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Autore: Jeje_chan    11/01/2013    1 recensioni
Beh, l'ennesima Jily. Che volete che vi dica? Ispirano Fluff con la F maiuscola loro due! :3
"«Non è che ci sono altri Mangiamorte in giro, vero?» domandò speranzoso. Sirius dimostrò il solito tatto, esplodendo in un latrato senza pudore alcuno.
«L’hai voluta tu, Ramoso.» gli ricordò l’amico, per poi aggiungere sottovoce: «Ti preparo il divano per stanotte», dando stranamente per scontato che sarebbe sopravvissuto al pranzo."
Spero che vi piaccia ♥
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie '|James&Lily|♥|'
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L’hai voluta tu, Ramoso.



James si alzò felice quella mattina: il sole splendeva  nel cielo, nessun morto dell’Ordine negli ultimi tempi, e conviveva da circa un mese con una ragazza che amava follemente.
Che cosa poteva andare storto?
La sua mente era assorta in un piacevole dormiveglia quando incominciò a sentire dei rumori sospetti. 
Grugniti, ecco cos’erano.
Serrò ancora di più le palpebre e decise di ignorare il rumore molesto; in fondo, dopo sette anni in camera con Sirius aveva davvero imparato a estraniarsi da tutto.

Amava il dormiveglia, quando si ricordava i sogni della notte e la sua mente era abbastanza lucida per immaginarsi la fine che piaceva a lui. Quella volta aveva deciso di finire il sogno con la sconfitta di Vold ... Emh, Colui- che- non- deve-essere-nominato, voleva dire.
Era proprio un bel sogno.

Tuttavia, proprio quando Lily gli stava confessando di essere incinta di sette gemelli – quattro maschi e tre femminucce – cominciò un fastidiosissimo rumore di stoviglie, tanto che – per quanto James si sforzasse – non riusciva proprio a ignorare.
Si rigirò due o tre volte nel letto, aggrovigliandosi mortalmente tra le lenzuola, e soffocandosi quasi con il cuscino; ma il rumore niente!, penetrava nel cervello già  danneggiato dalla nascita, e lo colpiva crudelmente.

James capì di essere stato battuto dal rumore di stoviglie, così aprì gli occhi.
Tirò con fatica la mano fuori dalla presa ferrea delle lenzuola e cercò tentoni i suoi occhiali nel comodino di legno.
Dopo altre abili manovre, rese possibili solo grazie al suo fisico ancora allenato da Cacciatore provetto, riuscì a uscire da quell’ammasso informe sopra il letto e – munitosi di bacchetta – scese con cautela verso la cucina, fonte dei rumori molesti.

Trovò una Lily Evans con le spalle rigide e la schiena innaturalmente drizzata, che armeggiava  con la padella, un innocuo pentolino e piatti di svariata dimensione.
Dimostrando una ricca dose d’intelligenza, James non posò la bacchetta; azzardando perfino un passo verso la fidanzata.
«Amore?»
Lily lo ignorò. Stupido decerebrato insensibile.

Forse James incominciò a intuire qualcosa, ma, anche se così fosse stato, non lo diede a vedere; decidendo di fare addirittura un altro passo verso la rossa che, per tutta risposta, fece ancora più casino con le stoviglie. Imperterrito, continuò la sua avanzata, facendo altri due passi. Lily s’irrigidì ancor di più, smettendo di far rumore con le padelle. Si girò, trovandosi di fronte il collo del suo ragazzo, e scansandolo abilmente si sedette nel tavolo in mezzo alla cucina.

James, un po’ frastornato, guardò interrogativo la compagna, alzando un sopracciglio davanti alla dose smisurata di pancake che aveva di fronte, e allo sciroppo d’acero che li impregnava da ogni parte.

Il Grifondoro alzò un sopracciglio confuso e, professando una voglia matta di andarsene da quel mondo, si lasciò scappare quelle parole, così, per leggerezza e stupidità.

«E poi ti lamenti che sei grassa.» 

Lily Evans alzò lo sguardo, ingurgitò il boccone senza masticarlo nemmeno, e rivolse uno sguardo pieno d’odio al moro.
«Che cosa hai detto?» sibilò, per pura formalità, intendiamoci. Aveva capito perfettamente cosa aveva detto quell’insensibile.
James capì il suo sbaglio: gli scesero dei brividi freddi lungo la schiena, e per riflesso incondizionato strinse la bacchetta tra le mani.

Tremò anche un po’.

«Se credi che IO sia grassa, quella è la porta! Razza d’idiota, prenditi la tua cazzo di scopa e vattene dal tuo amichetto del cuore! Sono sicura che lui sarà abbastanza magro e perfetto per te!»
James capì che la faccenda era seria, quando Lily disse “cazzo”. Lily non diceva parolacce. Lily credeva nella non- violenza. Insomma, Lily era santa.

James aveva ancora gli occhi sgranati e Lily ancora il suo sguardo di fuoco quando arrivò il Patronus di Sirius, che li informava di un attacco in corso dei Mangiamorte contro una famiglia Mezzosangue.

Si cambiarono in tempo di niente e si Materializzarono nelle coordinate esatte della casa attaccata.
Trovarono Moody, Sirius, Peter, Alice e Frank che combattevano contro otto Mangiamorte assetati di sangue.
Lily si rimboccò le maniche e, imprecando come uno scaricatore di porto, si fiondò verso gli incappucciati.
«Certo! Tutti bravi a combattere contro Babbani indifesi, eh?» Sguainò la bacchetta e come una furia lanciò tutte gli Schientesimi e le Fatture che le venivano in mente.
Mise fuori gioco ben quattro stupidi assassini, gli altri quattro si diedero virilmente alla fuga.

 «Bene, qui ho finito. Io ritorno a casa, James, tu fai quello che vuoi fare. Non voglio mica costringerti con la mia ciccia» disse prima di sparire in un pop.
James in quei cinque minuti non aveva lanciato neanche un piccolo Incantesimo, l’aveva guardata con gli occhi sgranati tutto il tempo, senza poter fare granché.
Una volta Smaterializzata, James riprese a respirare.

Osservò i suoi amici, persino Moody aveva l’occhio di vetro sgranato più del solito, non chiedetemi come fosse possibile.
«Non è che ci sono altri Mangiamorte in giro, vero?» domandò speranzoso. Sirius dimostrò il solito tatto, esplodendo in un latrato senza pudore alcuno.
«L’hai voluta tu, Ramoso.» gli ricordò l’amico, per poi aggiungere sottovoce: «Ti preparo il divano per stanotte», dando stranamente per scontato che sarebbe sopravvissuto al pranzo.

A testa bassa, si Smaterializzò a casa. Erano soltanto le nove del mattino.
Ispirò ed espirò parecchie volte prima di aprire casa. Non trovò nessuno né in cucina né in salotto.
Che Lily fosse fuggita con un africano sexy e superdotato, scappando in Brasile?
“Non essere sciocco, James. Lei ti ama” si ripeteva mentre saliva con timore le scale che portavano alla camera da letto.
 
Sospirò di sollievo quando la vide accucciata nel lettone, con le gambe strette al petto e la fronte appoggiata alle ginocchia.
Si sedette accanto a lei e la strinse, pregando Dio per la mossa azzardata e ingenua. Lily non si mosse, cosa che lo fece preoccupare ancora di più.

«Non sei grassa» disse speranzoso.
«Lo so» proferì lei.
«Ti amo» riprovò di nuovo. Il “Ti amo” funzionava sempre.
«Ci mancherebbe» chiuse di nuovo il discorso; accoccolandosi un po’ di più contro il fidanzato.
«Vuoi che ti porti i pancake?»
«Sì»

E, come un fedele cagnolino, James scese in cucina, prese il piatto pieno di pancake e sciroppo e risalì in camera.
Stavolta trovò la ragazza stesa al pavimento che si stirava come un gatto. Si preoccupò non poco.
Scosse la testa e le passò i pancake, che mangiò poco elegantemente sotto il suo sguardo ammirato e intimorito.

I pancake ebbero un effetto miracoloso. Il viso di Lily si distese finalmente in un sorriso e abbracciò di slancio James, che si chiese quale razza di stregoneria fosse.
 
«Comunque, James, per il futuro: quando ho il ciclo non mi parlare prima che prenda i miei pancake».
 

Da quel giorno, Lily ebbe la colazione in camera cinque volte al mese.
 
 
 

NdA: Sciocchezzuola fluffosa. Siamo in un periodo difficile dell’anno (compiti, interrogazioni, esami e chi più ne ha più ne metta) spero quindi di esservi riuscita a strappare almeno un sorrisino piccolino :3
La mia beta non ha avuto ancora il tempo di correggerla perciò segnalatemi gli errori con assoluta tranquillità, ve ne sarò grata!
Se mi volete fare sapere se vi è piaciuto o no, ben venga! Non fate i timidi! :D
Accio, recensioni!

Alla prossima, ragazzuole ;)

 

 
   
 
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