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Autore: EmmaStarr    12/01/2013    4 recensioni
Shirou e Atsuya si perdono in un bosco all'età di otto anni.
Chiunque conosca Atsuya sa che il bambino non si farà certo spaventare, anzi inventerà un nuovo gioco per farli divertire.
Ma cosa può succedere se Shirou si allontana un po'?
E se incontra uno strano personaggio spaventoso che lo sfida a calcio?
***
PRIMA CLASSIFICATA AL "WHEN THEY WERE CHILD CONTEST"
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hayden Frost/Atsuya Fubuki, Shawn/Shirou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LIKE TWO WOLF IN THE FOREST

 

 

 

“Tanto non mi prendi!”

“Vuoi scommettere?”

Il piccolo Atsuya stava scappando da un arrabbiatissimo Shirou, dopo avergli inavvertitamente rovesciato la cioccolata addosso.

“Mi hai scottato tutto!” si lamentò Shirou, offeso.

“Potevi fare più attenzione!” ribatté il gemello, facendogli una pernacchia e proseguendo a correre verso la foresta.

Corsero finché Atsuya, stremato, non si accasciò a terra. “Va bene, fratello, hai vinto tu. Sono esausto.” ansimò.

Ma anche Shirou si era seduto, respirando forte con la bocca.

“Atsuya...”

“Sì?”

“Ma tu sai... Sai dove siamo finiti?” chiese Shirou, esitante.

Si guardarono intorno.

Avevano corso tanto a lungo, che non riuscivano più a ricordare la strada di casa.

Shirou rabbrividì.

“Non preoccuparti, dai! È mattina, e tra pochissimo la mamma ci verrà a cercare. Dobbiamo solo aspettare che ci trovino.” affermò Atsuya, cercando di rassicurarlo.

“E se poi non ci trova nessuno?” tremò Shirou.

“Vorrà dire che diventeremo dei fantasmi, e infesteremo il bosco per sempre, e spaventeremo tantissimo tutti i bambini che si perdono!” gridò Atsuya, esplodendo poi nella strana imitazione di una risata malvagia.

Nemmeno in quel frangente Shirou riuscì a stare serio.

“Tu sei scemo.” affermò, dopo essere scoppiato a ridere.

“Facciamo un gioco, intanto.” propose Atsuya. “Eravamo due lupi.”

“Io grigio!” si prenotò Shirou.

“Ok, tu grigio e io bianco. Noi non ci conoscevamo, e tu andavi di là e io di qua.” continuò, indicando due diverse direzioni.

“Poi però facciamo che venivamo tutti e due davanti a questo albero, perché questo è un punto magico.” proseguì Shirou, elettrizzato.

“Sì, giusto. Ed è magico perché... Perché si può esprimere un desiderio.” fece Atsuya, compiaciuto della sua trovata.

“E tutti e due ne vogliamo uno, però non si può!”

“Allora cominciamo a lottare, e poi però tu stai per morire perché cade un ramo.”

“No, tu!” si lamentò Shirou.

“Ok, io sto per morire e tu mi salvi. Allora però dopo anche tu stai per morire giù da un burrone.”

“E tu mi salvi.” concesse Shirou.

“Sì, e poi decidiamo di non fare nessun desiderio!” concluse il gemello, fiero della loro storia.

“Dai, dai, giochiamo!” gridò Shirou.

“Dobbiamo partire che non ci conoscevamo. Tu vai da quella parte, io dall'altra e tra cinque minuti ci troviamo qua.” decise Atsuya, e corse via, ridendo.

Shirou cominciò ad allontanarsi, con circospezione.

Era un lupo, lui: un bellissimo lupo grigio e dal passo felpato, sì.

Nessuna preda scampava alla sua furia animale, era il re del bosco, non aveva paura di nulla.

Continuò ad allontanarsi, finché non ritenne che fosse sufficiente: non poteva certo permettere che il lupo bianco arrivasse prima di lui al posto magico!

Fece dietro-front e cominciò a tornare indietro, ma ad un certo punto...

“Ehi, tu! Ma che stai facendo lì in mezzo? Sei ridicolo!” gli gridò una voce.

Shirou si voltò di scatto: poco lontano da lui, in una radura, stava un bambino pressapoco della sua età.

Aveva folti capelli neri e dei piccoli occhi che a Shirou sembravano proprio cattivi.

Tra i piedi teneva un pallone da calcio.

“E tu chi sei?” chiese intimorito il più piccolo.

“Io mi chiamo Saginuma. Sono in un campeggio poco lontano da qui, ma mi annoiavo. Speravo che qui ci fossero persone più interessanti ma se sono tutti come te faccio prima a tornare indietro.” disse quello, sprezzante.

“Ehi! Guarda che io sono interessante!” si offese Shirou, inarcando le sopracciglia.

“Di' un po', sai giocare a calcio?” chiese quello, incrociando le braccia.

“Un po' sì, io e mio fratello di solito...” cominciò Shirou, ma Saginuma lo interruppe.

“Se sei capace, ti sfido. Scommetto che non riuscirai mai a farmi goal. Là da dove vengo, sono il portiere migliore.” si vantò.

“Io sono più bravo a difendere che a tirare, in realtà...” obiettò Shirou, intimorito.

Quel tipo lo metteva in soggezione.

E poi lui non doveva parlare con gli sconosciuti.

E doveva andare da Atsuya, che se no si preoccupava...

“Capito. Sei una schiappa. Lo sapevo, lascia stare. Vedrò di andare in posti meno noiosi, la prossima volta.” lo congedò quello, soffocando una sbadiglio.

“Ehi, non sono una schiappa!” si lamentò Shirou.

“Dimostramelo. Forza, prova a farmi goal!” lo sfidò Saginuma, raccogliendo da terra il pallone e passandoglielo.

Poi si diresse in mezzo a due alberi. “La porta è questa. Fammi vedere cosa sai fare!”

Shirou prese incerto il pallone e lo lanciò verso la porta.

Per un bambino della sua età non era nemmeno un brutto tiro: la palla andava dritta verso la porta, ma Saginuma la parò senza problemi.

“Tutto qui?” rise, sprezzante. “Te l'avevo detto che eri una schiappa, non c'è niente da fare. Da solo non vali proprio nulla.” si vantò Saginuma, scrollando la testa.

“Lui non è una schiappa!” gridò però una voce da dietro di loro.

“Atsuya!” esclamò Shirou, felice.

“E non è nemmeno da solo.” continuò il gemello, fissando Saginuma ostile.

Quello scoppiò a ridere. “Ma quanti siete? Oh, se proprio insistete, posso benissimo battervi tutti e due senza la minima fatica!”

“Accomodati.” ribatté freddo Shirou.

Non era più spaventato, suo fratello era lì.

“Tiriamo tutti e due.” affermò Atsuya, prendendo la mano di Shirou.

Colpirono la palla insieme, e quella si accese di una luce azzurra. Spalancarono la bocca, increduli: una mossa del genere non l'avevano mai vista, prima...

Saginuma tentò di pararla, ma non poté fare altro che venire trascinato dal pallone fin dentro la porta.

“Grandi!” esultò Atsuya, mostrando al gemello il pollice alzato e strizzandogli l'occhio.

“Ma... Ma cos'è stato?” balbettò Saginuma, sollevandosi da terra. “Come... Come hai fatto? Prima...”

“Prima non conta: non poteva mica farlo tutto da solo. Sai cosa? Ogni uomo è forte solamente se ha un fratello accanto a sé!” gli disse Atsuya, incrociando le braccia.

“Ma tu non puoi capire.” commentò Shirou, assumendo la stessa posizione del fratello. “Consideri il calcio solo come una sfida, non è che ti diverti.”

Saginuma li fissò con uno sguardo di puro odio. “Non finisce qui.” mormorò a denti stretti.

I piccoli Fubuki non ci fecero caso e si incamminarono verso la radura dell'albero magico, tenendosi per mano.

“Ma hai visto che forza? Che tiro era?” chiese Shirou, emozionato.

“Mah, non era mica perfezionato... Possiamo pensarci più avanti, però vorrei che il nome centrasse un po' con i lupi. È giocando ai lupi che è cominciato tutto, no?” rifletté Atsuya, pensieroso.

“È vero! Il gioco dei lupi! Dai, facciamolo, dai!” ricordò Shirou, felice.

“Giusto! Allora, eravamo arrivati che ci incontravamo. Io voglio chiedere il desiderio, non lo avrai tu!” cominciò Atsuya, calatosi subito nel personaggio.

“No, c'ero prima io! E so anche ululare più forte!” replicò Shirou, fingendosi mortalmente offeso.

“Dimostramelo!”

Shirou avrebbe voluto che quel momento non finisse mai: non si era mai sentito tanto... Forte.

Era forte, perché qualunque cosa fosse successa, lui aveva Atsuya.

Aveva un fratello che sarebbe stato sempre con lui.

Sempre.

 

Siamo tutti uguali, e vuol dire che

Ogni uomo è forte solamente perché

Ha un fratello accanto a sé

Sempre accanto a sé!

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Ehm.. Salve! Benvenuti alla mia prima storia su questo fandom! *emozionata, emozionata...*

Che dire? Partecipavo ad un contest multifandom (giusto perché mi piace complicarmi la vita) e... Ho avuto l'illuminazione!

Questa storia è uscita praticamente da sola, seriamente.

Amo alla follia i gemelli Fubuki, li trovo davvero ispiranti... Quindi preparatevi a tantissime altre storie su di loro, perché ho deciso di intasare questo fandom! XD

Ma fatemi spiegare un po' di cose... (perché se non scrivo trecento cose nell'angolo dell'autrice non sono io u.u)

Tanto per cominciare, la parte in cui i gemelli inventano il gioco mi ha riportato indietro nel tempo, letteralmente. Non sapete quante volte ho fatto giochi del genere...

Ditemi che non l'avete mai fatto anche voi! Io poi, con tutti i miei fratellini...

Comunque. All'inizio forse sembrerà strano che si siano persi nel bosco così, ma, aheam, a me è successo *si vergogna*. Scappavo da un mio amico, e... Lasciamo perdere.

I fatti privati della mia vita non vi interessano, già.
I bambini non sono tanto spaventati dall'idea di essersi persi perché, bé, sono bambini. E sono in due. E probabilmente erano abituati a stare da soli.

Poi, la prova con Saginuma non è tanto un'anticipazione del futuro, perché se così fosse avrei messo Atsuya che fallisce con lui. Nell'anime succede così, no? Invece ho messo Shirou, apposta per incrementare quel suo sentimento di avere un disperato BISOGNO di Atsuya. Da grande non capirà che Atsuya è sempre con lui anche quando non prende il controllo del suo corpo...

Infine (sì, ho finito >o<), la tecnica che attuano è la versione primordiale del "Richiamo del lupo", che avviene appunto quando i due Fubuki si riconciliano. Perché in quel momento sono stati davvero uniti, ecco.

Ho finito!

Spero davvero che la storia vi sia piaciuta, e se così fosse... Lascereste un commentino piccino




Edit 10/02/2013:

La storia si è aggiudicata il primo posto al "When they were child contest"!!
Ringrazio in mille modi la giudiciA, Fefy_07, e riporto qui il suo giudizio:

1° classificata: EmmaStarr – (?? non c'era nessun titolo >.<)

Grammatica: 9,5/10

Grammatica molto curata, complimenti! Segnalo solo una virgola che andrebbe tolta “Avevano corso tanto a lungo, che non riuscivano più a ricordare la strada di casa.” e due paroline sbagliate: “pressapoco”, che sarebbe “pressappoco” e “centrasse” che immagino sia “c’entrasse”.

Stile e Lessico: 10/10

Veramente bello. Le scelte lessicali sono state tutte azzeccate, niente ha stonato nello stile generale. I periodi non sono troppo lunghi o troppo corti, i dialoghi sono ben impostati e la scorrevolezza del testo ha un ruolo rilevante, rende tutta la vicenda piacevole. Anche le descrizioni e i piccoli accenni agli atteggiamenti e alle emozioni dei personaggi sono molto ben fatte. Complimenti!

Caratterizzazione Personaggi: 10/10

Anche qui non posso fare nulla se non lodarti. Dall’anime si intuisce benissimo come i caratteri di Shawn e Hayden siano opposti e questa differenza tra loro si nota già dalle prime righe, con il primo offeso e il secondo divertito. Anche l’insicurezza di Shawn, che si sente debole senza il gemello, è palpabile nello “scontro” con Dvalin. Quest’ultimo assume un ruolo rilevante ai fini della trama e appare perfettamente delineato in quanto spaccone interessato solo alla competizione e non al semplice divertimento derivato dal calcio, come notano anche i due fratellini. Tutte le scene più leggere, poi, risaltano il loro bisogno l’uno dell’altro e il loro affetto profondo. Bellissimi.

Utilizzo 1° Pacchetto: 5/5

Benissimo. Far dire ad Hayden la frase del pacchetto a Dvalin è stato molto ingegnoso e ben pensato. Inoltre, anche senza che lo dicesse apertamente, si notava un po’ da tutta la situazione tra Shawn e Dvalin che il primo si sentiva forte solo col suo fratellino vicino. Hai interpretato la frase prima, fondendola con la storia, e poi l’hai aggiunta. Chepeau.

Utilizzo 2° Pacchetto: 5/5

La foresta è lo sfondo perfetto di tutta la vicenda. Ho apprezzato il fatto che sia stata vista come un luogo di gioco, piuttosto che come un posto ostile da cui scappare. Ovviamente anche la luce ha contribuito a questo, ma i piccoli gemelli Fubuki hanno mantenuto la calma, forti della presenza l’uno dell’altro.

Gradimento Personale: 9,5/10

Mi è piaciuta veramente tanto. I gemelli, separati così piccoli, sono stati due dei miei personaggi preferiti nell’anime, insieme ad Axel. Mi è piaciuto anche il fatto che i due siano legati da affetto sincero e che si sentano forti insieme. Da come Shawn si comporta quando si “trasforma” in Hayden, è sempre sembrato che il gemello fosse uno sbruffone convinto di poter fare tutto da solo. Nella tua shot, invece, il rapporto tra loro è talmente dolce da avermi fatta sorridere dall’inizio alla fine. Bravissima!

Tot: 49



... È o non è una giudiciA d'oro? çwç
  
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