Salvami
Vuoto. Ecco quello che sento
dentro. Solo un maledettissimo vuoto. Eppure dovrei esserci abituato. Ho
convissuto con il dolore per così tanto tempo…allora perché stavolta è così
diverso? Perché stavolta sento la mia anima lacerarsi ogni secondo di più?
L’anima…quanto vorrei non averla! Vorrei solo smettere di sentirla urlare!
Questo è il prezzo da pagare. La sofferenza. Restare qui, seduto, straziato e
sanguinante. Sì, deve essere questo il prezzo di un’anima.
Nella mia lunga vita ho affrontato
tutto quello che mi è venuto incontro. Ho combattuto, ho sofferto…sono persino
ritornato dall’inferno senza mai arrendermi. Ma adesso ha ancora senso lottare?
Ha ancora senso andare avanti? Come posso rialzarmi? Como posso continuare a
combattere per il bene quando il bene non esiste? O forse, più semplicemente,
sono io a non meritarlo. Avevo un figlio. E lo amavo con tutto me stesso.
Lui…lui era riuscito a farmi sentire umano. E io ho un dannatissimo bisogno di
sentirmi umano! Il mio desiderio di normalità era l’unica cosa che mi dava la
spinta per non sprofondare. Ma adesso è finita. Dio quanto mi manca!. Mi manca
guardarlo dormire. Mi manca sentire la sua manina stringere le mie dita fredde
e riscaldarle con il suo calore. Mi manca il modo in cui mi guardava. Così
piccolo. Così fragile. Aveva bisogno di essere protetto. Ho fallito. Lui aveva
bisogno di me, e adesso è solo, spaventato, in chissà quale dimensione
demoniaca nelle mani di quel folle. E io non posso fare niente. Non posso
salvarlo. Non posso riportarlo indietro.
A questo punto…perché andare
avanti? La vita non è giusta. Alla fine non c’è nessuna ricompensa per i
sacrifici. Nessuno Shanshu. Solo una continua sofferenza.
Tutti si aspettano che io mi
rimetta in piedi e ricominci a portare avanti la mia missione. Sono un
campione. Questo è il mio dovere. Ma la verità è che non me ne importa più
nulla. Non mi importa delle Forze, non mi importa della profezia, non mi
importa della missione. Rivoglio solo indietro mio figlio.
Mi dispiace, ma stavolta non posso
rialzarmi. Certe ferite non possono guarire, continueranno a sanguinare e a
gridare per il resto dell’eternità. Non poso più aiutare gli indifesi, perché
anche io adesso mi sento indifeso. Mi sento indifeso e solo. Come un bambino.
Come il mio bambino.
La porta. Qualcuno sta entrando
nella stanza. Spero sia qualcuno che voglia uccidermi, così finalmente
metterebbe fine a tutto questo. Per sempre.
È Cordelia. Ti prego Cordy, tu che
mi conosci meglio di chiunque altro, tu che riesci a leggermi dentro, ascolta
la mia supplica. Uccidimi. Metti fine al dolore. Metti fine alle urla!
Ti avvicini. So che non mi
ucciderai. E per un attimo ti odio per questo. Appoggi la testa sulla mia
spalla. Dio, sto così male! Aiutami! Salvami, ti prego! Portami fuori dall’abisso in cui sto
precipitando! Salvami! Vorrei urlare. Vorrei urlarti di aiutarmi. Ma sono come
paralizzato. Il dolore è troppo grande anche solo per parlare.
- Mi
dispiace tanto-
Sussurri quelle tre parole al mio
orecchio. Ma non mi aiutano. Il dolore non sembra guarire. Il dolore non
guarirà mai. Ma almeno adesso non mi sento solo. Sento di nuovo calore intorno
al mio corpo freddo. Ed è un’incredibile sollievo. Riesco persino a parlare.
-Non
lasciarmi da solo-
Mi stringi più forte. Io mi giro,
nascondo la testa sul tuo petto ed inizio a piangere. Proprio come un bambino
indifeso e spaurito. E tu mi stringi in silenzio. Sai che non servono parole.
Sto annegando. E nessuno può salvarmi.
Ecco qui il mio ultimo lavoro. Piccolissima
Fan-fic scritta di getto seguendo un’improvvisa ispirazione che ho avuto ieri
notte ^^
Fatemi sapere che cosa ne pensate!