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Autore: heiscodelario    12/01/2013    8 recensioni
“L’infarto di Liam non ha ragioni mediche, è il troppo dolore ad averlo provocato” ripetevano le directioners posando i fiori sui marmi freddi.
Per loro i One Direction non erano finiti, per loro era ancora il 23.07.2010 e lo sarebbe stato per sempre.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24.12.1993
“Louis smettila di leccare la panna dalla torta”
“Mamma ormai sono grande, ho due anni”
“Hai ragione, sei un ometto ormai”

12.01.1993 ospedale di St.Luke
“Benvenuto al mondo Zain”

29.08.1993
“Non reagisce, dobbiamo tenerlo collegato alle macchine e aspettare che dia segni di vita”
13.09.1993
“Benvenuto tra noi Niall”

01.02.1994
“Harry Edward Styles è nato sotto il segno dell’acquario, il segno degli artisti”

23.07.2010 ore 20:22
“Abbiamo solo una direzione ragazzi e questa è la musica. Questo è l’inizio”


Harry prese la sedia dall’angolo della camera e si sedette vicino al letto ad ascoltare il rumore fastidioso delle macchine, mentre l’odore del disinfettante gli pizzicava gli occhi e il naso.
-Hei Louis come stai oggi?- sussurrò afferrando la mano fredda dell’amico –Sai dovresti rispondermi, è maleducazione non farlo e poi mi manca il suono della tua voce-
Percorse con lo sguardo i fili che univano l’amico alle macchine e sospirò rumorosamente guardando il corpo freddo e immobile dell’amico.
Erano ormai due settimane che Louis era incollato a quel letto senza dare segni di vita, erano due settimane che Harry e Liam facevano avanti e indietro da casa all’ospedale, erano due settimane che Harry dava la colpa al disinfettante per le sue lacrime, erano due settimane che ogni notte si addormentavano pregando, erano due settimane che tartassavano i medici di domande ed erano due settimane che la loro speranza andava a sgretolarsi piano piano. Due settimane fa una macchina era passata con il rosso prendendo in pieno Louis. Due settimane fa il sorriso di Louis si era spento, la sua voce aveva smesso di uscire dalla sua bocca. Due settimane fa Harry aveva smesso di vivere e  Liam aveva iniziato a tirare a forza quel pezzo di sé che stava per staccarsi dal dolore e che diventava ogni giorno più pesante.
Harry si sporse verso l’amico e avvicinò il viso alla sua bocca, speranzoso di sentire un respiro o un segno di vita, ma come previsto sentì solo il suono dei macchinari.
-Neanche oggi vuoi svegliarti vero? Non credi di aver dormito abbastanza? Quello che dorme tanto è Zayn, non tu, dai svegliati fallo per me-
Di nuovo solo il bip.
-Facciamo una cosa Louis, io ora ti prendo la mano, se mi senti stringila- disse afferrando la mano dell’amico, che non muovendosi fece crollare le ultime speranze del riccio.
-Dovrei essere io con te, dovrei stringerti io, non quei maledetti fili- sospirò alzandosi e appoggiandosi al muro.
Guardò l’amico sentendo il suo cuore protestare. I graffi sul viso, il collare intorno al collo, la gamba ingessata. Si chiedeva se l’azzurro dei suoi occhi si fosse scolorito a causa delle medicine, proprio come la luce che nei suoi occhi verdi si era spenta, a causa di quella folata di vento decisa a non placarsi ma a continuare a soffiare dolore.
-Sai Louis, io e Liam oggi abbiamo chiamato Zayn, ha detto che sta bene, ti saluta e dice che gli manchi tanto. Ha detto anche che tornerà a Londra appena potrà, ora i medici non lo lasciano, lo vogliono tenere sotto controllo, hanno paura che non prenda le pillole per la depressione e che abbia altri attacchi di panico. Medici del cavolo. Odio i medici ormai, sono sempre in mezzo a noi.-
In quel momento si aprì la porta ed entrò un mazzo di fiori freschi e una testa riccia.
–Ciao Harry, ci sono novità?-
-Solo quel fastidioso bip-
-Guarda ho portato questi, ora li metto in quel vaso sul comodino- disse Liam posizionando le margherite nel vaso.
-Come stai oggi?- disse poi guardando prima Louis e poi Harry.
-Non si vuole svegliare Liam-
-Devi essere forte Harry, dobbiamo esserlo tutti e due per lui-
-Non posso sopportarlo Liam, non di nuovo, è già successo un anno fa. I miei incubi hanno preso realtà- disse Harry esasperato .
Anche l’anno prima, proprio in quel giorno, si trovavano in quell’ospedale, in quella stanza, a guardare la testa bionda di Niall non dare segni di vita.
Un anno prima, durante un concerto, qualcuno aveva deciso che la fine dei One Direction doveva iniziare e proprio in quel modo fu. Quel qualcuno, mai trovato, aveva sparato a Niall centrando perfettamente uno dei polmoni.
Niall era stato in coma per due settimane intere, senza dare segni di vita, facendo poi crollare, in un giorno solo,  anni di successo, carriera e amicizia.
“Continuerete in 4” avevano detto i manager dopo la morte di Niall. Loro si erano rifiutati, avevano preferito sciogliersi e annunciare la fine.
“L’ho sempre detto, ogni band dovrebbe avere al proprio interno un irlandese e ora che il nostro non c’è più non vale la pena continuare” aveva annunciato Louis. Louis che un anno dopo si sarebbe trovato nelle stesse condizioni.
Zayn era caduto in depressione, si era sposato con Perrie ma dopo la morte di Niall aveva iniziato ad auto lesionarsi e a farsi del male in tutti i modi, seduto sul letto vuoto di Niall a piangere. I medici l’avevano riportato a Bradford dalla famiglia per tenerlo al sicuro impasticcandolo di medicine.
-Sai Liam, quando la macchina l’ha investito era al telefono con me, stava per dirmi una cosa. Vorrei tanto sapere cosa-
-Te lo dirà lui stesso quando si sveglierà- gli sorrise Liam abbracciandolo.
Gli occhi di Liam caddero sul calendario, 23.07.2030, quel giorno sarebbero stati 20 anni insieme.
Ripercorse con la mente tutti i loro momenti più belli. I video diary sulle scale di x-factor, il primo singolo, il primo cd, le fan che aumentavano, il concerto al Madison Square Garden, i premi, il grammy, il matrimonio di Zayn e Perrie, i tour, i 5 cd al primo posto in tutto il mondo. 20 anni a costruire un’amicizia che ora si stava sgretolando mano a mano, pezzo per pezzo, con sempre più dolore.
Doveva essere forte, doveva farlo per Harry e per Louis ma qualcosa, in cuor suo, gli diceva quella era ormai la fine di tutto.
-Hey Harry auguri, oggi la band compie 20 anni-
-E’ finito tutto Liam-
-Non è vero, guarda siamo ancora qui-
-Liam non cercare di consolarmi, è finito tutto quando Niall è morto-
Liam sospirò stringendo l’amico a sé e guardando Louis –Le directioners non ci hanno abbandonato, per loro saremo sempre i One Direction, ricordatelo-
Harry sorrise dolcemente guardando i due amici –Loro saranno sempre le mie piccoline-

Louis morì due giorni dopo, quando la situazione si complicò e l’intervento non andò a buon fine.
Harry versò le poche lacrime rimaste sulla tomba fredda e gelida, questa volta senza dare la colpa al disinfettante, mentre Liam dietro piangeva silenziosamente.
Le directioners dietro di loro si facevano coraggio a vicenda, stringendosi l’una all’altra e cantando ‘moments’ e ‘torn’.

Un anno e mezzo dopo Liam e Harry ricevettero la notizia della morte di Zayn che si era suicidato durante un attacco di panico.
Harry morì a causa di un tumore che gli venne scoperto quando ormai era in una situazione avanzata e fu seguito subito dopo da Liam morto di infarto.
“L’infarto di Liam non ha ragioni mediche, è il troppo dolore ad averlo provocato” ripetevano le directioners posando i fiori sui marmi freddi.
Per loro i One Direction non erano finiti, per loro era ancora il 23.07.2010 e lo sarebbe stato per sempre.
  
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