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Autore: Harella    11/01/2013    2 recensioni
La storia di Raven incomincia nel 1753, il 21 settembre,
quando per la prima volta vide la luce.
I suoi genitori e i suoi due fratelli maggiori le hanno sempre detto,
che quel giorno,
il ghiaccio che copre il laghetto in giardino per più di sei mesi l'anno,
si sciolse dopo il suo arrivo sulla terra.
Da quel giorno, tutti i nobili del nord America contarono sulla forza, sullo spirito,
sul potere di quella giovane vampira dai capellli blu.
Nonostante fosse figlia di un vampiro ex umano e della regina dei sanguepuro d'America,
tra pochi secoli verrà obbligata ad ereditare il potere del casato e a sposare suo fratello maggiore Igor,
il giovane sanguepuro dagli occhi zaffiro.
Portroppo i due non sono assolutamente daccordo col matrimonio programmato,
lui desidera passare la sua vita immerso negli studi,
mentre lei sono ormai cent'anni che lavora come hunter e sogna di stare nell'associazione per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                      L'ADDESTRAMENTO
 
 
 
 
02 luglio 1842 Età 8 apparenti
 
 
 
 
          << Non ci riesco! Non ci riesco! è inutile dannazione! >>  
 
          << Smettetela di lamentarvi e impegnatevi! Se non vi concentrate è ovvio che non riuscirete mai ad usare i vostri poteri in battaglia!>> 
 
Jenevieve, la mia maestra hunter, da giorni mi obbligava a non mangiare e a non dormire,mi teneva sotto torchio per insegnarmi la meditazione, 
 
ma per quanto mi concentrassi non levitavo,non mi alzavo neanche di un millimetro.
 
Varie volte pensai di essere rotta o mal funzionante, effettivamente non ci sarebbe stato da stupirsi, 
 
dopo aver saputo quanto il mio corpo era sbagliato mi sarei aspettata di tutto. 
 
Pensavo che il mio essere una spadaccina e arciere professionista bastasse per affrontare un level end, 
 
nelle battaglie gli hunter non si affidano certo a degli strani poteri da vampiro, 
 
eppure trionfano sempre, perché mai avrei dovuto fare ancora di più la diversa? Non me lo sono mai spiegata.
 
Fatto sta che madame non voleva assolutamente lasciarmi cacciare da sola, 
 
diceva sempre: << Se non riesci a meditare nel modo giusto, non riuscirai mai a cacciare come un lupo solitario, 
 
                  ricordati che sei una Ohak bla bla bla...>> spesso non la ascoltavo e ciò la faceva davvero imbestialire,
 
non era possibile che una donna così anziana e minuta fosse così agile e con un aspetto così leggiadro. 
 
Inaudito per un umana sopravvivere più di 120 anni con tutte quelle forze, anche se aveva bevuto il sangue dei miei fratelli sangue puro era inspiegabile.
 
Durante gli addestramenti i suoi modi di fare eleganti e fini lasciavano spazio ad una donna opposta a quello che mostrava solitamente, 
 
poteva assomigliare quasi un mostro della mitologia classica, agile e scattante come un felino e veloce come un rapace. 
 
Per non dire della sua severità, degna di un comandante tedesco o peggio ancora russo, per fortuna sono sempre stata parecchio seria,
 
altrimenti non so se sarei sopravvissuta anzi sono convinta che quei suoi piccoli occhi azzurri mi avrebbero fulminata ad ogni minimo sgarro.
 
Spesso avevo il diritto di lasciare la bella villa sulle leggere colline francesi, per seguire Andrea durante la caccia, 
 
ma non mi lasciava portare armi per obbligarmi ad usare i miei poteri, 
 
naturalmente non c'era molto da fidarsi e la maggior parte delle volte che li usavo, mi agitavo a tal punto che perdevo il controllo, 
 
cadendo a terra pervasa dalle convulsioni ed il povero francese era costretto ad accudirmi.
 
La telecinesi non è per nulla facile da controllare e gli oggetti più pesanti sono davvero ostici da spostare,
 
gli unici poteri che sono sempre stata capace di usare senza troppi problemi, sono quelli curativi che tolgono energia a me per diffonderla in altri, 
 
indispensabili durante le battaglie, soprattutto se con te c'è un umano costretto a farti da baby sitter.
 
Le giornate in Francia scorrevano tutte uguali, tutte insonni e tutte a digiuno, non mi era permesso toccare né cibo né sangue, 
 
il che era un trauma visto che da poco le mie zanne si erano irrobustite e la sete aumentava ogni giorno.
 
L'unica sofferenza che però davvero mi faceva star male era la lontananza dai miei cari, soprattutto la lontananza di mio fratello Igor, 
 
che non si faceva mai vedere, nemmeno quelle poche volte che mia madre riusciva a viaggiare oltre oceano per raggiungermi per qualche tempo.
 
L'unica cosa che mi dava sue notizie, erano le lettere che spesso mi recapitava per tenersi informato su tutto, 
 
è sempre stato così, se sono fuori casa non vuole vedermi, dice che lo farebbe soffrire ancora di più.
 
 
 
 
******
 
 
 
 
23 agosto 1842
 
 
 
Caro Igor
 
 
 
Sono sei mesi che non ti vedo, mi manchi davvero tanto.
 
Vorrei stringerti forte forte.
 
 
 
Ti scrivo per avvisarti che nonostante tutto sto bene, 
 
non immagini neanche quanto sia duro l'addestramento di Jenevieve.
 
Spesso rischio di svenire dalla fatica e dallo scarso cibo che Madame mi fa assumere,
 
per di più ho anche leggeri attacchi di mal di testa e convulsioni per colpa della presenza incessante di Yuska,
 
ma più divento forte più riesco a controllarla.
 
Effettivamente i miei poteri sono di gran lunga aumentati, 
 
e anche l'utilizzo della magia diventa sempre più semplice, 
 
ormai ho imparato la mutazione di qualsiasi corpo.
 
ovviamente non sono ancora in grado di combattere da hunter solitario come faceva nostro padre o tutti gli Oahk,
 
ma mi impegnerò finché non diverrò una dei migliori, 
 
anche se a volte vorrei tirarmi indietro Jenevieve non mi lascia andare via e nemmeno riposarmi riposarmi.
 
Non ho neppure dieci minuti di tempo libero per rilassarmi visto che lei considera rilassarsi fare meditazione, 
 
per me, è solo uno sforzo mentale aggiuntivo.
 
 
 
Spero di vederti il prima possibile, 
 
manda un bacio a Lorain a Dakos a mamma e papà da parte mia.
 
 
 
Con amore
 
Raven  
 
 
 
 
 
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2 settembre 1842
 
 
 
Dolce Corvina
 
 
 
Anch'io desidero vederti presto, 
 
non hai idea di quanto la casa sembra vuota senza la tua presenza.
 
 
 
Ricordati piccola mia, che tu sei la mia principessa,
 
quindi riuscirai a sopravvivere anche a situazioni estreme e non sarai mai sola.
 
Ovviamente ho già provveduto nel rimproverare Jenevieve per il trattamento che ti è riservato,
 
le ho anche ordinato di concedervi del riposo e ulteriori razioni di cibo.
 
Purtroppo non è andata come desideravo, 
 
anzi, mi ha detto che devo farmi i fatti miei.
 
Impegnati il più possibile e torna in Alaska vittoriosa, 
 
così potrò vederti bella e sana.
 
 
 
Qui stiamo tutti bene e Lorain sente molto la tua lontananza,
 
dovresti vederla diviene sempre più grande ed intelligente.
 
 
 
Al mio amore 
 
Igor
 
 
 
 
 
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4 novembre 1842
 
 
 
Caro Igor
 
Sono tanto felice di poterti scrivere
 
 
 
Sai, qui ancora non vi è segno di neve, Madame dice che arriverà verso il mese prossimo.
 
Lì è già tutto coperto di candido bianco vero?
 
Sappi che il mio compleanno è trascorso allegramente 
 
e il vostro regalo è arrivato oltre frontiera intatto, 
 
é un arco stupendo, sai lo userò presto visto che mi sto trasferendo
 
in un collegio per hunter a Berlino.
 
Ti invierò presto l'indirizzo, così potrai sapere dove recapitarmi le lettere.
 
 
 
Verso maggio tornerò li da voi e vi mostrerò i miei poteri migliorati
 
un saluto a tutti mi mancate tanto.
 
 
 
Con amore
 
Raven
 
 
 
 
 
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19 novembre 1842
 
 
 
Piccola Raven 
 
 
 
Sono lieto di aver ricevuto tue notizie.
 
 
 
Sappi che la neve qui è caduta già da molto tempo 
 
e le temperature sono molto al di sotto dello zero.
 
Per fortuna da quando hai imparato a controllare il tuo potere con maestria,
 
le orde di vampiri impazziti sono grandemente diminuite 
 
e i nobili sono più partecipi alla vita politica.
 
Nostra madre sta per impazzire ed il medico le continua a somministrare dei sonniferi,
 
ormai se non piange dorme, ha paura che tu ti possa far del male a Berlino.
 
Fatto sta che il casato ormai è gestito da nostro padre, 
 
nonostante non tutti i nobili siano d'accordo.
 
Per fortuna il tuo regalo ha retto fino lì, 
 
sarei stato triste al pensiero che non ti fosse arrivato.
 
 
 
Quando giungerai a Berlino ti passerò a salutare principessa mia
 
 
alla mia principessa
 
Igor
 
 
 
 
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                                                                                                                 My first day at school
 
 
 
 
 
 
Il primo giorno al collegio per giovani geni facoltosi, così veniva chiamato per nascondere l'identità degli studenti,
 
era in realtà frequentato dai figli di persone particolarmente pericolose, decisamente non amanti dei vampiri, 
 
non fu affatto facile.
 
 
 
 
Arrivai a Berlino il mattino del 9 gennaio 1843, era una bella città, piena di gente che passeggiava su e giù dalle vie del centro, 
 
guardando la mercanzia che i mercanti girovaghi esponevano sulle piccole bancarelle sparse, 
 
tappezzavano il centro cittadino fino al borgo di coloratissime stoffe, pietre preziose e profumatissime spezie orientali. 
 
La carrozza della famiglia Dussant veniva fermata ogni cinque metri dal grande traffico, 
 
evidentemente era una città viva e la cosa mi ricordava moltissimo l'Alaska, la bella Juneau che tanto mi dava nostalgia.
 
La mia nuova scuola di addestramento per hunter era verso il borgo, superata la porta ovest della città, 
 
al tempo da quelle parti vi erano molteplici problemi se i residenti ti avvistavano aggirarti nei dintorni dopo il coprifuoco. 
 
Infatti, visto che nei dintorni si erano organizzati delle specie di ghetti dove i tedeschi decisamente superstiziosi non osavano avvicinarsi, 
 
ovviamente non c'era nulla da temere, ma se avessimo tardato sulla tabella di marcia la polizia locale ci avrebbe fermato per dei controlli.
 
Giungemmo in fronte al collegio verso le 21, quel posto non era piacevole soprattutto per l'aria, avente un odore tremendamente pesante ed acre,
 
che per l'olfatto di un vampiro rischiava di portare all'asfissia. 
 
Sentivo il cuore battermi fortissimo ogni volta che un giovane hunter incrociava il mio sguardo,
 
il loro viso, così spaventato ed inorridito dalla mia presenza, mi ricordavano continuamente quanto fosse fuori luogo la mia presenza in un tal luogo. 
 
Oltre ad essere un vampiro, cioè un nemico pericoloso nelle loro teste montate, ero anche l'unica femmina di tutta la scuola, 
 
anche perché, alle ragazze in quegli oscuri anni, non era permesso studiare fuori dalle mura di casa seguite da docenti privati. 
 
Non volevo stare lì per tre lunghi anni, sicuramente ci avrei lasciato le penne ma Jenevieve mi obbligò a scendere dalla carrozza, 
 
agganciandomi il braccio con il bastone del suo parasole, inutile ad un ora così tarda, tirandomi brutalmente giù.   
 
Così entrai dall'imponente cancello nero cigolante che portava lo stemma dell'associazione, dal quale partiva una muratura lunga più di trecento metri ambo i lati,
 
faceva presumere una pianta quadrata con una vasta corte centrale e l'architettura tutto attorno adiacente alla muratura esterna. 
 
Le mie idee non tardarono a confermarsi, la struttura ad U era formata da due piani ai quali si arrivava tramite pesanti scale in pietra, 
 
i deambulacri che attorniavano il giardino erano possenti colonnati in stile romanico. 
 
Arrivai in segreteria didattica, ero avvinghiata al braccio della mia maestra mentre mi guardavo attorno notai che tutti portavano gli stessi abiti, 
 
dei giacconi lunghi fino alle caviglie di pelle nera o marrone e tutti tenevano il viso coperto da enormi cappucci,
 
da lì sotto però sapevo di essere osservata come una preda.
 
Probabilmente da qualche parte in città qualcosa esplodeva assoggettato dai miei poteri, 
 
che influenzati dalle emozioni possono scatenarsi senza un preciso motivo e senza preavviso.
 
 
 
 
Dietro la scrivania di quell'ufficio buio con il pavimento di legno scricchiolante e scuro, 
 
il famoso direttore Gustav Glowfel leggeva e marchiava con la ceralacca dozzine di fogli.
 
Era un uomo di circa 40 anni, particolarmente massiccio e alto almeno un metro e ottanta, 
 
portava i lunghi capelli a boccoli castano chiarissimo legati in una coda bassa, 
 
e gli occhi grigi nascondevano la sofferenza di anni di battaglie dietro piccoli occhiali tondeggianti, 
 
la fronte marcata da leggere rughe date sia dell'espressività che dal progredire degli anni, 
 
gli conferivano un aria ulteriormente distaccata ed austera.
 
Appena entrammo, l'uomo sollevò il capo dai manoscritti, il cuore mi sussultò ero arrivata all'inferno 
 
         << Principessa Raven, benvenuta nella nostra scuola >> pronunziò spostando la bella poltrona sulla quale poco prima era comodamente adagiato, 
 
per venirmi più vicino così da controllarmi meglio
         
         << Vi ringrazio per aver accettato di ospitarmi nel vostro istituto >> risposi chinando il capo e con un filo di voce, 
 
il suo sguardo era insostenibile, un semplice umano mi spaventava a tal punto da farmi quasi perdere il controllo, l'istinto di farlo fuori mi pervase, 
 
ma riusci se pure a stento a trattenermi.
 
Che un normale vampiro provasse emozioni del genere al cospetto di un hunter? 
   
         << Presidente Glowfel, spero voi abbiate già dato le direttive per la salvaguardia della bambina, 
 
            non vorrei accadessero incidenti >> la mia maestra lo distrasse dal suo accurato studio
 
         << Non si preoccupi madame Dussant, nonostante la sua natura è pur sempre figlia di un hunter, 
 
            i miei ragazzi la rispetteranno >> 
 
Il presidente si spostò verso la porta dalla quale noi poco prima eravamo entrate, infilandosi in un lungo cappotto di cuoio marrone decorato con molteplici medaglie, 
 
la aprì, fuori la temperatura era tiepida per la stagione in cui ci trovavamo ed il cielo da molto era buio, l'uomo si vestì e fece segno con la mano di seguirlo.
 
Ci portò in un aula al di là del chiostro centrale, nella stanza, con due enormi finestre senza vetri, molti studenti si erano riuniti ad aspettarci,
 
faceva freddo per colpa della corrente e certo loro preferivano essere nei loro comodi letti.
 
         << Principessa questa sarà la tua classe >> mi sussurrò Jenevieve
 
         << Ma loro sono tutti così grandi, avranno almeno il doppio dei miei anni, 
 
            non voglio stare con loro maestra >> risposi timidamente
 
madame sorrise teneramente e disse con il suo fare teatrale
 
         << A dire il vero, sei tu ad essere fuori classe, hai anche più anni del preside >> una battuta pessima 
 
ma sicuramente confortante in quella situazione di estremo disagio. 
 
Glowfel si mise dietro la cattedra di legno rossastro, schiarendosi la voce chiese silenzio,
 
ed incominciò a parlare della mia situazione 
 
        << Ragazzi miei, voi siete la mia classe diletta e sapevate dell'arrivo della nostra ospite speciale, la principessa Hiska. 
 
          Lei sarà la vostra compagna per i prossimi tre anni, 
 
          spero voi possiate accoglierla e proteggerla dagli altri studenti che potrebbero farle del male,
 
          come già sapete lei è un vampiro >> 
 
uno studente dagli occhi azzurri come il cielo, seduto al fianco della finestra sulla parete sinistra,
 
si alzò dalla sua sedia battendo i pugni sul lungo tavolo centrale rabbiosamente e usci dalla classe a braccia incrociate e calciando la porta la divelse.
 
        << Immaginavo reazioni del genere, voi comunque non sapevate ancora, 
 
          che questa è la figlia del leggendario Liam Ohak, quindi è un hunter a tutti gli effetti >> 
 
L'imbarazzo salì alle stelle e le mie guance si fecero sempre più porpora
 
        << Padre non le succederà nulla, la terrò sotto stretta sorveglianza io >> 
 
Un bel ragazzo castano dagli occhi grigi si avvicinò a me inginocchiandosi 
 
e porgendomi la sua mano, sotto gli occhi esterrefatti dei suoi compagni. 
 
Portava il cappotto di pelle in dotazione per gli studenti, dei pantaloni di cuoio neri e una maglia di tela bianca, 
 
legata in vita portava una grande spada simile ad una sciabola.
 
Chinai leggermente il capo, un gesto che fu preso in simpatia anche dagli altri studenti.
 
Il mio addestramento di caccia simulata sarebbe incominciato il giorno seguente.
 
Il signor Glowfel mi accompagnò nella mia camera, era confortevole e di un bel colore giallo chiaro,
 
al centro vi era il letto, sul lato sinistro si apriva il bagno privato e l'armadio, 
 
sul destro invece una finestra dava sul giardino centrale dell'edificio e una scrivania la affiancava.
 
        << Domani le lezioni incominceranno alle 6:00, la colazione sarà nella sala pranzo alle ore 5:30, 
 
           prima di quest'ora fatevi trovare nel mio ufficio dove vi sarà consegnata la divisa da hunter, mi raccomando la puntualità >> 
 
        << Si maestro >>.
 
 
 
 
 
Mi svegliai presto, come mi fu ordinato non avrei fatto tardi quella mattina, ero talmente agitata che ciò che provai è indescrivibile, 
 
il mio primo giorno di lezione in una scuola dove chiunque mi girasse attorno, voleva solo la mia morte non mi dava vibrazioni positive.
 
Sarebbe stata una lunghissima, interminabile e tremenda giornata.
 
Giunta in presidenza ritirai la mia divisa, se un chiodo di pelle nera è considerabile divisa, 
 
e mi avviai verso la classe mostratami la sera precedente.
 
In quella camera vuota, con solo poche sedie di legno e un tavolo, ero sola e con circa trenta minuti di anticipo.
 
Non sapendo cosa fare dopo dieci minuti neanche, uscì in corridoio dove mi scontrai con il figlio del presidente conosciuto la sera precedente
 
        << Avete faticato a svegliarvi signorina Hiska? >> mi chiese cordialmente e con un allegro sorriso 
 
        << No, sono una diurna esattamente come voi umani, comunque grazie per l'interesse >> stavo per allontanarmi verso uno degli archi 
 
che incorniciavano il deambulatorio del nostro piano ma fui fermata da una presa sulla spalla 
 
       << Hiska il mio nome è Ivan Glowfel ieri non mi sono presentato >> Il suo tono di voce si fece più alto e acuto, 
 
il suo cuore aumentò di battiti, era decisamente agitato ed impaurito 
 
       << Si, lo so >> dissi incisa per poi riprendere il mio braccio indietro e avviandomi verso la mia meta iniziale 
 
       << che strana bambina quella >> lo sentì sussurrare.
 
Una campana sulla torre a sud est suonò tre squillanti rintocchi e la lezione incominciò con grande puntualità. 
 
Entrò in aula il professore che si presentò, era un bell'uomo sui trent'anni con lucidissimi occhi verdi e capelli corti neri, 
 
il suo nome era Marcus Gallagan.
 
       << Il mio compito sara quello di insegnarvi a non morire e a non fidarvi di quelle bestie, con rispetto signorina >>
 
       << Si maestro non si preoccupi >> abbassai gli occhi, mi sentivo osservata, ero dannatamente sotto pressione, ma comunque mi sentivo moderatamente calma.
 
Uscimmo quasi subito dalla classe per raggiungere il bosco situato appena dietro all'edificio scolastico,
 
lì avremmo incominciato l'addestramento di battaglia simulata.
 
Iniziammo dalla teoria poi fummo divisi a coppie e ci fecero combattere fra di noi, 
 
continuammo con questa routine per settimane almeno undici ore al giorno senza soste. 
 
Il mio compagno era Ivan per la maggior parte delle volte, 
 
ma spesso venivo accoppiata ad un ragazzo che non mi lasciava tregua,
 
si chiamava Luca Sireni, era italiano e i suoi genitori, anch'essi hunter, 
 
erano stati torturati e uccisi da una dozzina di vampiri di livello D, 
 
appartenenti a una famiglia nobile di Venezia, famosi commercianti che negli ultimi tempi avevano acquisito molto potere economico e sociale,
 
cercavano da anni ormai di creare un battaglione per sovrastare gli altri casati Italiani, ed ora ne avevano i mezzi. 
 
Luca incolpava qualsiasi vampiro di quello che gli era successo, ed io gli servivo per scaricare le tensioni, 
 
nonostante andassimo d'accordo nel campo di battaglia cambiava del tutto atteggiamento nei miei confronti. 
 
Come lui, altri si accanivano nei miei confronti e questo non avere pietà mi portò a crescere esponenzialmente, 
 
le mie tecniche si affinavano e divenivo sempre più tollerante all'odore del sangue. 
 
Con la mia forza era proporzionalmente aumentata la concentrazione durante la meditazione e diminuivano sempre più gli attacchi di convulsioni e gli svenimenti,
 
Yuska pian piano veniva spinta in un angolino recondito del mio essere. 
 
Dopo circa due mesi di addestramento avevo abbastanza forza di volontà da levitare a mio piacimento, 
 
anche durante i combattimenti, così ogni mia mossa aveva una carica ancora più potente.
 
Il mio addestramento simulato terminò il 06 03 1843 il giorno del giudizio, quel giorno infatti tutti ricevemmo una lettera, 
 
sulla quale vi era scritto il programma del nostro esame di ammissione all'associazione.
 
Fummo divisi in 5 gruppi da tre componenti ciascuna, a ogni squadra fu affidata una missione.
 
La mia busta citava:
 
 
 
 
                                  ______________________________________________________________________                     
 
                Mr.Glowfel, Mr.Sireni, Mss.Hiska
 
            Oggi in data: 06-03-1843 le reclute hunter hanno la 
      
           missione di mietere la vita di Fran Malloy medico aggredito 
                  
           dalla famiglia Schennoriz e trasformato 32 anni orsono
 
               URGENTE RINTRACCIAMENTO DEL SOGGETTO QUESTI ACCUSA PERICOLOSI
 
           SBALZI DI UMORE DOVUTI ALLA CADUTA A LIVELLO END
 
            ULTIMO AVVISTAMENTO: SPANDAU NORD DI BERLINO
 
              ______________________________________________________________________
  
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