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Autore: hugmeloueh    13/01/2013    3 recensioni
questa è una nuova FF che vi propongo. Parla di una ragazza che si troverà ad affrontare una nuova esperienza, mai vissuta prima. Non posso dirvi di più . . . potete solo leggere e ‘tuffarvi’ in questo mondo fantastico. Spero davvero che possa piacervi. Con affetto Betth;
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNO.

‘Elisabetta, lo spazzolino l’hai preso?’

‘Si mamma, ho preso tutto, fidati di me per una volta.’
‘Va bene allora andiamo a Salutare la nonna prima di partire.’
‘Okay, va bene.. fammi finire di mettere alcune cose nel borsone.’
 
Era il tre Ottobre e io dovevo partire per fare il quarto anno di superiore in Inghilterra, questa ‘novità’ era venuta in mente a mio padre dopo aver visto il mio voto in Inglese alla fine del Terzo anno di superiore. Okay io non sono mica un genio in inglese, non ho nessun problema ad ammetterlo, però arrivare a mandarmi in Inghilterra mi sembrava esagerato .. ma lui (mio padre) sosteneva che l’inglese era infondo l’unica lingua che si doveva sapere bene per poter lavorare ovunque.
Sarei stata lontana da casa fino a fine Giugno circa otto mesi senza vedere i miei amici anche quelli più speciali. Non sarei tornata a casa per tutte le feste, solo per Natale.. Sarebbe stata un’esperienza durissima che mi avrebbe formato, o almeno, dicevano così tutte le persone che sapevano della mia partenza, anche lei, quella serpe della mia professoressa di inglese diceva lo stesso, ma si sa che non se ne stava preoccupando più di tanto.


 
P A R T E N Z E . Bene, eravamo arrivati all’aeroporto, devo ammettere che avevo il cuore che batteva fortissimo. Mia madre era arrivata dopo poco con un mega carrello con circa tre valige e due borsoni sopra queste ultime, più beauty e zainetti che avrei dovuto portare in Inghilterra insieme a me. Chiamarono il volo e io ero a dir poco terrorizzata, avevo gli occhi lucidi, ed ero lì che salutavo i miei genitori mia sorella e i miei zii.
 
-          Mi raccomando Elisabetta, ricordati che se hai bisogno basta chiamare e cercheremo di risolvere qualsiasi problema-
-          Va bene Mamma – Dicevo con voce tremolante –Sarà fatto –
-          Ricordati che appena arriverai lì troverai la famiglia Tomlinson che ti aspetterà, fai buon viaggio ‘mmmmmua’ (mi diede un bacio)-
 
Abbracciai forte mio padre e mia sorella, poi tocco agli zii ..
 
-Bene bella gente, ora devo proprio andare che altrimenti non parto più. Ci si vede presto ;) –
 
Dovevo fare scalo a Roma per poi prendere il diretto .. ci avrei messo circa cinque ore, ad arrivare a Londra se gli aeri non avessero fatto ritardo. Con me avevo solo una borsa e ovviamente il mio Mp3, nell’aereo mi misi ad ascoltare canzoni non proprio felici, mi stavano già mancando tutti quanti. Tra una canzone e l’altra passò l’hostess che mi diede dei biscotti e un bicchiere d’acqua. Proprio di fianco a me c’era un tipo assai stano, faceva facce buffe mentre dormiva e così riuscì inconsapevolmente a strapparmi un sorriso non ostante la situazione.

Passarono le ore, e presi l’aereo per Londra … eravamo quasi arrivati e io mi stavo domandando se le mie valige erano arrivate tutte oppure qualcuna si era persa per strada.


‘Singori e Signore, il nostro viaggio termina qui grazie per aver viaggiato con la nostra compagnia e buon proseguimento.’
 
Scesi dall’aereo faceva molto freddo, c’era vento e iniziava a piovere, pensai dentro di me ‘si proprio un buon proseguimento, iniziamo bene!’  e nel frattempo ero quasi arrivata alla porta degli arrivi e intravidi una ragazza bionda e un signore che avevano un pezzo di carta in mano con su scritto  -Famiglia Tomlinson- .
Alzai la mano e mi vennero in contro.

 
-Hai fatto un buon viaggio? – Mi chiese la ragazzina
-Si, possiamo dire di si.. comunque piacere, io sono Elisabetta-
-O si che sciocca, scusa io sono Lottie, piacere mio-
 
-Noi invece Elisabetta ci siamo sentiti più volte al telefono, come stai?- Disse il Sig.Tomlinson
-Sono stanca, ma sto bene :)-
-Benissimo allora andiamo a mettere i bagagli in macchina, Lottie tu accompagnala verso la macchina che io vado a prendere le ultime valige-
-Va bene Papà :)-
 
 
Mi sembrava gente per bene, che sorrideva sempre e che mi trasmetteva serenità, iniziavo a pensare che mi sarei ambientata per bene e che se tutto fosse continuato così sarei potuta sopravvivere a questo viaggio che sembrava fottutamente lungo.
Caricati i bagagli in macchina, partimmo verso casa … fuori pioveva, e noi dovevamo fare della strada prima di arrivare a  Doncaster. Durante il viaggio  Lottie si girò verso di me e disse:
 
-Sai che mio fratello sta in Italia? Ahahahaha che stano, lui lì e tu qui… avete fatto cambio-
-Ah si? Anche lui sta facendo il quarto anno scolastico all’estero?-
-Emm .. no ahahah lui fa tutt’altro .. –
-Ah ho capito :)-
E mentre lei continuava a ridere e non ne capivo il motivo, io continuavo a far scorrere la mia playlist sull’Mp3 .. Lottie era una bella ragazza, aveva i capelli lunghi e lisci biondi .. aveva due occhi celesti che erano la fine del mondo e mi era già simpatica  .. L’unico problema è che parlava troppo velocemente e io con le mie poche conoscenze no riuscivo a capire tutto subito e allora le chiedevo di ripetere..
Guardavo fuori dal finestrino, mi sentivo in un film della Disney .. avevo già in mente il titolo : LA SOLITUDINE ININGHILTERRA. Okay non è proprio un titolo da film Disney, però io in quel momento mi sentivo così ..

‘Elisabetta, svegliati siamo arrivati.’ Disse Lottie, io aprì lentamente gli occhi e mi accorsi di aver fatto la mia prima figura, addormentandomi in macchina senza nemmeno rendermene conto.

‘Sono Sveglia’ dissi arrossendo ..
‘Ah okay meno male, non ti ho disturbata. Vieni ti faccio vedere la camera dove dormirai, le valige le ha già scese e sistemate tutte papà, non preoccuparti .. entra, vieni.’
Scesi dalla macchina, e vidi un paio di ragazzine che erano davanti casa di Lottie e cercavano di spiare qualcosa, e avevano la macchinetta fotografica in mano, e ogni tanto una diceva qualcosa nell’orecchio dell’altra, ma in realtà si sentiva quasi tutto compresi stritoli strani.
 
‘Buonasera’ dissi oltrepassando lentamente l’uscio di casa Tomlinson-.




Continua. . .
  
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