Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: MaybellineNY    13/01/2013    3 recensioni
Mi era bastato un suo sguardo per innamorarmi. I suoi capelli, i suoi occhi. Tutto di lui mi aveva attratta sin dal primo istante in quel minuscolo bar. New York era una città grandissima eppure qualcosa aveva voluto che ci incontrassimo così, forse il destino. Un piccolo sorriso aveva catturato la mia attenzione facendomi sentire all’improvviso leggera, era stata una sensazione piacevole..
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





COME BACK.. BE HERE

 
You said it in a simple way,
 4am, the second day,
 How strange that I don't know you at all.
Stumbled through the long goodbye,
 One last kiss, then catch your flight,
 Right when I was just about to fall
 

 
Mi era bastato un suo sguardo per innamorarmi. I suoi capelli, i suoi occhi. Tutto di lui mi aveva attratta sin dal primo istante in quel minuscolo bar. New York era una città grandissima eppure qualcosa aveva voluto che ci incontrassimo così, forse il destino. Un piccolo sorriso aveva catturato la mia attenzione facendomi sentire all’improvviso leggera, era stata una sensazione piacevole. Dentro di me, dentro il mio stomaco tutto era in agitazione. Per non parlare del mio cuore che mi batteva come un tamburo nel petto.
Rimasi a fissare quell’angelo per un po’ poi quando vidi di nuovo il suo sguardo verso di me abbassai di scatto il mio viso, mentre le mie guance cominciarono a prendere fuoco.
Cominciai a fregarmi le mani nervosamente. Mi sentivo totalmente in imbarazzo.
Le mie amiche continuavano a parlare non curanti di ciò che stava accadendo dentro di me. Sentivo ancora lo sguardo del riccio posato su di me. Sapevo chi era e lui sapeva chi ero io.
Mi volsi di nuovo una volta verso di lui. Incrociai un’altra volta i suoi occhi. Erano verdi come smeraldi. Di nuovo sul suo viso c’era stampato quel fantastico sorriso. Cercai di ricambiarlo senza passare per una stupida e stranamente lui mi fece l’occhiolino. Di scatto mi rivoltai verso le mie amiche che ora mi stavano fissando allibite. Probabilmente si erano accorte che non stavo prestando per nulla ascolto alle loro sciocchezze.
Decisi che era meglio andare. Così mi alzai lentamente dalla sedia e a passi svelti raggiunsi la porta di ingresso salutando con un sorriso le ragazze. Bastò una frazione di secondo e una mano si posò sulla mia. Avevo quasi paura a voltarmi, ma lo feci comunque.
Lo spettacolo che mi si parò davanti mi lasciò senza fiato. Lui era lì, davanti a me. Sentivo il suo profumo . Harry si avvicinò pericolosamente al mio viso. E ancor una volta il mio cuore prese a battere fortissimo.
Non era possibile che un ragazzo che conoscevo a malapena mi facesse sentire così. Non poteva. Non potevo affezionarmi a lui. Lui apparteneva ad un’altra realtà non a quella newyorkese. Se avessi lasciato che il mio cuore si aprisse a lui avrei sofferto. Ancora.
Londra era dall’altra parte dell’oceano e io non avrei mai potuto rinunciare alla mia carriera per seguire un ragazzo. Io ero Taylor Swift.
Senza dire niente sfilai la mano dalla sua e uscii di corsa dal locale. Mi sentivo strana. Come se facendo così una parte di me fosse rimasta là tra le braccia di Harry Styles e ora l’altra metà non sapesse cosa fare. Mi sentivo smarrita. Non mi era mai capitata una cosa simile.
Una lacrima scivolò calda sulla mia guancia. Mi maledissi per quella stupida reazione. Soprattutto maledissi quel ragazzo tanto fantastico che era entrato a far parte delle mia vita nel momento esatto in cui i nostri sguardi si erano incrociati per la prima volta.
Le lacrime scesero sempre più impetuose senza che io riuscissi a fermarle. Si mischiavano alla pioggia fredda che ormai mi aveva completamente inzuppato i vestiti. I capelli mi si erano incollati alla fronte e bagnati non sembravano nemmeno più biondi. Corsi più veloce che potevo. Via da quel posto. Non potevo permettermi di innamorarmi di uno sconosciuto.
Nel petto sentivo delle fitte mentre i singhiozzi si facevano sempre più forti. Probabilmente non l’avrei mai più rivisto e questo mi faceva stare male. Era una sofferenza che non riuscivo più a sopportare. Segretamente avevo sempre voluto incontrarlo ma non avrei mai potuto pensare che mi avrebbe fatto un effetto simile.
Mi sentivo completamente distrutta. Fortunatamente il  mio appartamento si trovava poco lontano.
Entrata in casa chiusi la porta con un tonfo e mi ci appoggiai per poi lasciarmi scivolare fino a sedermi per terra e affondai il volto tra le gambe dando sfogo a tutta la mia frustrazione. Avevo  una terribile voglia di rivederlo, ma non potevo.
Mi alzai cercando di trovare la forza di dimenticarlo e accesi il cellulare che avevo spento qualche ora prima.
Quattro messaggi di Sam, il mio manager, avevano illuminato lo schermo. Uno però mi aveva talmente colpita da farmi crollare completamente il mondo addosso. Sentii qualcosa crescermi nel petto. Ansia? Paura? Felicità?
 
Ciao bella. Ho una bellissima notizia per te. Dovrai andare ad una festa per la presentazione del nuovo album dei One Direction. Non  sei emozionata? xx
Sam.
 
Tutta la mia buona volontà mandata a puttane con un stupido messaggio. Presi un respiro profondo. Quasi mi vergognavo per la mia reazione da bambina, era impossibile provare qualcosa per Harry non avendogli mai parlato. E anche se l’avessi fatto non sarebbe assolutamente cambiato nulla.
 
 
 

I told myself don't get attached,
but in my mind I play it back,
Spinning faster than the plane that took you...
 
And this is when the feeling sinks in,
I don't wanna miss you like this,
Come back... be here, come back... be here.
I guess you're in New York today,
 I don't wanna need you this way,
 Come back... be here, come back... be here.
 

 
 
20h30
 
Nonostante tutto ciò che era successo la mattina mi sentivo molto meglio. Come se fossi riuscita a cancellare quel grande masso che avevo nel petto. Il lungo bagno mi aveva aiutata a distendere i nervi e a chiarire le idee. Ora ero molto più sicura di ciò che sentivo. O almeno così credevo.
Mi persi ad osservare il mio aspetto nello specchio. I capelli biondi ricadevano delicati su un fianco. Il vestito lungo rosso mi stava a pennello e si intonava al colore delle mie labbra ora piegate in un sorriso incoraggiatore.
Il cellulare vibrò facendomi tornare alla realtà. Presi veloce la pochette rossa e mi diressi al piano inferiore dove mi aspettava la mia limousine.
Il mio cuore cominciò a martellarmi di nuovo nel petto. Mi scoprii ansiosa.
Cercai di distrarmi guardando il paesaggio fuori dal finestrino. Le luci dei grandi cartelloni pubblicitari illuminavano le vie di New York sempre molto affollate.
Lungo la strada alcuni passanti si voltarono a guardare la mia auto forse chiedendosi a chi appartenesse anche se probabilmente ormai ne avevano quasi fatto l’abitudine. Era da più di un anno che mi ero trasferita in città.
Presi un respiro profondo. Eravamo arrivati. Vedevo già la folla di ragazzine urlanti all’ingresso dell’enorme edificio che avrebbe ospitato a presentazione del cd.
Sentivo dentro di me l’ansia salire come un fiume in piena fino a prendere il sopravvento. Il cuore prese a battere veloce e il respiro divenne irregolare. Sentii le gambe diventare molli. Non avevo più la forza di alzarmi.La vista cominciò ad offuscarsi nonostante io mi sforzassi di rimanere lucida e i miei occhi si riempirono di lacrime. Le sentivo scivolare veloci lungo le guance. Non potevo piangere. Non ora. Veloce tirai fuori dalla borsetta lo specchietto portatile e mi guardai. Fortunatamente la mia truccatrice aveva fatto un bel lavoro rifilandomi mascara e matita resistenti all’acqua.
Mi tamponai la zona attorno agli occhi e la guancia in modo da cancellare ogni traccia di lacrime e evitando così di levarmi tutto il fondotinta.
Presi un altro respiro profondo e scesi dall’auto cercando di sorridere il più possibile. Feci del mio meglio e fortunatamente nessuno si accorse di nulla.
Una volta dentro mi sentii leggermente sollevata. Al momento no c’era traccia del ricciolino. Presi altri respiri profondi e mi avviai verso una sedia ancora vuota.
Prima della presentazione si sarebbe tenuto un piccolo concerto fortunatamente, così avrei avuto più tempo per riflettere sul da farsi.
Passarono pochi minuti e i ragazzi fecero la loro comparsa sul palco. Tutte le ragazzine presenti cominciarono ad urlare come impazzite.
Rimasi pietrificata quando nuovamente i miei occhi incrociarono quelli di Harry. Era riuscito a trovarmi nonostante ci fossero più di mille persone sedute per non contare quelle in piedi.
Cercai di abbassare il volto, ma ormai  ero come ipnotizzata da quelle iridi verdi che nonostante la lontananza erano così belle e brillanti. Ora sul suo volto c’era di nuovo stampato quel sorrisino che mi aveva fatto tremare le ginocchia quel pomeriggio al bar. Ancora una volta non potei  contenere le lacrime. Forse questa volta era solo felicità.
 
 
 

 The delicate beginning rush,
 The feeling you can know so much,
 Without knowing anything at all.
 And now that I can put this down,
 If I had known what I'd known now,
 I never would have played so nonchalance.
 
 Taxi cabs and busy streets,
 That never bring you back to me,
 I can't help but wish you took me with you...
 

 
22h00
Uscii dal teatro stranamente contenta. Non riuscivo più a sopportare il vociare di quelle ragazzine. Non ne potevo più di sentire acclamare il nome del ragazzo che amavo.
Era stato l’errore più grade della mia vita partecipare a quella stupida festa. Sarebbe servita solo a farmi stare peggio. Harry sarebbe partito il giorno dopo e io non potevo farci nulla. Cosa pretendevo? Che restasse qui a New York con me?
Di nuovo una lacrima colò sulla mia guancia. Basta, dovevo smettere di piangere come una bambina che non poteva avere il suo giocattolo preferito. Ero patetica.
Accelerai il passo e mi asciugai ogni traccia di trucco colato e lacrime. Ora ero cresciuta. Non avrei più permesso a nessun ragazzo di farmi sentire così.
Un mano afferrò il mio polso costringendomi a voltarmi. Harry Styles. Era la seconda volta che le nostre mani si incontravano e tutte le volte venivo percorsa da una scarica elettrica. Era semplicemente stupendo.
Nuovamente il mio cuore cominciò a battere a un ritmo fortissimo.
Per la prima volta provai l’irrefrenabile impulso di baciare quelle labbra rosee tanto dolci. E lo feci.
Lo baciai delicatamente. Lui ricambiò quasi subito facendosi spazio nella mia bocca. Le nostre lingue si intrecciarono, i nostri baci diventarono sempre più voraci. Sembrava quasi che anche lui sentisse lo stesso bisogno di assaporarmi, di sentirmi sua come lo sentivo io nei suoi confronti.
Delicatamente però mi staccai da lui. Basta, non potevo. Lui sarebbe partito. A cosa sarebbe servito?
 Mi bastò incrociare ancora una volta i suoi occhi e tutti miei pensieri svanirono come per magia.
 
 

And this is when the feeling sinks in,
 I don't wanna miss you like this,
 Come back... be here, come back... be here.
 I guess you're in London today,
 I don't wanna need you this way,
 Come back... be here, come back... be here.
 
 This is falling in love in the cruelest way,
 This is falling for you and you are worlds away.
 

 
 
22h30
Harry mi spinse contro la parete facendo aderire perfettamente il suo corpo al mio. Sembrava fossimo fatti l’uno per l’altra. Mi face inclinare leggermente la testa di lato e cominciò a posarmi dei baci sul collo lasciando una scia umida fino al mio orecchio. Mi sentivo in estasi.
Il mio respiro cominciava a farsi affannato man mano che la sua bocca percorreva tutto il profilo della mia mandibola sino alla bocca.
Sentivo la sua eccitazione premere contro la mia coscia e questo non faceva altro che aumentare la mia. Ondate di calore percorrevano il mio corpo. Avrei giurato di prendere fuoco.
In tutte quelle ore avevo pensato a come dimenticarlo, ma ora sapevo che sarebbe stato impossibile. Ormai lui stava cominciando veramente a far parte della mia vita.  A quel pensiero infilai le mani tra i suoi boccoli attirandolo ancora di più verso di me.
Harry prese ad abbassare la lampo del vestito che cadde a terra senza minimo sforzo lasciandomi con addosso solo la mia biancheria intima in pizzo.
Lo aiutai a sfilarsi la maglia e poi cominciai ad armeggiare con la zip dei suoi pantaloni.
Finalmente potevo sentire il calore del suo corpo sul mio. Affondai le unghie nelle sue spalle quado mi sollevò facendomi così incrociare le gambe attorno ai suoi fianchi.
Emisi un gemito soffocato quando mi privò della sua bocca per potermi coricare sul letto facendo comparire sul suo volto un sorriso malizioso. Evidentemente era contento di farmi questo effetto.
Lo afferrai nuovamente per le spalle facendolo posizionare tra le mie gambe.
Con un gesto abile mi privò sia delle mutandine che del reggiseno.
Non potevo più resistere. Volevo sentirlo dentro di me. Volevo che fosse mio. Volevo che rimanesse in lui il ricordo di questa serata.
Presi a sfilargli i boxer mentre gli lasciavo piccoli baci sul collo.
Finalmente Harry entrò in me lasciandomi senza fiato. Lo desideravo con tutto il mio cuore. Il ragazzo cominciò a spingere all’inizio lentamente, poi il ritmo delle sue spinte aumentò.
Cercai di controllare i gemiti mordendomi il labbro inferiore, ma con poco successo.
 
 

New York... be here.
 But you're in London and I break down,
 Cos it's not fair that you're not around.
 

 
The day after..
 
Mi svegliai tardi quella mattina. Subito non realizzai ciò che era successo, ma poi la mia mente venne immersa dai ricordi della sera precedente. Lentamente mi voltai verso Harry, ma lui non c’era più. Al suo posto però c’era un biglietto
 
Cara Taylor, scusa è stato un errore. Oggi parto e non so quando potremo
rivederci, mi sento così in colpa. Non dovevo, ti prego perdonami. Tuo H.
 
Ero stata una stupida. Cosa avevo creduto? Che provasse qualcosa per me? Una lacrima solcò il mio viso un’altra volta. Come sempre ero io quella che piangevo. Avevo bisogno di chiarire, di parlare. Ma come? L’unica alternativa era raggiungerlo prima che partisse.
Mi vestii veloce e afferrai le chiavi della mia Audi metallizzata. Fortunatamente quella mattina New York non era molto trafficata così riuscii ad arrivare all’aeroporto giusto nel momento in cui Harry stava facendo il check in. Corsi più veloce che potei urtando anche molte persone.
Lo vidi era là sempre bello come al solito. Gli occhi verdi erano più spenti rispetto al giorno prima.
Gridai il suo nome. Sentendo la mia voce parve rianimarsi. Gli corsi incontro e gli saltai al collo facendo aderire la mia bocca con la sua. Era un bacio dolce i nostro, uno di quelli indimenticabili.
 

This is when the feeling sinks in,
 I don't wanna miss you like this,
 Come back... be here, come back... be here.
 I guess you're in New York today,
 And I don't wanna need you this way,
 Come back... be here, come back... be here.
I don't wanna miss you like this.
 Come back... be here.
 Come back... be here.

 
 
Harry partì. Non sapevo se o quando l’avrei rivisto, ma di una cosa ero sicura lui mi amava. Forse proprio quanto lo amavo io.
FINE.






OOOOOOOOK ORA TOCCA A ME!!!
bene ragazze come avete letto questa storia parla di Harry e Taylor.. ci tengo a precisare che l'ho scritta perchè mi piaceva la canzone (non la coppia) e questo è quello che è uscito.
molto probabilmente nessuno la leggerà solo perchè rigurda la loro.. però a me è piaciuta come è uscita quindi ve la propongo... ahaha 
Quindi grazie a tutte coloro che la leggeranno, pero vi piaccia!!! Ps: un grazie speciale va all mia amica Starless Sky che mi ha fatto tutti i banner!! 
Un bacione grande a tutti xx
_May_
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: MaybellineNY