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Autore: Oceans_216    11/01/2013    3 recensioni
Blaine è gay ed è costretto a trasferirsi in una scuola pubblica, il Mc Kingley High School. Qui incontrerà nuovi amici e un possibile nuovo amore. Tra litigi, scommesse e fraintendimenti, Blaine e Kurt si conosceranno. Ma non tutto è come appare. Kurt è impegnato e gli Warblers dovranno intervenire per aiutare Blaine a conquistarlo.
Dal capitolo 5:
“E come si chiama?” mi chiese Sebastian, pensieroso.
“Beh in realtà... oddio. E’ lui” dissi, sbiancando.
“Lui chi?” mi chiesero tutti e sette in coro.
“Lui” dissi, fissando uno stand di crepes. Tutti i Warblers si girarono per guardarlo.
“Ahh però Blaine, punti in alto” mi disse Wes, sorridendo e annuendo contemporaneamente.
“Che figo!” disse Richard, guardandolo intensamente.
Ero così intento a fissarlo, che non notai lo sguardo di Sebastian passare da sorpreso a immensamente soddisfatto.
“50 dollari e ci vado a parlare, portandotelo qui” mi propose il ragazzo, porgendomi la mano.
“Te ne do anche 100 – risposi scettico, stringendogliela- ma non credo che si farà ammaliare dal tuo charme.”
“Oh, vedremo”
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IT ‘ S ALL OVER
 
Nonostante fosse settembre inoltrato, quella mattina c’era davvero un bel sole e il cielo azzurro metteva felicità. Dopotutto anche io ero felice.
Era lunedì e quel giorno avrei detto a quella pazza di Rachel che sarei entrato nelle Nuove Direzioni.
Avrei potuto conoscere tantissime nuove persone, fissare Kurt senza sembrare un pervertito e, soprattutto, avrei fatto la cosa che più adoravo al mondo: cantare.
Si prospetta davvero una bella giornata.
Dopo aver parcheggiato la mia fantastica Mini Cooper, mi avviai verso l’entrata della scuola, quando notai Puck che bazzicava accanto ai cassonetti.
Magari prima lo dico prima a lui, così mi accompagna dalla nana e non rischio di sorbirmi da solo tutto il suo pericoloso entusiasmo...
“Hei Puck, come butta amico?” gli urlai, sorridendo.
“Ma guarda chi si vede! Il mio amico Blaine, come stai fratello?” mi rispose, correndomi incontro e abbracciandomi come se fossimo migliori amici e non mi vedesse da anni.
“Se eviti di frantumarmi qualche costola...”
“Oh, tranquillo! Puckzilla non torcerebbe mai un capello ai suoi amici, semmai farebbe la festa agli altri se solo provassero a pensarci!”
Non torcerebbe mai un capello ai suoi amici... sono davvero felice di essere tuo amico, Puck.
Sorrisi di nuovo... potevo anche sembrare un deficiente, ma non m’importava; quel giorno avevo davvero una bella sensazione, come se dovesse succedere qualcosa di bello.
E poi dovevo ancora vedere la sua espressione quando gli avrei dato la mia bella notizia, anche perchè, considerando il suo coinvolgimento nel tranello dell’altro giorno, teneva quanto Rachel al fatto che io facessi parte del suo glee club.
“Ho una notizia dell’ultim’ora... vuoi essere il primo a sentirla?” mi sentivo così eccitato, di questo passo avrei anche potuto candidarmi a Presidente degli Stati Uniti.
“Ma certo bello, spara!”
“Ho appena deciso che... farò parte delle Nuove Direzioni!”
Dapprima lui si paralizzò, poi fece un salto in alto degno dell’oro alle Olimpiadi e infine mi diede un altro abbraccio stritolante.
“Lo sapevo! Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo! Io l’avevo detto che non ci avresti abbandonati!” esultò.
“Puck, calmati...”
“Ma come fai a dirmi di calmarmi?! E’ una notizia stupenda... ma sei sicuro che sia la scelta giusta?” chiese, guardandomi dubbioso.
“Ma certo che lo sono, perchè me lo domandi?”
“...Beh, hai la felicità di un bradipo che si è appena svegliato...”
Risi a crepapelle, quel ragazzo era geniale!
Quando mi ripresi mi accorsi che mi stava guardando come un pazzo, così...
“FARO’ PARTE DELLE NUOVE DIREZIONI!” urlai, con quanto fiato avevo in corpo; tanto, se già mi consideravano poco sano di mente...
“Così ti voglio, nanetto!”
Ero talmente felice che non trovai la forza di ribattere al suo commento.
“Blaine! Farai davvero parte delle Nuove Direzioni? Dimmi di sì, ti prego!”
Quando mi girai trovai un paio di occhi verdi-azzurri che mi fissavano imploranti.
“...Kurt” dissi, sorpreso e perso in quegli oceani che si ritrovava al posto degli occhi.
“Lo so già come mi chiamo! Piuttosto, non ho sentito male vero? Entrerai nel nostro glee club no? Se vuoi posso pagarti...”
“Ma cosa dici?! Non voglio che mi paghi- ribattei, un po’ offeso- e comunque sì, entrerò nel vostro club...”
“Evviva!” urlo anche lui, quindi mi abbracciò, come se ci conoscessimo da sempre.
Ci tiene davvero così tanto che io partecipi? Non posso mica essere così importante per lui, dopotutto ci siamo conosciuti soltanto due giorni fa...
“Dobbiamo subito dirlo ai Finchel!” esordì Puck, battendo addirittura le mani.
Nemmeno quando ero entrato negli Warblers avevo ricevuto un’accoglienza così calorosa!
“Assolutamente! Vieni Blaine, ti accompagno!” rispose Kurt, incamminandosi verso le porte a vetri che avevo fissato intensamente il primo giorno, con un sorriso quasi infantile dipinto in volto.
Lo sapevo che sarebbe stata una bella giornata! Dopotutto, il buon giorno si vede dal mattino, no?
Lo seguii, avrei fatto tutto ciò che mi avrebbe detto se avesse continuato a sorridere in quel modo.
“Dunque, se non mi sbaglio la prima lezione di Rachel è ginnastica, quindi Finn sarà lì a baciarla...”
disse Kurt, perso nei suoi pensieri.
Non lo stavo veramente ascoltando, ero perso a guardare le sue labbra che si muovevano, quando mi resi conto che, per fare una bella figura al glee, avrei dovuto dimostrare di conoscere, almeno per nome, tutti i membri; e su quel frangente c’era un ostacolo non indifferente.
“Scusa Kurt- lo interruppi- mi sapresti dire chi è Noah?”
Lui mi guardò allucinato.
“Mi prendi in giro?” rispose.
“Perchè dovrei, scusa?”
“Ma se ci stavi parlando prima! Certo che sei strano...”
“No, ferma un attimo, prima stavo parlando con Puck, non con Noah! Non so nemmeno chi sia questo qui!” dissi, piuttosto contrariato.
“Ma Puck è Noah!”
Corrugai le sopracciglia. “Eh?”
Kurt rise.
“Scommetto che quando hai incontrato Puck, il primo giorno, lui si è presentato dicendoti “chiamami Puck” e, quando invece hai parlato con Rachel, lei ti ha elencato tutti i membri nominando un certo Noah...solo io e Rachel lo chiamiamo così”
“Ma come mai tutti sapete che ho parlato con Puck il primo giorno?” chiesi, stupito.
“Non abbiamo delle microspie, tranquillo, ma il nostro caro Noah Puckerman detto Puck ha annunciato a tutti di aver trovato una nuova recluta e, considerando che qui al Mc Kingley le notizie si espandono a macchia d’olio...” concluse Kurt.
Non ci potevo credere.
Mi ero fatto degli inutili viaggi mentali per tutta la settimana per decidere che nome dare al dio greco che avevo a fianco, quando uno di questi era il nome di Puck?!
Il Karma, non c’è dubbio.
Risi anch’io, non si poteva fare altrimenti.
Arrivammo da Rachel in un baleno e, come aveva immaginato il mio accompagnatore, trovammo anche Finn. I due non fecero in tempo a salutarci che Kurt tuonò “Blaine farà parte delle Nuove Direzioni!”
Scoppiò il finimondo.
Rachel cominciò a urlare qualcosa riferito alla Bibbia e alle sua preghiere, seguiti da opportuni salti sul posto e lacrime; mentre invece Finn abbracciò sia me che suo fratello nello stesso momento, tanto lui era un colosso e nelle sua braccia ci stavamo benissimo entrambi.
Avrei preferito che l’abbraccio durasse di più, ma quella dannatissima campanella ci interruppe.
“Dobbiamo andare, ragazzi!” disse Finn.
“Ci si vede oggi alle tre, Blaine!” mi ricordò Rachel.
“Dove hai lezione?” chiese Kurt.
“Ciao a tutti ragazzi... letteratura, Kurt”
“Fantastico, io ho storia europea, è proprio la classe di fronte!” esclamò eccitato.
La giornata va di bene in meglio...
Proprio mentre ci avviavamo verso le rispettive aule, la coach Sylvester ci fermò, o meglio, fermò Kurt.
“Porcellana -disse-  non dire bugie all’hobbit ingellato che ti porti a spasso oggi, questa scuola è ricca di microspie, e sono state tutte installate da me e dalla mia fidata collaboratrice Becky Jackson.”
“E per quanto riguarda te, nano da giardino, sei già sulla mia lista nera, assieme a tutti quei disadattati che ti sei appena scelto come compagni di ventura.”
Terminata la sua arringa, se ne andò a passo di carica.
Io la stavo guardando con gli occhi fuori dalle orbite. Altro che pazza, quella doveva farsi curare!
Kurt sospirò. “Scusa Blaine, non volevo turbarti con l’incontro ravvicinato della Sylvester”
“Non è affatto colpa tua, Kurt; piuttosto... porcellana?”
“Oh ti prego, non cominciare anche tu! Quella matta non sapeva il mio nome, così un bel giorno mi chiese di scegliere fra Cara, Porcellana e Faccia Da Pizzichi...”
Scoppiai a ridere. “Credo proprio che Porcellana ti si addica, sai? E’ il colore della tua pelle...”
 Oh merda! Non posso averlo detto davvero! Stupido, stupido, stupido Blaine!
Avvampai.
“Cioè... sì, insomma... in realtà volevo dire...” tentai.
“Nessuno me l’aveva mai detto. Grazie.” rispose lui.
Gli sorrisi, almeno non avevo fatto un danno irreparabile.
“Vuole mettere radici lì fuori, Anderson?”
Dannato professoressa!
“Sto arrivando” risposi, mentre Kurt mi sussurrava un “ci vediamo dopo”.
 

***

 
“Allora Blaine, sei pronto a conoscere tutti i membri del glee?” mi chiese Mercedes.
“Ma certo, come potrebbe essere altrimenti? E grazie ancora per avermi suggerito la risposta a spagnolo, mi hai risparmiato una brutta figura col professor Schuester e, considerando che è anche il coach del glee...”
“Tranquillo, non c’è problema! E poi sono sicura che avrà sempre un occhio di riguardo con te, come per tutti noi, del resto” sussurrò lei, facendomi l’occhiolino.
Ci fermammo di fronte ad una porta marrone chiaro. Da lì sarebbe iniziata una parte della mia nuova vita.
“Apri tu” chiesi a Mercedes.
Lei sogghignò, ma non fece altri commenti.
Non appena entrò, annunciò ad alta voce ”Signore e signori, ecco qui la tanto attesa nuova recluta, Blaine Anderson!”
Ci fu uno scoppio di applausi e vidi tutti coloro che avevo già conosciuto la settimana prima, venirmi incontro, ricoprirmi di abbracci, pacche sulle spalle e complimenti.
Finn e Puck mi sollevarono e mi lanciarono in aria, quindi Rachel, Tina e una certa Sugar (che dal quel poco che ero riuscito a comprendere era nuova, esattamente come me) mi strapparono dalle mani dei miei due “aguzzini” e si profusero in complimenti, Mike e Artie mi girarono attorno e Kurt e Mercedes portarono dolci (ma quando li avevano preparati?!), bibite e macchina fotografica.
Stavo quasi per commuovermi, non avrei mai dimenticato quest’accoglienza così calorosa. Avevo senza dubbio trovato il mio posto.
Ma non poteva essere tutto perfetto, altrimenti sarebbe stato un sogno.
La vidi avanzare verso di me, bella e sorridente, accanto ad una cheerleader bionda.
“Ciao Blaine, io sono Santana. Durante la settimana non abbiamo avuto occasione di conoscerci, ma lo faremo presto, non temere...”
Il tono in cui disse “non temere”, come se mi stesse analizzando, non mi faceva essere troppo tranquillo.
“Io sono Blaine...”
“Sei un folletto, vero?” chiese la bionda.
“Eh?” va bene che ero basso, ma questa era davvero troppo sfacciata.
“Blaine è proprio un nome tipico da folletto! Se diventeremo amici mi farai passeggiare sul tuo arcobaleno e mi darai anche la tua pentola d’oro?” mi chiese, con la speranza negli occhi.
“Guarda che...” iniziai.
“Brittany, tesoro, Blaine non è un folletto, semmai è un usignolo...” disse Santana.
“Ma certo -esclamò quella- Blaine Warbler, come ho fatto a non capirlo?! Ma tuo padre è un folletto vero? E’ per questo che sei così basso!”
“Non farci caso amico, Brittany è... particolare” disse Puck, lanciando un’occhiata significativa a Santana, che trascinò Brittany lontano da me.
“Particolare?” chiesi.
“Diciamo solo che è molto fantasiosa... vede le cose da un’altra prospettiva. Per esempio, crede ancora in Babbo Natale...”
“Che cosa? Scherzi Puck, vero?! Come si fa a credere ancora in babbo Natale? E’ stu-“
“Non pronunciare quella parola!” mi ammonì Artie.
“Ha ragione, Brittany si offenderebbe moltissimo se lo facessi” intervenne Mercedes.
“Tutti a scuola la chiamano così almeno una volta al giorno, per vari motivi, ma ti posso garantire che Brittany è intelligente!” disse Artie.
“In ogni caso, imparerai a conoscerla” concluse Puck.
“Forza gente, che aspettate?! Io e Rachel abbiamo allestito un buffet da favola, non vorrete mica farci aspettare, vero?” urlò Kurt, accanto ad un pianoforte ricoperto di dolci e bevande di ogni genere.
“Il primo boccone a Blaine!” intervenne Mike.
“Ovviamente - asserì Kurt, guardandomi - forza, mangia!”
“Ma che cosa? Qui c’è tanto di quel ben di Dio...” ribattei.
“Devi assaggiare tutto e il primo boccone di ogni piatto spetta a te, è la regola per i nuovi arrivati” mi spiegò Rachel.
“Forza amico, mi sto mangiando la mia torta preferita con gli occhi, quindi vedi di sbrigarti!” mi strillò Finn, provocando una risata cristallina da parte di Kurt.
“Bene, allora... assaggio!”
“Com’è? Ti piace? C’è troppo zucchero oppure ce n’è poco?” mi assalì Rachel.
Ridacchiai.
“E’ buonissima Rachel, è la torta più buona che io abbia mai mangiato!” annunciai.
“Bene, visto che Blaine è ancora vivo io propongo di assaltare il buffet, che dici Puck?”
“Sono d’accordissimo, Finn”
Feci appena in tempo a scostarmi che tutti quei ragazzi si fiondarono sui dolci. Altro che regola per i nuovi arrivati!
“Sembra che nessuno di loro mangi da una settimana” commentai.
“Non è per questo -mi rispose Rachel, con un biscotto tra le dita- i manicaretti dei miei papà sono da non perdere!”
“Hei ragazzi, credo proprio di aver-... ma che succede qui?!”
Mi girai e mi trovai di fronte il mio professore di spagnolo.
“Prof Schue –disse Artie- finalmente la nuova recluta è arrivata!”
“Blaine Warbler!” disse Brittany, prendendomi per mano e portandomi da lui. Cominciavo a capire perchè tutti le erano così affezionati: con quell’espressione dolce era impossibile non volerle bene.
“Oh, Anderson! Tu sei quello che ho interrogato oggi! Ti faccio i complimenti, devi solo migliorare un poco la pronuncia!” mi disse, stringendomi la mano.
“G-Grazie” risposi, non essendo abituato ad essere così in confidenza con i professori.
“Speriamo che non debba cambiare anche la voce...” disse Santana, guardandomi di sbieco.
Ecco perchè non mi sentivo tranquillo prima: il suo era il tipico sguardo da calcolatrice, sempre pronta per affondare chiunque, amici o nemici.
“Perchè non giudichi tu stessa?” la sfidai.
“Non darle corda Blaine, lei fa sempre così” mi sussurrò Kurt.
Mi sta difendendo? Preferisce appoggiare me piuttosto che la sua ragazza!
“Sai, Warbler, credo proprio che si possa fare. Non possiamo mica basarci solo su voci di corridoio per attestare la tua bravura!” rispose lei, includendo anche Puck nel suo raggio d’azione.
“Santana...” la ammonì Schuester.
“No prof, mi sembra corretto - lo interruppi- e credo di conoscere la canzone perfetta per dimostrare chi sono”
“Oh oh oh! Sfida canora all’orizzonte!” incalzò Mercedes.
“Santana, Blaine, davvero non mi sembra il caso di-“
“Stronzate Kurt, eccome se è il caso! L’anno scorso abbiamo tolto ogni penna agli uccellini, chi ci garantisce che lui non sia una spia in incognito?” dichiarò quella diavolessa.
Kurt la fulminò con lo sguardo.
Santana mi aveva messo alle strette, se non avessi accettato avrei fatto il suo gioco.
E questo lo sapevano tutti.
Ma come fa una persona dolce come Kurt a stare con una come... come lei?! E’ assurdo! Come si premette quel demonio travestito da cheerleader di rivolgersi a lui così?
“Tina, metti questo nel lettore” le dissi, lanciandole una chiavetta.
“Fate spazio ragazzi!” urlò Mike.
La musica partì e, come sempre accadeva, fummo di nuovo solo io e la canzone.
Non avrei permesso alla degna erede della Sylvester di mettermi i piedi in testa dopo neanche dieci minuti da che ci eravamo visti.
Voleva una dimostrazione? Io gliel’avrei data, ma col botto.
 
It’s not unusual to be loved by anyone
It’s not unusual to have fun with anyone
 
Alcuni dei ragazzi cominciarono a ballare, ma non mi fermai a controllare chi fossero. Vedevo solo l’espressione impassibile di Santana e quella molto interessata di Kurt.
 
But when I see you hanging about anyone
It’s not unusual to see me cry,
Oh I wanna die!
 
 
but when I see you out and about it's such a crime
if you should ever want to be loved by anyone,
It's not unusual...
 
Cominciai a saltare ovunque, così come facevo alla Dalton, solo che qui al posto dei divani c’erano le sedie.
 
It’s not unusual to go out at any time
 
...Mercedes e Tina si unirono a me...
 
...it appens every day
No matter what you say
 
...arrivarono anche Rachel e Puck...
 
Love will never do
 
Mi impegnai nell’acuto e...
Il professor Schuester spense lo stereo.
“Beh, credo di poter dire, a nome di tutti... benvenuto nelle Nuove Direzioni, Blaine!”
Gli feci un gran sorriso, mentre Tina e Rachel mi abbracciavano.
“Io sto con il prof! Non può assolutamente essere una spia, perchè nessun glee club manderebbe mai qualcuno di così bravo come spia! Semmai invierebbe una cacchetta stonata!” disse Puck, fissando intensamente la diavolessa.
“Inoltre, se non ricordo male, lo scorso anno, alle provinciali, abbiamo pareggiato, giusto?” le chiesi, con un sorrisetto intrigante.
“Blaine due, Santana zero!” urlò Finn, mentre lei lo trapassava con lo sguardo. Non avrei davvero voluto essere nei suoi panni: la ragazza sembrava sul punto di incenerirlo.
E non ero l’unico a pensarla così.
“Santana, amore -si intromise Kurt- cerca di calmarti. Hai avuto la tua prova, no? Comunque, qualsiasi cosa tu stia meditando, mi conosci... basta che non ricada su me, Tina o Mercedes!”
“Hei, e io?”
“Scusa Rachel, ma non si può non offenderti quando ti vesti in quel modo! Cos’è quello, un ombrello?!” le rispose, scoppiando a ridere.
Santana si calmò e il ragazzo le andò incontro, non prima di avermi mimato un “bravissimo”, accompagnato da un occhiolino.
Ma non gli prestai la giusta attenzione.
Tutto ciò che riuscivo a pensare era quell’unica parola, amore.
Lui la amava e probabilmente lei lo ricambiava. Chi ero io per distruggere la loro felicità?
Nessuno.
Io non ero nessuno.
Ma lo sarei stato. Molto presto.

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Appena scesi dalla macchina, capii che quella non sarebbe stata una bella giornata. Santana e Finn stavano dando spettacolo in mezzo al giardino, offendendosi. O meglio, l’ispanica stava offendendo Finn, che cercava inutilmente di ribattere.
Mi avvicinai a loro e scambiai uno sguardo con Rachel, sollevando gli occhi.
No, non di nuovo.
“Qualcuno chiami il museo! Uno dei loro mammuth è resuscitato”
“Santana, smettila! Non sei divertente”
“Oh scusa piccola balenottera arenata, sto forse ferendo i tuoi dolci sentimenti da cetaceo?”
“Santana, Finn, basta!” intervenni, appoggiato immediatamente da un cenno da parte di Rachel.
“Ma Kurt, è lei che mi offende senza motivo!” cercò di giustificarsi Finn.
“Senza motivo? Io non ho bisogno di un motivo per offenderti, scherzo della natura che non sei altro! E’ già tanto dover sopportare la tua vista e respirare la tua stessa aria!” gli rispose Santana con un tono tutt’altro che amichevole.
“Tesoro dai, andiamo in classe. Poi ti prometto che a pranzo potrai offenderlo quanto ti pare, ma non voglio sentire i vostri litigi almeno fino a mezzogiorno” dissi alla ragazza.
Finn abbassò la testa ed entrò a scuola, trascinato per un braccio da Rachel.
“Non avevo bisogno del tuo intervento, dolcezza”
“Oh, lo so benissimo. L’ho fatto solamente per non dovermi sorbire tutti i piagnistei di Finn a casa”
“Quindi chi è la migliore?” mi chiese con un sorrisetto soddisfatto.
“Sempre tu, amore” le risposi, cingendole i fianchi con un braccio e avvicinandola a me.
“Anche perché ci manca solo un funerale da organizzare nella lista delle cose che ho da fare” le sussurrai, facendola ridere.
“Sei il finto fidanzato migliore del mondo, te l’hanno mai detto?” mi sussurrò di rimando.
“Mmm... in realtà mi ricordo solo di te che mi insulti pesantemente e che mi iscrivi a un corso di recitazione estivo”
“Beh, ha dato i suoi frutti! E poi, come potrei non considerarti il migliore dopo che mi hai regalato quella collana di Tiffany per il compleanno?”
“Ahh, era per quello, eh? Comunque sei strana... a cosa devo tutta questa dolcezza improvvisa?” le chiesi confuso.
“Al fatto che sono la capo cheerleader e che abbiamo tutti gli occhi addosso”
“Si spiegano molte cose” le risposi, avvicinandomi al suo viso e baciandola con passione, dando spettacolo nel bel mezzo del giardino.
“E devo ammettere che, oltre ad essere un discreto attore, sei un ottimo baciatore” mi sussurrò maliziosamente.
“Oh cara, nemmeno tu sei male” le risposi, prendendola per mano ed entrando nell’edificio.
 

***

 
Anche l’ultima ora era finita e potei finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Durante il pranzo ero riuscito, anche se con non poca fatica, a non far litigare i due titani e non potevo che essere fiero di me stesso per questo.
Mi stavo dirigendo verso l’entrata principale, quando sentii il mio cellulare vibrare.
Da Rachel: Kurt, corri! Davanti all’aula del coro!
Mai cantare vittoria troppo presto.
Anche se Rachel mi aveva esplicitamente scritto di correre, camminai con il mio solito passo, poiché ero stanco per la scuola, ma soprattutto ero stufo, molto stufo, dei litigi di Finn e Santana.
Non avevo ancora imboccato la curva per arrivare nel corridoio giusto, che già cominciai a sentire le urla.
“-fattezze da collezionista di calorie e di liposuzioni clandestine” stava urlando Santana.
“Sembri J-Lo senza culo” le rispose Finn.
“Oh, tricheco, se continui a offendermi in questo modo, potrei scoppiare a piangere. Sai, mi dispiace per te”
Decisi di non intervenire, così mi fermai all’inizio del corridoio e li osservai. Dopotutto, vista la situazione, non avrebbero smesso comunque. Il mio sguardo incrociò quello di Rachel che mi venne incontro.
“E sentiamo, perché ti dispiacerebbe per me?” chiese Finn.
“Mi dispiace che tu non abbia alcun talento, che sembra che ti stiano controllando la prostata mentre canti e quando balli sembra che tu sia stato in letargo per anni e che qualcuno ti abbia appena svegliato”
“…”
“E ora me ne vado dal mio ragazzo. Ciao tette mosce!” gli urlò Santana, allontanandosi da lui, evidentemente per cercarmi.
“E dimmi Santana, quando farai coming out?” le urlò Finn.
Il sorrisetto che avevo sulle labbra scemò immediatamente.
Il mondo mi cadde addosso.
Non poteva averlo detto.
No.
“Demolisci le persone, ma sei così brava a farlo solo perché ogni giorno demolisci te stessa. Non sai ammettere di essere innamorata di Brittany. Sei solo una codarda!”
Santana sgranò gli occhi e sbiancò.
“C-cosa cazzo dici? Io sto con Kurt” rispose, ma la sua voce tremolante faceva intendere che stesse solamente inventando delle scuse.
Scuse che evidentemente non fermarono Finn dal rendere partecipe tutta la scuola della nostra farsa.
Dovevo intervenire. Assolutamente.
Dovevo farlo, ma non ci riuscivo. Ero pietrificato.
Mesi e mesi di fatica e Finn, mio fratello, in dieci secondi aveva rovinato tutto.
La mia mente fu subito invasa da quelle immagini: spintoni, granitate, lividi, lacrime.
No, non sarei riuscito a sopportare tutto ciò.
Non un’altra volta.
“F-Finn…” sussurai, troppo piano perché lui mi potesse realmente sentire.
Ma doveva farlo. Finn doveva assolutamente ascoltarmi!
“Santana, ti sei forse dimenticata che io so tutto? So che Kurt è gay fin dal secondo anno e che tu hai capito di essere lesbica l’anno scorso. Però tu non hai avuto le palle di dichiararti e hai messo in mezzo mio fratello in questa stupida messa in scena! Per colpa tua, lui non è felice e io non sopporto di vederlo così! Credi che non mi accorga di quanto tu sia finta e di come tu ti stia approfittando di lui, solo perché ne hai bisogno per la tua stupida immagine? E non ti interessa minim-”
Smise ad un tratto di parlare e si girò verso di me.
Mi accorsi solo in quel momento di aver fatto cadere la mia tracolla a terra, producendo un rumore che tutti udirono, poichè la scuola intera si era zittita per ascoltare lo scambio di battute tra il quarterback e la capo cheerleader.
Finn mi guardò e potei chiaramente vedere la luce della consapevolezza colpire i suoi occhi, perché si portò una mano alla bocca e alzò lo sguardo verso il “pubblico” che ci circondava.
Vidi Santana scappare via sconvolta, ma non riuscii a seguirla.
Rachel cercò di trattenermi, ma la scansai in malo modo.
Riuscii solo a voltarmi e a correre verso la mia auto, sbattendo anche contro qualcuno, che però non identificai. Questi mi chiamò con voce preoccupata, ma ero troppo sconvolto, troppo spaventato, troppo triste, troppo preoccupato, semplicemente troppo tutto, per fermarmi.
Entrai in macchina, misi in moto e fuggii a casa.
E’ tutto finito.




Oceans_216
BOOM.
Speriamo che siate arrivati tutti fin quaggiù integri e che l' ultima scena non vi abbia distrutto totalmente..
Beh, le cose si complicano per tutti, soprattutto per Kurt, e vedremo presto l'entrata in scena di un nuovo personaggio che lo aiuterà in questa difficile situazione...
Non abbiamo altro da aggiungere, quindi vi lasciamo lo spoiler per il prossimo capitolo, che sarà un flashback sulla Kurtana. A venerdì prossimo <3

Spoiler capitolo 8: 

“Cari amici del McKingley, non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi nominato vostra reginetta. Siete davvero, davvero simpatici. Ma purtroppo, anche se avevate le migliori delle intenzioni, avete sbagliato persona..”
Vidi i sorrisetti delle maggior parte delle persone farsi incredibilmente soddisfatti. Forse credevano che avrei detto una frase tipo “ma io sono un maschio, non una femmina! Mettetevi gli occhiali”
Poveri illusi.
Io stavo per fare qualcosa di molto, molto meglio.
Infatti, appena dissi la frase dopo, dei loro schifosissimi sorrisetti rimase solo il ricordo.
“Vorrei cedere la mia corona alla vera regina di questo ballo.. la mia ragazza Santana Lopez”

  
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