Nota
delle autrici: per una migliore comprensione si consiglia di leggere “No
gay for me!” perché è presente una microscopica scena che ne fa riferimento.
Comunque sia, non è di grande necessità.
Dopo
questa piccola noticina, buona lettura^^
Harmony
nel cassetto
Una
trave cadde in testa a Harry Potter.
Si
portò una mano sulla parte lesa per constatarne i danni subiti, ma poté
verificare l’assenza di un trauma cerebrale.
Dopo
essersi aggiustato gli occhiali sul naso, continuò l’arduo incarico che gli era
stato affidato da Hermione: pulire la soffitta.
Tra
una folata di polvere e ragnatele tra i capelli, Harry borbottava imprecazioni
all’indirizzo dei suoi tre coinquilini.
“Ma
io proprio non riesco a capire!”, mormorò tra sé, mentre un topolino gli passava
tra i piedi, “Io, il salvatore del Mondo Magico, sono costretto a pulire una
lurida soffitta! A me affidano i compiti sempre più pesanti! Hermione si fa le
commissioni, Ron pulisce il bagno – sempre meno faticoso della soffitta – e quel
Malfoy se ne sta bello spaparanzato sulla sua poltrona di pelle nera a leggere
il Financial Times! Almeno potrebbe cambiare genere
letterario!”.
Proprio
in quel momento, Harry inciampò su del fil di ferro e andò a urtare contro una
mensola, da cui cadde uno scatolone che per un pelo non pose fine all’esistenza
del salvatore del Mondo Magico.
“Porco
bolide…”, borbottò Harry.
Voltò
la testa verso l’arma del tentato delitto e il suo sguardo si illuminò alla
vista di ciò che conteneva quello scatolone.
***
“Lenticchia,
riempimi la tazza di tè”.
Draco
Malfoy, non staccando gli occhi dal suo prezioso Financial Times, porse la tazza
marchiata Lord Voldemort a Ron.
“Malfoy,
sai perfettamente che il compito affibbiatomi da Hermione non è essere il tuo
schiavetto personale!”, fece notare Ron con in mano uno
stura-lavandino.
“Lenticchia,
ficcati quell’aggeggio nel deretano e riempimi questa
tazza!”.
“Malferret,
scomoda il tuo di deretano e vatti a
riempire la tazza di tè!”.
Guardandosi
in cagnesco nessuno dei due sembrava demordere, finché Hermione fece il suo
ingresso in casa stracolma di sacchetti dai vari colori.
“Qualcuno
potrebbe scomodarsi a darmi una mano?”, urlò dalla cucina, sperando che almeno
uno tra i tre cavernicoli con i quali condivideva l’appartamento fosse colto da
un improvviso attacco di galanteria.
Inutile
dire che le speranze di Hermione furono vane, visto che nessuno dei due ragazzi
in soggiorno sembrava aver avvertito la presenza della
ragazza.
Hermione
scaraventò tutto per terra e, a passo di marcia, si parò davanti a Draco e Ron,
intenti sempre a sostenere le loro teorie con sguardi di
ghiaccio.
“E’
possibile sapere cosa diamine state combinando?”, chiese inarcando un
sopracciglio e posizionando le mani sui fianchi.
“Malferrett
sostiene che, con tutto quello che ho da fare, debba anche soddisfare ogni suo
misero capriccio!”, esordì Ron sentendosi la vittoria in
pugno.
Draco
starnutì, uno dei suoi starnuti più falsi, “Granger, sto male… sono raffreddato…
sai benissimo che è per via di questo stupido raffreddore allergico che io non
sto dando una mano con le pulizie…”, il suo tono di voce flebile e la lentezza
esasperante con la quale aveva afferrato un fazzoletto, avevano fatto in modo
che Hermione riprendesse Ron per la sua mancata gentilezza e sensibilità nei
confronti di Draco e del suo raffreddore.
Ron
raccattò i sacchetti da terra e li posizionò sul tavolo, il tutto mentre inveiva
a bassa voce contro Draco che, tra un finto starnuto e l’altro, se la rideva
sotto i baffi sfogliando le pagine del suo inseparabile Financial Times. Dopo
aver aiutato Hermione a riporre la spesa nei vari stipi, Ron si armò di
stura-lavandino e si diresse verso il bagno. Non fece neanche in tempo a varcare
la soglia che venne immobilizzato da un pianto isterico proveniente dalle scale.
Draco tese l’orecchio ma non staccò gli occhi dal suo passatempo preferito,
mentre Hermione si precipitò verso la fonte del pianto.
Harry
Potter, con le mani nei capelli, spuntò dalla porta che conduceva alla soffitta
mostrando un’espressione disperata e sgomenta.
Hermione
si preoccupò all’istante alla vista del suo amico ridotto in quello
stato.
“Harry…che
succede?”, chiese apprensiva, strappando di mano i fazzoletti a
Draco.
“Ragazzi…non
potete capire che tragedia…”, rispose Harry tra i
singhiozzi.
All’improvviso
Draco scattò in piedi, “Non dirmi che la ditta di produzione dei gadgets del
Signore Oscuro è fallita!!!”.
“Peggio…molto
peggio…”.
“Potty,
cosa potrebbe mai esserci di peggio del fallimento della Voldemort & Co.?”.
Hermione
si avvicinò al piangente Harry e gli mise una mano sulla spalla, conducendolo a
sedersi sul divano, “Coraggio, Harry. Riprendi fiato e dicci cos’è
successo”.
Harry
inspirò profondamente e fece per calmarsi. Poi, guardò Hermione con occhi gonfi
e lucidi.
“E’
morto…”.
Hermione
sbiancò, “Chi, Harry?”.
“Mike.
È morto”.
“Potter…”,
lo chiamò Draco avvicinandosi a lui, “Non pensavo tradissi la Weasley con il gay
che hai avuto il piacere di incontrare in spiaggia!”.
“Ma
che c’entra…non mi riferisco a quel
Mike…”.
“Da
come lo dici sembra vi frequentiate da una vita”.
“Harry,
se proprio devi tradire mia sorella, abbi la decenza di tradirla con un’altra
donna, non con un uomo! Ma se lo farai ti ritroverai sepolto vivo in mezzo al
deserto del Kalahari!”, esclamò Ron minaccioso.
“Beh,
ogni tanto ci sentiamo…”, confessò Harry.
I
presenti lo fissarono con occhi e bocca spalancati.
“Hai
appena dichiarato di essere gay e continui a far soffrire mia sorella. Devi
morire!”, Ron cominciò a prendere il povero Harry a colpi di stura-lavandino,
mentre Draco si avvicinava a Hermione per coinvolgerla a scommettere su chi
avrebbe vinto tra i due. Ovviamente Draco patteggiò per Ron, ma uno schiaffo
dritto sulla guancia del bel biondo riuscì a ripristinare in parte la
situazione.
“Siete
degli insensibili!”, esclamò la ragazza, “Harry è disperato per la morte del suo
amico e questo è il vostro modo di stargli vicino.
Complimenti!”.
“Ma
vi ho già detto che non è quel Mike!”, ripeté Harry quasi
esasperato.
“E
di chi parli, allora?”.
“Mike
è il protagonista maschile di Passioni
nella savana!”, rispose Harry come se fosse la cosa più ovvia del
mondo.
I
tre lo guardarono increduli.
“Passioni nella savana…è un romanzo che
fa parte della collezione Harmony”.
L’espressione
di Hermione, Ron e Draco non mutò di una virgola.
“Non
fate quella faccia! Tutti, almeno una volta nella vita, hanno letto un romanzo
rosa!”.
Vedendo
che l’espressione sconvolta non si cancellava dal volto di quei tre, Harry prese
tra le mani il romanzo e iniziò a leggere la parte che tanto lo aveva
sconvolto.
“Mi
rompi”, aveva protestato Sharon, “Poi dovrai rimettere insieme i
pezzi”.
Mike
rideva, si divertiva, guardava nello specchietto retrovisore se gli amici erano
ancora dietro. E gli era sembrato di scorgere una nuvola di
polvere.
“Accidenti,
stanno arrivando!”.
Aveva
abbassato il piede sul gas, deciso a sfuggire all’inseguimento ad ogni costo.
Lei aveva visto il cartello di pericolo, ma non lui.
“Fermati,
Mike! Mike!!!”, aveva urlato, ma era già troppo tardi.
L’auto
era filata su un ponte in stato di demolizione. Inutile cercare di bloccare i
freni, inutile sterzare, l’auto si era rovesciata, rotolando sul letto di un
fiume quasi secco, fangoso.
Lei
si era svegliata all’ospedale. Mike era morto.
Una
volta terminato di leggere, Harry alzò gli occhioni colmi di lacrime dalla
pagina che rivelava la tragica morte di Mike.
Draco
e Ron non osavano cambiare espressione facciale, tanto erano scioccati da quello
che avevano appena udito: Harry Potter si era dato alla lettura di romanzi rosa
strappalacrime.
“Harry,
dove hai preso questo libro?”, chiese Hermione, che sembrava l’unica padrona
della situazione.
“In
soffitta”, rispose Harry, tirando su col naso, “Mentre rassettavo. C’è uno
scatolone pieno di romanzi”.
Hermione
corse su in soffitta a prendere il famoso scatolone, mentre Draco e Ron si
prendevano a schiaffi nell’invano tentativo di riportarsi alla
realtà.
La
ragazza scaraventò lo scatolone a terra e iniziò a frugare tra la montagna di
libri, alla ricerca di un romanzo che avesse potuto soddisfare il suo amore per
la lettura.
“Hermione,
a questo punto non è meglio che inizi da capo Storia di Hogwarts?”, chiese Ron
leggermente schifato, “Sempre meglio di tutte queste pagine colme di miele e
melassa!”.
“Piantala”,
lo ammonì Hermione, “E appassionati anche tu”.
“Vorrai
scherzare!”.
Hermione
prese un libro e sparì, lasciando Ron a boccheggiare.
“No,
non è possibile!”, abbaiò Ron, “Tu, non ti sei mai abbassata a leggere niente
che non siano tomi pesanti e ultra noiosi!”, proseguì minacciandola con un dito,
mentre la ragazza si era posizionata sull’altra poltrona in pelle nera e ormai
non lo ascoltava più.
***
La
situazione era quella che era.
Harry
e Hermione leggevano, Draco si era finalmente riempito la tazza di tè e Ron
continuava a fissare quei romanzetti dai titoli strani.
“Harry,
ma in questi libri i protagonisti scopano?”, chiese prendendo tra le mani L’incantesimo della
passione.
“Ron,
hai la sensibilità di una tazza da tè di Lord Voldemort!”, proferì Harry, mentre
Draco guardava come incantato la sua tazza.
“Potter,
non ti azzardare mai più a paragonare Lenticchia agli incantevoli gadgets del
Signore Oscuro, intesi?”, esordì minaccioso alludendo con lo sguardo che Passioni nella savana avrebbe avuto vita
breve.
Harry
ignorò bellamente Draco, “No, Ron. In questi libri si parla d’amore…di uomini e
donne che ritrovano se stessi…”.
“…di
stronzate colossali!”, proseguì e concluse Draco.
“Ok
Harry, ma scopano?”, rincarò Ron.
“Sì
fanno l’amore… brutto maniaco, ma è inutile parlare con te di questo sentimento
sublime. Per te scopare e fare l’amore non fa
differenza!”.
“Oh,
suvvia Potter, non ti intanare in discorsi che non
conosci!”.
Ron
non li stette nemmeno a sentire e, posizionatosi sul divano verde pisello,
iniziò a sfogliare il romanzetto alla ricerca delle parti piene di passione
perversa.
Ma
rimase sconvolto quando apprese che l’unica parte caliente presente in quello
stupido libro era:
“Senti
cosa mi fai?”.
Susannah
annuì ancora, mentre Jay conduceva la sua mano lungo il torace, fino ad arrivare
sotto la cintura dei pantaloni.
Quando
furono quasi nudi, Jay la condusse sul letto, facendola stendere sotto di sé.
Guardandola fisso negli occhi, la fece girare finché non fu sopra di lui, e
lentamente entrò in lei. Iniziarono a muoversi insieme, dapprima piano, poi
sempre più velocemente. Jay fece scivolare una mano tra i loro corpi,
accarezzandola. Per un breve attimo, lei si immobilizzò, incapace di muoversi,
come se fosse sull’orlo di un precipizio. Poi si lasciò andare a un vortice di
passione, caldo, palpitante, il corpo avvolto dalle fiamme. E lo sentì urlare il
suo nome.
Solo
dopo un tempo indeterminato, tornarono insieme alla realtà.
Harry
appassionato più che mai divorava le pagine ingiallite.
Hermione
leggeva più per la voglia di evadere che per altro.
Ron
leggeva con occhi sbarrati e delusione per le brevi e scadenti descrizioni delle
scene avvolte dalla passione.
E
Draco?
Draco
si guardava intorno scioccato chiedendosi quale potere avessero quei cosi per
riuscire ad ipnotizzare a quel modo i suoi coinquilini.
Così
decise di afferrare uno dei libri con immondo disgusto e
violenza.
Guardò
accigliato la copertina.
“Desiderio senza fine…già il titolo fa
pena!”.
Ma
dato che nessuno sembrava prenderlo in considerazione, si andò ad accomodare
sulla sua poltrona in pelle nera.
L’inizio
non era dei migliori, viste le descrizioni pessime di luoghi, oggetti e
personaggi, indi per cui decise di saltare qualche capitolo e leggere ad alta
voce qualche passo.
“Le
dita di lui sfiorarono i capezzoli poi, come l’altra volta, Duncan si chinò a
baciarglieli mordendoli dolcemente come se fossero un frutto prezioso, un frutto
proibito… poi si fermò”,
schifato guardò la pagina, “Adesso dovete spiegarmi perché un uomo che sta per scoparsi una donna si
ferma!”, proseguì.
I
tre coinquilini lo guardarono per circa un secondo e poi lo lasciarono
perdere.
“E
sentite qua: Intanto
la mano di Duncan scivolò lungo la sua schiena e sotto i jeans, muovendosi con
una lentezza esasperante. Quella bocca e quelle mani avevano il potere di farle
provare delle sensazioni inebrianti. Poi, all’improvviso, lui si fermò; sollevò
la testa e le braccia gli caddero lungo i fianchi”.
“Magari
era gay”, asserì Ron.
“Questo
Duncan è un demente…dimmi tu, come diamine fai a fermarti per ben due volte
quando stai per riportare alla luce i tuoi istinti animali?”,
ululò.
“Malferrett,
questo si chiama amore! Lui, nonostante tutto, riesce a fermarsi!”, intervenne
Harry con l’aria di uno che la sapeva lunga.
“Piantala,
Potter! Sono convinto che è stata la Weasley a sverginare
te!”.
Harry
arrossì e si rifugiò nel suo libro.
Ritornarono
tutti alla lettura, ma la pace e la quiete durarono solo cinque minuti; Ron si
era stancato di quel libro e lo aveva scaraventato al muro senza
pietà.
“In
questi libri si perdono in descrizioni assurde sui loro stupidi stati d’animo e
sprecano solo una ventina di parole per il compimento della danza dell’amore!”,
disse Ron ironicamente, facendo ghignare Draco.
“Ronald,
questi libri parlano d’amore. È tutto molto filtrato, non ti aspettare di certo
descrizioni sadomaso!”, asserì saggiamente Hermione.
“Ma
io non mi aspettavo di certo descrizioni sadomaso, solo avrei gradito una scena
decente nella quale i loro corpi danzano armoniosi nel vortice della
passione!”.
“Quel
tuo tono ironico ti fa sembrare solo molto infantile,
Ronald!”.
“E’
quasi certo che io non sia l’uomo più maturo del pianeta, ma se questo libro si
intitola L’incantesimo della
passione, almeno un po’ più spinto deve esserlo, no?”.
“Ron,
vai a scaricare il tuo insaziabile desiderio di sesso sfrenato in qualche
giornale porno!”, esclamò Harry, riemergendo dal suo
libro.
Draco
poggiò le mani sulle ginocchia e fece leva per alzarsi, “Potty, devo dire che
ogni tanto qualcosa di intelligente la dici”.
Il
biondo si incamminò verso la porta d’ingresso, sotto lo sguardo attonito dei
presenti.
“Dove
stai andando?”, chiese Ron.
“A
soddisfare il mio bisogno”, rispose.
“Ossia,
stai andando a donnine di malaffare?”, azzardò Harry.
“No,
a comprare un giornale porno. E Lenticchia verrà con me. Prendi il
portafogli”.
“Io?
Ma tra tutti noi, sei tu quello che naviga nell’oro!”, protestò il rosso, che si
vide costretto ad obbedire dopo essere stato fulminato da un’occhiata intrisa di
veleno di Draco.
Ron
e Draco levarono le tende, lasciando Hermione e Harry immersi nelle pagine dei
loro romanzetti.
***
“Ti
rendi conto che mi hai fatto spendere un mucchio di Galeoni tra giornaletti e
quell’altra roba babbana che si infila nella vitù?”, si lamentò Ron, rientrando
in casa insieme a Draco.
“Tivù, Lenticchia. Si vede lontano un
miglio che io ne so più di te in fatto di roba babbana. E comunque quegli affari
si chiamano DVD”.
Varcarono
la soglia del salone e, inutile stupirsi, c’erano Harry e Hermione intenti
ancora a leggere quei romanzi.
Draco
ebbe la felice idea di inserire nel lettore uno dei DVD che avevano acquistato e
di mettere l’audio al massimo.
Nonostante
il sottofondo non fosse costituito da violini e arpe, Hermione continuò a
leggere tranquillamente, mentre Harry sudava freddo. Draco e Ron se la ridevano
sotto i baffi, in attesa che il moro scoppiasse.
“Siete
degli essere schifosi!”, esclamò ad un tratto Hermione irata, mentre scene di
uomini e donne aggrovigliati in un unico essere si susseguivano nello
schermo.
Harry
scappò in bagno.
Ron
e Draco si buttarono sul tappeto, colti da convulse risate, lieti che
l’esperimento era perfettamente riuscito: Harry Potter aveva
ceduto.
Harry
ritornò dal bagno sfoggiando sul viso un’aria stravolta. Fortunatamente,
Hermione ebbe l’accortezza di spegnere la televisione e gettare via ogni cosa
che riguardasse l’osceno.
“Hermione!”,
sbottò Ron, “Ho speso un’infinità di Galeoni per quelle riviste e quei
VDV!!!”.
“DVD, Ron”, lo corresse Hermione, “E
comunque, non me ne importa un accidente! Questa roba non deve entrare qui
dentro!”.
“Granger,
per quanto mi riguarda puoi gettare tutto nelle fiamme della torcia olimpionica.
Quello che volevo si è realizzato!”, Draco non la smetteva di rotolare dalle
risate.
“E
cosa avresti realizzato, di grazia?”.
“Il
grande Harry Potter si è infine arreso ai suoi istinti animaleschi semplicemente
ascoltando il bel sottofondo che io ho composto solo per
lui!”.
“Draco,
sei un essere abominevole!”.
“Lo
so”, si alzò dal tappeto e prese dalle mani di Hermione una delle riviste porno,
“E ne vado fiero!”, aggiunse sotto lo sguardo sgomento della
ragazza.
“Porco
Salazar, Harry!”, imprecò Ron, “Se vedo che hai sporcato il bagno dopo ore e ore
di pulizie, giuro che ti friggo in padella!!!”.
“Ron,
è inutile prendersela solo con Harry, perché fra poco Draco andrà a dare man
forte”.
A
quella frase Ron e Harry si guardarono sconvolti.
“Hermione…ma
sei in te?”, chiese Ron, quasi preoccupato.
Hermione
non rispose, ma continuò a leggere il suo Profumi e
Balocchi.
Il
rosso guardò Harry in cerca di conforto o altro, l’importante era uno scambio di
parole, ma anche il moro era sprofondato nella lettura.
“Incredibile!
In questa casa è più facile ascoltare un concerto prodotto da barriti di
elefanti che parlare!”.
E
detto questo, ritornò a svolgere le sue faccende, l’unica cosa che poteva dargli
soddisfazioni in quel momento.
***
Quando
le loro bocche si unirono lei si irrigidì per un istante, ma poi le sue mani
scivolarono tra i folti capelli neri di Ryder e le sue labbra si aprirono a
quelle di lui, in un tacito invito. Quella giovane donna era l’incarnazione
vivente di tutti i suoi sogni, quel tipo di donna che lui non aveva mai pensato
potesse esistere nella realtà. Mentre sentiva il corpo di Ryder fremere, Cally
dimenticò ogni cosa, anche lo scomodo sacco a pelo sul quale erano sdraiati e,
spinta da un incontrollabile desiderio, gli accarezzò il torace e le spalle,
sfilandogli dolcemente la camicia. Ryder ormai non poteva più respingerla: il
vederla così fisicamente vicina, più appassionata e impaziente che mai, sentire
la mani di lei che lo accarezzavano, soddisfaceva le sue più ardite
fantasie.
I
loro corpi si unirono, travolti da un vortice di incontenibile
passione.
Draco
Malfoy nella penombra della sua lussuosa camera, era sdraiato sul letto intento
a leggere qualcosa e non sembrava dare segni di cedimento, la sigaretta penzoloni tra le
labbra e uno sguardo carico di curiosità.
L’espressione
del viso di lui, mentre, accovacciato davanti al fuoco, si accendeva una
sigaretta, era di nuovo fredda e distaccata.
“Suppongo
che sia vero che l’uomo fuma sempre dopo aver fatto
l’amore”.
“Almeno
su questo siamo d’accordo!”, asserì convinto e disgustato al
contempo.
Ma
il troppo tempo dedicato alla lettura di Due volte prigioniera, aveva spossato il
rampollo di casa Malfoy che, abbandonatosi al sonno, aveva assunto una deliziosa
postura e sul suo petto giaceva il libro aperto.
Alcune
risatine soffocate provennero dall’uscio della porta.
“Zitti,
cretini! Così lo sveglierete!”.
Hermione
diede un colpetto sulla nuca a Harry e Ron, che sembravano trattenersi a
stento.
“La
macchina fotografica l’hai presa, vero?”.
“Affermativo!”.
“Pronti
ad immortalare il grande Draco Malfoy in una posa sconveniente?”, sussurrò
Harry.
I
due annuirono convinti.
Ma
appena aperta la porta, l’immagine che si presentò ai loro occhi era del tutto
diversa da quella che si era formata nelle loro testoline
bacate.
Draco
dormiva beato con un’espressione angelica dipinta sul volto e un qualcosa di
cartaceo abbandonato sul petto.
Hermione
gli si avvicinò sotto consiglio dei suoi amici e con la mano prese delicatamente
quella che avrebbe dovuto essere una rivista porno.
Un
risolino sfuggì dalle labbra di Hermione che bastò a far svegliare
Draco.
“Cosa
diavolo ci fate qui?”, abbaiò, mentre il flash della macchina fotografica lo
investiva in pieno.
“E
così, Draco, leggi anche tu la collezione di romanzetti rosa?”, domandò Hermione
curiosa non riuscendo più a trattenere le risate.
“Romanzetti
rosa? Vuoi dirmi che Malferret si è abbandonato alla dolce lettura?”, Hermione
annuì vigorosamente alle domande di Harry.
Entrambi
ridevano convulsamente e Ron, scambiandosi un’occhiata d’intesa con Draco,
scosse lentamente la testa.
Poi,
improvvisamente, un leggero spostamento d’aria.
Risate,
suoni sempre più lontani… il buio.
Draco
Malfoy, con la sua impeccabile mira, aveva centrato la cicatrice a forma di
saetta con l’angolo del libro dalla copertina ruvida e
spessa.
Harry
non vide più nulla, se non uno stormo di uccellini ubriachi che intonavano la
marcia nuziale, prima di svenire e cadere al suolo come un peso
morto.
Il
libro riuscì laddove la trave di legno aveva fallito.
The
End
I libri citati sono:
"L'incantesimo della passione" - Kate Hoffmann
"Due volte prigioniera" - Dallas Hamlin
"Passioni nella savana"
"Desiderio senza fine"
[Cercheremo al più presto di inserire gli autori mancanti. In caso contrario modificheremo la storia]
Reduci
da una vacanza al mare in cui abbiamo davvero letto questi romanzetti rosa,
abbiamo deciso di far vivere questa strana esperienza anche a voi con l’aiuto
dei nostri quattro protagonisti.
I
romanzi citati dunque esistono davvero, e nonostante tutto speriamo che questa
one-shot vi abbia strappato un incurvamento di labbra
all’insù.
Bye
bye^^
gemellina e redRon