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Autore: _Her    12/01/2013    2 recensioni
Quando l'unico modo per salvare il proprio amore è quello di uccidere tre persone, cosa faresti?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E nel buio della notte verrò, per starti vicino.


Il vento soffiava impetuoso, facendo sbattere i rami degli alberi fra loro. La pioggia rendeva la visuale meno chiara, oltre a trasformare il fango in vere e proprie sabbie mobili.

Un ragazzo e una ragazza stavano correndo, in preda al panico. Cercavano un rifugio dove passare la notte. Non avevano previsto il temporale. Non avevano previsto nemmeno l’incidente. Avevano lasciato l’auto distrutta sul ciglio della strada. Insieme ai loro amici. L’impatto con un grosso camion l’aveva fatti sbandare, ribaltando la macchina. Erano circa le due di notte, e nessuno li avrebbe aiutati o trovati in quel posto sperduto. Così, dopo aver controllato di essere interi, avevano realizzato di aver perso la loro comitiva. La paura, poi, prese il sopravvento e scapparono. Ora non sapevano dove andare.
La consapevolezza di aver perso sia i loro amici sia la strada per ritornare a casa, stava spaventando la ragazza. Mentre correva le lacrime le solcavano il viso, senza fermarsi. Il ragazzo la teneva per mano e la guidava, anche se nemmeno lui sapeva dove stavano andando. Poi, la loro salvezza.  La debole luce della luna, offuscata dal muro di pioggia che si abbatteva sul terreno, illuminò una piccola capanna. Il ragazzo si bloccò all’istante e la osservò. Poi fissò i suoi occhi color nocciola, in quelli verdi della ragazza. Sussurrò un “andiamo”, per poi dirigersi verso quel possibile rifugio. Era una baracca, e la porta era stata chiusa con un lucchetto. Senza pensarci due volte, il ragazzo lo ruppe con un poderoso calcio, spalancando l’entrata. Tirò la ragazza dentro il posto asciutto e richiuse la “porta”, se così si poteva chiamare un pezzo di legno ormai rotto. Il buio e il silenzio dominavano. Poi, quando la ragazza, incollata al muro, spostò lo sguardo vicino alla piccola finestra che si trovava sulla parete opposta della porta, trovò un camino e della legna.
-Zayn,- chiamò lei, per attirare la sua attenzione. Silenziosamente lui annuì, prima di dirigersi ad accendere il fuoco. Per una volta nella sua vita aveva trovato l’utilità nel fumare. Con l’accendino nella mano destra, e un pezzo di legna nella sinistra, presto la debole fiamma divampò in un bel fuoco caldo e luminoso. Zayn si girò intorno, per trovare qualcosa di utile, e delle coperte gli capitarono sotto gli occhi. Erano quattro. Ne prese una, e si voltò verso la ragazza, cercando il suo sguardo, che al momento fissava il pavimento, spento e triste. Lui odiava vederla così. La amava talmente tanto da stare male per lei. Andò verso l’umido angolino in cui si era lasciata cadere, in preda alla fatica e al dolore. Si piegò sulle ginocchia, restando in equilibrio sui piedi. Poi avvolse la coperta all’esile corpo della ragazza, aspettando una sua qualsiasi reazione che però non arrivava. Ebbe l’impulso di abbracciarla.
-Ce la faremo.- disse deciso all’orecchio della ragazza. Voleva infonderle parole di conforto, per farle sapere che non era da sola. Poi sciolse l’abbraccio, e prese fra le mani il suo viso ancora bagnato a causa del pianto e della pioggia. La guardò negli occhi, e la supplicò.
-Ti prego parlami.- disse sul punto di avere una crisi.
-Elizabeth..- sussurrò. A quel nome la ragazza cambiò espressione. Ora era rabbia quella che si scorgeva attraverso i suoi occhi.
-E cosa ti dovrei dire, eh Zayn? Ti devo far presente che siamo qui, da soli, in un posto sperduto e senza una meta precisa? Ti devo far notare che sono tutti morti? O ti devo far capire- alzò la voce, sottolineando quel “capire” – che io e te non abbiamo un futuro, che non possiamo esistere?-
Zayn si mise una mano fra i capelli corvini. Poi l’appoggiò tra quelli della ragazza, biondi come il sole.
-Tu non capisci, era l’unico modo!- esclamò, alzando anche lui la voce. Fece una pausa, poi riprese. –era l’unico modo per stare insieme, o lui non ti avrebbe mai lasciata andare.- concluse.  Poi andò verso il camino. Si sedette davanti al fuoco, per riscaldarsi, aspettandosi una risposta.
-Lo sai anche tu che si poteva risolvere..- iniziò la bionda, ma parole rabbiose la sovrastarono.
-No che non si poteva! E cosa avresti fatto?- domandò Zayn voltandosi di scatto verso Elizabeth –Avresti aspettato la sua clemenza, la sua carità? Gente come lui non prova sentimenti come questo, come il nostro. Lui, è uno di quelli che non guardano in faccia nessuno per ottenere quello che vuole. Pensavo l’avessi capito.- abbassò la testa. Poi fu il turno della bionda, che si alzò di scatto in piedi.
-E io pensavo che tu avessi più cervello! Ora come facciamo? Cosa diremo alla polizia? Era un pezzo grosso Zayn! Un maledetto pezzo grosso della società! Non passerà inosservata la sua sparizione! Complimenti, ci hai condannati.- finì con un filo di voce.
Il moro balzò in piedi e andò verso di lei. La prese per le spalle, e la spinse contro il muro. I loro visi erano talmente vicini da sentire l’uno il respiro dell’altra. La ragazza si spaventò, il cuore le batteva a mille.
-Non ti permetto di sputare sentenze su un futuro ancora da decidere, possiamo ancora scegliere.-
-Scegliere cosa? Scegliere di andare in galera per aver ucciso tre persone innocenti?-
-Lo sai anche tu che non erano innocenti. Erano gli scagnozzi di Harry. Erano quelli che erano d’accordo nel venderti come una schiava a lui. Erano quelli che ti hanno tradita, e che hanno tradito anche me. Erano quelli che consideravo i miei migliori amici, ed erano quelli a cui avevo affidati il mio tesoro più importante. Tu.- alla fine del discorso, la testa del moro era appoggiata al petto di Elizabeth. Lei, piano piano, fece scivolare le sue mani sulla sua schiena, per stringerlo poi in un abbraccio.
-Il patto consisteva nel lasciarmi ad Harry, e saresti stato ricco. In fondo cosa ti costava..- ora la ragazza stava piangendo di nuovo, e quando Zayn alzò lo sguardo e la vide si sentì in colpa.
-Ma come puoi chiedermi questo? Io ti amo Elizabeth, come pretendi che anche lontanamente avrei ceduto alla minaccia di Harry? Tu credi che avrei preferito perdere te per salvare la mia reputazione? Credi che sia più importante la carriera? Come puoi pensarlo anche per un solo secondo?-
-Zayn, ti prega ragiona.. non puoi rinunciare alla tua vita per me.-
Il moro le accarezzò la guancia destra con il dorso della mano, poi continuò.
-Sei sicura che si possa chiamare vita senza la persona che si ama? Io non credo, perché non ce la farei, non senza di te.-
Zayn avvicinò lentamente il suo viso a quello della ragazza, le sue labbra combaciarono su quelle di lei, che non oppose resistenza. Il bacio diventò passionale, e il ragazzo si strinse di più alla bionda, che fremeva di desiderio. Ora le gambe di lei erano avvinghiate al corpo del moro, che era passato a torturarle il collo con le labbra. Poi si sdraiarono, lui sopra di lei; si spogliarono a vicenda, i loro corpi ancora bagnati aderivano l’uno sull’altro, senza avere l’intenzione di staccarsi.
Il temporale soffiava ancora con forza gocce d’acqua attraverso la finestra, segno che sarebbe durato tutta la notte. I tuoni preceduti dai lampi riuscivano a coprire i forti gemiti dei due ragazzi, che erano ullati da un amore intenso e reciproco e che fece durare quegli attimi di piacere tutta la notte.
I due furono risvegliati la mattina seguente dai raggi di luce che  annunciavano la fine del temporale. Elizabeth, abbracciata da Zayn, si sentiva protetta. Poi, a spezzare il silenzio, fu il moro.
-Elizabeth, promettimi che mi seguirai anche in capo al mondo, che non mi lascerai mai e che non dirai una parola dell’incidente.- con una voce che nascondeva un po’ di paura disse.
-Va bene Zayn, te lo prometto. Ma dove andremo?-
-Da Liam, lui è come un fratello per me, ci aiuterà a fornirci tutti gli elementi per poter finalmente scordarci di questo fatto e vivere la nostra vita insieme.-
I due dopo pochi minuti si alzarono, e si rivestirono. Dovevano andarsene da quel posto, o sarebbero stati trovati. Buttarono la legna usata, e ripulirono tutte le loro tracce. Dovevano essere invisibili se volevano arrivare da Liam senza problemi.
Prima di andarsene da quel posto che era stato un nido d’amore per i due, Zayn fermò Elizabeth.
-Ti devo dire un’ultima cosa.- disse il moro.
-Si? Lo esortò lei.
-Ti amo.-  Elizabeth si avvicinò a lui, lo abbracciò, gli diede un bacio passionale dal quale fu difficile per il ragazzo staccarsi, e disse sussurrando. –Anche io Zayn, anche io.-
Queste furono le loro ultime parole prima di sparire nel bosco verso la loro via di salvezza. Le ultime parole di due ragazzi artefici del proprio destino.
 






Eccomi quaa! Vi ho scritto questa One shot che mi è venuta durante l'ora di storia .3 quando non si sa che fare!
Buona letturaaa! ;)) Elisa.
  
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