disse Duncan. Non era arrabbiato, affatto. Non poteva odiare il suo migliore amico e nemmeno colei che amava e questo lo frustrava moltissimo... Non riusciva a odiarli... Non sapeva cosa fare. Desisderava potersela prendere con loro, ma... Non poteva. Odiare le persone più speciali della sua vita...
Fece per andarsene, ma l'amico lo fermò "Aspetta! Tu... Duncan... Mi dispiace... Io non volevo"
"Idiota! Sei sempre stato uno stupido... Ti innamori e mi chiedi scusa... Smettila, per favore" quelle ultime parole erano una vera e propria supplica.
"O-Ok... Io, mi farò da parte e..."
"No. Finchè lei ha bisogno di te... Per capire, stalle vicino"
Jake spalancò gli occhi sorpreso. Ma che stava dicendo? Di rimanere vicino a quella bambolina nonostante tutto... E come poteva?
"Ma Duncan-" "Fallo!"
Si guardarono. Niente rancore tra i due, semplicemente reciproca sofferenza... Molto peggio del rancore forse... Soffrire tanto per il bene dell'altro. 
Duncan era la famiglia che non aveva mai avuto. Quella sincera. Quella che tutto sommato non lo aveva mai abbandonato... Si era arrabbiato per nulla. La storia della maid era solo una piccola vendetta, un dispetto. Niente di più. Si era sentito portare via qualcosa, ma la verità era che nessuno poteva portargli via un fratello. Nessuno.
 
Jake era sempre stato vicino a lui anche se suo padre lo aveva maltrattato in ogni modo possibile. La pecora nera della famiglia smitt. Con lui aveva avvertito quel senso di casa che dentro la sua di villa, non aveva mai avvertito. Quel senso di normalità di cui un bambino necessita per sentirsi felice.
 
Ora si ritrovavano ad amare la stessa ragazza. Ma sarebbero rimasti fratelli per sempre, questo lo sapevano. Eccome.
Duncan è il maggiore. Quello maturo. Era sempre stato così, anche se avevano la stessa età, lui era stato cresciuto, accudito e istruito in tutto. Lo avrebbe ascoltato.
 
"Fallo, se non lo fai per me, fallo per lei"
"Sì... Ok..."
"Grazie Jake" disse Duncan per poi andarsene.
 
Duncan è il maggiore, tornò a pensare quel ragazzo rimasto solo.
Ma non voleva dire nulla. Si sa che molto spesso a commettere gli errori, sono gli adulti. 
Non poteva ascoltarlo. Non poteva fare in modo da rovinargli ulteriormente la vita. Sentì una stretta al petto. La terza da quando aveva incontrato quella bellissima bambolina. 
Avrebbe fatto la sola cosa giusta, infondo, tutti stavano meglio senza di lui.
 
La ragazza era rimasta seduta in quel prato e guardava l'erba muoversi al vento... Aveva lasciato Duncan per comprendere meglio se stessa, per non illuderla. Forse era la prima cosa giusta che faceva da quando aveva incontrato Jake.
Guardò il cielo. Non voleva tornare in classe. Decise perciò di dirigersi verso casa. Non ce la faceva. Non quel giorno. Pensare di rivedere il viso di Duncan... Era troppo dura... 
"Eccomi che fuggo di nuovo... Patetica" disse ripercorrendo la strada di un paio d'ore prima...
 
Nemmeno Jake voleva continuare quella stupida giornata... Doveva smetterla e basta. Andarsene verso nemmeno lui sapeva dove, ma almeno allontanarsi... Quello sì.
"Dove vai?? Sei pazzo? Lasciare la città?? Ma perchè? No! Riflettici ti prego!!"
gli risuonavano in testa le parole di sua madre.
Aveva cercato di fermarlo in ogni modo, persino piangendo.
"Starà meglio senza di me..."
Invece ora era lì, che camminava verso la stazione con una valigia con il minimo indispesabile.
"Staranno tutti meglio..." disse infine pensando a quella ragazza che gli aveva dato troppo fino a fargli girare la testa dalla felicità.
"Tutti..."
 
Gwen arrivò di fronte alla porta di casa... Poi, vide una donna, dall'altra parte della strada in lacrime che guardava a sinistra e a destra in preda all'ansia.
Poi, riconobbe da dove era uscita. La casa di jake.
Si avvicinò.
"S-Signora, sta bene?"
"Bene? Come potrei stare bene? Mio figlio mi ha appena detto che se sta andando!" disse in preda alle lacrime la donna... La madre di Jake, realizzò Gwen.
"J-Jake..." sussurrò.
"Lo conosci? P-Perchè se ne va? Dimmelo!"
"I-Io..." alzò lo sguardo mentre la donna si lasciava cadere a terra in preda alla disperazione.
"Io lo troverò!" disse la ragazza guardandosi intorno... La stazione... Probabilmente avrebbe preso un treno... Non poteva permettersi un aereo. E il treno era abbastanza veloce da portarlo lontano in fretta. "Lei... Stia qui, ok? Le prometto che lo troverò!" 
La donna singhiozzò semplicemente, mentre Gwen iniziò a correre verso la strada che portava verso la stazione.
 
Era tutta colpa sua. Lo aveva capito... Se ne stava andando a causa sua... Delle sue parole... Lui la odiava infondo. Glielo aveva detto, dannazione. Ma lei non poteva rimanere a guardare... Lui doveva rimanere... Non capiva nemmeno lei perchè stesse paingendo, ma era così. Alzava alle volte gli occhi al cielo come per lanciare qualche misera preghiera di arrivare prima della sua partenza... Perchè lo stava facendo? Non poteva essere semplicemente per quella confessione confusa e insicura... No.
 
"JAAKE!" si ritrovò ad urlare aumentando ulteriormente quella corsa che la stava consumando... Lei non aveva resistenza fisica... E questo, iniziava a farsi sentire...
 
Il ragazzo era davanti a quella folla. Poi, una voce, flebile, lontana che diceva il suo nome... Forse solo immaginazione... Forse solo quella, già. Continuò a camminare finchè non decise di voltarsi un'ultima volta e vide un gruppo di persone aggruppate intorno a qualcosa... Si avvicinò.
 
Gwen era a terra. Tremata.
"Stai bene ragazzina?" "Sei crollata a terra all'improvviso..." "Ehy" dalla folla giungevano mille domande "S-Sto bene... I-Io devo..." aveva il fiatone "Devo ferma-fermare.."
"Bambolina" la sua voce. La ragazza alzò lo sguardo.
"Oddio... Sei qui... Grazie al cielo..."
"Che stai dicendo?" 
"Che non devi mai più fare una cosa simile idiota!" disse lei guardandolo.
Lui si chinò alla sua altezza senza dire una parola. Le asciugò una lacrima accarezzandole con delicatezza una guancia.
"Stupido! Come ti salta in mente di lasciare Londra? Non farlo! Lo so sai? Lo so che tu per me non provi nulla, ma non importa! Non ti starò intorno e-"
"Io ti amo"
 
La ragazza sentì le parole fermarsi in gola per poi sciogliersi in sospiri confusi... La amava.
"M-Mi ami?" chiese con la voce spezzata.
"Sì... Per questo ti ho baciata... Ma è sbagliato, perciò, io me ne devo andare... Per te"
"Cosa? Ma io ho bisogno di te!"
"No invece!"
"Si! Ti prego! Non solo io! Tua madre? Pensa a lei!"
"Lei starà meglio... Tutti staranno meglio... Io porto solo frustrazione"
"No! Io... Sono felice con te! Sto bene!" confessò lei "Ti prego non fare stupidaggini Jake..."
"I-Io..." guardava Gwen piangere... Per lui, e forse questo lo confuse troppo. "Resterò..."
La ragazza lo abbracciò.
Dalla folla si alzarono degli applausi... Le persone li guardavano commossi.
 
Lui desiderava davvero amarla, per quanto fosse sbagliato lo voleva. Ma chi è che infondo al mondo non ha mai sbagliato...
La strinse di più.
Era la prima volta che la teneva in quel modo. Ed era stranamente bello. Non credeva di potersi sentire tanto appagato solo per l'abbraccio di una ragazza. Invece con lei poteva provare tutto.
 
Si diressero a casa.
"Jake!" la madre lo guardò "Come hai potuto? V-Volevi lasciarmi??"
"Mi dispiace..."
La donna guardò Gwen "Grazie... Grazie per avere ritrovato mio figlio... Grazie..."
Lei sorrise. Si sentiva ancora debole. Le tremavano le gambe e Jake lo notò "Vuoi che ti aiuti... Ad arrivare fino a casa tua?"
La ragazza annuì sentendosi tanto debole da doversi aggrappare ad un lampione, così lui la fece appoggiare al proprio corpo, per poi aiutarla fino al suo appartamento.
"Scusa per tutto ciò che ho fatto oggi bambolina..." disse lui mentre se ne andava
"E' successo tutto a causa mia... Se non avessi mai fatto nulla... Se non mi fossi mai confusa..."
"Stupida!" disse dandole un piccolo colpo in testa "Non è colpa tua... I sentimenti non si possono controllare... Qualisiasi essi siano... Ormai l'ho capito. Ho cercato di illudermi di non provare nulla per te e alla fine, mi è servito solo a capire quanto mi sbagliassi."
Un'altra cosa incredibile di Jake... Come parlasse calmo dei suoi sentimenti... Ormai infondo, non aveva più nulla da nascondere, si diceva. Quindi, poteva parlarne... Anche se dentro l'imbarazzo restava.
Le asciugò le lacrime. Poi iniziò a guardarla. Quel bellissimo volto. Era una droga. Indispensabile... Si alzò. Doveva andarsene "Ciao"
"Ciao"
 
Uscì. Si diresse verso casa dove lo aspettava Adrienne "Che ci fai tu qui?"
"Io... Devo parlarti di Duncan..."
"Ti ha detto tutto?"
"Esatto. Era lei quindi, la ragazza di cui mi parlavi, eh?"
"Già" sospirò Jake "Lui come sta?"
"Si nasconde... Finge di stare bene. Ma mi ha detto di dirti una cosa..."
"Cioè?"
"Cioè che vuole che se sei tu quello che lei vuole, di renderla felice, perchè lui... Non c'entra."
"Io... Non so cosa fare"
"Mh?" chiese la ragazza confusa.
"Io, non riesco a starle vicino senza oscillare tra la follia e la felicità. Cioè, io ... La amo... Sì. Ma il fatto è che quando è con me mi sento felicissimo ma anche frustrato. Arrabbiato con me stesso. In colpa nei confronti di Duncan." ammise Jake
"E' comprensibile" disse lei abbassando lo sguardo per poi uscire di casa "Ciao"
 
Era stata fredda. Secca. Non capiva.
Lui la seguì "Aspetta! Sei arrabbiata con me?"
"I-Io... Non è questo Jake... Io so ciò che provi... E non voglio dire nulla, per questo me ne vado e basta! Ciao!"
"No! Adrienne! Per favore! Aspetta!! Dimmi! Mi hai sempre detto tutto, no? Ora decidi che non è più il caso?"
"Non ho detto questo... Ma proprio in questo momento, no"
"Ma noi, non siamo una famiglia?"
"No! Dannazione, no Jake! Tu... Tu non capisci? Tu non sei mi fratello! Puoi essere quello di Duncan, ma non il mio!" disse infine andandosene. 
Il ragazzo non capiva. Ma quelle parole... Lo avevano ferito, eccome. Era rimasto fermo a guardare l'orizzonte. Era come se una parte del suo cuore fosse andato in pezzi... Adrienne lo aveva trattato come un mostro... Non capiva...
 
Gwen era rimasta sola in casa. Prese il cellulare. Si sentiva ancora male... Aveva tenuto nascosto a Duncan il bacio... E persino quel particolare la infastidiva... Digitò il numero praticamente certa che non le avrebbe risposto. Che avrebbe preferito sputarle in faccia, ma non importava. Avrebbe accettato ogni sua reazione.

*AD
Ciaaaao :33 Allora? Vi piace il capitolo? 
Allora, Adrienne stronza ahahhaha x''D e beh, povero Duncan T_T e anche Jake T_T
vabbè x''D in affetti non so più che scrivere :33 mmhhh... Recensite ;)
  
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