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Autore: Tinkerbell92    12/01/2013    5 recensioni
Un nuovo misterioso presidente è stato eletto a Capitol City e, tramite vari accordi con i Distretti, è riuscito ad ottenere un'ultima edizione degli Hunger Games, la Settantasettesima, con la promessa di rendere i giochi meno violenti.
Rhyan Seabell è una ragazza proveniente da una ricca famiglia del Distretto Quattro, il cui carattere ribelle e spiritato è placato solamente dalla dolcezza della sua cameriera e amante, Rory.
Quando Rory viene estratta per partecipare agli ultimi Hunger Games, Rhyan, non sopportando l'idea di perderla, decide di seguirla per proteggerla, anche se questo significasse travestirsi da uomo e andare contro tutta la propria famiglia.
Ma ciò che nessuno sa, è che il misterioso presidente sta tramando un grosso, terribile complotto...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Sorpresa , Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Era da un po’ di tempo che uno sciame caotico di decoratori pullulava per le strade del Distretto Quattro.
Ovunque volgessi lo sguardo, vedevo solo enormi striscioni e bandiere con il nostro stemma, oltre a tutti i graffiti temporanei e le varie decorazioni che infestavano i muri delle case.
Tutti quei festoni, visti dalla mia finestra, mi davano un po’ i nervi e mi sembravano un’esagerazione, ma d’altra parte non potevo aspettarmi altro.
Dopotutto, quello sarebbe stato il giorno dell’ultima Mietitura, cioè l’ultima volta in cui due dei miei compagni sarebbero stati estratti per partecipare agli Hunger Games.
Dopo le varie vicende accadute nell’ultimo anno, il nuovo Presidente, la cui identità era ancora un mistero, era riuscito ad ottenere di arrivare al Settantasettesimo Hunger Games, a patto che i tornei diventassero meno cruenti e disumani.
Non vedevo come fosse possibile una cosa del genere, comunque mi sembrava carino provare a dargli un’ultima possibilità.
Erano le sette di mattina, la Mietitura sarebbe iniziata alle otto.
Di solito, la mia famiglia –una delle più potenti del Distretto – si teneva lontana da quella cerimonia  dal tempo del Sessantanovesimo Hunger Games, al quale partecipò mia sorella Nym, tornando vittoriosa.
Parte del prestigio che abbiamo accumulato nel tempo è stato anche grazie a lei.
Non per niente, mio padre fu nominato, poco tempo dopo, Capitano della Flotta di Panem, e mia madre, da semplice assistente di rotta, fu promossa al titolo di Tenente.
Nym, dal canto suo, divenne un pezzo grosso all’interno del Governo di Panem.
Nessuno di loro tre passava molto tempo a casa, ma non potevo lamentarmi.
Dopotutto, avevo altre quattro sorelle maggiori, un maggiordomo, una governante che facevo impazzire ogni giorno con le mie bambinate, due cameriere espressive come un ferro da stiro e un sacco di animali da compagnia
Ma, soprattutto, non mi sentivo mai sola perché avevo Lei.
Uscii di casa senza fare rumore, cercando di non svegliare nessuno, e decisi di fare due passi nel nostro grande giardino.
Passeggiai distrattamente per qualche minuto, gettando un rapido sguardo al cielo terso che mi sovrastava, quando udii una flebile voce cantare una canzoncina che ben conoscevo.
Sorrisi, seguendo quel suono così soave, fino a quando non giunsi nei pressi del nostro laghetto artificiale.
Ai piedi di un grosso salice, sedeva la creatura più bella su cui avessi mai posato lo sguardo.
Piccola, esile, pallida.
Un semplice colpo d’aria avrebbe potuto portarla via.
I lunghi capelli color biondo miele, delicatamente arricciati, si muovevano in armonia col vento che soffiava, mentre le piccole mani affusolate lavoravano pazientemente una corona di edera intrecciata.
Restai per un po’ a fissarla da lontano, come se temessi di ferirla con uno sguardo troppo intenso, poi, mi avvicinai lentamente.
Era talmente concentrata sulla sua coroncina di edera che si accorse di me solamente quando mi sedetti accanto a lei.
- Rhyan!
Oh, che suono meraviglioso!
La sua voce, così dolce e armoniosa, gentile come una carezza e tanto flebile da apparire quasi un sussurro, bastava a far calmare persino uno spirito ribelle come il mio.
La abbracciai, facendo attenzione a non stringerla troppo, e le baciai la testina bionda, affondando il viso nei suoi capelli: - Ciao, Rory.
Lei mi guardò sorridendo, i suoi occhi chiarissimi puntati nei miei: - Sei sveglia da tanto?
- Da un po’…
- Sei riuscita a dormire?
A quel punto abbassai lo sguardo con aria colpevole.
D’accordo, le avevo promesso che non ci sarebbero state bugie o segreti tra di noi, ma come potevo dirle che quella notte non avevo fatto altro che rigirarmi nel letto pensando a quello che poteva succederle?
- Ray?
La sua mano leggera si posò sulla mia spalla, e a quel punto non potei più ignorarla.
Alzai lo sguardo con un sospiro e scossi la testa.
Rory assunse un’aria di comprensione: - Sei preoccupata per me?
Piegai le labbra in un sorriso amaro: - Beh… sì…
Rory restò un attimo in silenzio, poi sorrise, prendendomi le mani nelle sue: - Hai paura che mi estraggano, vero?
Guardai per un po’ le sue mani, che contenevano a fatica le mie, molto più grandi, e annuii: - Non voglio che ti costringano ad andare in quel posto. Non sopporterei mai l’idea di perderti.
Rory si strinse nelle spalle, ampliando il sorriso: - Non mi perderai. Se mai dovessero estrarmi, io farò di tutto per tornare a casa da te.
Mi venne un po’ da ridere al pensiero di lei, piccola e gracile, che tornava come vincitrice dell’ultimo Hunger Games, e la guardai con amore: - Se ti estraessero, andrei al posto tuo.
Rory scosse la testa, senza smettere di sorridere: - Non si possono fare scambi… ora chi viene estratto è costretto a partecipare…
- Allora ti seguirò, anche se dovessi travestirmi da uomo…
Rory iniziò a ridere, con le guance che diventavano rosse, mentre io replicai con aria da finta offesa: - Guarda che li ingannerei facilmente, sai? Sono una specie di armadio di quasi un metro e ottanta, senza curve e con il nome neutro! Con un po’ di attenzione passerei facilmente per un ragazzo…
- Non sei un armadio- commentò lei divertita – Sei proporzionata alla tua altezza…
- Forse- replicai – Ma ciò non toglie che potrei affrontare un cinghiale a mani nude!
- Lo so.
Rory mi guardò negli occhi, con quell’espressione lusingata che tanto amavo: - Tu faresti davvero questo per me? Mi seguiresti fino a Capitol City, Rhyan? Metteresti la tua vita a repentaglio per una semplice domestica?
Le baciai una mano, senza distogliere lo sguardo: - Questo e altro per te, Principessa. E credimi, una semplice domestica come te vale cento volte di più di tutti i nobili di Panem messi assieme. Ai miei occhi, una regina è una nullità in confronto a te.
Rory arrossì visibilmente, dando un’occhiata alle nuvole in cielo: - Sarà meglio iniziare a prepararsi. La mietitura inizierà tra circa mezz’ora.
Annuii e la aiutai ad alzarsi.
Prima di andare, Rory mi mise la coroncina di edera in testa e mi guardò per un po’: - In barba a chi dice che sei rozza…
Mi lasciai sfuggire una risata e le baciai la fronte: - Non sarò mai rozza con la mia Venere…
 
 
Gli aspiranti tributi si riunirono in piazza alle otto precise.
Non dissi a nessuno dei miei familiari che avrei accompagnato Rory alla Mietitura, mi limitai semplicemente ad uscire di casa senza dare una spiegazione.
Eravamo sicuramente una strana coppia.
Lei era graziosa e leggera, con i capelli dorati lunghi e morbidi, la pelle liscia come marmo e gli occhi dello stesso colore del ghiaccio. Indossava un abito bianco, con le maniche a palloncino, il corsetto ben attillato e la gonna che scendeva fino ai suoi polpacci sottili.
In poche parole, un metro e cinquantasei di bellezza e perfezione.
Io, al contrario, ero una spilungona in abiti maschili neri e pieni di borchie.
I miei capelli avrebbero potuto essere invidiabili, avendo ereditato la tonalità color rame tipica della mia famiglia, ma erano sempre acconciati in un taglio mascolino e non mi arrivavano mai oltre le spalle.
Lo stesso discordo valeva per i miei occhi: azzurri, con una leggera sfumatura di violetto, ma costantemente accesi di una luce folle, tipica delle persone più spiritate.
Se si aggiungeva il fatto che ero decisamente brava a fare a botte e usare le armi, era facile capire perché molti ragazzi avessero un po’ paura di me.
Era solo grazie alla presenza di Rory se riuscivo a tenere a bada il mio spirito ribelle e battagliero.
Con la mano stretta nella sua, seguimmo lo sciame di ragazzi fino in piazza, dove era stato allestito un grosso palco.
Non era più necessario lasciare un campione di sangue prima dell’estrazione, così, ci fermammo in fondo alla folla di persone, dando un’occhiata nervosa al palco ancora deserto.
- Ci siamo.
Rory mi guardò per un po’, cercando di sorridere, ma era evidente il suo stato di agitazione.
Le baciai la fronte, cercando di non farmi contagiare dal nervosismo, e mi limitai a sussurrarle: - Andrà tutto bene. Io sarò qui con te.
Lei annuì e mi sorrise, poi si unì alla folla di ragazze intente a mettersi in riga.
Con un sospiro, mi sistemai tra le ultime file dei ragazzi, fissando con insistenza il palco vuoto.
Di tanto in tanto, uno dei miei compagni si girava a guardarmi, senza darmi più di tanto peso.
Ormai, tutto il Distretto era a conoscenza delle mie stranezze.
Alle otto e un quarto, finalmente, qualcuno si degnò di salire sul palco.
Era una donna piuttosto giovane, sui venticinque anni, con i capelli viola chiaro e truccata così pesantemente da sembrare una maschera di Carnevale.
Portava un grande cappello lilla, adornato da gigantesche piume, ed il suo vestito, dello stesso colore dei capelli, era a dir poco osceno: senza maniche, così attillato da far venire la claustrofobia solo a guardarlo e con una scollatura munita di push-up che, a mio modesto avviso, era totalmente superflua.
Parecchi maschi, non appena la videro, iniziarono a fischiare e fare commenti idioti.
Yohan Elwood, uno dei miei vicini di casa, mi diede una piccola gomitata e commentò: - Che schianto, vero, Seabell?
- Uh… sì, un vero schianto..- replicai annoiata, senza confessare che le “ragazze facili” non erano decisamente il mio tipo.
Faccia di Cipria si esibì in un sorriso smagliante, catturando con successo l’attenzione del pubblico maschile, ed iniziò a parlare con una vocetta acuta e snervante: - Buongiooono caaari ragaaazzi! Non trovate che sia una spleeendida giornata per deciiidere i nostri futuuuri volontaaariii?
Mi morsi il labbro, notando con fastidio la sua brutta mania di accentuare le vocali, allungandole come fossero state di gomma.
Rory si voltò a guardarmi trattenendo a stento un sorriso ed io alzai gli occhi al cielo con una smorfia, facendole scappare una risatina.
Faccia di Cipria sorrise di nuovo, distendendo le sue labbra dal colore acceso: - Beeene! Io sono Kaatry Greenlaw e sarà mio coompito estraaarre i nooomi dei coraggiooosi volontaaari. Putroooppo non c’è teeempo per farvi vedere il solito filmaaato, ma sono sicuuura che saprete già tuuutto! Naturalmeeente, coloooro che saranno estraaatti non pooossono venir sostituiiiti! Duunque, iniziamo con l’estraziooone! Prima la signooore!
Infilò la mano guantata dentro una grande ampolla trasparente, mischiando un po’, poi, estrasse un bigliettino bianco ripiegato.
Lo mostrò a tutti, con un gesto plateale, ed iniziò ad aprirlo: - Vediaaamo un po’…
La tensione era palpabile.
Le ragazze iniziarono a bisbigliare tra loro, alcune avevano la faccia di un brutto colorito verdastro e sembrava che stessero per vomitare da un momento all’altro.
Rory continuava a fare dei respiri profondi, anche se tremava dalla testa ai piedi.
Ancora un secondo. Poi, per tutte, eccetto una, l’incubo sarebbe finito.
Katry Greenlaw gettò un altro sorriso smagliante alla folla, per poi alzare il bigliettino davanti ai propri occhi.
Improvvisamente, iniziai a sentirmi nervosa, senza saperne il motivo.
Finalmente, Katry si decise a leggere il nome. La sua voce risuonò per tutta la piazza.
- Aurooora Burgess!
Ebbi giusto il tempo di elaborare la situazione, di far risuonare nel cervello il nome appena pronunciato.
Poi, per un attimo, sentii il mio cuore fermarsi.
Aurora Burgess.
Rory.
Un mormorio si diffuse nella piazza, mentre il gelo calava su di me, avvolgendomi come una fredda e soffocante cotre oscura.
Non poteva essere, no.
Non poteva aver davvero sorteggiato Rory, la mia Rory!
Doveva trattarsi certamente di un incubo. Un terribile, atroce incubo.
La folla di ragazze iniziò ad aprirsi, mentre vedevo la mia piccola, la mia principessina, guardarsi attorno spaesata, più pallida che mai.
Lo sguardo che mi lanciò, prima che qualcuno le desse una spintarella di incoraggiamento, mi fece avvertire una morsa al cuore così forte che capii, finalmente, che quello non era un incubo.
Ero sveglia ed era reale. Rory avrebbe partecipato agli Hunger Games.
Katry Greenlaw le rivolse uno dei suoi odiosi sorrisi, invitandola a raggiungerla: - Coraaaggio, caaara, vieeeni!
Rory fu scossa da un brivido e, stringendo al petto le mani tremanti, si incamminò verso il palco, con gli occhi spenti che guardavano a terra.
Il tempo attorno a me sembrò rallentare.
I suoni si fecero ovattati.
Sentivo una sola voce dentro di me, una voce che si opponeva, che gridava: - No! Non manderanno il mio agnellino al macello! Non starò qui a guardare!
Improvvisamente, però, lo sconforto venne sostituito da un flebile barlume di speranza.
Cosa le avevo promesso, quando sedevamo sotto il salice?
Le nostre parole risuonarono insistentemente nella mia testa:
- Tu faresti davvero questo per me? Mi seguiresti fino a Capitol City, Rhyan? Metteresti la tua vita a repentaglio per una semplice domestica?
- Questo e altro per te, Principessa.
Certo, cazzo, questo e altro! Maledizione, non sarebbe andata a morire, neanche per sogno!
Almeno, non sarebbe andata a morire da sola.
Non ascoltai nemmeno il discorso, certamente idiota, che stava facendo Miss Greenlaw e, con una mossa repentina, sfilai il cappello di Yohan Elwood, sistemandomelo in testa.
- Hey, che cavolo fai?- protestò Yohan, guardandomi come se fossi pazza.
Lo fulminai con lo sguardo, nascondendo bene i capelli: - Credimi, mi ringrazierai! Non dovrai mai abbandonare la tua famiglia…
Yohan aggrottò la fronte con aria confusa, ma io non gli diedi retta.
Mi sfilai il cinturone dai pantaloni, avvolgendolo stretto attorno al seno, poi, mi misi la giacca e chiusi i bottoni fino al collo.
Non era un granché, come travestimento, ma almeno per il momento poteva bastare.
La voce squillante di Katry mi riportò alla realtà: - Beeene, congratulazioooni Aurora! Scegliaaamo adeeesso il prooossimo tribuuuto!
Si avvicinò all’ampolla contenente tutti i nomi dei miei compagni maschi, gettandoci un’ultima occhiata: - A meno che, non ci sia un volontaaario!
 Presi un bel respiro, poi, alzando la mano, urlai con la voce più maschile che riuscii a fare: - IO!
I ragazzi che mi circondarono mi fissarono ad occhi spalancati.
- Io voglio partecipare! Mi offro volontario!
 Yohan mi gettò un’occhiataccia: - Ma che fai, Rhyan, sei impazzita?
- Zitto, idiota!- lo rimbeccò Crucis Galloway, un altro dei miei vicini – Ci sta salvando il culo!
Katry Greenlaw mi sorrise animatamente, alzandosi sui tacchi per vedere meglio in fondo alla fila: - Ma che ragaaazzo coraggioooso! Vieni puuure, caaro, complimeeenti!
Iniziai a farmi largo tra la folla, mentre uno dei ragazzi, uno sbarbatello sui quattordici anni, commentò stupito: - Ma che cavolo stai facendo? Tu sei una ragazza!
Lo fulminai con un’occhiataccia: - Vuoi andare al posto mio?
Il ragazzino abbassò lo sguardo, zittendosi di colpo, e, finalmente, tutti quanti si decisero a farmi passare.
Salii le scale che portavano al palco con un sorrisone a trentadue denti, la visiera del cappello di Yohan ben calata davanti agli occhi.
Rory mi guardò con un’espressione allucinata.
Ringraziai il cielo che fosse troppo sconvolta per parlare, così come tutti gli altri, e cercai di mostrarmi cortese con Faccia di Cipria, che mi squadrava ancheggiando.
Osservandola da vicino, notai che i suoi occhi erano di un bellissimo colore verde chiaro, ed il suo volto, sotto l’incredibile strato di trucco, era decisamente grazioso.
Le sopracciglia sottili dalla tonalità singolare mi fecero intuire che doveva avere, in realtà, i capelli color bronzo.
Mi posò una mano sulla spalla, sbattendo le lunghe ciglia con aria civettuola: - Duunque, coraggioooso ragaaazzo, come ti chiaaami?
- Rhyan!- risposi, sempre con voce grossa – Rhyan Seabell!
- Seabeeell?- ripeté lei stupita – Sei forse imparentaaato con Nym Seabeeell?
- Oh, sì!- dissi con tono allegro, cercando di non pensare al fatto che mi stava praticamente premendo i suoi enormi meloni contro il braccio – E’ mia sorella.
- Oh!- replicò colpita Katry – E vuoi comuuunque partecipaaare?
“Perché mi sarei offerta sennò, maggiorata dei miei stivali?” pensai acidamente, gettando una rapida occhiata verso i miei compagni, con uno sguardo che diceva: “Se parlate vi uccido”
 - Beh, diciamo che… vorrei riconfermare la vittoria!
Miss Katry-ti-sbatto-i-meloni-sotto-il-naso assunse un’espressione interessata: - Beh, creeedo che il tuo geeesto non vaaada contro il nuooovo regolameeento, dato che ti sei offeeerto sponteneameeente, quiiindi potrai partecipaaare!
- Fantastico!- esclamai, invitando i miei compagni ad applaudire tramite un’occhiataccia.
Quelli, dopo un attimo di esitazione, iniziarono a battere le mani, prima timidamente, poi sempre più forte.
Katry sorrise a me e Rory: - Beeene, giooovani tribuuuti! Sono ceeerta che riempireeete d’orgoooglio il vostro Distreeetto! Duunque, Rhyaaan Seeeabell e Auroora Burgess, stringeeetevi la maaano!
Sorrisi a Rory, prendendo la sua piccola mano nella mia, e le sorrisi da sotto la visiera del cappello.
Lei mi si avvicinò, sussurrandomi all’orecchio: - Che stai facendo? Sei pazza?
Mi lasciai inebriare dal suo profumo e risposi semplicemente: - Te l’avevo promesso. Ti seguirò anche in capo al mondo. Nulla potrà fermarmi.
Rory arrossì leggermente, sapendo bene che, anche se avesse detto la verità, sarebbe stato tutto inutile, perché non avrei retto un giorno senza di lei, e si limitò a ricevere gli applausi con un’espressione più serena.
Katry Greenlaw mi lanciò un’occhiata maliziosa, per poi trillare al microfono: - Ooora che abbiaaamo i tribuuuti, non vi farò peeerdere teeempo con discooorsi noiooosi e cose vaaarie!
Uno scroscio di applausi seguì questa affermazione, e Katry non potè fare altro che sorridere più apertamente, spalancando le braccia in un gesto teatrale: - Feliiici Hunger Gaaames! E possa la buona sooorte essere seempre a vooostro favooore!
 
***
Angolo dell’Autrice: Ok, ecco qua il primo capitolo della mia storia.
Spero non risulti troppo noioso, purtroppo serviva principalmente a introdurre i nuovi personaggi e la loro situazione.
E, naturalmente, spero che le due protagoniste siano di vostro gradimento. In caso contrario, ditemi pure se qualcosa non va o non vi piace, che cercherò subito di rimediare.
Grazie per aver letto, pubblicherò il prossimo capitolo il prima possibile.
Tinkerbell92
  
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