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Autore: CHiBI cHU    31/07/2007    0 recensioni
Linda sorrise e poi corse verso le tre ragazze indicate da Eva. Quest’ultima invece si alzò e si voltò verso la pista, per controllare che le bambine pattinassero in modo corretto. La signora Moroni diceva sempre che il riscaldamento era la parte più importante della lezione, in fin dei conti. Una donna si avvicinò al bordo pista e sorrise. Appoggiò i gomiti sulla barra che circondava la pista e mise il mento sopra le mani.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Welcome to our truth

Welcome to our truth

 

-Smettila, non è divertente.-

-Oh, eccome se lo è!-

-Nononononono!-

-Invece si!-

-Invece no!-

-E invece si!-

-Ho detto che non lo è!-

-A nessuno interessa la tua opinione, Eva!-

Eva singhiozzò mentre i suoi piccoli occhi neri cominciarono a inumidirsi.

-Guarda, si è messa a piangere!-

-Che stupida!-

Riccardo diede uno strattone alla bimba.

-Sei infantile! Ti metti sempre a piangere! Sei proprio una bambina, Eva!-

-Eva è gigante! Eva è brutta, cicciona e pure paurosa!-

Il rumore di uno schiaffo. Riccardo cadde a terra.

Lorenzo si voltò verso la figura appena arrivata. Una bambina castana, con lunghi capelli legati ad un elastico si era appena avvicinata.

-Smettila di prendere in giro, Riccardo!- Una voce buffa, particolare e squillante uscì dalla bocca della bambina appena arrivata. Aveva un grembiule bianco addosso: uno di quei grembiuli che di solito indossano i bambini dell’asilo. I lunghi capelli erano sì legati, ma erano anche molto scompigliati. Probabilmente aveva corso a perdifiato fino ad un secondo fa.

Affianco a lei c’era un’altra bambina, con un orsacchiotto in mano. Anche questa bambina indossava un grembiule, ma aveva una parte dei capelli legata ad un piccolo ciuccetto. E al contrario della sua compagna, questi ultimi erano ordinati e pettinati. Tutte e due indossavano dei jeans blu.

-E se non volessi farlo, Sana?- Riccardo si rialzò in piedi, una mano accarezzava la guancia appena colpita e l’altra era serrata in un pugno.

-Ti picchierei!- Urlò la bimba con la voce strana.

-Sei solo una femmina, non fai paura a nessuno!-

-Vuoi vedere come ti faccio paura?- Rispose la bambina mostrando un piccolo pugno.

-Dai, andiamocene.- Esclamò il bambino. -Tanto Eva rimane cicciona e grossa ugualmente. La prendiamo in giro domani.-

Riccardo fece la linguaccia dopo aver finito di parlare e corse via insieme all’amico.

Sana guardò la bambina piangente. Era una bambina piuttosto alta, sembrava anche un po’ goffa. Aveva una gonna con motivi scozzesi, lunga fino alle ginocchia. Indossava una camicia rossa con degli strani ghirigori sopra. In testa aveva un cerchietto molto decorato. I capelli neri erano lisci e corti: arrivavano fino alle orecchie.

-Ciao!- Disse la bambina con i capelli lunghi. Eva si asciugò le lacrime e la guardò.

-Ciao- disse poi.

-Io sono Rossana. Ma puoi chiamarmi Sana. E lei è Nicole.- La bambina con l’orsacchiotto agitò una mano.

-Io sono Eva. Come fate a conoscervi se oggi è il primo giorno delle elementari? Avete fatto l’asilo insieme?-

Sana annuì.

-Anche Riccardo, se è per questo. L’altro bambino che stava con lui no.-

-Ma io l’avevo visto in classe. Anche tu stai in classe con noi.- Disse Nicole indicando Eva.

-Tu non sei contenta di aver cominciato le elementari? Oggi è il nostro primo giorno!- Continuò Sana sedendosi per terra.

-No. Mi prendono tutti in giro perché sono alta. Abbiamo cominciato oggi le elementari e già voglio tornare a casa!- Eva ricominciò a piangere.

-E ti credo che ti prendono in giro! Piangi sempre!-

Eva smise di piangere e guardò Sana.

-Devi smettere di piangere, se no non combinerai mai niente!-

Nicole si sedette affianco a Sana, sempre stringendo il suo orsacchiotto di peluche.

-Io lo dico per te.-

-Allora… smetto di farlo.-

-Brava! Così si fa! Tanto Riccardo smetterà di prenderti in giro solo quando smetterai di piangere. Fa sempre così.-

Nicole annuì.

-E poi- Disse la bambina abbracciando l’orsacchiotto –mamma dice che le donne più belle sono alte.-

Eva si sedette insieme alle altre due bambine.

-Come si chiamava l’asilo che facevi prima di oggi?- disse Nicole con la sua nocetta piccola piccola.

-Non me lo ricordo- rispose Eva imbarazzata.

-Non fa niente- esclamò Sana sorridendo. –Non è importante. Oggi sono cominciate le elementari, l’asilo è finito.-

Eva intrecciò le dita delle mani e poi sussurrò:

-Sana, mi prometti che mi aiuterai ancora?-

-Ma certo! Ormai siamo amiche! Vero, Nicole?- la bimba fece si con la testa.

-Allora, saremo per sempre sempre amiche!- Eva prese le mani delle due bambine.

-Per sempre sempre!- ripeterono le altre due.

Spero di esser ben riuscita a scrivere un corretto dialogo fra bimbi! Ditemi le vostre opinioni su questo prima capitolo, se vi va! Baci

Chibi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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