Anime & Manga > Doremi
Segui la storia  |       
Autore: yachan    01/08/2007    2 recensioni
Gocce di memoria che si alternano nei vari momenti della vita...piccoli frammenti di una storia piena di amore e tristezza...il seguito di "Prima o Poi"...un nuovo cammino è stato intrapreso...
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Hana-chan, Tetsuya Kotake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
GOCCE DI MEMORIA

GOCCE DI MEMORIA

Cap.2

 

Sono gocce di memoria
Queste lacrime nuove
Siamo anime in una storia
Incancellabile
Le infinite volte che
Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote
Inestimabile
E’ inafferrabile la tua assenza che mi appartiene
Siamo indivisibili
Siamo uguali e fragili
E siamo già così lontani
Con il gelo nella mente
Sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
Che tagliente ci cambierà
Aspettiamo solo un segno
Un destino, un’eternità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te
Siamo gocce di un passato
Che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito, è inafferrabile
Racconterò di te
Inventerò per te quello che non abbiamo
Le promesse sono infrante
Come pioggia su di noi
Le parole sono stanche, ma so che tu mi ascolterai
Aspettiamo un altro viaggio, un destino, una verità
E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso
Per raggiungerti adesso, per raggiungere te

 

***********

 

-         Uhm?- Doremì guardò il biglietto che aveva in mano- Cos’è?

-         Un biglietto di partecipazione, alla festa di compleanno della Regina- spiegò la donna, che sembrava essere l’organizzatrice- La signorina Hana-san gradirebbe la vostra presenza e della sua famiglia.

-         Immagino che essendo la festa di Hana, i festeggiamenti saranno maestosi…- disse lei guardando poco convinta il biglietto.

Ricordava ancora i precedenti compleanni e non erano certo il massimo del divertimento. Questo perché gli organizzatori eccedevano con i preparativi. Che c’era di male nel preferire le piccole feste senza sfarzi?

La donna la guardava ancora in attesa di una sua risposta.

-         Ehm…

-         Ah, già, sì…dì pure che io e la mia famiglia ci saremo.

-         Bene, aggiungerò i vostri nomi alla lista. Inoltre abbiamo anche riservato una stanza dedicata solo ai bambini, in modo che possano giocare senza disturbare gli adulti.

-         Oh, bene…- disse Doremì poco convinta.

Che c’era di male se i bambini trascorrevano la festa con i loro genitori? Ma del resto, trattandosi della festa della Regina, niente doveva andare storto, né dovevano esserci imprevisti.

-         Ora vado. La saluto- la donna le fece un piccolo inchino e si allontanò.

Doremì guardò di nuovo il biglietto della festa. Si vedeva chiaramente che era stata fatta con la magia…era praticamente perfetta e sicuramente non era neanche stata ideata dalla Regina stessa.

Sospirò rassegnata. Nonostante tutto, non avrebbe potuto assentarsi alla sua festa. Hana ne avrebbe risentito…sempre che la sua presenza ora significasse ancora qualcosa per lei.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         …poi un colpo di karatè e due salti, e il delinquente era sistemato- raccontò Yuri, imitando le scene viste alla tivù- Avresti dovuto vedere che spettacolo! Il Capitano Moore è il migliore! Non solo è abile nelle arti marziali, ma è anche un ottimo detective e…ma Kotake, non mi stai ascoltando- disse alla persona che gli stava accanto.

-         Eh? Come?- il ragazzino si svegliò dai pensieri. I due stavano camminando per i corridoi della scuola, per raggiungere la loro classe.

-         Mhh…era distratto- disse lui offeso- Potevi dirlo che ti stavo annoiando.

-         Ah, scusa…non l’ho fatto apposta. Mi piacciono anche a me le indagini del Capitano Moore…mi ero solo distratto un attimo.

-         Bene…perché nella puntata seguente, lui…

-         Ciao ragazzi- disse una voce dietro di loro.

I due si girarono per vedere chi era e si ritrovarono davanti una graziosa ragazzina dai capelli color magenta che le arrivavano sulle spalle. Kotake e Yuri rimasero muti a fissarla, quasi incantati.

La ragazzina li guardò confusa, che avevano da fissarla così?

-         Che vi prende?

-         Sei nuova?- riuscì a chiedere Yuri- Non ti abbiamo mai vista.

-         Eh?- disse sorpresa.

-         Come ti chiami?- chiese Kotake.

-         Mi state prendendo in giro?- disse lei leggermente imbronciata.

Yuri e Kotake si guardarono confusi.

-         Ma ci conosci?- si indicarono.

-         Se questo è uno scherzo, io…

Yuri notò tra i capelli il fermaglio giallo a forma di nota musicale e la riconobbe.

-         Doremì!- esclamò.

-         Che?!- disse stupito Kotake.

-         Che faccia fate? Non mi avevate riconosciuta?

-         Certo che no…- disse Yuri osservandola meglio- ti sei tagliata i capelli?

-         Sì…come sto?- chiese lei un po’ timida.

-         Sei splendida- disse Yuri sorridendo. Doremì sorrise contenta, poi guardò Kotake che se ne stava in silenzio- Kotake, ti sei incantato?

-         Eh? Ah…- disse lui imbarazzato- Io…io…- sentì gli sguardi di Doremì e Yuri su di lui. Doveva assolutamente dire qualcosa o l’avrebbero guardato male- Una sciocca è sempre una sciocca, anche con i capelli sciolti.

Questo bastò per ricevere direttamente un pugno dalla ragazzina. Sbuffando, Doremì si allontanò da lì.

-         Ma che ti è preso?- chiese Yuri all’amico.

-         Uh…niente- si massaggiò dove Doremì l’aveva colpito.

-         Certo che uscirtene con una frase così…mi sa che si è arrabbiata molto.

Kotake non sapeva cosa dire. In realtà quello che aveva pensato al solo guardarla, era fantastica, sublime, incantevole, bella…tutte parole che gli morirono in bocca. Avrebbe voluto essere così spontaneo come Yuri, almeno avrebbe evitato di offendere la sua amica.

Ma poi, che razza di frase gli era uscita fuori? Non poteva essere più stupido di così.

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

La ragazza si alzò dalla tavola e raccolse i piatti dalla tavola.

Il ragazzo e la bambina terminarono di bere l’ultimo sorso di bibita, dopodiché si pulirono la bocca con il tovagliolo.

-         Ah, oggi mi hanno consegnato questo- disse Doremì appoggiando il biglietto sulla tavola.

-         Cos’è? Cos’è?- chiese curiosa la bambina.

Kotake prese il biglietto e lo aprì.

-         Una festa?- disse lui sorpreso, mentre leggeva.

-         Festa? Quale festa!- la bambina agitò le mani ansiosa.

-         E’ il compleanno di Hana- disse Doremì, mentre metteva le stoviglie nel lavandino- E’ per domani sera…ci hanno invitato tutti quanti.

-         Anche me?- chiese Hikaru.

-         Certo, tu e noi- disse Doremì sorridendole.

-         Sìì, voglio andare alla festa! Ci andiamo, vero mamma?

-         Sì- disse lei facendo cenno di sì e girandosi per aprire il rubinetto.

-         Evviva!- esultò la bambina.

Il ragazzo aveva lo sguardo fisso sul biglietto.

-         Io…credo di non poter venire- disse infine.

-         Come?- Doremì diede una sbirciatina dietro.

-         Ho ancora molto lavoro arretrato e poi presto si avvicinano gli esami degli apprendisti…

-         Capisco, però Hana ci rimarrà male se non ci saremmo tutti.

-         Sì, pero…- la sua voce pareva sempre più insicura.

-         Ultimamente sei stato preso dal tuo lavoro…un po’ di svago ti farà bene- Doremì chiuse il rubinetto.

-         Dai papà, vieni- disse Hikaru- Senza di te, non sarà lo stesso.

-         Mh…e va bene- si arrese agli occhi supplicanti della figlia.

-         Bene…ora non ci resta che cercare un regalo per la festeggiata.

-         Oh, io, io!- alzò la mano, come se fosse ad un interrogazione a scuola- Prendiamole la cucina Magò!

-         Ma cara, quello è un giocattolo- Doremì si girò verso di lei.

-         Ma è bello- si difese la bambina.

-         Sì, ma è quello che tu vorresti avere. Hana è grande…non vorrà ricevere giocattoli come regali- a queste parole, Doremì sospirò malinconica. Ricordava con una certa nostalgia la piccola Hana mentre giocava con i regali che le portavano Doremì e compagne. Sembrava così lontano quel giorno…

-         Si potrebbe regalarle qualche accessorio…- propose Kotake- Non so, tipo collane, braccialetti, orecchini…sì, insomma, quello che piace a voi di solito.

-         Beh, potrebbe andare…domani farò un salto in Centro a vedere. Vieni con me?

-         Mi dispiace…ma è meglio che mi porti avanti con il lavoro, per poter venire alla festa.

-         Mh, sì…giusto- disse lei un po’ dispiaciuto.

-         Vengo io, mammina- si offrì la bambina.

-         Ma certo, andremo tu e io- disse Doremì sorridendole- E ci prenderemo anche un gelato, che ne dici?

-         Sì, che bello!

-         Ricordati di non prendere il gusto al cocco- gli raccomandò Kotake- altrimenti vai a stare male come l’ultima volta.

-         Sì- fece cenno di sì.

-         Bene, e ora vai a dormire.

La bambina scese dalla sedia e si diresse nella sua stanzetta.

-         Ora ti raggiungo- disse la madre da lontano, poi si girò verso Kotake- Va tutto bene, caro?

-         Oh…sì, certo, perché me lo chiedi?

-         …niente, lascia stare- Doremì si asciugò le mani sul grembiule e si diresse verso la stanza della figlia.

Kotake la guardò da lontano.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         Che ha detto?!- gridò infuriata Aiko- Come ha osato!

-         Calmati Aiko- Hazuki cercò di trattenerla.

-         Gli ci vorrebbe una punizione, ecco cosa. Un colpo di karatè del Capitano Moore!- disse Momoko imitando i gesti.

Le amiche la guardarono preoccupate.

-         Sentite…lasciate perdere- cercò di dire Doremì- In fondo, Tetsuya è sempre Tetsuya. Non cambierà opinione su di me, neanche fra mille anni- cercò di sorridere- E poi, è stata una mia decisione cambiare acconciatura e se a voi piace, questo mi basta.

Le quattro ragazzine si guardarono dispiaciute.

-         Su, ora lavoriamo…altrimenti Majorika ci sgriderà ancora- Doremì si alzò dalla sedia- Vado a prendere le stoffe in soffitta- si allontanò.

In quel momento arrivarono al Maho due ragazzini. Nel momento di aprire la porta, il ragazzino dai capelli blu si bloccò.

-         Che succede?- chiese il ragazzino dai capelli neri.

-         Uhh…sento un aurea negativa provenire da questo negozio.

-         Eh?- Yuri lo guardò senza capire.

-         Forse è meglio tornare più tardi.

-         Così Majorika ci uccide? Dai, andiamo- aprì lui la porta.

-         Ah, aspetta…- la porta era già aperta e delle ombre minacciose erano dentro la stanza- Urgh…troppo tardi.

-         Ko…ta…ke…- scandirono le ombre minacciose.

-         Tu! Come osi farti vedere!- disse Aiko indicandolo con il dito.

-         Eh…ehm, forse per lavorare?- cercò di essere spiritoso, ma non servì per calmare le acque.

-         Sembrate arrabbiate…- disse Yuri ingenuamente- Cos’è successo?- sembrava essere l’unico a non capire.

-         Succede che Kotake è stato poco gentile con Doremì- disse Momoko.

Yuri si girò per guardare l’amico che aveva una espressione preoccupata e intimorita.

-         Oh, per quello che hai detto stamattina?

-         …- Kotake abbassò lo sguardo.

-         Questa Kotake la paghi- disse Aiko arrabbiata- Perché dirle una cosa simile?

-         Non penso che Kotake volesse offenderla- disse Hazuki nel tentativo di calmarla.

-         …però l’ha fatto- disse Onpu- E Doremì ci è rimasta male.

-         Io…io…non l’ho fatto apposta- cercò di dire Kotake- Non volevo dire quel che ho detto.

-         Sicuro? Sembra che non ti sia ancora stancato di tormentarla- disse Momoko.

-         Ho detto che non l’ho fatto apposta- cercò di difendersi- Le parole mi sono uscite da sole. Non lo penso davvero.

-         E allora cosa pensi davvero?- chiese Onpu.

Kotake indietreggiò impaurito. Le ragazzine lo stavano mettendo con le spalle al muro.

-         Yuri, dì qualcosa- cercò aiuto dall’amico.

-         Eh…- guardò gli sguardi minacciosi delle ragazzine- Uh…in fondo è colpa tua. Buona fortuna- si allontanò di fretta per mettersi in salvo.

-         Bell’amico- disse lui ironico.

-         Allora? Stiamo aspettando- disse Hazuki.

-         Cosa pensi davvero su Doremì?- chiese Momoko.

Kotake deglutì. Che doveva fare? Arrendersi alla maggioranza numerica o provare a scappare, sapendo di venire comunque sbranato da loro?

Forse, se era sincero…se provava a dire le come stavano, avrebbe evitato altri inutili litigi.

-         Io…Doremì…lei…

-         Sì?- chiesero sempre più curiose le ragazzine.

-         Io…- sentì il suo cuore battere forte, ad ogni piccolo sforzo per tirare fuori qualche parola. Scosse la testa- Basta, mi avete stancato! Quello che penso di Doremì è affare mio!- cercò di reagire- Non dovete impicciarvi di cose che non vi riguardano.

Yuri guardò sorpreso il coraggio di Kotake. Presto Aiko sarebbe scoppiata e per lui sarebbe stata la fine.

“E’ stato bello conoscerti, Kotake”- pensò lui, mentre preparava il fazzoletto.

Ma proprio quando sembrava per iniziare la furia delle ragazzine, una persona entrò dentro la stanza.

-         Oh, siete arrivati finalmente- disse Doremì con in mano le stoffe- Ma che ci fate tutti lì? Non abbiamo tempo da perdere.

I ragazzini guardarono come, se niente fosse, Doremì si preparava per mettersi a cucire. Sembrava più tranquilla di tutti loro.

Le amiche sospirarono e lasciarono perdere il piano di vendetta su Kotake. Poi si unirono a Doremì.

-         Sei salvo- disse sottovoce Yuri.

-         Mh…- non sapeva se lo era davvero. Il fatto stesso che Doremì non gli avesse detto niente appena l’aveva visto, stava a significare per lui “catastrofe”.

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

-         Come immaginavo…- Doremì si fermò davanti all’ingresso della villa. Era troppo chiedere una volta tanto una festa normale?

Hikaru guardava estasiata le luci colorate e tutta quella gente che si muoveva all’interno delle varie sale.

-         Che bello, che bello!- disse la bambina contenta- Andiamo!

Doremì guardò la figlia sospirando. Come al solito, Hikaru si faceva emozionare dalle luci, ma sapeva che entro pochi minuti avrebbe finito con l’annoiarsi e a fare i capricci per tornare a casa.

-         Salve, voi dovete essere la famiglia Kotake- disse una signora venendogli incontro all’ingresso- La Regina stava aspettando il vostro arrivo. Prego, seguitemi.

-         Mamma, credi che le piacerà il nostro regalo?- chiese la piccola Hikaru.

-         Certo- disse lei sorridendo.

Il piccolo gruppetto frattanto attraversò varie sale, tra diverse persone, fino a giungere al posto dove si vedevano più persone importanti parlare con una ragazza.

-         Mia Regina…è arrivata la famiglia Kotake- disse la donna.

La ragazza dai lunghi capelli biondi si girò per guardare il gruppetto e abbozzò un bel sorriso, seppur moderato.

-         Doremì, Kotake, che piacere rivedervi. Sono contenta che abbiate accettato l’invito- poi guardò la bambina- Oh, ma c’è anche la piccola Hikaru…benvenuta alla mia festa. Spero che ti divertirai.

-         Un regalo per te- la bambina le porse la scatola impacchettata- da parte mia e della mia famiglia.

-         Oh, che gentili…- disse lei prendendolo in mano- Che sarà mai?

-         Mi dia pure, li sistemo con gli altri regali- disse la donna.

-         Sì, grazie- le consegnò il pacchetto, poi guardò la bambina che sembrava non aver gradito che quella donna si portasse via il regalo- Sai che c’è una stanza dedicata tutta per voi bambini? Ci sono un sacco di giocattoli.

-         Davvero?- si stampò il sorriso sul viso della bambina.

-         Sì, e ci sono anche tuoi coetanei.

-         Mamma, possiamo andarci?- chiese Hikaru tirando leggermente la gonna della madre.

-         Tranquilla, ti ci accompagnerà la signora qui presente- la donna che si era allontanata con il regalo, era ritornata lì.

-         Sarà un piacere- disse la donna.

-         Posso mamma?- chiese di nuovo la bambina.

Doremì la guardò, poi pensò che forse l’idea di una stanza giochi non era male. Sicuramente si sarebbe divertita più lì che con loro.

-         Va bene, vai pure, ma stai attenta.

-         Evviva, andiamo!- la bambina corse trascinando la donna.

-         Che bambina vivace- disse la Regina sorridendo- Assomiglia molto a te.

-         Dici?- disse lei un po’ dubbiosa- Non ricordavo di essere così vivace- ridacchio.

-         Allora, come ti sembra la mia festa?- chiese Hana.

-         Eh…ehm…- si guardò intorno indecisa- Diciamo sfarzosa…ma tutto sommato carina.

-         Bene, allora rispetto alla festa precedente, sono migliorate le organizzatrici.

-         Sì…diciamo di sì…- si sentiva leggermente a disagio.

Non voleva certo fare la guastafeste, però non poteva certo mentire. Certo, le feste della Regina erano sempre fantastiche e gli invitati facevano a gara per poterci partecipare. Però per lei queste feste non rappresentavano niente di particolare. Ogni piccola parte, seppure perfetta, erano opera di altre persone che avevano realizzato il tutto solo per lavoro. Non erano come le feste che solitamente si facevano sulla terra.

Ricordava bene come sua madre ci mettesse passione, in quei piccoli adorni e nelle pietanze, in occasione del suo compleanno. Non erano certo ricchissimi, ma in casa sua non mancava certo l’amore e l’allegria. Queste cose le erano rimaste molto impresse, così che cercava di non far mancare quell’atmosfera anche in casa sua, con la sua famiglia.

Per questo non le piacevano le feste che organizzavano lì. Non avevano niente di così magico.

-         E a te piace la festa, Kotake?- chiese Hana al ragazzo che se n’era rimasto in silenzio.

-         Eh? Uh…- disse agitato da una semplice domanda- Penso di sì…

-         Pensi?- ridacchiò divertita la Regina.

Kotake non poté fare a meno di ridere anche lui per l’imbarazzo. Doremì li osservò in silenzio.

-         Come va con la scuola?

-         Bene…

-         Spero che l’aver insistito che voi veniste alla festa, non abbia creato problemi con i vostri lavori.

-         No, no, tranquilla- dissero i due. Poi Kotake si sentì ancora teso a stare lì, così si guardò in giro per trovare una via di fuga.

-         Ah, hai fame Doremì?- chiese lui- Ti porto qualcosa.

-         Ma…- non fece in tempo a replicare, che il ragazzo se n’era già andato- …ma se avevamo appena mangiato- disse senza capire.

Hana lo guardò allontanarsi, poi tirò un sospiro.

-         Sai…sei proprio fortunata…

Doremì la guardò.

-         Hai un bravo marito, una dolce figlia ed una accogliente casa…mi sarebbe piaciuto avere una famiglia così- disse lei un po’ triste, mentre guardava il suo bicchiere che aveva in mano- E invece…

La ragazza sapeva a cosa si riferiva…al fidanzamento che le era stato imposto. Sposare qualcuno che non si conosceva, solo perché doveva avere il suo stesso rango.

Capiva il suo stato d’animo e Kotake glielo aveva più volte ribadito, ma proprio non sapeva come aiutarla. Appena aveva avuto quell’infelice notizia, si era mobilitata per trovare una soluzione, però finora non aveva concluso niente.

-         Hana, anche tu avrai una famiglia così…sei una brava persona e riuscirai a trovare la tua felicità, il calore di una famiglia tutta tua.

Hana la guardò, poi cercò di sorridere.

-         Sì…forse- disse poco convinta.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         Bene, con questo abbiamo terminato- disse Hazuki appoggiando il vestito.

-         Era ora, sono distrutta- disse Doremì.

-         Ci vediamo domani ragazzi- disse Lala, mentre i ragazzini si preparavano per uscire.

Kotake continuò a guardare Doremì. Non aveva fatto altro da quando avevano iniziato. E per tutta la giornata Doremì non aveva dato cenni di arrabbiatura. Sembrava che non c’è l’avesse più con lui.

Poteva considerarsi contento? No, non finché non avrebbe chiarito con lei.

Gli altri erano già usciti dal negozio, mentre Doremì stava sistemando le ultime cose. Kotake uscì dal negozio, ma poi si fermò.

-         Kotake, che fai?- chiese Yuri.

-         Eh…io, credo di aver dimenticato qualcosa…vai pure, ci vediamo domani.

-         D’accordo…ciao- lo salutò e insieme alle altre ragazzine si allontanò dal negozio.

Tirò un sospiro. Per fortuna Yuri non aveva sospettato di niente.

Vide finalmente uscire Doremì dal negozio e le andò incontro.

-         Oh, non te n’eri già andato con gli altri?- chiese Doremì guardandolo.

-         Io…ho pensato di aspettarti.

Doremì lo guardò, poi camminò sorpassandolo.

-         Non c’è n’era bisogno.

Kotake la seguì.

-         Io però volevo parlarti…

-         …non fa niente, per quello di stamattina- lo precedette- Non sono arrabbiata. O meglio dire, non  lo sono più.

-         Davvero?- disse lui quasi sollevato. Allora lo aveva perdonato?

Però poi notò che la ragazzina continuava a camminargli davanti, con la schiena rivolta a lui. E non dava cenno di volersi girare.

-         Non sei sincera…sei ancora arrabbiata con me.

-         No, ti sbagli. Non c’è l’ho con te. Ormai so come la pensi…

-         Non è così!- disse Kotake- Quello che ho detto…è una sciocchezza, non ci devi fare caso. Io non la penso davvero così.

-         Allora, perché l’hai detto?

-         Eh…perché, eh?- se lo chiese quasi a se stesso. Non sapeva che rispondere. Forse perché era uno stupido?

Doremì accelerò il passo.

-         Ah, perché…- cercò di starle dietro- perché sono un codardo, ecco.

La ragazzina sembrò sorpresa dalla sua risposta.

-         Come?

-         Mi vanto di come sono coraggioso…- abbassò la testa- ma quando si tratta di te, io mi comporto da fifone. Non vorrei dirti delle cattiverie, però mi escono dalla bocca e poi non so come rimediare.

Doremì si fermò e si girò per guardarlo.

-         Vorrei poterti dire che sei molto carina così…ma sono una frana- continuò lui con il rossore sulle guance- Ti faccio arrabbiare, quando vorrei invece vederti sorridere. Forse tu crederai che lo faccio apposta, ma non è così.

-         Tetsuya- disse sorpresa Doremì.

Certo, non si aspettava una simile dichiarazione dall’amico, però questo dava credito a quello che pensava ormai di lui…

-         E poi, lo sciocco sono io che…

-         Basta così- gli tappò la bocca- Mi basta quello che mi hai detto…- disse con un sorriso sincero.

-         Allora…

-         Sì, ti ho perdonato. E poi…l’idea dei capelli sciolti, me l’hai data tu- disse con un sorrisino.

-         Eh?

-         Tetsuya, tu sei uno sciocco, sai?

-         Ehi…- fece per ribadire, ma poi si fermò-…sì, hai ragione.

-         Però…io ti voglio bene lo stesso.

Kotake spalancò gli occhi.

-         Tu sei un mio amico e nonostante i tuoi scherzi, è impossibile odiarti. E man mano che ti conosco bene, non faccio che pensare che senza di te la mia vita sarebbe noiosa- si girò- E ora che ho la certezza che anche tu la pensi così, diventeremo ottimi amici. Andiamo, ora.

Kotake guardò la ragazzina mentre s’incamminava. Con un po’ di confusione iniziale, riprese anche lui a camminare.

Sembrava finalmente tutto chiarito, Doremì non era arrabbiata con lui e si era guadagnato la sua amicizia, però sentiva di non essere del tutto contento.

Qualcosa di molto profondo si stava facendo largo nel suo cuore e presto non avrebbe potuto nasconderlo.

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

Kotake guardava assorto la tavola, senza decidersi a prendere qualcosa. Il piatto che aveva in mano era rimasto vuoto. Non è che avesse tanta fame…aveva già mangiato prima di venire alla festa.

Però aveva bisogno di una scusa per allontanarsi da lì. Si sentiva molto a disagio vicino alla Regina…soprattutto dopo quel bacio.

Sospirò…ma che gli stava capitando? Se continuava così, Doremì avrebbe iniziato a sospettare qualcosa. E l’ultima cosa che voleva, era darle delle preoccupazioni. Però era davvero assurda quella situazione. Non doveva scappare in quel modo, in fondo Hana mica poteva mangiarlo, no?

-         Indeciso, Tetsuya?- la voce lo fece sussultare. Dietro di lui comparve una ragazza dai lunghi capelli biondi- Io ti consiglio questo cibo…- indicò un vassoio- Anche se non so cosa sia, è veramente buono- ridacchiò.

-         Regina…- disse lui sorpreso- Pensavo che stavate parlando con Doremì.

-         Sì, però mi sono allontanata, perché non ti vedevo arrivare…

-         Ehh, sai, mi ero distratto a vedere il cibo…adesso torno da Doremì- si sentì afferrare dal braccio.

-         Tetsuya- lo guardò negli occhi- Per caso sai cercando di evitarmi?

-         Eh? No, no di certo- scosse la testa, sentendosi scoperto.

-         Allora, perché non ti fermi qualche minuto a chiacchierare con me?

-         Beh…io non voglio lasciar sola Doremì.

-         Lei adesso sta chiacchierando con qualche donna del Consilio delle streghe.

-         Però…

-         Sempre Doremì…- sussurrò come imbronciata- Pensi solo a lei.

Kotake la guardò stupito per quella affermazione. Hana aveva un espressione simile ad una bambina.

-         Doremì è mia moglie- disse lui serio.

-         Lo so…ne sono cosciente.

-         E devo tornare da lei- fece per voltarsi, ma lei lo trattenne ancora per il braccio.

-         Per favore…rimani con me. Queste feste sono così noiose…

-         Ma se è in tuo onore.

-         Lo so…per questo sono noiose. Tutta questa gente…così fredda e seria…solo tu mi sei rimasto come amico.

-         Ma che stai dicendo? E Doremì?

Hana abbassò lo sguardo.

-         Lei è diventata come gli altri…sempre ligia ai suoi doveri, così preparata e sicura…non è la Doremì che conoscevo.

-         Ma è naturale, rispetto a quando eravamo bambini, siamo cambiati.

-         Però tu no- lo guardò- Sei sempre così dolce e gentile con me. Non mi tratti come gli altri, e anche se lo so che lo fai perché mi consideri ancora una bambina, io mi trovo bene con te.

Kotake non sapeva cosa dire. Hana pareva molto triste per quella situazione e non era la prima volta che diceva di sentirsi estranea in quel mondo. Già, la Hana che conosceva era un tipo pimpante, che non si fermava mai e non riusciva a stare nello stesso posto a lungo.

Doveva essere stata una grossa difficoltà per lei, abituarsi ai nuovi ritmi.

La ragazza lo prese per mano.

-         Che ne dici di andare sul balcone? Si respira meglio lì.

-         …d’accordo- nonostante tutto, non riusciva ad essere severo con lei, vedendola in quello stato.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         Che ti prende?- chiese Yuri.

-         Mh?- Kotake lo guardò- Perché?

-         Beh…ammesso che non esista un umano con tre braccia, direi proprio che sei strano.

Kotake guardò stupito la giacca che aveva in mano.

-         Oh, uff, perché mi devo ritrovare a fare questo?- mise da parte la giacca.

-         Quando ti sei unito al gruppo, hai accettato di lavorare al Maho- rispose Yuri.

-         Oh, beh, almeno non vendono fiori- disse lui ironico- Anche se la pasticceria non era niente male.

-         Però sembra che non sia quello il tuo principale pensiero- disse l’altro osservandolo.

-         Mh, sì…devo trovare un modo di convincere Majorika a lasciarmi un pomeriggio libero. Mi è stato dato il compito di insegnare calcio alle matricole.

-         Neanche questo intendevo.

-         Uhm…devo alzare la media dei miei voti.

-         Ma se vai bene- disse Yuri- E non dilagare. Ti ho visto, sai? Da quando avevate litigato tu e Doremì, vi comportate in maniera diversa.

-         Non capisco cosa intendi- si alzò dalla sedia per stiracchiarsi.

-         Certo, certo, avresti potuto farmela se non fosse stato, per quello che hanno detto le altre.

-         Ovvero?- chiese lui preoccupato.

-         Sguardi veloci, sorrisi amichevoli, la testa sulle nuvole e i continui sospiri…

-         Io non sospiro! Uff- si difese lui.

-         Lo hai appena fatto.

-         Era uno sbuffo, è differente.

-         Come vuoi tu…- alzò le spalle rassegnato- La verità è…- si alzò in piedi indicandolo.

Kotake lo guardò terrorizzato.

-         Che siete diventati amici del cuore!

-         Eh?- cadde per terra, aspettandosi chissà cosa.

-         E’ così vero? Ci ho azzeccato?

-         Ti hanno detto questo le altre?- tentò lui di rialzarsi.

-         No, a dire il vero hanno detto qualcosa tipo amore o qualcosa di simile…ma penso che me l’avresti detto se ti fossi innamorato, no?

-         Ehh…mi sono spaventato per niente.

-         Eh?

-         Niente, niente- riprese la giacca, mentre Yuri riprendeva con il suo lavoro.

Ne approfittò per dare un’altra occhiata alla ragazzina, che da un po’ di tempo occupava i suoi pensieri. Era intenta a sistemare le stoffe insieme a Hazuki. Da quando aveva cambiato acconciatura, gli sembrava diversa…no, a dire il vero, aveva notato quel cambiamento molto prima, solo che non in modo così evidente.

Ripensò alle parole della ragazzina dopo il litigio e al suo dolce sorriso. Si chiese se un giorno avrebbe potuto fare a meno di lei, quando avrebbe preso una strada diversa dalla sua, quando qualche ragazzo si sarebbe accorto di lei e l’avrebbe portata lontano da lui.

Era dura accettare questa separazione, ma se questa persona avrebbe potuto renderla felice più di lui…allora lui l’avrebbe lasciata andare.

Sperava che quel giorno non arrivasse. Ma del resto, lei era una amica preziosa per lui e voleva solo il suo bene.

Tornò a concentrarsi sulla giacca.

Doremì finì di sistemare la stoffa e diede un veloce sguardo al ragazzino dai capelli blu. Lo vedeva intento a sistemare quella giacca e le tornò in mente quella domanda che da tempo le ronzava in testa…perché Kotake aveva deciso di unirsi al gruppo? Cos’è che lo spingeva a mettersi a lavorare con loro al Maho, nonostante conoscesse il suo carattere ribelle?

Anche senza sapere la risposta, era comunque contenta. Ora si sentiva più tranquilla quando gli parlava e non doveva mentire. E poi, era pur sempre un aiuto in più nelle missioni della Regina.

Però…e se un giorno decidesse di cambiare idea e andarsene? Era per quello che voleva conoscere le motivazioni di Kotake, per non doverci rimanere male nel caso lui abbandonasse il gruppo…abbandonasse lei.

Scrollò la testa. Kotake era pur sempre un bambino. Sicuramente il motivo era una cosa semplice, tipo diventare più bravo a calcio o qualcosa di simile. Del resto, lei ricordava molto bene il motivo che l’aveva spinta al mondo della magia, ovvero trovarsi un ragazzo.

Non doveva preoccuparsene.

-         Doremì…

-         Mh?- guardò la persona che l’aveva chiamata.

-         Senti, stavo pensando una cosa- disse Hazuki.

-         Cosa?

-         Come va tra te e Kotake?- Doremì la guardò sorpresa. Perché quella domanda?

-         Come va? Bene, penso. Perché?

-         Beh, eri così depressa quel giorno…avete fatto la pace, quindi.

-         …sì- sorrise- Sai, se lo si vede dal lato giusto, Tetsuya è un bravo ragazzo.

Adesso era il turno di Hazuki di sorprendersi.

-         Come?

-         Dicevo, che non è male, tutto qui- disse lei semplicemente.

Hazuki sorrise.

-         Allora è successo qualcosa.

-         Mh?

-         Ti conosco molto bene, Doremì. E fin dalle elementari, non hai fatto altro che lamentarti di Kotake, anche quando aveva scoperto la tua identità. Come avevi detto tu “Tetsuya è sempre Tetsuya”, no? E ora, d’improvviso cambi opinione su di lui. Non che, non sia una bella cosa…ma dietro un cambiamento, c’è sempre una ragione- indicò la sua capigliatura- Non è per questo che hai cambiato pettinatura? Perché lui ti notasse?

-         Io…- arrossì di botto- Non capisco- sviò il suo sguardo- Ho solo notato che dentro a tutte le persone, c’è qualcosa di buono…e lo stesso vale per Tetsuya. E il mio cambiamento è dovuto alla necessità di crescere…come potranno prendermi sul serio i ragazzi, se continuerò a comportarmi da bambina?

-         Sarà come dici tu…ma a me sembra che tu nasconda qualcosa…

-         Okey ragazzi, il negozio chiude- disse Lala, chiudendo la porta.

Tutti si rilassarono.

-        Finalmente abbiamo finito per oggi!- disse sollevata Aiko.

-        Ahhh, sono stanca morta!- disse Doremì sedendosi sulla sedia.

-        Mhh, vediamo gli incassi di questa settimana- disse Majorika, aprendo la cassa.

-        Visto che abbiamo terminato, possiamo tornare a casa?- chiese Onpu.

-        Mh? Ah sì, certo. Però lunedì cercate di essere puntuali.

-        Va bene- risposero in coro.

-        A domani, ragazzi!- salutò Lala.

-        Ciao Lala, ciao Majorika!- salutò Hazuki e poi uscirono dal negozio.

Il gruppetto si ritrovò davanti al Maho e con sottofondo un tramonto.

-        Che fate domani?- chiese Momoko- Io vado a fare un pic-nic con Bessy.

-        Io invece avevo in programma di andare con mio padre e mia madre al Luna Park- disse Aiko allegra.

-        Domani, visto che non ho impegni, posso stare un po' con i miei- disse Onpu.

-        Mh…- disse Yuri scontento- io invece mi devo sorbire una cena con tutti i parenti.

-        Perché quella faccia?- chiese Doremì- Dovresti essere contento di stare con i tuoi cuginetti, ih ih! (^-^).

-        Chi, quelle piccole canaglie? No, grazie, ne farei a meno (-_-)'

-        E invece tu, Hazuki?- chiese Kotake.

-        Ehh…eh, eh…(^///^)'

-        (°_°)' Hazuki?- Aiko rimase sorpresa- Non è che...

-        Sì…- fece cenno di sì.

-        Esci con Masaru?!- gridarono in coro.

-        Piano…volete che lo sappia tutto il quartiere? (-///-)'

-        Wow, Hazuki e il suo primo appuntamento!!- disse felice Momoko.

-        Momoko…mi metti in imbarazzo (>///<)'.

-        Beh, almeno lui si è dato una mossa…- disse Onpu- al contrario di una certa persona (¬_¬)- tutti diressero il loro sguardo verso Kotake, tranne Doremì (°_°).

-        Che?! (ò///ó)'- Kotake si sentì osservato e si agitò.

-        Ahh, povera Doremì (ú_ù)'- disse Momoko, dandole una pacca sulla spalla.

-        Eh? (°.°)- naturalmente lei non capiva niente.

-        Non so chi fra i due sia peggiore (-_-)'- disse Onpu a Hazuki.

-        Ok, adesso è ora di tornare a casa (^-^)- disse Yuri- io devo correre via.

-        Sì, anch'io (°.°)- disse Aiko- aspetta vengo con te.

-        Veniamo con voi (°o°)- dissero tutte le altre.

-        Che? (o_o)''- Doremì e Kotake rimasero lì impalati, mentre tutti gli altri se n'andavano via correndo.

-        Ma che gli è preso? (ò_ô)- chiese Doremì.

-        Non so…sembrava che avessero un incredibile fretta di andarsene (-_-)'.

-         Uhm…qui gatta ci cova (-_-)''.

-         Beh, poiché ci hanno lasciati soli, possiamo pure tornare a casa insieme.

-         Sì.

I due si allontanarono per un'altra vietta, mentre dietro l'angolo cinque facce osservavano Doremì e Kotake.

-         Il piano è andato bene- disse Yuri.

-         Sì, spero che una volta tanto si sveglino i due (U_U)- disse Onpu.

-         D'accordo, ma non vi sembra esagerato stare qui a sbirciare? (ó_ò)- chiese Hazuki.

-         E' per il loro bene- disse Yuri serio- Potrebbe succedere qualche altro imprevisto e…

-         Perché non ammettete il vero motivo?- disse Hazuki sospettosa (¬_¬)'

-         Ih, ih (^_^)'- ridacchiò Momoko- La verità è che ci divertiamo.

-         Lo sapevo (-_-)'…Aiko? (-_o)- disse Hazuki.

-         Okey (U.U)- Aiko afferrò gli altri per il colletto e li trascinò via, seguita da Hazuki.

-         Nooo, proprio sul più bello! (>_<)'- si lamentò Momoko.

-         Mh?- Doremì si fermò e si guardò intorno.

-         Che succede?- chiese Kotake.

-         Non hai sentito?

-         Cosa?

-         Uhm…mi era sembrato di sentire la voce di Momoko…mah, mi sarò sbagliata…adesso sarà insieme con gli altri, lontana da qui- riprese a camminare e iniziò a canticchiare una canzone.

-         Mh? Dove hai imparato questa melodia?

-         Me la cantava mia madre quando ero piccola e non riuscivo a dormire la sera. Parla di un mondo colorato, con tanti bambini. Non c'è lotta, non c'è cattiveria…c'è solo pace e amore. Non è carina?- sorrise.

-         Sì.

-         Eh, eh…non so perché mi è venuta alla mente adesso, pensavo di essermela dimenticata. Uhm…Stavo pensando…non sarebbe bello vivere nel mondo della magia?

-         Come? (°_°)

-         Sì, a me piacerebbe (^-^) A te, no?

-         Mh…non ci ho mai pensato (-_-)'

-         Tetsuya, c'è una domanda che vorrei farti…- chiese Doremì fermandosi.

-         Dimmi…- si girò verso di lei.

-         Perché hai deciso di unirti a noi e diventare un apprendista stregone?

-         Eh?

-         Sai, me lo sto chiedendo da tanto tempo ormai…

-         La verità è che…- fece per continuare, ma sì fermò-…Chissà, un giorno te lo dirò…- sorrise.

-         Eh?

-         Su, andiamo.

-         Mh…okey…

-         In ogni caso, sono più bravo io con la magia.

-         Che?! Sbagli, pivello, sono io la migliore!

-         Ma se non fai che combinare disastri!

-         Ah, perché, tu no?

-         Sarà…- si girò verso Doremì e gli fece una linguaccia- ma sarò io a superare per primo tutti gli esami di magia!- e corse via.

-         Illuso, ti batterò!- lo rincorse- Vedrai!

 

~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~**~~~~♥~~~~

 

-         Bene, a risentirci Harukaze- disse la strega Mojo, mentre si allontanava.

-         Sì…- la salutò poi si guardò intorno. Dove si era cacciato Kotake? Non aveva detto che avrebbe portato da mangiare? E adesso che ci pensava…anche Hana si era allontanata.

Sbuffò al pensiero di doverlo cercare fra tutta quella gente. Era come cercare un ago nel pagliaio. Sarebbe stato meglio fare un grosso cartello per trovarlo. O forse una caccia al tesoro?

Mentre pensava questo, delle risate famigliari attirarono la sua attenzione. Guardò da lontano e vide due persone che chiacchieravano sul balcone. Fece per raggiungerli, ma si bloccò.

-         Guardali…non sono carini insieme?- disse una persona che li stava guardando da lontano.

-         Sì…- disse la persona accanto- Ho sempre pensato che il signor Kotake facesse bella coppia con la Regina.

-         E poi, è l’unico a farla ridere così.

-         Già, non sembra neanche una Regina, ma una normale ragazza.

-         Peccato che il signor Kotake sia sposato. Penso che la Regina l’avrebbe sposato subito.

-         Ma che stai dicendo? Lo sai che la Regina è destinata a sposare un re.

-         Questo non cambia. E poi non hai sentito l’ultima novità? Sembra che i due vadano molto d’accordo…anche fin troppo.

-         Dici che potrebbero essere amanti?

-         Non lo so, l’ho solo sentito dire. Ma non sarebbe poi così strano.

-         Eh, eh…me li immagino in una fuga d’amore. Sarebbe così romantico.

-         Chissà, potrebbe anche succedere. E poi ho anche sentito che il signor Kotake non si trova bene con sua moglie.

-         Davvero?

-         Li si vede poco insieme, entrambi passano la maggior parte del loro tempo a lavorare. Non mi sorprenderei se il signor Kotake si fosse stancato e…- si bloccò vedendo la persona che era subito dietro di loro- Ops…

-         Cosa c’è?- si girò anche l’altra persona- Oh…

La ragazza rimase in silenzio a guardarli, poi si voltò senza dire niente.

-         Pensi che ci abbia sentito?

-         …spero di no.

Kotake notò la ragazza dai capelli color magenta che si stava allontanando.

-         Scusami, devo andare…

-         Eh?- Hana lo guardò allontanarsi, senza capire.

Doremì uscì velocemente dalla sala. Quella gente, la musica, il chiacchiericcio…la stavano asfissiando. Il suo corpo fremeva e la vista stava facendosi pesante. Doveva allontanarsi subito.

-         Doremì!- si sentì chiamare, ma non si voltò comunque e continuò a camminare- Doremì, mi senti?

Lei lo sentiva molto chiaramente e sapeva di chi era quella voce, ma non voleva fermarsi in ogni caso.

-         Doremì, fermati!

-         Piantala di seguirmi!

-         Non finché ti decidi a spiegarmi perché ti stai comportando così!

La ragazza si girò verso il ragazzo.

-         Ma proprio non capisci?

-         Cosa? So solo che hai abbandonato all’improvviso la sala da ballo.

-         Tetsuya…- la ragazza lo guardò triste- Se non riesci a capire questo…mi domando come possiamo stare insieme.

-         Come?- la guardò preoccupato- Perché dici questo?

-         Io…vorrei solo che tu fossi sincero con me…

-         Ma lo sono.

Doremì lo guardò negli occhi…in quei occhi blu della persona che amava e che iniziava ad allontanarsi da lei.

-         Sono un po’ stanca…- disse lei abbassando lo sguardo- Forse è meglio che torni a casa, per non guastarvi la festa.

-         Che dici? Andiamo tutti insieme a casa.

-         No- scosse la testa- Hikaru sembra si stia divertendo…non voglio portarla via.

-         Però…

-         Prenderò un taxi e tornerò a casa da sola…- si voltò- Porgi le mie scuse ad Hana- iniziò ad allontanarsi. Kotake la guardò triste. Perché doveva finire così?

La ragazza uscì dalla villa e guardò fuori. Sentiva che se fosse rimasta ancora lì, avrebbe finito per impazzire. Tante voci le giravano in testa e lei continuava a scacciarle via.

-         Doremì?- sentì una voce dietro di sé.

-         Akatsuki…- Doremì lo guardò sorpresa- Eri venuto anche tu alla festa?

-         Sì…ma che ci fai qui fuori?- chiese lui.

-         Io…sto tornando a casa.

-         E Kotake e tua figlia?

-         Loro rimangono qui. Non volevo obbligarli a seguirmi.

Akatsuki la osservò preoccupato.

-         Va tutto bene, Doremì?

-         Sì…almeno credo…forse solo un po’ di stanchezza. Ora prendo un taxi e torno a casa.

-         Meglio di no- disse lui- Ti accompagno io.

-         Ma…

-         Se ti sentissi male durante il viaggio, sarebbe peggio. Sarò più tranquillo se ti ci porto io.

-         …grazie- non poté che arrendersi all’insistenza del ragazzo.

 

~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~♪~~~~♫~~~~

 

-         “C-“…- una ragazzina dai capelli rosso magenta, guardava terrorizzata la lettera scritta in rosso e cerchiata sul foglio- Non posso crederci…

-         Dai, in fondo non è una tragedia…- Yuri cercò di risollevarle il morale.

-         Che impiastro…- disse l’altro ragazzino, facendo andare fuori dai gangheri Doremì.

-         E sentiamo, quanto hai preso tu?

-         “C pieno”- disse lui alzando la testa in tono vittorioso.

-         Capirai che differenza…- disse lei ironica.

-         Sono comunque più bravo di te.

-         Illuso, è stato solo un caso…

-         Non è il caso di farne una discussione- disse Yuri- Tutti e due siete bravi.

I due ragazzini lo guardarono sospettosi.

-         E tu quanto hai preso?- chiesero insieme.

-         Io?- li guardò stupito- Ottimo- sorrise ingenuamente, mentre i due si rintanavano in un angolino depressi- Eh? Che vi prende?

-         Quel che ci tocca fare adesso…- disse Kotake guardando la ragazzina che pareva aver intuito la proposta.

-         …una gara di volo!- dissero i due.

-         Come?- li guardò preoccupato- Che avete detto?

-         L’ultima volta ti ho quasi battuto- disse Doremì, senza badare a Yuri.

-         Quasi…ma continuo ad essere io il più bravo- disse Kotake atteggiandosi da vincitore.

-         Lo vedremo!- i due uscirono dalla classe in fretta, mentre ancora Yuri li guardava confuso.

-         Una gara di volo?- li inseguì fino alla terrazza. Per fortuna le lezioni erano terminate e non c’era nessuno in terrazza che li potesse vedere- Ragazzi, ma…- aprì la porta, per ritrovarsi i due volare come fulmini in aria- Wow…non sapevo che sapeste muovervi così bene.

-         E non è tutto…- disse Kotake alzandosi in piedi sulla scopa- Guarda qui.

-         Non sei l’unico- disse Doremì imitandolo, con aria di sfida.

-         Cavoli, ma non è pericoloso?- chiese Yuri tra lo stupito e il preoccupato.

-         Solo un po’…- Kotake fece spallucce.

-         Ohh…me lo insegnate?

-         Un giorno…ma prima devo umiliare Doremì con una nuova sconfitta.

-         Che?! Senti tu, ho più esperienza di te.

-         Non sembrerebbe.

-         E va bene…sei pronto?- disse preparandosi.

-         Sì- fece lo stesso lui.

-         Pronti…via!- dissero i due e partirono con le loro scope come razzi. Yuri rimase sulla terrazza a guardarli.

Parevano due bambini per come si stavano divertendo. Sorrise pensando di come i due fossero diventati più affiatati in quei giorni. Non sapeva neanche che i due avevano imparato a salire sulla scopa mentre si è in volo. Ed era una cosa strana, visto che Kotake gli raccontava quasi tutto. Era come se i due si fossero chiusi in un rapporto, riservato solo a loro due…

Ci rifletté…ma questo non era quello che accadeva alle coppie? Possibile che…

-         Vittoria!- sentì la voce esultante di Doremì e vide passare vicino la ragazzina con la scopa- Ho vinto io! Te l’ho fatta Tetsuya!- disse facendogli la linguaccia.

-         Unf, sono sicuro che hai barato- disse lui raggiungendola sulla terrazza.

-         Che?! Sei tu che non vuoi ammettere di aver perso!

-         Io non perdo mai!

-         Lo hai appena fatto.

-         No, che no! Voglio la rivincita!

-         Quando vuoi.

Yuri li osservava, mentre i due riprendevano a bisticciare e si sentiva in qualche modo…fuori luogo. Quasi un terzo incomodo.

I due ragazzini notarono che Yuri li stava guardando in silenzio.

-         Qualcosa non va Yuri?- chiese Doremì.

-         Eh?…Ah, no, no- scosse la testa- E’ solo che, per un momento…

-         Mh?- i due lo guardavano aspettando.

-         Beh, per un momento mi siete sembrati una coppia di innamorati- ridacchiò imbarazzato, senza accorgersi che i volti dei due nominati si tinsero di rosso- Però, è solo una mia immaginazione…- li guardò, notando che i due si erano voltati uno dall’altro, nascondendo il viso.

-         Eh…ho detto qualcosa di sbagliato?

-         …è ora di andare…- disse Kotake quasi a bassavoce.

-         …sì, ci aspettano al negozio- disse Doremì senza guardarlo.

I due avanzarono verso la porta, mentre Yuri ancora una volta, non capiva cosa stava accadendo.

-         Ehi, aspettatemi!

 

**********

 

Il parco affollato è il luogo ideale per il nostro ritorno a casa

Sto guardando te che sei sempre allegra

Ti sto ascoltando

Se il mondo venisse distrutto domani, cosa faremo?

Non dici niente

Ma stringi più forte il mio braccio

Ehi, voltati da questa parte

Le nostre labbra sono chiuse, il mio cuore sta palpitando

Non importa che tipo di persona tu sia, né dove, ti accetterò!

Quando sei ferita e stai piangendo

Voglio proteggerti, anche se mi scontrassi col mondo

Ti amo, non servono le parole

Il nostro ultimo bacio sarà eterno

 

CONTINUA…

********************************************************************************

Oookey, ricordate quello che avevo detto sul…durerà giusto due o tre capitoli? (°.°) Okey (U.U)…non è vero! (OoO)’ Argh! (>o<)’’ Non so perché, ma ancora una volta sto ricascando nella stessa trappola e mi sta venendo più lunga del dovuto! (ç.ç) Ma io non sono proprio fatta per le storie ad un capitolo! (T_T) Sigh!

Comunque, per lo meno sono a buon punto con la storia…così non rischio di ritrovarmi senza ispirazione e interrompendo la fic.

Credo di adorare io stessa questa fic…non so perché, non mi è mai capitato. Però sento di essermi impegnata in questa storia…non so, forse sarà solo una mia impressione e in realtà è un fiasco (^_^)’

Libby: Eh, già…in effetti ne finisco una e ne inizio un’altra…però a dire la verità, questa fic l’ho iniziata a scrivere mesi prima del termine di Trust You (sempre Ojamajo Doremi). Sono contenta che ti piaccia (^.^)

Ferula_91: Grazie (^-^) E sì…aggiornerò molto presto. E poi questi capitoli sono così lunghi, che in realtà corrisponderebbero a due capitoli messi insieme (°.°)’

Hazuki-chan: Cara Hazuki, ti ringrazio davvero molto di continuare a seguire le mie fic su Ojamajo Doremi (*.*), nonostante tu tifi la coppia Doremì/Akatsuki. Eh, sì, questa sarà davvero la mia ultima fic, perché sto lasciando un bel po’ di storie in arretrato (U.U)’

Non so se questa fiction riscatterà lo stesso successo (se così si può dire ^_^’) di Prima o Poi o Secret of my Heart…però spero che vi piaccia comunque.

Perciò, aspetto le vostre opinioni! A presto!

By Ya-chan

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Doremi / Vai alla pagina dell'autore: yachan