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Autore: AlessandraCasciello    11/01/2013    2 recensioni
“no puoi pensarci, Harry. Manca un minuto” mi fece notare lei.
“non devo pensare a cosa dire. So già cosa dire”
“e allora a cosa devi pensare?”
“a come dirtelo” lei mi guardò curiosa, con la fronte corrucciata.
“dirmi cosa?”
“che ti amo”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Can’t believe you’re packing your bags 
Trying so hard not to cry 
Had the best time and now it’s the worst time 
But we have to say goodbye. 



Continuavo a guardarla girovagare per tutta la sua camera in cerca delle sue robe, mettendole una alla volta nella grande valigia rosso fuoco.
Avevo i pugni serrati, e l’unica voglia che avevo era di correre fino al letto e di scaraventare la valigia per terra, riponendole tutti i suoi vestiti nell’armadio.
Si bagnò le labbra con la lingua, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Faceva dei calcoli con le dita, mantenendo un’espressione concentrata.
La conoscevo solo da un mese, ma era abbastanza per capire che non riusciva a connettere il cervello.
Mi uscì un sorrisetto, facendomi investire da quei ricordi che, se prima mi cullavano durante il sonno, adesso mi trafiggevano il cuore come mille lame.
 
 
“cos’hai?” le chiesi, portandomi alla bocca una manciata di pop corn.
“niente, perché?” mi chiese, prendendone anche lei una manciata dalla mia busta, continuando a vedere lo schermo gigante davanti a noi.
Faccio spallucce, non concentrandomi sul serio sulla pellicola.
“hai un’espressione un po’ assente” lei soffocò una risata,lasciando perdere il film e  rivolgendosi a me a voce bassa, in modo da non disturbare le altre persone nella sala.
“mi stai dando della cretina, Styles?” sbarrai gli occhi, correggendomi.
“n-no. Non volevo dire questo, io…”lei scoppiò a ridere, mandandomi il cervello in pappa.
“stavo scherzando” si risedette composta, terminando la nostra conversazione.
“ogni volta che sto vicino a te sono assente, come se non fossi abbastanza concentrata. Mi distrai” mi disse di punto in bianco, a bassa voce. Non risposi, limitandomi a sorridere nel buio e a sfiorarle la mano, prima di intrecciare le sue dita alle mie.



 
Don’t promise that you’re gonna write 
Don’t promise that you’ll call 
Just promise that you won’t forget we had it all 




“devi proprio andare?” chiesi di punto in bianco, facendola girare di scatto.
Aveva qualche ciocca di capelli in disordine che gli fuoriusciva dall’elastico verde con il quale raccoglieva i suoi lunghi capelli castani, guardandomi imbambolata.
“per forza, Harry. La mia vacanza  è finita. Devo ritornare in America”
America.
Quel nome mi fece quasi ribrezzo. Troppo lontana, troppo distante da Holmes Chapel.
“non puoi…che ne so, fermarti qui in Egitto per un’altra settimana?” lei scosse la testa con una smorfia.
Sospirai, distogliendo lo sguardo.
Sapevo che quella vacanza di un mese in Egitto non mi avrebbe fatto bene. Ma non riuscivo proprio a pentirmene di aver conosciuto Hope.
“non voglio che tu te ne vada, Hope” le dissi con la voce tremante e i pugni serrati, non riuscendo più a contenermi. Lei schioccò la lingua sul palato, ravvivandosi i capelli.
“ti scriverò, promesso. E poi ci sentiremo tutti i giorni. Almeno due volte” mi uscì fuori una risatina sarcastica.
“non promettere cose che non manterrai, Hope” sbattè e palpebre, assumendo un’espressione offesa, ferita.
“c-cosa dici? Non ti fidi di me?”
“no. Non  intendevo assolutamente questo” spiegai avvicinandomi. Le presi le mani, accarezzandole e guardandola negli occhi.
“ sto solo cercando di dirti che…abbiamo diciotto anni. Tu vivi in America e io in Inghilterra. Non accadrà più niente” lei scosse la testa energicamente, con gli occhi lucidi e pieni di lacrimoni.
“no! No! Non è finita un bel niente! Io non ti voglio perdere, Harry!” sorrisi accarezzandole una guancia.
“ti giuro, che sono il primo a non volerti perdere.” Lei poggiò la testa sul mio petto, lasciandosi abbracciare.


Cause you were mine for the summer 
Now we know it’s nearly over 
Feels like snow in September 
But I always will remember 
You were my summer love 
You always will be my summer love 




“sarai sempre il mio amore estivo, Hope” le bisbigliai tra I capelli. Un singhiozzo la fece sussultare.
“io avrei voluto essere anche quello autunnale, invernale e primaverile” soffocai una risata per la sua battuta.
“ti giuro che….che ti vengo a trovare. Prendo il primo volo e vengo da te” la rassicurai.
“non voglio che spendi soldi per me, Harry. Non dire stronzate” non dissi più nulla, cullandola tra le mie braccia.
Quanto avrei pagato per fare pausa e fermarmi in quel momento per tutta la vita.
Quanto avrei pagato per riavvolgere il nastro e ricominciare quell’estate daccapo.



Wish that we could be alone now 
We could find some place to hide 
Make the last time just like the first time 
Push a button and rewind. 





“oppure…” iniziai, sciogliendo l’abbraccio e guardandola negli occhi.
“oppure?” mi incitò lei, guardandomi dal basso verso l’alto per colpa della netta differenza d’altezza,
“oppure possiamo scappare insieme e andare e nasconderci in qualche posto. Che ne so, in Cina”
“Harry, ho detto niente stronzate” si lamentò lei, ributtandosi tra le mie braccia.
“anche se l’idea della Cina non era male. Ma preferisco l’Italia” ridacchiai, accarezzandole la schiena.
“e Italia sia. Sono serio, io” lei rise, asciugandosi le lacrime.
 


Don’t say the words that’s on your lips 
Don’t look at me that way 
Just promise you’ll remember when the sky is grey 




 

“e non guardarmi in quell modo!” sbottò.
“come? Quale modo?”
“quello” mi disse, indicandomi.
“non capisco”
“quel modo in cui mi guardi quando sei triste, o quando sei felice. Quel modo in cui mi punti i tuoi occhi mandandomi il cervello in tilt, e poi non riesco a pensare razionalmente!” scossi la testa, agitando i miei ricci.
“non ti dimenticherò mai, Hope”
“non è vero. Finirò nell’oblio della tua mente.ne sono sicura”
“e che ne sai che quella che dimenticherà non sarai proprio tu?” le chiesi come una sfida, prendendola per un braccio.
“io non ti potrei mai dimenticare, Harry. Ormai fai parte di me” le sorrisi, baciandole delicatamente le labbra, provandomi dei brividi lungo tutto il corpo.
“io ti dimenticherò quando ci sarà il sole in Inghilterra. Ovvero mai”
“e io ti dimenticherò quando ci sarà la pioggia a Los Angeles. Ovvero mai” mi imitò ad un centimetrò di distanza, soffiandomi sul viso.
 


 Cause you were mine for the summer 
Now we know it’s nearly over 
Feels like snow in September 
But I always will remember 
You were my summer love 


 


“sai la cosa positiva, Hope?” le chiesi appena entrati nell’areoporti.
“non c’è nessuna cosa positiva, Harry”
“invece ti sbagli. La cosa positiva  è che, almeno per un’estate, sei stata mia e di nessun altro” lei sorrise lievemente, alzando lo sguardo e cercando di ricacciare indietro le lacrime.
“sei vuoi piangere, fallo” lei scosse la testa.
“ti prego, piangi anche un po’ per me. Non sai quanto pagherei per piangere” lei mi guardò dolce
“e allora fallo” strizzai gli occhi, facendo uscire una lacrima piena di dolore e di malinconia.
Lei si avvicinò, baciandomi il punto in cui la mia lacrima terminò.
Adesso lei aveva il sapore del mio dolore sulle sue labbra.
 


So please don’t make this any harder 
We can’t take this any further 
And I know there’s nothing that I wanna change 
To change 




                                                      ‘ il volo Egitto-Los Angeles decollerà tradue minuti. Ripeto, due minuti’
 


“ cambia idea. Scegli un’altra opzione, un’altra scelta” la pregai, con il cuore a mille.
“non c’è un’altra scelta, Harry”
“c’è sempre un’altra scelta” lei scosse la testa, abbattuta.
“e quale sarebbe? Mandare a fanculo tutto e rimanere con te? E poi? Una settimana e finirà tutto” Abbassai lo sguardo.
“come al solito hai sempre ragione”
“come al solito” fu d’accordo, precisando in modo divertito e orgoglioso il mio appunto.
     
                                                       
                                                         ‘il volo Egitto-Los Angeles decollerà tra un minuto. Ripeto, un minuto’



“c’è….c’è qualcosa che avresti voluto dirmi e che non mi hai mai detto?” mi chiese.
Mi torturai il labbro, pensando a cosa dirle. O, meglio, a come dirglielo.
“ci devo pensare”
“no puoi pensarci, Harry. Manca un minuto” mi fece notare lei.
“non devo pensare a cosa dire. So già cosa dire”
“e allora a cosa devi pensare?”
“a come dirtelo” lei mi guardò curiosa, con la fronte corrucciata.
“dirmi cosa?”
“che ti amo” lei sbarrò gli occhi. La vidi arrossire, e il labbro inferiore iniziò a tremare.
Oh, no. Non piangere, ti prego.
“beh, l’hai detto” feci spallucce.
“mi dispiace solo di avertelo detto così. anche perché ci sarebbero altre cose da dirti. Come per esempio cosa provo quando sto con te, le emozioni che mi fai provare, dei brividi di quando ti bacio, delle farfalle nello stomaco che mi vengono quando sto con te. Ma non c’è….tempo” finii con un sospiro.
Lei si fiondò sulle mie labbre, spaventandomi quasi.
Non lo aveva mai fatto.
Ero sempre io quello a prendere l’iniziativa, a rubarle qualche bacio.
“ti amo anche io…”mi sussurrò ad un orecchio, prima di ricominciare a baciarmi.
Le sorrisi sulle sue labbra, prima di baciarla con tutto l’amore che avevo nel cuore.
“ti amo Hope. Non puoi immaginare quanto” odiavo vederla piangere. odiavo la sensazione delle sue lacrime sulle mie dita.
“devo….devo andare” lei si allontanò, tenendomi la mano. Sentii un tuffo al cuore quando la sua mano si sciolse dalla mia, lasciandomi lì da solo in quel lercio aeroporto vedendola allontanarsi con la sua valigia che portava a fatica.
                                        

                                                                            ‘ volo Egitto-Los Angeles decollato
 


Abbassai lo sguardo nascondendo le lacrime,girando i tacchi e andando verso l’uscita.
Diedi un pungo al muro, facendomi parecchio male.
Di solito piangevo per due motivi: se ero stanco o se ero ferito pesantemente.
Da quel giorno, dovetti aggiungere un altro motivo: per amore.
Mi vibrò la tasca dei jeans. Ne estrassi fuori il cellulare, notando che la mia mano leggermente tremava.

 “ from: Hope.
    Credo di aver preso il volo sbagliato. Una signora qui vicino mi ha detto che questo parte per L’Inghilterra”
  
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