Ero sola seduta in quella panchina bianca,quella panchina che cambiò la mia vita,quella panchina dove incontrai il mio angelo.

Era un giorno d'autunno,ero seduta su una panchina bianca,sola,ad osservare le foglie di color rosso,giallo,marrone cadere sul suolo.

L'autunno mi  rendeva così malinconica,pensierosa,qualche lacrima di tristezza e solitudine rigò il mio viso ed è in quel momento che vidi un angelo.

'Ei.'.Disse qualcuno,mi volta e vidi un biondo,dagli occhi azzurri come il cielo e un sorriso mozzafiato.Lo fissavo con le lacrime che scendevano sul mio viso.

'Perchè piangi?'.Mi chiese lui asciugandomi le lacrime.Solo il suo tocco i provocò dei brividi lungo la schiena.

'Perchè non rispondi?'.Chiese impaziente.I suoi occhi erano pieni di curiosità,di energia,di allegria,felicità,mi sarei potuta perdere in quei bellissimi occhi azzurri.

'Ti senti sola vero?'.Continuò a chiedermi il biondo.Io lo fissai e poi abbassai il capo.

'Sai capita a tutti di sentirsi soli,non accettati,ma in realtà c'è sempre qualcuno che ti vuole bene,qualcuno a cui piaci per quello che sei,per esempio io potrei essere una di queste persone per te.'.Disse sorridendo.Lo fissavo incredula,era interessante ciò che diceva,mi faceva sentire bene.

'E' come se parlassi da solo.'.Disse ridendo.'Beh ma tu non risponderai,ma mi ascolti,giusto?'.Io feci cenno di si con la testa e continuai ad ascoltarlo.

'Oh mi ero dimenticato il mio nome è Niall e il tuo?'.Disse sorridente.'Ah già non parli.'.Disse sorridendo verso il cielo.

'La vedi questa collana?'.Disse indicandomi un ciondolo che aveva al collo.'Te la regalo.'.Disse mettendomela al collo.'Quando ti sentirai sola prendi questo ciondolo tra le mani e pensa a me,così saprai di non essere sola,adesso vado.'.Disse alzandosi da quella panchina.

In quel momento sentii l'impulso di parlare.'Niall aspetta,il mio nome è Alyson!'.Lui si girò mi sorrise 'Lo so.'.Disse per poi scomparire nel nulla durante il suo cammino.

Non so cosa fosse in realtà quel ragazzo così strano.Non riesco ancora a capire perchè non riuscii a parlare con lui,perchè sapesse il mio nome,tutto era strano.

Non vidi mai più quel ragazzo,ma il suo ricordo vive in me,in quella collana e in quella panchina bianca.