∽
Charlotte
Osservo il calendario appeso accanto all’attaccapanni e mi rendo conto
che è passata una settimana da quella assurda premiere. Ho portato le foto a
stampare e sono appena tornata dal negozio. Me le passo fra le mani, beata.
Prova tangibile che non mi sono sognata tutto. Eccomi sorridente insieme a
Chris Hemsworth. Mi aveva messo la mano sinistra
sopra la spalla, non me ne ero resa conto quella sera. Oddio! Passo la mano
sullo stesso punto come se potessi avere una specie di collegamento. A
malincuore cambio fotografia e guardo Evans.
Quello stronzo non mi ha chiamata. Non che ci sperassi, ma…
Certo non ci speravi, ma gli dai
dello stronzo ugualmente.
Shhh! Devo pensare!
Oddio, sto parlando da sola.
Cambio fotografia e siamo di nuovo io ed Evans, stavolta io sorrido
verso l’obbiettivo mentre lui mi guarda… sembra quasi assorto su…
Ma mi stava fissando le tette?!
Avvicino la foto agli occhi e non so se scoppiare a ridere o iniziare ad
irritarmi. Alla fine decido di cambiare fotografia e in quella dopo Chris non
sta guardando le mie tette, ma il mio volto sorridente, aggrotto la fronte e
piazzo le due foto che ho appena visto e quelle che le seguono in ordine sulla
scrivania e le osservo assorta.
Alexis deve averle scattate in rapida successione; io sono quasi sempre
identica, solo il sorriso si allarga leggermente, mentre lui sposta lo sguardo
dall’obbiettivo a me e di nuovo l’obbiettivo.
Allora non mi stava fissando le tette! Stava solo guardando il mio viso
sorridente.
Anche perché ammettilo, non è che
sei molto fornita.
Stai zitta brutta stronza!
Afferro l’ultima foto dove guardiamo entrambi verso la camera e me la
ripasso fra le mani come se fosse la cosa più preziosa che abbia mai avuto.
Potrei anche chiamarlo io…
Sì, ma per dire cosa?
Lasciamo perdere, è meglio. Ma lo sguardo si sposta ugualmente sul mio
telefono. Mi mordo il labbro inferiore combattuta e poi lo afferro.
Rubrica, cerca numero, tasto verde.
Uno squillo. Due. Tre. Ora riattacco…
«Pronto?» La voce di Alexis mi giunge all’orecchio quando sto per
chiudere la conversazione.
«Ehi Alex! Ti
ricordi di me?» Lei rimane in silenzio e quindi aggiungo: «Sono Charlotte. Ci
siamo incontrate alla premiere.»
«Ciao Charlotte!»
Mi dice e capisco che non mi aveva riconosciuta. Forse non ha nemmeno guardato
il telefono prima di rispondere. «Come stai?»
«Io benone, tu?» Le
rispondo, ma non mi sembra molto concentrata sulla nostra conversazione, mi
sembra… come dire… «Ti sento leggermente affannata.»
«Sto benissimo.» Mi
risponde dopo un po’ di incertezza. «Qual buon vento ti ha portata a
telefonarmi?» Mi chiede e stavolta sembra essere concentrata su di me.
«Ehm... mah niente in particolare, volevo salutarti,
sapere come va...>> Le dico e so che il tutto suona come una pessima
scusa, quindi decido di provare a chiederle qualcosa: «E per sapere se,
casualmente, tu... sempre per caso, avessi, non so, avuto notizie di... ehm...
Chris... per sentito dire, cioè... è vivo?» Rimango io stessa perplessa di cosa
ho detto.
«Credo che sia vivo, ma anche io non lo sento da un
bel po’…» Mi risponde e non so se questo mi consola o no. «Che ha combinato
quel deficiente?» Mi chiede sospettosa e poi la sento mormorare qualcosa a
qualcuno… un uomo? Oh cavolo non avrò mica interrotto qualcosa?! «Siete usciti
ed è sparito quell’ imbecille?» Mi chiede irritata e mi affretto a rispondere.
«Ehm veramente non mi ha mai chiamata…» Al suo
silenzio di risposta aggiungo: «Non che mi aspettassi chissà cosa, ma insomma
il numero ce lo siamo scambiati…»
«Ascolta io dovrei vederlo per la premiere di The
Avengers che si terrà qui a NY fra qualche giorno, vuoi che ci parli o passi
direttamente tu?»
Parlare lei? Assolutamente no! Passare io?! Neanche a parlarne!
Non voglio passare come quella che spera in qualcosa.
«No, no, figurati lascia perdere. Scusa se ti ho
disturbata. Ci sentiamo.»
Le riattacco praticamente in faccia, ma avevo paura di
cedere ad eventuali altre richieste.
Cavolo! Non l’ho nemmeno ringraziata delle fotografie!
Sono proprio un’ingrata. Pessima, pessima persona.
***
~
Chris
Eccomi di nuovo in questo turbinio di luci e flash che
è il red carpet, la fama,
il successo. Ancora non so se è quello che voglio o un effetto sgradevole di quello
che è il mio lavoro. Sorrido controvoglia ai fotografi e cerco il volto di
Alexis. Ieri mi ha mandato un messaggio con scritto che oggi ci saremmo visti,
ma non riesco a vederla in mezzo a tutti questi flash e a questa miriade di
gente. Magari dopo la chiamo.
«Ehilà Evans!» Mi saluta Elizabeth
che sta parlando con suo fratello. «Come stai?» Mi abbraccia quando li
raggiungo e io le sorrido.
«Sto bene, tu?»
«Non c’è male.» Mi risponde sorridendo mentre io
saluto Chris.
«Gli altri dovrebbero arrivare fra poco.» Mi dice lui
mentre io mi guardo intorno e sorrido ai fans.
«Intanto firmo qualche autografo.»
«Vengo con te.» Mi segue, mentre sua sorella rimane
con Elsa e quel pancione enorme.
«Non ti dà fastidio portare Elsa a queste cerimonie?»
Gli chiedo mentre lui mi guarda perplesso. «Insomma nelle sue condizioni…»
Aggiungo cercando di spiegarmi.
«Mi darebbe più fastidio venire senza di lei.» Mi dice
sorridendo e firmando un autografo ad una ragazza. Lo guardo stranito dalla sua
affermazione.
Penso alle sue parole mentre firmo autografi e faccio
fotografie. Io ho sempre pensato che non fosse giusto per un’eventuale partner
portarla in questo assurdo mondo dello spettacolo, dove tutto viene frainteso e
dove spesso le coppie vengono distrutte da tutto ciò. Per questo è meglio
essere single, se sei da solo hanno meno modi di danneggiarti.
Dopo aver fatto un bagno di folla, insieme a Chris
raggiungiamo il gruppo all’interno della sala, adesso ci sono anche Mark e
Scarlett, e mentre abbraccio quest’ultima ricevo un pugno su un braccio.
«Ahi!» Mi lamento più per scena che per altro mentre
mi volto verso il mio seccatore.
«Oh, wow.» Davanti a me c’è Alex con indosso un
vestito blu che le mette in risalto le tette, deglutisco a fatica e sorrido
smagliante. «Cavolo Alex, sei… wow.»
«Sì, sì…» Mi dice poco entusiasta e si porta le mani
sui fianchi. «Io e te dobbiamo fare i
conti!»
«Io e te con quel vestito possiamo fare tutto quello
che vuoi.» Non resisto a darle noia in questo modo, è più forte di me. Lei sta
per ridere, ma lo nasconde passandosi una mano sul collo e guardandomi in
tralice; il mio sguardo è concentrato sulla sua nuca dove nascosta sotto il
fondotinta c’è una macchia che riconosco molto bene. Inizio a ridere.
«Cosa? Che ridi?» Mi domanda lei in preda al panico,
non riesco a smettere. «Chris? Hai fumato per caso?» Scuoto la testa e cerco di
ricompormi.
«Con chi sei venuta?» Le domando con fare malizioso.
«Chi è così protettivo?» Lei sgrana gli occhi e si passa una mano sul collo
allarmata.
«Si vede tanto?» Mi domanda sottovoce mentre continuo
a sghignazzare. Bingo!
«Tu prima dimmi chi è stato.» Le dico divertito mentre
lei inizia a mormorare qualcosa sul tenere i capelli sciolti. «Su dai dimmelo!»
La so già la risposta, ma voglio sentirla da lei. «E’ stato Tom, vero?!»
«Perché non hai chiamato Charlie?» Mi volto verso Tom
che è appena entrato in sala e si è avvicinato a noi e lo guardo perplesso. Chi
cavolo è Charlie? Mi volto con un sopracciglio alzato verso Alex pensando che
sia una sua amica. Tom attira di nuovo la mia attenzione. «Sto parlando con te,
Cap.»
«Aspetta, prima Alexis deve dirmi una cosa.» Gli
rispondo mentre torno a guardare Alex. «Allora? Chi è stato a lasciare il
segno?» Rido alla mia stessa battuta e aspetto che Alexis mi risponda.
«Si vede ancora?» Smetto di ridere di botto alla
domanda del ragazzo al mio fianco. O meglio il mio sorriso cambia
completamente, se prima era divertito adesso è malizioso.
«Sì, idiota!» Alexis guarda Tom che sorride
soddisfatto come se potesse strozzarlo e cerca di imitarne la voce: «“Coprilo
con un po’ di fondotinta, cosa vuoi che sia… nessuno se ne accorgerà.”» Torna
alla sua voce normale. «Dopo… dopo pagherai per questo.»
Tom le posa una mano sui fianchi e le bacia il lobo
dell’orecchio.
«La cosa mi piace.» Sussurra mentre lei scuote la
testa e infine sorride.
«ALT!» Sollevo le braccia al cielo mentre quei due mi
guardano sorpresi. «Che cavolo è successo qui?! Da quando in qua voi due
siete... così? E soprattutto perché
non sono stato avvertito?»
Non che fosse un mistero quello che c’è tra loro, ma
non pensavo che alla fine uno dei due avesse trovato il coraggio di ammettere
che è innamorato perso. Non senza il mio aiuto almeno.
Tom sghignazza e lega le dita della sua mano a quella
di lei.
«Tu dicci perché non hai chiamato Charlie!»
«Chi cavolo è questa Charlie?!» Sbotto ancora
sconvolto.
«Charlotte!» Mi dice Alex e una lampadina si illumina
nel mio cervello.
«Ah! La fan di Chris...» Dico sfregandomi la testa.
Cavolo! Avrei dovuto chiamarla in effetti.
«Perché non l’hai chiamata?» Mi chiede di nuovo Alex e
ho paura che possa picchiarmi. Soprattutto dato che sto per dirle la verità.
«Ehm… me ne sono dimenticato.» Ammetto in imbarazzo
mentre mi gratto la barba.
Lei si batte il palmo sulla fronte e scuote la testa, Tom invece sghignazza.
«Come hai potuto dimenticare una ragazza così carina,
non è da te!» No, in effetti non è proprio da me. Alex mi porge il suo telefono
e io la guardo perplesso.
«Ho già fatto il numero, devi solo parlare.» Mi
sorride malefica. «Quello te lo ricordi come si fa, no?»
Mi porto il telefono all’orecchio sentendo che
purtroppo sta già squillando, lei e Tom si avvicinano al cellulare come due
avvoltoi.
«Alex ciao!» Charlotte risponde mentre sto provando ad
allontanarli dalla mia faccia.
«Ehm... veramente sono Christopher…» Rispondo
titubante e lei tace. Alex mi fa un gesto come per continuare a parlare. «Ti dist…» Alex mi fulmina con lo sguardo e io correggo il
tiro: «Scusa se non ti ho chiamata prima. Ti disturbo?» La mia terrificante
amica sorride, ma dall’altra parte del telefono ancora non sento niente. «Ci
sei ancora?»
«Ehm… Sì.» Mi risponde turbata. «Ciao… Christopher.
Nessun disturbo, dimmi tutto.» Mi gratto il mento sotto la barba e resto in
silenzio. Detesto farlo ma guardo quei due accanto – o meglio addosso – a me.
«Chiedile qualcosa! Come sta? Cosa fa?» Mi dice Alex
esasperata e divertita insieme dalla mia goffaggine. Le metto una mano sul
volto e la allontano da me, ma seguo il suo consiglio.
«Insomma…» Pensa in fretta, idiota.
«Come va la vita, come te la passi, come è il tempo,
dille qualcosa!» Tom prova ad aiutarmi.
«Com’è il tempo?» Gli rivolgo un’occhiataccia appena
mi rendo conto dell’idiozia che ho appena detto mentre lui sussurra un “no” e
inizia a ridere da solo. O meglio insieme ad Alex. Che ho fatto per avere due
amici così?
«Mi hai chiamata per sapere com’è il tempo?» Mi chiede
Charlotte e non capisco se è perplessa o irritata. Penso sia la seconda opzione.
«Chi è il genio che ti ha suggerito di chiedermelo?» Sorrido a quella battuta e
al suo tono affatto scocciato, ma piuttosto divertito.
«Un imbecille.» Sghignazzo passandomi una mano fra i
capelli. «Ad ogni modo come sta-»
«Comunque qui sta piovendo, se ti interessa sul
serio.» Dice leggermente contrariata. A me non interessava. Sto per dirglielo,
ma lei mi interrompe ancora prima di iniziare a parlare. «Infatti sarei dovuta
uscire, ma abbiamo rimandato per colpa di questa maledetta pioggia.» Sorrido a
questa notizia e ringrazio mentalmente la nube su Los Angeles.
«Appuntamento galante?» Mi sento chiedere con una
punta di gelosia. Sto decisamente perdendo il punto della situazione.
«No, no…» Ride nervosa. «Dovevo uscire con delle
amiche.»
«Bene. Per l’altro genere di uscita aspetta me.» Non
ci credo che l’ho detto sul serio. Lei ride. Bene. Ho fatto la figura
dell’idiota. O del latin lover navigato? Devo ancora decidere.
«D’accordo, farò il sacrificio di aspettarti.» Mi dice
ancora divertita, contagiandomi con la sua allegria.
«Ok, allora ti chiamo domani.»
«Uhm… chissà perché penso che non ti sentirò più per
un altro bel po’ di giorni?» Mi chiede non troppo ironicamente.
«Avrei dovuto telefonarti prima, ma non hai idea dei
casini che ho avuto.» Cerco di spiegarle.
«Se non ti scoccia possiamo fissare adesso.» Mi dice
titubante, poi ride come a voler mascherare la cosa.
«Nessun problema!» Dico anche con troppo entusiasmo e
mi riporto subito coi piedi per terra. «Se ti va bene vedersi fra due giorni,
per me sarebbe perfetto!»
«D’accordo.» Mi risponde facendo allargare il sorriso
sul mio volto. «Dove ci troviamo?»
«Possiamo vederci fuori al cinema della premiere, che
ne dici?» Propongo.
«Perfetto… alle 18 ti va bene?» Dice lei e credo di
poter dire con assoluta certezza che sta sorridendo dal suo tono di voce.
«Assolutamente.» Sorrido fra me e me e aggiungo:
«Tranquilla, verrò.»
«Altrimenti ci perdi e basta.» Mi risponde ridendo e
dopo avermi salutato riattacca.
Mi rigiro il cellulare di Alex fra le mani con fare trionfante, prima di
voltarmi verso di lei.
«Non mi è sembrato tanto difficile.»
«Perché sono un conquistatore nato.» Le rispondo
soddisfatto, Tom ride e lei alza gli occhi al cielo, mentre le restituisco il
telefono e le passo una mano sopra le spalle. «E adesso raccontami tutte le
sconcezze che hai fatto con Tom a mia insaputa.» Lei mi dà una pacca sul
braccio e insieme ci avviamo a prendere posto nella sala.
***
~ Charlotte
Trovare qualcosa da mettere è stata
la cosa più difficile da fare, ma devo ammettere di essere un minimo
soddisfatta.
Jeans, canotta beige svasata e
collana lunga piena di pietre colorate. Semplice ma elegante con sopra una
giacca di pelle chiara. Il tempo è ancora incerto, stamattina c’era il sole
adesso delle nuvole si stanno addensando, ma non credo che pioverà. Almeno
spero.
Esco dal mio appartamento e
raggiungo a passo svelto – per quanto me lo permettano le mie scarpe col tacco
– la prima sosta della metro che trovo. Mentre aspetto il treno mi cade lo
sguardo sull’orologio digitale della stazione e sgrano gli occhi.
Oh por…
Ok, stiamo calme. Respira
Charlotte, ce la puoi fare.
Cinque minuti all’appuntamento della vita con Chris
Evans e tu sei a venti minuti di metro da dove vi dovreste trovare. Ottimo!
Beh lui ha aspettato diversi
giorni prima di farsi vivo, quindi cerchiamo di non farci prendere dal panico.
Cerco di tranquillizzarmi con
quel pensiero e intanto conto le fermate che mancano alla mia, mentre sento
l’agitazione crescere invece di diminuire.
E se arrivo e non c’è?
Quel pensiero mi paralizza per un
secondo mentre le porte del veicolo si aprono e trovo la forza di uscire solo
grazie allo scossone che ho ricevuto durante la frenata.
Salgo le scale per uscire all’aria aperta e con mio grosso disappunto sento
tuonare in lontananza.
Inizio a camminare verso il
cinema e lo vedo appoggiato al muro, sta guardando l’orologio da dietro un paio
di occhiali scuri. Incrocia le braccia al petto abbozzando un sorriso ed io mi
perdo a studiarlo: jeans e camicia bianca con una felpa grigio chiaro sopra.
Sembra uscito da What’s your number?.
Accelero il passo nella sua
direzione e lo raggiungo sorridendo.
«Ciao! Scusa il ritardo.» Gli
dico quando sono abbastanza vicina, lui sorride e –prendendomi totalmente alla
sprovvista – mi dà due baci sulle guance.
«Iniziavo a pensare che mi avessi
dato buca per vendetta.» Dice mentre io sono ancora in catalessi e sento la
pelle bruciare sulle guance. Lui ride nervoso alla sua affermazione ed io torno
sulla terra in tempo per rispondergli.
«Mi hanno trattenuta al
telefono.» Mento mentre ripenso alla montagna di vestiti scartati che ho
lasciato sul letto a casa. Lui annuisce e si passa una mano fra i capelli
corti.
«Allora, ti avevo promesso di
farti vedere il film.» Dice dondolando sul posto. Ma quant’è adorabile?! «Però
è già iniziato lo spettacolo.» Mi guarda severo ed istintivamente mi mordo il
labbro inferiore. Lui sghignazza e mi posa una mano sulla spalla. «Ma, si dà il
caso che qualcuno fra noi due abbia giocato le giuste carte e sia in possesso
della copia digitale della pellicola.»
«Sul serio?» Lo guardo e lui
annuisce soddisfatto. «Dobbiamo solo trovare una tv ed un lettore dove
guardarlo.» Mi risponde mentre solleva un sopracciglio nella mia direzione.
Oh-Oh.
Resto in silenzio mentre cerco di
scacciare il pensiero di me e lui da soli su un divano a non guardare un
film.
«Io abito a venti minuti di metro
da qui.» Dico facendo spallucce quando invece sto tremando. Lui sorride, in un
tacito assenso.
«Se non sbaglio la fermata è di
là, vero?» Chris indica la strada alla mia destra ed io annuisco. Dopo pochi
minuti sono in una metro piena di gente con Chris Evans, lui continua a tenere
gli occhiali per evitare di essere riconosciuto e dato che il vagone è
affollato sono a decisamente pochi centimetri dal suo corpo. E l’unica cosa che
mi passa per la testa è: Ma come fa a profumare così?
Secondo me fa il bagno nella colonia.
Il treno si ferma ed io sto per
cadere sul lurido pavimento della carrozza quando vengo ripresa per i fianchi e
finisco con la faccia sul suo petto.
Sì. Fa
decisamente il bagno nel profumo.
«Scusa.» Balbetto incontrando i
suoi occhi celesti da dietro le lenti scure.
«Niente.» Chris sorride e
continua a tenermi le mani sui fianchi. E le lascia lì anche quando scendiamo
dal treno e lo guido fino al mio appartamento.
«Scusa il disordine. Non
aspettavo visite.» Lui annuisce mentre lo faccio entrare in casa.
«Mi prendi in giro?» Si volta verso
di me e mi fa quasi ridere vederlo lì al centro della stanza, sembra riempirla
tutta con la sua presenza. Aggrotto la fronte mentre chiudo la porta e mi tolgo
la giacca, lui poggia gli occhiali sulla mensola dove tengo le mie chiavi.
«Dove sarebbe il disordine?» In camera da letto, penso, imbarazzata. Faccio un
sorriso nervoso e gli indico la tv.
«Fai ciò che devi fare.» Mi
sposto verso la cucina. «Dovrei avere dei pop corn.»
Sto cercando di far rallentare il mio cuore con le mani poggiate sul bancone di
cucina quando lui inizia a parlare dal salotto.
«Non ti facevo un tipo da
Orgoglio e Pregiudizio.» Sgrano gli occhi. Merda! Devo aver lasciato il dvd nel
lettore. «Dov’è la custodia? Ah, no! L’ho trovata!» Lo raggiungo cercando di
sembrare calma e non dare peso a questa mini invasione nella mia privacy. Lui è
già seduto sul divano, il piede destro sopra il ginocchio sinistro e le braccia
sopra lo schienale.
Come fa a essere così? Così... aaah. Basta!
Charlie, infila la testa nella ciotola di pop corn e non
la tirare fuori mai più.
Chris Evans è seduto sul mio
divano.
No, ma, sul serio, non ci posso
credere. Devo fargli una fotografia. NON CI CREDO!
«Ti siedi o vuoi vederlo in
piedi? Non mordo, tranquilla.»
Ah, per quanto mi riguarda puoi anche farlo, tranquillo
tu.
Mi siedo e sistemo
strategicamente la ciotola sul divano in mezzo a me e lui, Chris mi scruta
sollevando un sopracciglio un sorriso sghembo stampato in volto, dà il via al
film mentre afferra la scodella e se la mette sulle gambe.
Maledetto. Allora lo fai apposta.
Mi avvicino a lui prendendo un
paio di pop corn e me li porto alla bocca cercando di
concentrarmi sul film anche se al momento c’è solo la scritta Marvel e quindi
posso benissimo sentire e convogliare tutti i pensieri sul fatto che la sua
mano sinistra sta sfiorando la pelle della mia spalla.
«Inizia!» Dico estasiata,
battendo le mani. Ho aspettato un sacco per vedere questo film, sono
leggermente eccitata. Ok, molto eccitata, ma questo è colpa anche del ragazzo
accanto a me. Lo sento sghignazzare mentre io vengo rapita dal film e lo
commento di tanto in tanto.
«Ohhh,
voglio i capelli come Loki! Guarda che bellezza!» Lui
ride di gusto.
«Adesso cadrai nel fascino del
cattivo anche tu…»
«Vorrei solo i suoi capelli.» Gli
dico senza spostare gli occhi dallo schermo. «Guarda che bella messa in piega.»
«Ore di trucco e quelli non sono
tutti capelli suoi…» Sento la sua mano spostarsi fra i miei capelli. «E poi i
tuoi non sono mica male.»
Faccio una smorfia e afferro
degli altri pop corn, lui gioca con una ciocca di
miei capelli ed io continuo a sforzarmi
di guardare il film e non mettermi ad urlare.
«Ah! E adesso?! E Hawkeye non dovrebbe essere buono?» Lo guardo mangiando una
manciata di pop corn e lui comincia a ridere. «Sono
così buffa?» Gli domando perplessa.
«Sì...» Prende un pop corn e lo tiene un secondo fra i denti prima di
sgranocchiarlo. «Ma in senso buono.»
«Esiste anche un senso buono?»
Sollevo un sopracciglio mentre lo domando più a me stessa che a lui.
«Guarda il film, va. Fra poco ci
sono io.» Mi dice divertito. «Ovviamente è il pezzo migliore di tutto il film.»
«Ovviamente.» Gli dico cercando
di risultare ironica, ma sono davvero curiosa di vederlo.
Oh cazzo!
Rimango con il pop corn in mano fermo a metà tragitto fra la ciotola e la
bocca. Lo guardo di sottecchi e lui sta guardando la scodella già quasi vuota.
Oddio! Lui è lì ed è anche qui!
Cioè, quel culetto di marmo ce l’ho seduto accanto. E’ una cosa assurda! Potrei
avere un ictus adesso.
«Sono più bello dal vivo?» Mi
chiede mentre sposta lo sguardo su di me e sorride malizioso. Torno
immediatamente a guardare lo schermo.
«Uhm... no, meglio come Steve Rogers.»
«Bugiarda.» Me lo sussurra in un
orecchio e mi irrigidisco di botto.
Charlie è il momento di fare qualcosa. Saltagli addosso
e fate il miglior sesso della vostra vita.
«Uh guarda!! C’è Tony Stark!» Dico cercando di sembrare euforica, ma so benissimo
che la mia voce è uscita stridula ed ho il cuore in gola.
Vigliacca!
Quest’uomo mi farà morire.
∽ NdA
Ed eccoci qua!
Lo so sono in terribile ritardo, chiedo perdono, da adesso
spero di aggiornare con più regolarità. La storia sta prendendo il via e la
povera Char morirà d’infarto prima o poi.
Fatemi sapere che ne pensate, è importante il vostro
giudizio.
Alla prossima.
Un abbraccio Cos