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Autore: whfdsaj    13/01/2013    2 recensioni
“ Harry Styles e la sua nuova fidanzata, Taylor Swift “ Fidanzata. “tornano dal Capodanno a Parigi, vanno a cena dall’oltre che collega, amico Louis Tomlinson. “ Oltre che collega, amico. Amico. Già, sono solo questo per lui, no?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ero piuttosto emozionato.
Insomma, sarebbe tornato il giorno dopo. Finalmente un po' di tempo da soli. Da quant'è che non ci parlavo? Certo, avrei voluto passarci capodanno insieme, ma lui l'ha passato con Taylor. E si sono baciati.

Non che mi dia fastidio, in fondo sono fidanzati no? Che mi interessa a me?
E poi è scena, l'hanno deciso i manager.

Restava il fatto che il giorno dopo tornava. Doveva essere stanchissimo, perciò decisi di ordinargli dei Tacos l’indomani, lui li adora.
Finalmente lo potevo riabbracciare.

Squillò il telefono. Lessi il display. Oh, no, la rompipalle.

- Ehi, Calder. Che vuoi? -

- Siamo fidanzati, non mi potresti chiamare per nome? O magari amoruccio o qualcosa così, Louissino? -

- Non chiamarmi così, lo odio. E siamo fidanzati solo perché dobbiamo, fosse per me non ti avrei manco voluta conoscere. –

- Vabbè, dolcezza zero. Domani usciamo? Non lo facciamo da un po’… E se le fan poi sospettano? –

Sbuffai.

- Domani no, ho da fare. –

- Ma.. –

- Non rompere, ti faccio sapere poi. – E le attaccai in faccia.

Mi stressai troppo, andai a dormire, il giorno dopo sarei stato più fresco.


Mi svegliai con gli occhi mezzi chiusi, alito pesante e un cespuglio nei capelli. E sono un maschio.
Andai in bagno, e iniziai a lavarmi i denti con colgate.
Mi guardai allo specchio e riflettei. L’avrei rivisto. Finalmente.
Andai in camera, misi pantaloni rossi maglia a righe e bretelle. Con lui volevo essere solo me stesso.
Addentai un toast e uscì, avevo bisogno d’aria. Un paio di fan mi fermarono, facemmo qualche foto poi me ne andai sorridente. Niente avrebbe potuto rovinarmi quella giornata.
Stetti in giro fino a ora di pranzo, tornai a casa, mi feci una fetta di carne, e iniziai a ‘pulire’ un po’ la casa. Volevo che tutto fosse perfetto.
Harry sarebbe dovuto arrivare verso le 8.30.
Erano le 8.18, decisi di ordinare i tacos. Ne mangia davvero un sacco, così per lui presi doppia razione.
Mi sedetti e iniziai a picchiettare le dita sul tavolo impaziente. Tra poco sarebbe stato a casa.

Sentii il rumore delle chiavi girare nella serratura, e appena lo vidi, gli corsi incontro abbracciandolo e urlando. Lui fece lo stesso. Dio solo sa quanto restammo abbracciati, poi lui iniziò a balbettare..

- Ehm, Louis… Non ti arrabbiare, ma.. -

- Arrabbiare? Sei appena tornato, come posso arrabbiarmi? Avanti, chiudi la porta e siediti! -

- E’ questo che ti volevo dire… C’è anche Taylor.. -

- Cosa?! -

- I Manager hanno chiamato e hanno detto che volevano che restassi insieme a Taylor per cena.. Ti prego dimmi che non sei arrabbiato -

- No, non lo sono.. Insomma, se i manager hanno detto così.. - Dissi con voce visibilmente delusa. - Avevo ordinato dei Tacos.. -

- Tu odi i tacos –

- Ma tu li adori –

Mi sorrise, e si scusò ancora.

Urlò qualcosa tipo – Taylor, ora vieni! –

Poi sbuco una testolina bionda, quattro chili di rossetto e un sorriso splendente.

- Ehy ehy ehy! Tommo! Come va?! Passato buon Capodanno? -

- Bè insom.. -

Ma prima che finissi di parlare chiuse la porta mi superò e si sdraiò sul divano.

- E’ stato davvero stressante! - Disse, quasi urlando - Allora, che si mangia? -

E suonò il campanello. Il tizio dei tacos.
Aprii, presi i tacos, pagai e sbattei quasi la porta in faccia a quel povero ragazzo.

- Oh, Louis, speravo in qualcosa di più di tacos ordinati. Io odio i tacos! –

Si diresse in cucina aprì il frigo e cercò qualcosa, lo richiuse e si guardò in giro.
Iniziò a frugare per tutta la cucina, e se ne uscì con della pasta.

- Perfetto! Pasta all’italiana! Non è un granchè, ma non possiamo lamentarci! A voi va bene vero? Certo che vi va bene, che domande faccio.. -

- Ragazzi però, non credo di sapere come si usa un fornello… Stylesuccio, vieni a darmi una mano? -

Hazza alzò gli occhi al cielo e poi la raggiunse in cucina.

Aggiunsi un posto a tavola e poi crollai sulla sedia.
Perfetto, un’intera serata rovinata da quella.

Erano circa le 23 quando Taylor, finalmente, se ne andò.
Appena chiuse la porta, io e Harry ci guardammo, poi scoppiammo a ridere.

- E’ un uragano! Ha fatto tutto lei! Ahahahahh –

Penso che a nessuno dei due facesse poi ridere più di tanto, ma per rompere l’imbarazzo ci voleva. Ed eravamo tutti e due stanchi.
Ci preparammo, poi andammo a dormire.


Dormivo beato, quando qualcuno bussò alla porta. Accesi la luce del comodino.

- Che c’è, Harry? –

Lui spuntò dalla porta, con il pigiama dei teletubbies, e, come un bambino, si strofinò gli occhi bisbigliando.

- Tommo, non riesco a dormire, posso dormire con te? –

Il letto era matrimoniale, quindi gli feci segno di chiudere le porta e accomodarsi. Lui si rannicchiò sotto le coperte, io spensi la luce.

- Louis, scusa ancora per oggi, davvero. -

- Oh, buona notte Harold -

- Buona notte LouLou -

- Buona notte faccia da bambola! -

- Buona notte muffin imbottito! -

- Buona notte dolce lecca-lecca -

- Buona notte amore mio -

- Buona notte uomo sexy -

- Buona notte moglie -

- Buona notte marito -

- Buona notte piccola mamma -

- Buona notte piccolo papà –

- Ci vediamo al mattino *Manda un bacio volante* -

- Non puoi vedermi adesso perché la luce è spenta, ma sto sorridendo! -

- Mi piace sapere che posso farti sorridere. -

- Awwww, Dormi bene HarHar -

- Notte notte LouLou -

- Notte Ragno- Scimmietta -

- Buona notte unicorno seducente -

Poi il tizio della casa a fianco batté sul muro con la scopa e urlò di stare zitti. Rovinando di nuovo il momento.

Mi svegliai con le braccia intorno al signor nessuno, perché a quanto pare Harry era stato mattiniero. Andai in cucina subito dopo essermi lavato i denti e vidi Harry con due croissants e due cioccolate calde.

- Volevo farmi perdonare per ieri sera, così sono uscito fuori a prendere queste bontà –

- Yum! – Dissi prima di fiondarmi a tavola a divorare il mio croissant.

Presi il ‘Daily Routine’ e iniziai a sfogliare e leggere qualche articolo qua e là. Ne trovai uno su ieri sera.

 

“ Harry Styles e la sua nuova fidanzata, Taylor Swift " Fidanzata. “ tornano dal Capodanno a Parigi, vanno a cena dall’oltre che collega, amico Louis Tomlinson." Oltre che collega, amico. Amico. Già, sono solo questo per lui, no?


- Harry - dissi - Ti piace veramente? -

- Chi? -

- Taylor. -

- Non dire sciocchezze, Louis. Lo sai come stanno le cose. - mi disse serio, senza incrociare il mio sguardo, sistemando dei fiori sul tavolo.

- Lo so, è solo pubblicità. Ma vi siete baciati.. –

- Lei ha baciato me. Sai che io non l’avrei mai fatto. –

Sorrisi e annuii. Forse aveva ragione. Lo guardai, e lui mi ricambiò il sorriso.
Stemmo tutto il giorno in giro, mangiammo fuori, incontrammo i ragazzi, facemmo il solito casino, foto con i fan e ci divertimmo, come ai vecchi tempi.
Dio, quanto mi era mancato.
Ci ritrovammo di nuovo soli, ora di cena.

- Che si mangia? Non c’è niente! –

- Non so ordiniamo un kebab! –

- Spaghetti! –

- eh?! –

- Ho voglia di spaghetti! Mangiamo spaghetti! –

Sospirai e iniziai a cucinare. Misi l’acqua, intanto Harry apparecchiava.

Un quarto d’ora dopo la cena era a tavola, e noi pure.

- Lou.. Ti sei divertito oggi? –

- Mi diverto sempre con te, Hazza. –

- Già, anch’io. E’ questo ciò di cui ti volevo parlare. Io.. tu.. -

*Oh, it’s watch you to do meee*

- Cos’è? – chiesi.

- Il telefono, squilla. –

- Hai Hey There Delilah come suoneria? La mia versione? –

- Mi piace, mi fa sentire bene. –

* watch you to do mee*

- Forse dovresti rispondere.. –

Mi fece cenno di scusa, poi rispose.

Disse cose come:

- No Taylor, non adesso. Abbiamo appena cenato insieme, è abbastanza credibile. Ci vedremo più in là. No, non voglio venire a casa tua adesso. Ho detto di no. Non ti azzardare a venire qui. Ok ho capito, vengo. Ma poi lasciami in pace. – Mise giù.

- Louis scusa, davvero. Devo andare da quell’isterica, prima che venga lei. –

- No, vai, non fa niente. Finiremo il discorso un altro giorno. Domani magari. –

- Sì, certo, vado ciao! – Prese il cappotto e le chiavi e se ne andò. Feci ciao ciao con la manina. Sbattè la porta.

Io rimasi lì, seduto, in silenzio.
Avevo un sorriso a trentadue denti.
Sorridevo senza ragione.
O forse una ragione c’era.
Aveva me come suoneria.
Me, me e soltanto me.
Non lui, non i One Direction, Non Taylor. Me. Me.


Finii di mangiare felice, poi andai a dormire. Se con dormire si intendeva fissare il soffitto sorridendo.
Saranno state le due di notte, sentii il portone aprirsi: era tornato.
Finsi di dormire, alla fine dormii veramente.


L’indomani ci svegliammo felici, e cercammo di rendere la colazione fantastica, siccome quel giorno avremmo avuto tutti e due le giornate piene e non ci saremmo visti per niente.

- Lou, siccome è l’unico momento in cui ti vedo oggi, volevo finire il mio discorso di ieri. Sai, quando sto con te tutto cambia. Io mi sento come.. –

E anche questa volta, squillò un telefono. Ma il mio. Ma perché non l’ho lasciato spento? Perché non l’ho messo in silenzioso? Mi trattenni dal lanciarlo fuori dalla finestra e risposi.

- Tomlinslove, caro, mi avevi detto che chiamavi ma non l’hai fatto. Così l’ho fatto io. Allora usciamo? –

- Non oggi, El. Ho la giornata piena. –

- Oh avanti uno spazietto lo trovi. Ho parlato con i tuoi manager e mi hanno detto che se stai con me ti lasciano libero dalle quattro alle sei. Perciò alle quattro muovi quel bel culetto che ti ritrovi e vai da Starbucks, ci incontriamo lì. –

E prima che io potessi rispondere mi attaccò in faccia.
Perfetto, devo pure trascorrere del tempo con miss.oddiosonofigaperchèstoconunofamosoemifacciodistarbuckstuttiigiorniperchèiopuò- Calder

Harry nel frattempo se n’era andato. Ovvio, che doveva fare?
Finii di fare colazione e uscii subito anch’io.
Feci tutte le commissioni che dovevo fare, si fecero subito le quattro così andai da starbucks. Eleanor era già lì, chissà da quanto. Mi salutò appena mi vide, mi offrì uno dei due ‘caffè’ che aveva in mano, mi prese a braccetto e iniziò a parlarmi sorridendo alle telecamere. Tipico.
Entrammo in un parco.

-Sai stavo pensando – e si mise in posa per un reporter – Avete presente tutti quegli annunci che date? Tipo l’uscita di un nuovo singolo e robe così? Perché dite di voler fare un annuncio giorni prima? Perché mettete tutta quell’ansia? E fate aspettare quelle povere dairec, direc, dorec o come cavolo si chiamano? –

- Che intendi dire? –

- Intendo dire – e sorrise a una telecamera – Perché non dite subito l’annuncio e basta? Una cosa importante dovrebbe essere presa sul serio. Dovreste trovare più tempo per queste cose. –

Eleanor, per una volta in tutta la sua schifosa vita, disse qualcosa di sensato. E non solo per gli annunci. Anche con Harry. Se ciò che mi doveva dire era davvero importante, dovevo trovare tempo per lui. Spegnere quel fottuto telefono, andare da lui e farmi dire tutto.

Forse è ciò che dovevo fare.

Dovevo farlo.

Lo feci.


Abbandonai Eleanor lì, nel parco, e corsi verso la trentasettesima strada. Non c’era tempo per taxi e robe varie. Harry doveva trovarsi nello studio a provare, l’indomani avremmo avuto un concerto. –
Corsi, corsi, e corsi. Dio solo sa quanto. Arrivai agli studi, ero sudato, avevo il fiatone. Paul mi guardò spaventato, ma io li feci un gesto alla ‘spiego dopo’ e corsi verso Harry, che sembrava cantare.

- Harry, Harry, ti ricordi quello che mi volevi dire? Bhè, sono qui! Dimmelo! –

- Tommo, non mi sembra il caso adesso, siamo negli studi, e ci sono tutti, e sto cantantan.. –

- No Harry, ora. Sai, Eleanor ha ragione, bisognerebbe avere più tempo per le cose importanti. Quelle vere, quelle che potrebbero renderti felice. Avanti esci di lì, e dimmi ciò che mi dovevi dire. –

- Hai ragione - disse, e sorrise.

- Ehi, ehi ragazzi, dico, siete impazziti? – si intromise Scott, uno dei manager, - Harry, torna a lavorare, e tu Louis, non dovevi stare con Eleanor? Dai, va via, avete fatto un casino, come sempre. Louis, tu ‘sta notte dormi da Liam. –

- Ma.. –

- Niente ma, ora va, e non voglio più che succeda una cosa del genere. Vi vedrete domani al concerto. –

Io e Harry incrociammo lo sguardo. Paul mi portò fuori, quasi deluso.

- Mi dispiace davvero che tu e Harry non abbiate potuto parlare. Sapete com’è Scott, e anche tutti gli altri. Ora va, e riposati. –

Annuii e tornai a casa, presi pigiama spazzolino e compagnia bella poi andai da Liam. Lui era ancora alle prove, così cucinai anche per lui. Un bel pollo.
Tornò a casa verso le otto, cenammo parlando e facendo li scemi. Lui non parlò di ciò che era accaduto. Forse capì che non volevo parlarne. Forse capì la situazione. Probabilmente sapeva esattamente ciò che stava succedendo.

Andammo a letto, e mi addormentai.
Sognai quegli occhi. Tutta la notte. Quegli occhi verde smeraldo, quegli occhi che luccicano. Dolci, sensibili. Quegli occhi che ti dicono tutto. Mi ci persi dentro, anche se era solo un sogno.


Era mattina, alle otto ci sarebbe stato il concerto. Mancavano circa dieci ore, ma ero emozionato lo stesso. Iniziai a prepararmi da subito. Feci un bagno caldo rilassante. Durò tipo due ore, o giù di lì. Feci qualche esercizio per la voce, mi pettinai, mangiai un insalata. Mi feci un giro. Ero troppo nervoso.

La sera arrivò subito, e io mi trovai lì dietro le quinte. Cercai Harry tra la gente e alla fine lo scovai. Eri lì, da solo, a canticchiare qualcosa. Fissava un punto e teneva la mano sul diaframma.
Mi avvicinai, piano.

- Harold, ciao. Ti prego dimmi ciò che cerchi di dirmi da giorni. –

- Lou. Sai, sono stato così stressato. Ho aspettato per un sacco di tempo questo momento. Ti volevo dire.. ecco, mi ero preparato un discorso, ma me lo sono dimenticato. Ti dirò ciò che mi viene al momento, ciò che ho sempre pensato. Sai tutto iniziò da quell’ ‘ops’ e quell’ ‘hi!’ . Non avevo idea che potesse succedere tutto questo, ma è successo, E io sto davvero bene quando sto con te, e mi sento così.. così me. E tutti quei tatuaggi, tutte quelle frasi, tutti quegli sguardi. Sei diventato sempre di più il mio pensiero fisso, sei diventato sempre di più ciò di cui avevo bisogno. E ora sono qui, e sto facendo tutto questo discorso stupido e insensato e per una volta non parlo lentamente come un ritardato mentale.. Sono qui, e finalmente, posso, voglio dirti, che mi sono innamorato di te. Ti prego, ti innamori di me? –

Do you want to be my 6? I could be your 9

- Harry, oh Harry. ‘oh, , it’s watch you to do me’ , è l’effetto che mi fai. Vorrei mentirti, ma non ci riesco. Sono sempre stato innamorato di te. Ti ho incontrato, ho pensato subito ‘ questo ragazzo farà successo’ ma non pensavo insieme a me. Sì, Harry, ti penso. Tutti i giorni, a tutte le ore, tutti i minuti. Sì, sono innamorato di te. Ma innamorato veramente. Cioè, non tipo 'Hey, facciamo un party in mutande' o qualsiasi cosa facciano gli adulti innamorati, ma voglio dire, ti amo come si ama un'altra persona di cui semplicemente non si può fare a meno. Mi sono innamorato di te.

Ci guardammo negli occhi in silenzio. Probabilmente passarono pochi minuti, ma per me passarono, mesi, anni, secoli. Tutto ciò che ho sempre desiderato si era finalmente avverato. Lui era mio. Mio.

- Dobbiamo dirlo alle fan, facciamo lunedì? Diciamo che abbiamo un grande annuncio per lunedì! –

- No, diciamolo adesso. Non facciamole aspettare. Devono sapere. –

Lui mi sorrise.

- Ladies and Gentleman, ecco a voi, i One Direction! –

- Sei il mio 6 –

- Sei il mio 9 –

Harry mi prese per mano, io la strinsi. Dall’altra parte avevamo il microfono. Andammo verso le luci, verso le fan urlanti.

Sorridemmo.

Eravamo felici.





SHABAM!
Ok, Buongiorno gente. Non so che ore sono mentre state leggendo questa Os quindi vi dico anche Buonamattina, Buonasera e Buonanotte. Già che ci sono Buon Natale, e, se è il vostro compleanno, Buon Compleanno!!
Ok, dopo questo minisclero ci tenevo a dirvi che non sono una Larry Shipper, li shippo solo come amicizia. Ho scritto 'sta cosa su Larry solo perchè mi andava.
sks, io può.
Il titolo poteva indurre a una cosa molto pervy, ma no, non lo è. Perciò, se vi aspettavate cose mlml, mi dispiace, ma non ho potuto fare a meno di questo titolo. E' figo. Lui può. Ok basta.
Continuo dicendo scusate se fa schifo e ditemi che ne pensate! Grazie per aver perso 10 minuti della vostra preziosa vita per dedicarli a me. Bene, io vi saluto, recensite in tanti.

Ciao ciaoooo e buonferragosto (?)










 

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