Esisto.
Un attimo prima non c'ero. Ora esisto.
Sono gli occhi di sua madre.
Sono i pedali della sua prima bicicletta.
Sono le corde della sua chitarra.
Sono le labbra della sua ragazza.
Sono la luce nell'oscurità della sua vita.

Lei esiste.
Un attimo prima non c'era, ma ora esiste.
Lei è la sua prima bambola di pezza.
Lei è Le fiabe di Beda il Bardo sulle gambe di sua nonna.
Lei è il suo primo vero anello di fidanzamento.
Lei è la prima volta al mare.
Lei è la luce nell'oscurità della sua vita.

Esisto. Lei esiste.
E così, come insieme siamo stati evocati
dalle bacchette dei due amanti,
che mai furono amanti
ci dissolviamo, uniti in un bacio
che ci portiamo nella tomba.

Io esistevo. Lei esisteva.
Nascemmo separati;
ma morimmo uniti.

«Expecto patronum!»

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Scritta di getto in due minuti su un fogliettino di carta volante durante la noia delle ore di Geostoria. Mi piace.