One Direction, 'Just a little late you found me.' di

Hai presente quando vieni pervaso da un sentimento misto all’inutilità, all’amarezza e alla tristezza e non sai come fermarlo ? Ecco, Liam Payne lo sapeva benissimo; si era sempre sentito così, sin da quando era piccolo. In realtà non ne aveva motivo; faceva parte della più famosa band a livello mondiale i cosiddetti ‘One Direction’, ma da quando era entrato a far parte di esso quel sentimento lo pervadeva quasi ogni giorno e gli faceva compagnia dal suo risveglio fino alla sera, quando andava a letto. Forse l’intensificazione di quel sentimento era stata causata dal rifiuto del suo più grande amore, Harry Styles, o forse no. Ma si, non prendiamoci in giro, era quello il motivo principale. Dopo quasi un anno e mezzo da quel rifiuto, Liam ci pensava ancora. Sapeva che era inutile, perché tanto le cose non sarebbero cambiate; sapeva che era tempo di trovare un altro ragazzo o una ragazza, data la sua bisessualità, che avrebbero potuto renderlo felice, ma il moro non ce la faceva. Non voleva abbandonare Harold, nonostante gli avesse fatto male, molto male.
“Liam, io non sono “diverso” come te..”
Furono queste le parole che ebbero lo stesso effetto di una doccia ghiacciata per Liam. DIVERSO. Lui non era DIVERSO. Era bisessuale, gli piacevano sia i maschi che le femmine, questo non vuol dire essere DIVERSI. In quest’anno e mezzo aveva pensato che magari Harry aveva detto così solo per la paura di rovinare tutto nella band. Suvvia, lo sapevano tutti che Harry Edward Styles non era completamente etero come affermava di essere e Liam lo sapeva più di tutti.

25 dicembre 2010
Il primo Natale insieme, il primo Natale come One Direction, il Natale passato nella casa di XFactor.
Erano circa le 23:00 e dopo il grande cenone stavano tutti andando a chiudersi nelle proprie stanze.
“Ehi Liam, tu hai ehm.. sonno?” gli chiese il riccio. Era arrosito e Liam non ne capiva il motivo.
“No Harry. Vuoi stare un po’ qua a chiacchierare? Mi farebbe piacere, lo sai”
“Si.”
Andarono in una stanza, non molto lontana da dove dormivano, in cui c’erano qualche divanetto ed una televisione. Si sedettero e Liam notò che Harry non era molto a suo agio, continuava a guardarsi in giro e sembrava quasi spaventato, cosa molto strana per uno con molta fiducia in se come ne aveva Harry Styles.
“C’è qualcosa che ti turba, Harold? Sei libero di parlarmene, sai che adoro aiutar..”
Nemmeno il tempo di finire la frase che Liam si ritrovò il riccio attaccato alle sue labbra. Non riusciva ancora a capire cosa stesse succedendo, ma quel momento era troppo “magico” per essere sprecato, quindi il moro colse l’occasione e intensificò il bacio, lo fece diventare qualcosa di passionale. Sì, lui, Liam James Payne, si era accorto da qualche settimana di essere follemente innamorato di quel piccolo sedicenne di Holmes Chapel.
I momenti che seguirono il bacio furono strani, pieni d’imbarazzo. Si guardarono dritti negli occhi e dopo poco l’emozione di Harry si tramutò in rabbia, in furia.
“Non osare dirlo a nessuno Liam, oppure siamo finiti. TU sei finito.”

Dopo quel giorno ci fu un susseguirsi di avvenimenti simili, baci rubati e sguardi proibiti; ma quando Liam prese l’iniziativa di dichiararsi finalmente, dato che ormai i suoi sentimenti erano palesi, ricevette quella risposta dal riccio. Il suo migliore amico, Zayn, aveva anche smesso di consolarlo ormai e gli ripeteva giorno e notte di scordarsi di quel ragazzo e trovare qualcun altro; le loro conversazioni ormai erano basate sulla vita perfetta di Zayn con la sua perfettissima ragazza, Perrie, un membro delle Little Mix. A Liam non ci pensava più nessuno e lui voleva farla solo finita. Harry non gli parlava più dopo la sua dichiarazione e tutto ciò che si vedeva nelle interviste era solo FINZIONE. Niall e Louis non sapevano cosa fare, cercarono di stargli vicino e aiutarlo, ma si arresero anche loro. Era il momento di smetterla con tutta quella finzione. Finalmente si decise, prese le sue pasticche per la cura del rene, che anche se guarito, doveva essere sempre tenuto controllato con delle medicine specifiche e andò in quello che era come un rifugio per lui, una specie di posto nascosto da tutto e da tutti, lontano dal cuore di Hyde Park. Non era il posto più accogliente del mondo, ma non faceva nemmeno schifo. Liam lo aveva scoperto per caso un giorno, mentre passeggiava tranquillo per il parco e sin da subito lo aveva usato per rifugiarsi e scappare da quella che era la sua realtà, una realtà che molti sognano d’avere ma che alla fine non è poi così bella come sembra. Quel posto era un ammasso di foglie e rami d’alberi caduti, era un po’ difficile entrarci, infatti il più delle volte si faceva qualche taglietto qua e là, ma almeno ne valeva la pena. Non era un posto molto luminoso, ma se ci si andava di giorno si riusciva comunque a vedere qualcosa grazie alla luce che penetrava dagli spazi lasciati dalle foglie. Liam iniziò a prendere le pasticche, una ad una e ad ingoiarle tutte quante con qualche sorso dalla bottiglia d’acqua che si era portato. Molti anni prima, durante una visita, chiese al suo dottore quali fossero gli effetti collaterali di quelle pastiglie e lui gli rispose che se assunte in quantità un po’ sopra alla norma e una di seguito all’altra, potevano addirittura condurre alla morte per overdose. Liam era arrivato alla quinta pillola ingoiata di seguito e già sentiva che il respiro lo stava abbandonando, non capiva più chi era e dove si trovava. Stava per mettere in bocca la sesta, e forse anche ultima, pastiglia quando sentì la voce di Harry, proprio lì accanto a dove era lui. Cercò di vedere qualcosa, anche se era impossibile, ma quando tentò di alzarsi cadde e iniziò a tossire e sputare sangue. Stava morendo e nessuno poteva salvarlo. Tossiva e sputava, tossiva e sputava; non riusciva a respirare, stava soffocando. Harry, che probabilmente stava parlando al telefono, si zittì di colpo e corse verso il posto da cui arrivavano quei rumori sgozzati e soffocati. Si fece strada con le mani dentro tutti quei rami e riuscì ad entrare in quella che sembrava una “piccola capanna naturale”. Vide Liam, sdraiato su un mucchio di rami e foglie secche, in preda ai conati di vomito e sangue, la sua scatoletta di pillole quasi vuota e si rese conto che ormai era finita Il riccio si piegò e si sdraiò sopra il corpo del ragazzo e scosso dai singhiozzi lo pregò di non andarsene, di non lasciarlo solo.
“Liam, ce la farai, adesso chiamo i soccorsi. Ti ho trovato e ora sei al sicuro. Non andartene, per favore.”
“Solo un po’ in ritardo, ma mi hai trovato” gli rispose il moro, ormai senza fiato e senza forze, che cercava di rialzarsi con l’aiuto della mano di Harry, una mano che da quel momento sapeva non l’avrebbe mai più lasciato.

RIECCOMI QUA!
No, non ero morta, mi ero solo presa una pausa dallo scrivere, dato che non c'era più l'ispirazione.
Okay, so benissimo che questa OS fa letteralmente cagare, siete liberissime di insultarmi, ma era da troppo che volevo pubblicarla e alla fine non ho resistito e l'ho fatto.
Riuscireste ad immaginarvi Liam e Harry come coppia? A me farebbe alquanto strano, ma sarebbero comunque fantastici!
Okay, forse la parte finale non è molto "reale", ma bisogna usare la fantasia ed imparare ad immaginare, susu.
Lasciatemi un vostro parere, ci tengo! Se volete, cercatemi anche su twitter, sono @paynedistelle ciao :) xx