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Autore: Uchihacherry    31/07/2007    10 recensioni
Degli occhi verdi, dei capelli rosa, un ottima kunoichi... Sasuke si confida con il suo diario e si rende conto che le ragioni per le quali Sakura gli sembra noiosa sono quelle per le quali l'adora... Leggete in tanti è davvero bella!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«CE QUE JE HAIS CHEZ HARUNO SAKURA » appartiene a uchihacherry ed è pubblicata su fanfiction.net nel fandom di Naruto

Note della traduttrice: Ciao a tutti sono Akane_val, l’autrice straniera di questa ff mi ha concesso il permesso di tradurre il suo lavoro dal francese all’italiano.Vi inserisco il testo della mail con il quale mi ha affermato di procedere alla traduzione:

Salut Valentina!

Merci beaucoup d'avoir lu Ce que je hais chez Sakura Haruno. Ça me fait vraiment plaisir que tu apprécies autant!^^ Ça me m'encourage a continuer Et ça me flatte que tu veuilles la traduire en italien!!

Je te donne pleine permission de la traduire!

Si tu veux savoir, je compte faire 10-11 chapitres. Je n'ai pas vraiment de rythme pour poster les chapitres, je les écrits dès que j'ai le temps.

Alors merci et bonne traduction ^^

PS: désolée de ne pas t'avoir répondu plut tôt, j'étais dans un camps de vacances TT

 

Tutti i vostri commenti saranno tradotti e spediti all’autrice, quindi commentate in molti anche perché la storia non è ancora conclusa… ^___^ è tutto !

Disclaimer: Se possedessi Naruto, Kakashi sarei io, e roc Lee sarebbe super sayan …

 

 

Quello che odio di Haruno Sakura

Capitolo1:

L’eco dei propri passi risuonava forte nell’imponente silenzio, sconvolgendolo. Procedeva a rilento, concedendosi del tempo ad osservare i dettegli che lo circondavano. Le pareti erano appannate, i mobili polverosi, e le piante morte. Dopo un assenza di quattro anni non era nulla di stupefacente.

Lo stesso fece quando arrivò nella sua camera; nulla si era mosso dal giorno della sua partenza. La sedia era rovesciata, il letto disfatto e il suo diario era là, aperto sulla scrivania.

Gli risultò impossibile non sorridere a quella vista, domandandosi che follia l’avesse colto per decidere di tenere un diario.

Rigirò la sedia e si accomodò alla scrivania, considerandola ormai troppo piccola.Chiuse il diario e scorse, sulla copertina, il simbolo del suo clan A quell’epoca ne andava davvero pazzo. D'altronde il famoso ventaglio rosso e bianco non adornava la porta d’entrata principale? Il clan Uchiha era stimato per la sua forza, e lui ne era l’esempio vivente.

Aprì il diario, le pagine erano leggermente ingiallite e da esse si sprigionava un odore di vecchio che si ritrovò ad apprezzare.

Sfogliò un po’ l’ invecchiato quaderno recandosi verso le ultime pagine prima di iniziare a leggere.

Le 10 cose che odio di Hatake Kakashi

Il giovane uomo alzò interrogativo un sopraciglio chiedendosi perché odiasse il suo Sensei.

1. Icha Icha paradise.

Ecco che si rispondeva alla domanda.

Si passò una mano fra i capelli d’ebano e scorse l’elenco. Il vecchio pervertito non era cambiato. Aveva sempre quell’ atteggiamento disinvolto e arrivava sempre in ritardo. Tendenza che irritava particolarmente l’Uchiha. Quest’ultimo girò la pagina.

Le dieci cose che odio di Uzumaki Nasuto

Nuovamente un espressione meravigliata si impossessò del suo volto. Quelle dieci cose non dovevano essere molto difficili da trovare. Credeva di poterne facilmente nominare cinquanta.

Ancora una volta, voltò pagina.

Le 10 cose che odio di Haruno Sakura

Solo questa volta non era presente nessun elenco. Non aveva avuto più il tempo per quelle bambinate, assorto com’era dal suo desiderio di potere e vendetta.

Osservando il vecchio blocco, si rese conto che non era un diario intimo come quello che alcune ragazze portavano sempre con se. No, l’ultima volta che aveva deciso di tenere quel tipo di diario, era quasi diventato pazzo. Tutto quello che scriveva si basava su un unico argomento: uccidere Itachi.

A quel tempo, la sera dell’omicidio del suo clan gli tornava alla memoria e il suo sonno era turbato dalle dolorose urla che la sua famiglia emetteva mentre veniva massacrata.

Allora anziché scrivere quei pensieri morbosi e ossessionanti, aveva avuto l’idea di mettere quegli elenchi su carta. Le uniche cose che in quella casa, gli impedivano di sprofondare nella demenza.

Ricondusse lo sguardo sulla pagina bianca che avrebbe dovuto contenere le dieci cose che odiava di Sakura. Se Kakashi non era cambiato, per Sakura le cose erano diverse. Era sempre la stessa ragazza noiosa che aveva conosciuto più giovane. Ma noiosa per ragioni diverse…

Quell’elenco inesistente lo infastidiva. Infatti non era uno di quelli che lasciavano i progetti incompleti. Guardando poco distante sulla scrivania notò una matita, la prese, e per la prima volta in quattro anni, Uchiha Sasuke scrisse nel suo diario.

1. I suoi occhi

Verdi come l’erba d’estate.

Quatto anni fa mi fissava inspiegabilmente con gli occhi pieni d’ammirazione, o delle volte mi sbirciava con la coda dell’occhio, arrossendo, mentre io mi allenavo. Oggi non credo che mi abbia veramente visto. Mi ha guardato, attraversandomi, come se non esistessi.

Non sono Naruto. Non ho complessi d’inferiorità. Non me la prendo se non ricevo attenzioni. In realtà gradirei essere ignorato di tanto in tanto. Tuttavia odio quest’ impressione d’inesistenza che gli occhi di Sakura mi hanno dato.

Il mio ritorno a Konoha non l’ha sorpresa, come se avesse sempre saputo che sarei tornato da lei…

 

 

Le ferite che Naruto gli aveva inflitto provocavano ancora parecchio dolore. Il giovane Uzumaki non aveva risparmiato di certo le energie per riportare Sasuke al villaggio della Foglia. La loro amicizia era stata messa da parte durante il combattimento e Naruto si era impegnato a fondo per superarlo, naturalmente Sasuke non era stato da meno. La battaglia era stata lunga e tormentata; d'altronde c’era d’aspettarselo, entrambi avevano una determinazione, una volontà e una resistenza fuori dal comune. Molte volte aveva creduto che fosse arrivata la fine per il contenitore del kyuubi. Fino a quando, in un ultima prova suicida, Naruto aveva utilizzato un jutsu vietato che per poco non aveva posto fine alla sua vita e a quella di Sasuke.

Quest’ultimo stava rientrando ora al villaggio, camminando affianco a Naruto e al suo gruppo, formato da Shikamaru, Neji, Rock Lee ed Hinata.

Come se avesse voluto accoglierli, il sole splendeva luminoso in tutti i suoi raggi. La folla si traeva alla vista del piccolo gruppo di shinobi. Molti passanti si fermarono a mormorare nell’orecchio del loro vicino; si scansavano per farli passare; tutti si accalcavano per osservarli: Sasuke Uchiha era ritornato.

"Che ne dite di un buon ramen prima di andare a far visita a Tsunade-obaasan?

La voce del biondino risuonò nell’aria, non aveva più parlato dal momento in cui avevano catturato Sasuke, e quando infine apriva bocca, era per parlare di ramen.

"Ma naruto-kun, dobbiamo riportare Sasuke-san il più rapidamente possibile al…" Hinata si fermò quando vide gli occhi azzurri di Naruto osservarla tristemente; sentì le guance infiammarsi.

"lo so Hinata, ma non cambia nulla se prendo solo una piccola ciotola"

Sasuke alzò gli occhi al cielo imitato subito dopo da Neji e Shikamaru. L’ultima volta che Naruto aveva sostenuto che prendeva solo una ciotola di ramen aveva finito con ordinarne undici porzioni.

"Per favore." Supplicò Naruto unendo le mani. "Ho sentito dire che c’è un nuovo gusto da Ichiraku e … oh! Sakura-chan…"

Effettivamente Sakura si dirigeva verso di loro causando il nervosismo di Naruto. Sasuke si voltò verso la sue ex- compagna. Era cresciuta, i lineamenti del viso si mostravano fini. Era diventata una vera donna. Lunghe gambe, una pelle chiara e sana, un petto notevole… una kunoichi perfetta.

"Sei ritornato" disse a Naruto iniziando immediatamente a ispezionare le ferite di Shikamaru. Quest’ultimo si accorse che la relazione fra Naruto e Sakura era tesa, soprattutto perché la giovane donna tirava troppo le bende ogni qual volta che l’Uzumaki apriva bocca.

"Sakura-chan… ti prego… ascoltami" la supplicò Naruto.

"Stai bene Hinata? Hai qualcosa?" Chiese Sakura facendo orecchie da mercante alle suppliche del compagno.

"Si grazie" hum…voglio dire no! non ho nulla, sto bene!" Si affretto ad affermare Hinata non volendo assomigliare a Shikamaru dopo le cure di Sakura.

"Sakura-chan!!"

La ragazza si degna infine di graziare Naruto della sua attenzione.

" Ho sbagliato e ti chiedo scusa. Avrei dovuto portarti con me per cercare Sasuke, ma la missione era pericolosa e tu sai che mi preoccupavo per te."

"Ed io?!" Fece Sakura offesa. " Credi che non mi preoccupi? Sei partito senza di me e senza nessun ninja medico. Se ti fosse accaduto qualcosa, non avrei potuto fra nulla per aiutarti. Non ho fatto che preoccuparmi!"

Naruto fissò il pavimento con l’espressione di un bambino che era stato colto con la mano nel barattolo dei biscotti.

"Ti chiedo scusa." Disse.

Sakura sospirò.

"Va bene"affermò. "Almeno l’hai riportato." Continuò Satura indicando con il pollice Sasuke.

"Te Lo avevo promesso."

Si voltò verso l’Uchiha, un sorriso impercettibile sul volto.

"Sasuke-kan." Disse lei semplicemente.

Sasuke non rispose, semplicemente perché non c’era nulla da dire. Non fece altro che osservarla intensamente.

Gli occhi smeraldo di Sakura somigliavano ad una foresta interminabile, nel quale si perse lentamente. Un sensazione di pace si impossessò di lui. Si poteva facilmente asserire che avesse ricorso ad un genjutsu per stregarlo. Sasuke aveva l’impressione di diventare invisibile, di scomparire. Realizzandolo si senti stranamente oppresso. Perchè lo sguardo di Sakura lo faceva sentire così?

"Bene, sarebbe ora di recarci da Tsunade, no?" Domandò Shikamaru rompendo quel piccolo momento di quiete.

Tutti approvarono e si misero in marcia verso lo studio dell’Hokage. Naruto, una volta che convinse Sakura ad accompagnarli, ritrovò il suo buon umore; divertendosi poi a fischiettare, a ridere con Shikamaru e a far arrossire Hinata.

- ecco perché era calmo all’inizio del viaggio. Si sentiva male a causa della discussione con Sakura.- Si disse Hinata. – Ma ora che fra loro va tutto bene è felice….-

La truppa raggiunse rapidamente la stanza del quinto, e, da biondo iperattivo qual’era, Naruto fece un entrata fracassante.

"Ehi vecchia! Indovina chi ho riportato!"

Un sorriso vittorioso illuminava il viso del giovane ragazzo.

"Ecco Uchiha Sasuke in carne ed ossa!"

Passandosi una mano fra i capelli scuri Sasuke entrò con disinvoltura nella stanza e fu accolto con…una sedia che Tsunade gli lanciò contro.

Fortunatamente grazie ai loro riflessi da ninja, Sasuke e gli altri evitarono di farsi colpire dal pericoloso mobile. Naruto si mise ad osservare Tsunade come se avesse perso la testa, esaminandola ciò non sembrava molto lontano dalla verità.

Infatti i capelli dell’Hokage erano completamente in disordine, il respiro era affannato e le sue mani tremavano leggermente.

"Tsunade-sama…. State bene?" chiese Rock Lee, titubante.

"Scusatemi tutti. È solo che… sono sei giorni che Shizune ha nascosto il mio sakè. Sei lunghi giorni senza una goccia di alcol. È inaccettabile!" Disse colpendo con un pugno la scrivania mentre osservava il piccolo gruppo di shinobi. Il tavolo fu ridotto ad un cumulo di legno inutilizzabile.

Vedendo i sette adolescenti arretrare di fronte alla sua rabbia, Tsunade prese un profondo respiro e si sforzò di sorridere loro. Purtroppo ciò ebbe per effetto di accentuare la sua espressione alienata; il suo sorriso era tirato e ciò le conferiva l’aria di una psicopatica. Hinata dalla paura si ritrovò a stringere inconsapevolmente la mano di Naruto.

"Sakura prendi il mio posto e leggi la condanna di Sasuke, io devo andare a cercare del sakè." Affermò Tsunade correndo verso l’uscita.

Tutti gli sguardi si puntarono dunque su Sakura che con calma si diresse verso la scrivania della sua sensei estraendone alcuni fogli di carta.

"Uchiha Sasuke." Iniziò a leggere. "alleandoti al sannin criminale Orochimaru diordine S e porgendo i suoi servizi al villaggio nascosto del Suono sei divenuto traditore nei confronti del villaggio della Foglia. La punizione per il tradimento è la morte."

Tutti restarono calmi, attendendo ansiosamente il seguito del verdetto. Sasuke osservò Sakura, ma lei non ricambiò il suo sguardo. Ciò lo oppresse, evidentemente i suoi occhi…

"Tuttavia" Continuò Sakura. " in seguito alla testimonianza a tuo favore da parte di una persona importante, ti sarà salvata la vita. Dovrai tuttavia essere punito per le tue mancanze, e ciò significa più missioni eccetto quelle di classe D. Il tuo addestramento si limiterà a due volte alla settimana e i tuoi jutsu saranno controllati, dunque niente chidori e kanton, in più non potrai lasciare il villaggio con alcun pretesto ed i vecchi membri dal tuo team dovranno renderti visita almeno una volta alla settimana, comunicandoci ogni tuo comportamento. Tutto il regolamento e le privazioni dovranno essere osservate per un periodo di nove mesi. È da prendere o lasciare."

Sasuke si portò di un passo avanti. Lui e Sakura si osservarono per un momento che sembrò durare un eternità. Sasuke si perse nuovamente in quello sguardo intenso, sentendosi ancora vulnerabile. Gli occhi di Sakura esercitavano su di lui un potere sconosciuto che Sasuke trovò oscuro.

"prendo." Disse infine.

Vide gli occhi di Sakura brillare maliziosamente, parevano parlare. Sembravano dirgli: "sapevo che avresti accettato."

" Il bentornato da te, Sasuke-kun."

 

Odio il modo in cui può leggere in me. Odio gli occhi di Sakura.

 

 

Note autrice: Allora ero da tanto che non facevo una ff in francese e questa mi girovagava nella testa da un po’. Spero che apprezziate. Il seguito arriverà presto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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