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Autore: harrehs    12/01/2013    28 recensioni
Harry Styles aveva sempre avuto tutto, dal sesso alla popolarità.
Elizabeth Payne non aveva mai avuto un ragazzo. 
Elizabeth Payne aveva un gran bel fondoschiena. 
Harry Styles perse la testa per Elizabeth Payne. 
Zayn Malik era il migliore amico di Harry Styles. 
Louis Tomlinson era il migliore amico di Elizabeth Payne. 
Liam Payne era il fratello di Elizabeth, e odiava Styles. 
Elizabeth Payne stravedeva per Niall Horan. 
Harry Styles odiava Niall Horan. 
***
Non è la solita storia da liceali. 
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Love You Baby'
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Chapter 35th
#Same mistakes.




*vi consiglio di ascoltare la canzone mentre leggete


 
Elizabeth's Point Of View
Giravo senza fiato per le strade del quartiere. Avevo freddo, non ero coperta più di tanto. 
Ma il mio obiettivo era un altro ora; non facevo altro che pensare a lui. Lo volevo, e sarebbe stato mio. Sì, lo amavo.
Lo amo.
Lo amerò. 
Ma lui mi avrebbe mai perdonata?
Dovevo raggiungerlo, ovunque lui fosse. Presto. 
 
Ero finalmente giunta di fronte casa sua. In men che non si dica mi fiondai verso la porta d'ingresso. Ero pronta. 
Respirai profondamente, riprendendomi dalla lunga corsa. 
Respirai nuovamente e, con il cuore che finalmente annunciava scacco matto al mio cervello, bussai decisa alla porta della sua casa. 
Passarono pochi secondi, che mi sembrarono infiniti. 
Quando la porta si aprì, però, non fu il riccio a comparirmi davanti. Bensì, sua sorella. 
E: - Gemma, ciao.- la salutai sorridente, cercando di essere il più cordiale possibile. Lei, di risposta, fece un freddo cenno con la testa, e mi squadrò da capo a piedi; come biasimarla?
G: -Che ci fai qui?- mi domandò irritata. 
E: - Io sto cercando Harry.- 
G: - Non è qui.- rispose velocemente. 
E: - Ehm... D'accordo.- dissi voltando le spalle sconsolata. L'entusiasmo sembrava volato via.
G: - Io non so dov'è andato- continuò ad un tratto, facendomi voltare nuovamente speranzosa -Ma ha detto che sarebbe andato in un posto molto importante per lui.- disse solenne, e allora capii -Io non conosco quel luogo, ma tu sì, vero?- finì con aria ovvia. 
Annuii convinta e consapevole, pronta nuovamente a mettermi in marcia e a correre all'impazzata. 
G: - Sbrigati, stronza.- proferì seria, costringendomi a ricominaciare la mia corsa verso l'ignoto. Ignorai addirittura l'ultima parola che Gemma mi aveva riferito.
Sapevo di esserlo. Ma sapevo anche che avrei potuto rimediare. 
 
Ripresi a correre e mi fermai solamente dopo essere arrivata lì. 
Il nostro posto. 
Lo vidi: seduto e solo guardava l'orizzonte, non accorgendosi di me. 
Cauta mi avvicinai a lui, fino ad inginocchiarmi al suo fianco. Aveva lo sguardo fisso sul tramonto e ancora non sospettava minimamente la mia presenza. 
Lo osservai attentamente, prima di cominciare a parlare. 
Il suo profilo era maledettamente perfetto; sembrava disegnato a mano da un pittore, e colorato con le migliori tonalità. In quel momento mi sentii la ragazza più fortunata del mondo, solo per essermi aggiudicata il suo amore. 
Avevo vinto alla lotteria, ma avevo sperperato tutta la mia fortuna.  
Non c'era nessuno accanto a noi, solo lui ed io. Però, lui ancora ignorava la mia presenza. 
Fu lì che cominciai a parlare. 
 
 
Harry's Point Of View
Non avevo scelto di andare su quella spiaggia. 
Ci ero andato e basta, come se le mie gambe avessero fatto tutto da sole.
Mi ero seduto sulla riva, bagnandomi i pantaloni, ma poco mi importava. Quella spiaggia aveva infiniti significati per me. E mi ero seduto proprio lì, sul punto in cui ci eravamo baciati la prima volta. 
Ero solo, attorno a me nessuno. Dopottutto, quella spiaggia non era un granché frequentata, ma soprattutto, non a quell'ora. 
Il sole stava tramontando, e la sua figura sembrava ipnotizzarmi. Tutti quei perfetti dettagli della natura spesso mi facevano riflettere su quanto il mondo fosse meraviglioso. E quanto io fossi imperfetto a confronto. 
Pensai, che se forse non avessi fatto quei continui e innumerevoli errori forse non sarei arrivato a questo punto. 
Forse la mia storia sarebbe stata più noiosa, o più felice. Forse non sarei mai cresciuto. 
Forse sarei rimasto sempre lo stesso ragazzo lascivo di sempre. 
Forse non avrei mai fatto caso ai sentimenti delle persone. 
Forse avrei avuto amici diversi, esperienze diverse. 
Eppure ero lì, con lo sguardo fisso sulla linea che separa quell'immenso mare con quel perfetto cielo. 
 
Ed è ora, che siamo giunti a un momento critico della mia storia. Un momento che cambiò tutto, e che mi ha convinto a raccontarvela. Uno di quei momenti che ti porti dietro per tutta la vita. Che ti fanno riflettere. Non avrei mai pensato di poter provare simili sensazioni, simili emozioni, tutto questo. Mai. 
Così è cominciata la mia storia: mi chiamo Harry Edward Styles, e da ''stronzo'' sono diventato in men che non si dica una semplice vittima.
 
Mentre ancora ero intento a guardare l'orizzonte, il mio pensiero fisso, lo stesso degli ultimi mesi, era lei. 
Lei, ormai così estranea e lontana. 
Lei, che non era mai stata mia, nonostante io fossi stato suo per tutto quel tempo. 
Ero così perso nei miei pensieri, che sobbalzai appena sentii una voce accanto a me. 
X: - Ti amo.- disse. 
Colto all'improvviso mi voltai: lei, Elizabeth Payne, era seduta in ginocchio al mio fianco, e mi guardava, creando quel solito contatto che i nostri occhi erano soliti creare. 
Solo allora realizzai: ero un sogno? O stava davvero accadendo?
Aveva detto 'ti amo'?
Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata, tant'era l'incredulità, ma non lo diedi a vedere. La guardai, neutro, aspettando che continuasse. 
Ora era il suo turno.
E: - Ti amo.- ripetè - E' l'unica cosa che so, e l'unica cosa che conta. La cosa più vera del mondo, tanto quanto il fatto che la terra è sferica...- continuò sorridendo. 
Sorrisi anche io: ricordai immediatamente quelle parole. Le stesse parole e la stessa dichiarazione che avevo usato io, su per giù un anno prima. 
H: - La terra non è sferica.- sentenziai, imitando le parole che lei mi aveva detto quel giorno. 
Era incredibile come ancora entrambi ricordassimo tutto. Ma era stato infatti anche quello uno di quei momenti che ti porti dietro tutta la vita. 
E: - Io ti amo Harry.- ripeté. Parole che mi erano mancate. Parole che non sentivo da un'eternità. Parole che mi scioglievano il cuore, parole di cui avevo bisogno. 
Ma ora, tuttavia, mi si presentava quel problema, che mai mi sarei sognato di avere. 
H: - La fiducia non si riconquista con uno spettacolino del genere.- proferii. Ed era vero. La mia fiducia si era pian piano sgretolata, timoroso che ciò che era successo potesse succedere di nuovo. 
E: - Serve una seconda possibilità per riconquistarla. - insistette. 
Sospirai, volendo sputare quella dolorosa domanda. 
H: - Perché proprio il mio migliore amico, Liz?- chiesi finalmente, cercando la verità nel suo sguardo. 
E: - Perché proprio Melanie Host?- incalzò lei con lo stesso tono. Abbassai la testa, deglutendo: aveva ragione. Anche io avevo fatto lo stesso errore, su per giù un anno prima. 
H: - E' diverso.-
E: - Stiamo girando in cerchio, Harry. Sempre gli stessi errori, gli stessi vecchi giochi. Io ho sbagliato, tu hai sbagliato. Lo abbiamo superato, Harry.- cominciò. Non dissi nulla, aspettai il resto. - Tu una volta, su questa spiaggia, mi chiedesti di fidarmi di me e te, insieme. Io lo feci, Harry, mettendo in gioco me stessa. Tu una volta, su questa spiaggia, mi dicesti che io ero speciale. Io ci credetti. Tu una volta, su questa spiaggia, mi rivelasti i tuoi errori. Io soffrii. E ora sono qui, per rimettere in piedi quei pezzi che non andavano distrutti. Questa spiaggia ha visto tutto di noi, Harry. Dimostriamole che siamo pronti a ricominciare da capo.- finì speranzosa. 
Ragionai per un attimo sulle sue parole, e non riuscii a darle torto. Ma per quanto la volessi, ancora qualcosa mi bloccava. Avevo paura di provare nuovamente quel dolore, una paura assurda. 
H: - Liz, i mesi passati senza di te sono stati orribili. Ma ancora più orribile è stato il momento in cui ho capito che tu mi avevi tradito davvero. Cosa mi assicura che non lo farai di nuovo?- chiesi insistente, volendo una risposta. 
Lei mi guardò, inclinando la testa, quasi sentendosi offesa. 
E: - La stessa cosa che ha assicurato a me che tu non l'avresti fatto di nuovo: fiducia. E amore.- disse solenne. Non risposi, ma riflettei. - Una volta- riprese, cotringendomi a rialzare lo sguardo su di lei. - un amico mi disse che tutto finisce, l'amore è l'eccezione che conferma la regola.- continuò, ripetendo quella frase che le avevo detto io quasi un anno prima. - Puoi dirmi di no adesso, ma insisterò fino a quando non mi dirai sì.- ammise, lasciandomi senza parole e in preda alle emozioni. 
Era lì, a pochi centimentri da me, e io avevo il via libera. 
Era successo tutto così velocemente che mi ci volle un po' per realizzare. 
Mi guardava implorante, implorante che la capissi. Ma in realtà, io avevo deciso di perdonarla sin da quando si era presentata accanto a me. 
Le misi lentamente una mano sulla guancia, carezzandola dolcemente. Pensando e convincendomi che era di nuovo mia. 
Reduce dagli sbagli, dalle sofferenze, dai bei momenti che avevamo vissuto insieme, e dalla voglia di lei, mi sporsi il più lentamente possibile verso lei, assaporando ogni singolo momento. 
Elizabeth restava ferma: aspettava il perdono. E lo avrebbe capito in un unico modo. 
Le nostre labbra erano vicinissime ormai; potevo nuovamente sentirne l'odore, la punta del suo naso che sfiorava il mio, e il suo respiro agitato e affannoso. 
Rimasi per un poì in quella posizione, beandomene totalmente. Ma poi, la voglia di lei si appropriò di me. 
Le mia labbra toccarono le sue, dopo tanto tempo. Troppo tempo. Ma non avevo dimenticato il loro sapore, e non avevo dimenticato ciò che si provava. 
Fu dapprima un bacio casto, con cui cercai di assaporare ogni singolo angolo di quelle labbra che perfettamente combaciavano con le mie. 
Sì, io e Elizabeth eravamo come quelle anime gemelle, quelle che non possono stare lontane. E che quando si ritrovano, provano di certo le migliori sensazioni del mondo. 
Poi ci fu un altro bacio, meno casto di quello di prima, ma ci beammo entrambi di ciò che ci era mancato, rendendoci conto che avevamo ormai tutto il tempo che volevamo davanti a noi. 
Ci godevamo ciò che avevamo stupidamente perso e dimenticai tutto il resto. Dimenticai di avere dei problemi.
Mi sentii il ragazzo più fortunato del mondo: non soltanto per avere nuovamente con me la ragazza che amo, ma perché il dolore, in quel momento, era completamente scomparso. 
I baci casti sparirono di colpo, e le nostre lingue si incontrarono nuovamente. Si intrecciarono, e le nostre labbra si assaporarono e si mossero in sincronia. 
Sentii le sue mani insinuarsi fra i miei capelli, lasciandomi intendere che ora lei voleva di più. 
La mia voglia della sue labbra si estese al resto del corpo. Le cinsi il fianco possessivamente, volendola mia, una volta per tutte. 
Mi sentivo come un ragazzo alle prime armi, ma le avrei mostrato chi ero davvero. E cosa ero in grado di fare. 
Sentii l'eccitazione corrermi per tutto il corpo, e la passione si intromise fra noi, facendoci scordare del resto. 
Le sue mani dai miei capelli passarono alle mie spalle, fino a infiltrarsi sotto il tessuto della mia maglia, e solo allora mi accorsi che stava davvero succedendo. 
H: - Qui?- riuscii solo a chiedere; avevo bisogno di una conferma, dopo tutto quel tempo. 
Lei annuì e basta, parecchio spaesata. Deglutii incredulo e mi alzai velocemente, in procinto di togliermi gli abiti da dosso. 
Non sarebbe stato parecchio comodo, ma era la voglia di lei a comandare in quel momento. Mi sfilai le scarpe e la maglietta, poiché avevo capito le sue intenzioni. 
Mi voltai, per portare nuovamente lo sguardo su Elizabeth, ma lei, come avevo sospettato, non era più lì.
Allora portai gli occhi sul mare: Elizabeth era stata più veloce di me a spogliarsi ed immergersi in acqua. Mi sorrise maliziosamente, e lo stesso feci io, trattenendo una risata d'eccitazione e liberazione. Sfilai anche i pantaloni, e per ultimi i boxer, per poi tuffarmi in acqua. 
 
Fu forse la notte più bella della mia vita. 
Fu inaspettato, ma aspettato da tempo. 
Fu diverso, perché c'era amore. 
Fu tutto come doveva essere, su quella spiaggia, solo noi due. 
Fu uno di quei momenti che ti porti dietro per tutta la vita. 


 
***
Ta dan!

Okay, voi non ci crederete,
ma ci ho messo davvero l'anima
per scrivere questo capitolo.
Non ne sono neppure soddisfatta.
Me lo immaginavo in un modo preciso,
e non sono sicura di averlo riportato per il meglio.
Insomma, non mi piace.
Ma spero che almeno piaccia a voi. 

E siamo alla
fine.
Manca solo un breve epilogo.
Che di certo pubblicherò al più presto.
Ringrazio ancora tutti coloro 
che perdono tempo a recensire
e leggere i miei capitoli.
La soddisfazione che ho
quando vedo una visita in più,
o una recensione in più,
è impagabile.
 
Grazie davvero.

E che dire?
Doveva succedere fra Liz e Harry
non trovate?
E sì, questo capitolo è romantico.
Ed è parecchio di crescita per il nostro riccio.
Ricordo ancora quando pubblicai il primo capitolo,
com'era bastardo il ragazzo!

Poi, non so se avete notato,
ma ho usato una frase del primo capitolo,
e la stessa conversazione del capitolo 23. 
Ma me lo immaginavo così!




Passate nell' altra mia storia:
Big Girl FF sugli One Direction


Passate anche qui: (ve le consiglio)
Only us .  FF sugli One Direction
Rock me. FF sugli One Direction 



Mio account Twitter (vi seguo se me lo chiedete)

harrehs.

Passate anche dallo special natalizio di questa storia:

Stuck on Xmas Eve.





E ora smammo.
A presto...
Ah, una cosa

AUGURI ZAYN!

Okay, ora vado.
XXX

harrehs




 
  
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